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Autore: Glance    12/01/2010    6 recensioni
Sei mesi, la conoscevo da soli sei mesi. Eppure potevo dire di esistere veramente solo da quando il battito del suo cuore scandiva ogni momento che passavo con lei. Sei mesi e oggi sarebbe stata la ricorrenza della sua nascita, il suo compleanno. Il fatto che fosse nata era qualcosa per cui festeggiare, qualcosa che bastava a giustificare la creazione dell’intero mondo.(Quello che di Edward non é stato scritto in NEW MOON)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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. . . non è amore quell’amore che muta quando scopre mutamenti o tende a ritirarsi se l’altro si ritira.
Oh no, esso è un faro per sempre fisso che guarda alle tempeste e mai ne è scosso;
è la stella polare per ogni nave errante,
L’amore non è lo zimbello del Tempo, anche se rosse labbra e guance cadono nel compasso della sua falce ricurva;
l’amore non muta con le sue brevi ore e settimane,
ma resiste fino all’orlo del giudizio.
Se questo è errore e mi sia provato,
io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.

William Shakespeare








PREFAZIONE


Quante parole si possono pronunciare in un’eternità e quante sono cariche di bugie?
Quanta solitudine se puoi vivere per sempre?
La vita con le sue promesse smette di avere consistenza per qualcuno come me.
Ciò che vedevo era il buio di un’infinita notte.
Non avevo più nulla.
Per me c’era solo l’immobilità data dal tempo che non poteva passare e quella esistenza che con il suo gelo innaturale mi aveva tolto ogni battito di vita. Ero ripiombato nel mio mondo d’eternità e tenebra che non conosceva la speranza.
Il ricordo e la voglia di lei era insopportabile.
Chissà dove era adesso. La volevo come sempre.
La rabbia e il dolore sordo che mi assaliva.
Continuavo a chiedermi cosa facesse, dove fosse. Il suo amore, l’unica ragione per cui avrei vissuto altre mille di quelle esistente.
Il vento mi riportava infiniti profumi, ma non il suo.
In cielo la medesima luna che illuminava entrambi ci avrebbe visti separati per sempre.
L’immobilità, il gelo e quell’abisso reclamava il suo diritto su di me.
I ricordi che avevo di lei, ormai erano l’unica cosa che sentissi veramente mia. I suoi occhi scuri possedevano la luce più accecante che avessi mai potuto guardare. Bella era in me e con me ovunque io fossi. In ogni angolo della mia mente c’era il suo viso. Prima di lei non c’era niente, dopo di lei sarebbe finito tutto.
Io l’avrei amata per sempre.
Si dice che si riesca ad apprezzare il valore di quello che si può perdere solo quando il pericolo o la certezza di averlo perduto diventa reale.
Lei era la mia unica ragione per continuare a vivere se quella che avevo poteva ancora chiamarsi vita.
Non potevo vivere in un mondo dove lei non esistesse.
La mia scelta? Nell’unico finale che potesse chiudere quel cerchio.








New Moon è forse il mio libro preferito quello che più mi ha emozionato e mi sono chiesta tante volte come Edward avesse gestito il suo dolore nel tempo lontano da Bella. Ho già affrontato l'introspezione di Edward nei vari momenti della storia con piccoli frammenti, ma mai per un intero racconto. Vorrei provarci e perdonatemi l'ardire.
Sarò felice di sapere se l'idea vi piace e se già da questa presentazione vi piacerebbe leggerne il seguito. Non so se ci sono altre storie su questo libro della saga, se è così come penso che sia mi scuso in anticipo se ci fossero similitudini e sarei grata a chiunque voglia informarmene per provvedere alle opportune modifiche. Continuo a ribadire che i personaggi sono presi in prestio e non mi appartengono. Un saluto. Glance
  
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