Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Lady Lynx    08/03/2010    7 recensioni
Erano le tre e ventisette del 9 giugno 1998.
La ragazza che camminava lentamente sotto l’accecante luce del sole estivo sentiva il suo cuore oppresso dal peso del mondo.
Prese a pugni i ricordi, spezzò i legami con il passato, cancellò con ostinazione le tracce del tempo.
Pensò a un fuggevole bacio, senza volerlo, ma sapeva che era tutto finito.
Il vuoto avvolse il suo cuore, spinse la magia in un angolo dell’anima.
Game Over.
Lauren Silente non esisteva più.

POSTATO L'ULTIMO CAPITOLO.
Genere: Generale, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Memorie di una Silente'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Harry Potter giunse in Grimmauld Place a mezzogiorno del 9 giugno, in compagnia di Draco Malfoy, Hermione Granger, Ron e Ginny Weasley.
Molly Weasley stava preparando il pranzo per i ragazzi quando entrarono tutti insieme nella cucina. Nessuno era andato a prenderli a King’s Cross perché erano ormai abbastanza grandi per Smaterializzarsi senza problemi.
- Signora Weasley, ci vorrà molto prima che sia pronto da mangiare? –
- No, Harry caro… perché? –
- Volevo salutare Sirius e iniziare a mettere a posto un po’ di roba nella mia stanza – rispose lui, accomodandosi a tavola con gli altri – ma posso anche farlo più tardi –
Molly gli sorrise gentilmente, mentre serviva tutti i presenti con una porzione abbondante di carne stufata con verdure.
- Sirius non tornerà fino a questa sera, è andato con Tonks a parlare con Tom… sapete, il barista del Paiolo Magico – disse lei, accomodandosi a sua volta – è stato avvistato un gruppo di Mangiamorte che importunava una ragazza e si teme per la vita della ragazza dato che non li ha attesi come le avevano ordinato –
- Ma è terribile! – commentò Hermione con sguardo torvo – Con che coraggio si fanno ancora vedere in giro, quei pazzi? –
- Fino a quando nessuno li denuncerà al Ministero, credo che non smetteranno mai di fare il bello e il cattivo tempo – mormorò Harry con voce cupa.
Nessuno sembrò curarsi delle guance imporporate di Draco che da lì a pochi minuti avrebbe rivisto sua madre Narcissa e suo padre Lucius, entrambi ex alleati dei Mangiamorte.
Un gufo apparve davanti alla finestra della casa, Ron fu il primo ad alzarsi per prenderlo e farlo entrare. Gli offrì un po’ di pane, staccandogli il rotolo di pergamena dalla zampa.
- C’è scritto che è per Sirius… la apriamo? –
- Non sai cosa significhi la parola privacy, Ronald? – lo rimproverò la madre – Lasciala lì e finisci di mangiare! –
Al termine del pranzo, ognuno si dedicò alle attività che gli erano più consone: Draco andò a parlare con i suoi genitori, Ginny improvvisò una partita di SparaSchiocco contro suo fratello Ron, Hermione si mise a spulciare la Gazzetta del Profeta in cerca di un lavoro estivo prima di presentarsi al colloquio al San Mungo, Harry salì finalmente nella sua camera per riordinare i suoi averi.
Appena aprì il baule, una decina di fogli si lanciarono fuori sparpagliandosi per tutta la stanza. Tra sbuffi e imprecazioni, il ragazzo li riordinò frettolosamente. Mentre estraeva i libri appoggiandoli sul pavimento di legno, gli cadde l’occhio su un foglietto più grande e meno sgualcito degli altri.
La calligrafia era inconfondibile. Harry non ricordava di aver ricevuto recentemente lettere da Lauren Silente. Appoggiò la schiena al letto e si mise a leggere.

Caro Harry,
forse quando tu leggerai questa lettera io sarò già lontana. Non lontana come voi pensate, molto di più. Forse starò già sorvolando l’oceano Atlantico in cerca di una nuova vita per me e in attesa di una vita tranquilla per voi.
Ironia della sorte, tu non avrai mai una vita tranquilla neanche se mi sforzassi in tutti i modi a lasciarti in pace dato che non dipende da me.
Non so perché, ma credo che tu sarai il primo tra tutti i destinatari a leggere la mia lettera. Forse sei l’unico che avrà il tempo per farlo subito, considerando gli impegni di tutti gli altri.
Tutta questa premessa, Harry, per dirti che non ci rivedremo mai più. Nonostante questo resterai sempre nei miei ricordi come un ragazzo ammirevole, molto più coraggioso di me, e sicuramente più sfortunato della sottoscritta. Il tuo destino è stato scelto da altre persone, mentre io posso gestire il mio. L’ho fatto, è per questo motivo che non ci rivedremo mai più negli occhi.
La vita però è strana, chi lo potrà mai dire. Preferisco solo non illudermi troppo, cerca di capire.
Non ti dirò dove sono perché so che tu, con il suo essere impulsivo e un po’ irrazionale, ti precipiteresti a cercarmi esponendoti a decine di pericoli. Non è quello che voglio.
Sei un grande amico, Harry. Ti auguro il meglio per la tua vita, con la speranza che questa sia più clemente con te nei prossimi anni.
Se sarai il primo come penso, ti prego di non dire niente a nessuno. Preferisco che vengano a sapere direttamente dalla mia scrittura quello che ho da dire loro.
Ti ringrazio anche per questo ultimo favore. Ti devo molto.
Lauren

Harry non pensò di correre giù per la scala per avvertire Molly e gli altri.
Harry non pensò nemmeno per un secondo di non rispettare l’ultima volontà di Lauren.
Come in preda ad una trance, lasciò che le sue mani riprendessero a vagare automaticamente fuori e dentro il baule per riordinarlo.
Decise che non sarebbe uscito dalla sua stanza fino al ritorno di Sirius.

***

Blaise Zabini arrivò in casa sbuffando come se avesse percorso decine di chilometri in corsa.
Non aveva voglia di tornare, non dopo aver letto sull’Espresso di Hogwarts la lettera di sua madre che gli comunicava la presenza di Camille – la sua promessa sposa – nella loro residenza per l’intera estate.
Aveva imprecato, si era lamentato con Draco, aveva progettato piani di fuga, ma alla fine era stato costretto a rimettere piede nella sua dimora natale.
- Ah, credo che sia arrivato! – sentì urlare sua madre, mentre Blaise ascoltava i suoi tacchi giungere nell’ingresso dove si trovava.
Amelie Zabini lo strinse tra le sue braccia fragili, costringendolo a inalare il suo penetrante profumo di vaniglia, prima di spingerlo nel salotto dove si trovava Camille.
Una bella bambolina di porcellana, su quello non c’era dubbio, ma non era altro che un manichino grazioso. Niente personalità, niente carattere, niente emozioni.
Purtroppo per lui, fu costretto a passare tutto il pomeriggio in sua compagnia, seppur di malavoglia, fino a quando sua madre non decise di portare la futura nuora con sé a fare spese. Blaise si chiese perché non avesse deciso di iniziare a passare le estati da suo padre al posto di cedere sempre alle frasi commoventi con cui sua madre si prodigava a convincerlo per lettera a farle compagnia.
Si sdraiò su una delle innumerevoli sedie di legno del giardino, pregustando finalmente qualche ora di pace mentre le due donne erano fuori dalla portata di vista e di orecchio.
Un gufo atterrò sul bordo del bicchiere di limonata che il ragazzo si era appena fatto portare da uno dei tanti elfi domestici della sua casa. Il rotolo di pergamena che era assicurato alla sua zampa venne salvato appena in tempo da un bagno nel dolce liquido agrumato.
Aggrottando le sopracciglia e sperando che la lettera non fosse frutto di una litigata di Draco con i suoi genitori, Blaise si predispose a leggerla.

Caro Blaze,
ormai sono certa che non ci sia bisogno che io mi presenti. Riconoscerai la mia scrittura senza problemi, non è vero? Scusami in anticipo se leggerai delle frasi leggermente sconclusionate, ma sono le quattro di mattina e scrivo con la testa da un’altra parte.
Non so quando ti arriverà questa lettera, ma spero che sia quando io sarò già su un aereo – diretta dall’altra parte del globo. Sì, hai letto bene, ho deciso di lasciare definitivamente l’Inghilterra.
Mi dispiacerà non poter assistere a nessuna delle tue future partite di Quidditch o presenziare come ospite al tuo futuro matrimonio con Camille, ma la mia decisione è dipesa da cause di forza maggiore. Se vuoi saperne di più forse ti converrà chiedere a Harry. A lui ho spiegato tutti i motivi del mio addio. Non sentirti inferiore a lui, l’ho fatto perché preferisco usare lo spazio qui sotto per ricordare con te tutto quello che abbiamo passato insieme.
Ti sono debitrice del mio primo bacio, della tua comprensione, della tua gentilezza in ogni momento, della tua delicatezza nel trattare tra me e Draco, in poche parole di tutto.
Non dimenticherò mai la sera del Ballo di Natale, la sensazione di benessere che mi ha donato il danzare insieme a te. Non ci siamo mai amati, Blaze, ma non ci dimenticheremo mai.
Ti ringrazio di cuore per avermi concesso una seconda opportunità, nonostante il mio tradimento con Daniel fosse stato il più grave tra quelli dettati dalla profezia della Cooman.
Ti ringrazio perché so che, se mai dovessi rimettere piede in Inghilterra una volta sconfitto Voldemort, tu saresti lì pronto a perdonarmi di nuovo. Ma non tornerò, non ho intenzione di abusare della tua bontà. Draco aveva ragione, sei un Serpeverde solo per sangue e non per atteggiamento.
Ti auguro il meglio per la tua vita, seguirò le tue imprese di Quidditch da lontano quando finalmente sarai diventato un Cacciatore famoso. Io so che lo diventerai.
Draco, se avrai bisogno di lui, si trova a Grimmauld Place n°12. So che posso fidarmi di te.
Brucia la lettera appena possibile, prima che cada in mani poco raccomandabili.
Ti voglio bene,
Lauren

Blaise fissò il cielo terso di inizio giugno, mentre una piccola lacrima scivolava lentamente sulla sua guancia scura. Lasciò la limonata in giardino, corse in casa travolgendo due elfi domestici, si rinchiuse nella sua stanza da letto e vi rimase fino a sera.
Nonostante i ripetuti richiami di sua madre e le suppliche di Camille, non uscì da quella stanza.
Forse perché, alla fine, in quella stanza non vi era più.

***

Era ormai giunta l’ora della cena quando Draco Malfoy uscì dalla stanza in cui aveva discusso tutto il pomeriggio con i suoi genitori.
Aveva provato in tutti i modi a convincere Lucius a non fare pazzie nonostante sapesse che non condivideva la sua opinione riguardo Lauren. Suo padre però continuava ostinatamente a sostenere che, una volta presa in sposa Lauren Silente, tutta la famiglia sarebbe stata riaccolta a braccia aperte da Voldemort che avrebbe dimenticato anche l’involontario aiuto di Lucius nell’evasione.
Draco aveva tagliato corto dicendo che non aveva alcuna intenzione di sposarla, prima di tutto perché era la sua migliore amica, in secondo luogo perché non era suo desiderio fare parte dei leccapiedi di Faccia-di-serpe.
Aveva notato con soddisfazione la sfumatura violacea assunta dal bel viso di gigli di suo padre, prima che Narcissa gli chiedesse di uscire per non scatenare un’inutile – e probabilmente violenta - lite.
Draco si ritrovò così a vagare per i piani alti di Grimmauld Place, deciso a non scendere in salotto per non incontrare Ginny Weasley in modalità flirt, fino a quando, passando davanti alla sua stanza, non vide che un rotolo di pergamena era adagiato sul letto.
Un biglietto della signora Weasley, fermo sul comodino, gli comunicava che a metà pomeriggio era arrivata quella pergamena indirizzata a lui e che per non disturbare la sua chiacchierata con i suoi genitori aveva deciso di lasciargliela in camera.
Draco chiuse la porta della stanza, deciso a restare solo e temendo che Lucius potesse disturbarlo nel bel mezzo della lettura di quella lettera misteriosa.

Sei stato il mio primo vero migliore amico, Draco.
Avresti mai pensato di leggere queste parole vergate dalla mano di una Mezzosangue come me? Chissà cosa direbbe tuo padre se venisse a sapere che avresti potuto in qualsiasi modo circuirmi durante quest’anno scolastico ma che non ci hai mai provato seriamente come lui avrebbe voluto.
Sono abbastanza tranquilla sul fatto che tu non potrai fare niente per raggiungermi quando leggerai queste parole. Ed è comico confessarti che sarà almeno la quarta volta che scrivo questa frase. Senza contare quelle scritte questo pomeriggio.
Draco, mi mancherai da morire. A chi voglio farla bere, dicendo che la mia partenza votata al benessere di tutti non farà altro che portare felicità anche a me?
Mi mancherai, tanto, e penserò tutte le sere a quanto mi odierai per averti lasciato da solo nel momento in cui avresti più bisogno del mio aiuto.
Vorrei potermi tenere in contatto con te, più che con chiunque altro, ma so di non potere. Il mio obiettivo è allontanare Voldemort da voi, facendogli capire che ormai non vi sono più vicina e che non potrebbe arrivare a me attraverso voi, quindi dirti dove sono diretta sarebbe un errore grossolano e piuttosto sciocco.
Spero che tu possa perdonare questo mio abbandono, spero che tu possa capire, da grande amico come sei, i motivi della mia scelta. Non potrei sopportare di sapere che qualcuno è stato ucciso per colpa mia.
Ho scritto anche a Blaze, Harry, Severus, mio nonno e Sirius. Lascio a te la lista in modo che, un giorno, possiate ritrovarvi per mettere insieme il puzzle di tutto quello che ho provato prima di lasciare le vostre vite per sempre. Non posso fare altro che sperare che tutto vada per il meglio, sarai sempre nei miei pensieri. Non so come farò a restar mentalmente lucida senza di te.
Grazie per il tuo perdono.
Ti voglio bene,
Lauren.

Draco lasciò cadere il foglio a terra, con le mani tremanti di rabbia e incredulità.
Era troppo forte per sentirsi ferito, era troppo orgoglioso per provare tristezza.
Si sentiva tradito perché lei, la sua migliore amica, non gli aveva mai detto che l’avrebbe lasciato da solo. Si sentiva tradito perché non l’aveva detto solo a lui, alla fine, ma ad altre cinque persone.
Draco era pronto ad uscire da quella porta per cercare Lauren Silente e trascinarla di nuovo davanti a sé prima per insultarla e poi per abbracciarla e impedirle di andarsene di nuovo.
Una volta aperta la porta, però, andò a sbattere contro Blaise Zabini.
Un abbraccio necessario ad entrambi legò fisicamente quei due ragazzi per la prima volta nella loro amicizia.

***

Albus Silente si alzò da tavola con un leggero sbuffo di disappunto, oppresso dalla malinconia causata dall’assenza dell’abituale vociare degli studenti.
Alzò lo sguardo verso Minerva McGranitt e Remus Lupin che ricambiarono con due sospiri sincronizzati.
- E’ sempre così triste vedere che questi giovani ci lasciano per tre infiniti mesi… - commentò Albus, mentre il suo pensiero volava automaticamente verso sua nipote e Harry Potter.
- Ogni anno è la stessa terribile nostalgia a prenderci  – confessò Minerva, pasticciando con il purè che giaceva da tempo immemore nel suo piatto – ma questa volta temo ci sia caduto anche Severus –
Albus sentì una stretta al cuore nel pensare al suo collega rinchiuso da ore nelle sue stanze sotterranee.
- Credo che andrò a parlare con lui – decise rapidamente, prima che Remus lo fermasse con un cenno.
- Non credo sia il caso, Albus… conosciamo bene Severus, quando si isola è chiaro che non vuole essere disturbato… -
L’anziano Preside sembrò accettare le parole di Lupin, ma si diresse comunque fuori dalla Sala Grande. Voleva tornare nel suo ufficio perché sperava di trovare una lettera di Lauren. Lei aveva promesso che gli avrebbe comunicato appena possibile in quale città si sarebbe stabilita.
La sua delusione fu grande quando vide che nessun gufo sembrava essere in attesa sul cornicione della finestra della torre. Sorrise però apertamente quando vide che una lettera era già pronta sul cuscino del letto che era stato di sua nipote. Non si chiese come potesse essere arrivata lì autonomamente, si accomodò sul morbido materasso e iniziò a leggere.

Caro nonno,
non è forse assurdo notare come le mie lettere per te portino sempre cattive notizie?
Devo confessarti che non sarò più in Inghilterra quando leggerai queste mie parole. Con molta probabilità e fortuna, sarò dall’altra parte dell’oceano.
No, non è mia intenzione dirti la locazione precisa dato che ti conosco e so che riusciresti a trovarmi rapidamente se ti dessi anche solo un minuscolo indizio.
Se vorrai sapere i motivi della mia partenza improvvisa, anche se immagino tu li abbia intuiti, forse ti converrà chiedere ad Harry di mostrarti la lettera che ho scritto a lui. Ammetto che la mia voglia di scrivere sei papiri uguali non mi allettava molto.
Quello che voglio dire a te e solo a te è che sei stato un nonno meraviglioso. Mi hai cresciuta con tutto il tuo amore ed è stato solo il tuo affetto a rendermi quello che sono, contraddicendo il sangue che mi dava per Mangiamorte certa. Non so precisamente cosa farò una volta arrivata in un altro Paese, credo che mi prenderò del tempo per cercare la mia strada.
Di soldi ne ho, ho prosciugato tutti i miei risparmi degli ultimi diciassette anni depositati alla Gringott. Non me ne pentirò, li userò in modo responsabile come se tu fossi ancora al mio fianco.
Vorrei solo che tu rendessi pubblica il prima possibile la notizia del mio allontanamento dall’Inghilterra. Confido che questo stratagemma possa convincere Voldemort a lasciare in pace le persone che sa essermi vicine. Spero che però la tua protezione verso Harry non finisca per colpirti lo stesso. Non potrei sopportare di essermi allontanata da te per niente.
Sapendo che sarebbe inutile continuare a scrivere cose scontate – io so che mi conosci, nonno, anche se fingi di non conoscermi per lasciare che io possa fare i miei errori – mi sento solo di dirti che ti voglio bene e che il tuo pensiero sarà il più recidivo nel mio cuore.
Prenditi cura di Severus.
La tua piccola Alexis

Albus fece un respiro profondo dopo quell’intensa lettura, ripose poi la pergamena nella tasca della sua veste.
I suoi sospetti erano stati confermati come sempre. Era dura avere delle intuizioni esatte, a volte.
Sapeva però che sua nipote se la sarebbe cavata e confidava nel fatto che, prima o poi, la notizia della scomparsa di Voldemort l’avrebbe fatta tornare.
Era un motivo in più per lottare contro quell’uomo disumano.
Si accorse solo dopo una seconda rilettura, anni dopo, cosa significasse la frase “prenditi cura di Severus”. Si sentì uno sciocco a non averla capita prima, quando sarebbe veramente servito a qualcosa.

***

Sirius Black atterrò con un tonfo sul tappeto della sua casa di Grimmauld Place e subito si ritrovò puntato contro un numero indefinito di occhi.
Una metà della famiglia Weasley più Hermione lo fissavano sorpresi dal suo improvviso ritorno.
Si alzò con un movimento scattante, appoggiandosi poi la mano sul fondoschiena con una smorfia.
- Merlino, avrei dovuto assicurarlo! – mugugnò sorridendo, mentre se lo massaggiava vigorosamente.
- Vuoi qualcosa da mangiare, Sirius? – gli chiese Molly con sollecitudine, mentre lo seguiva in cucina.
- No, grazie, ho già cenato al Paiolo Magico… ora voglio solo rifugiarmi in camera mia con del buon Whisky – rispose lui, allargando il suo sorriso davanti al cipiglio severo della donna – rilassati, Molly, sto scherzando! –
Nonostante tutto, Sirius prese lo stesso dalla credenza la bottiglia del Whisky.
- E’ andato tutto bene? –
- La storia della ragazza, intendi? – replicò lui, dirigendosi di nuovo verso il salotto – Sì, alla fine i Mangiamorte non si sono ripresentati quindi penso che fosse solo una minaccia a vuoto… la tipa però sembrava avere del fegato, da quanto mi ha raccontato Tom! –
- Mamma, hai detto a Sirius che è arrivata una lettera per lui? –
- Ah, no… vai a prenderla tu per favore, Ginny cara! –
La ragazza sparì in cucina prima di ritornare con un rotolo di pergamena doverosamente sigillato.
- Tieni! –
- Grazie, piccola! – disse Sirius scompigliandole i capelli – Ci vediamo domani mattina, buonanotte a tutti e non sfasciatemi la casa! –
Felpato salì lentamente le scale, passando davanti alla stanza del suo figlioccio con noncuranza.
Non sapeva che nel giro di pochi minuti avrebbero condiviso lo stesso sentimento.
Entrò poi nella sua camera, chiuse la porta e si lanciò sul letto.
Non sapeva che, un piano sopra il suo, due ragazzi stavano pensando le stesse cose del suo figlioccio.
Staccò con violenza il sigillo alla lettera, stanco per la caccia al Mangiamorte che l’aveva tenuto impegnato per tutta la giornata.
Appoggiò la bottiglia di whisky alle labbra, lesse la prima riga, strabuzzò gli occhi, sputò il whisky che aveva in bocca, tutto in rapida successione.
Continuò a passarsi la mano tra i capelli mentre proseguiva nella lettura.

Sai, Sirius, mi dispiace essere come mia madre. Purtroppo anch’io devo dirti addio.
Non credo che faticherai a scendere di qualche gradino per andare a chiedere a Harry il motivo della mia partenza, l’ho scritto nella sua lettera.
Quello che invece voglio dire a te, riguarda la mia promessa di essere sincera con te in ogni singolo dettaglio della mia vita.
Il giorno in cui mi hai perdonato, sono ricascata nel fascino di Malfoy senior. Non è bastato sapere che tu e Narcissa eravate a pochi metri da noi, il suo ascendente su di me è terribilmente forte. Nonostante tutto, non credere che io stia scappando da lui. Lucius non mi fa paura, so che posso imparare a gestire quella che è solo una grande contraddizione del mio corpo.
Parto per l’altra parte del mondo in un tentativo di evitare che Voldemort se la prenda con voi ulteriormente. So che la presenza di Harry non permetterà comunque una vita tranquilla per voi, ma lui si merita il vostro appoggio molto più di quanto non lo meriti io.
Ti confesso invece che credo di aver finalmente fatto chiarezza nella mia mente, tra i miei sentimenti, ma non me la sento di spiegarti tutto dato che questa è la penultima lettera che scrivo e mi fa davvero malissimo la mano.
Forse dovresti parlare con Severus – o Mocciosus, se ti piace di più – perché credo abbiate in comune più cose di quanto non crediate.
Non so se ho dimenticato di scriverti qualcosa, sappi solo che mi mancherai da morire, Felpato.
Mi sarebbe piaciuto vedere di nuovo i tuoi occhi, anche solo per una volta, brillare in quel modo speciale che aveva conquistato mia madre.
Ti voglio bene, mi mancherai.
La tua Ciuffetta malandrina

Sirius sentì l’ennesimo verme della solitudine scavare nel suo cuore, inesorabile e fortissimo, per una perdita che credeva non sarebbe arrivato a vivere. Pensava che sarebbe stato lui a lasciare Lauren attraverso la morte e non il contrario.
- Hai visto, Lunastorta? – sussurrò amareggiato, più a se stesso che ad un ipotetico fantasma di Lupin – Anche questa Silente se n’è andata… il nostro patto è ormai rotto… -
Sirius posò lo sguardo sulla bottiglia di whisky che si era portato in camera solo per indispettire Molly, ne inghiottì una bella sorsata per annebbiare la sua mente ferita.
Pensò, in un ultimo attimo di lucidità, che sarebbe andato la mattina seguente a leggere la lettera mandata ad Harry.
Un sorso di whisky ancora, una sigaretta estratta dal pacchetto che era stato esiliato da mesi in fondo al cassetto, whisky bruciante, accendino sul tabacco, sorso di oblio, sbuffo di fumo.
Sirius Black passò così la sera del 9 giugno, la mente annebbiata dall’alcol e la vista sfocata dal fumo della sigaretta.
Gli sembrò di rivivere il giorno della morte di Suzanne Silente.

***

Severus Piton era stanco di quella vita passata a perdere gli affetti più cari.
In qualche modo sapeva già la sera prima che Lauren Silente era decisa a lasciarlo per sempre, ma il suo dannato istinto di sopravvivenza della speranza lo aveva tormentato fino a quel momento.
Tutta colpa del vecchio Albus, maledizione.
Era dalle dieci di quella mattina, quando aveva visto la piccola Silente Trasfigurata in una specie di modella Babbana, che si trovava in uno stato di indecisione.
Quando era sceso nel suo ufficio e aveva trovato una pergamena arrotolata e sigillata meticolosamente aveva capito subito che si trattava di un messaggio lasciato da Lauren.
Era chiaro come il Sole che dopo gli avvenimenti della sera prima non si sarebbe risparmiata, da brava ragazza innamorata, a lasciargli un segno melenso del suo sentimento.
Eppure Severus Piton era rimasto tutto il giorno chiuso in quella stanza, a fissare quella pergamena ancora sigillata, certo che non avrebbe trovato disgustose sdolcinerie scritte sulla carta color crema.
Era certo che leggere quelle parole avrebbe segnato un punto di rottura nella sua vita.
Prese il coraggio di toccare il sigillo solo allo scoccare della mezzanotte, quando era ormai rassegnato all’accettazione di tutto quello che avrebbe letto.

Severus.
Ammetto che mi sento strana a scrivere il tuo nome e non il decoroso appellativo “professor Piton”. Immagina quindi il mio disagio nel darti del tu e non del lei.
Non voglio però sprecare carta con inutili frasi insensate, ho già perso troppo tempo.
Io so che tu sapevi. Non è un gioco di parole, ti sto dando la conferma delle tue accuse di questa sera.
Hai ragione, non tornerò più indietro. Né ad Hogwarts, né in Inghilterra, né in Europa.
Mettere a rischio la vostra incolumità solo perché Voldemort sta cercando me e vi considera ottime prede per ricattarmi non è una mia grande aspirazione.
Ho seguito il tuo consiglio, Severus. Tempo fa mi avevi detto che “avresti voluto mollare tutto qui e trasferirti in un paese straniero per ricominciare una nuova vita”, una volta lasciati alle spalle i tuoi doveri.
So che puoi capirmi, anche se so anche che con ogni probabilità mi odierai per averti sottratto il mio affetto e per averti impedito di riversare il tuo su di me.
Spero che tu possa perdonarmi, Severus.
Non cercarmi, però. L’ho chiesto anche a mio nonno, ma so che tu saresti davvero capace di trovarmi – prima e più facilmente degli altri – e io non sarei capace di dirti addio di nuovo.
Non so come ci saluteremo questa mattina, quando io fingerò di partire per cercare lavoro. Forse ci stringeremo solo la mano, forse ci baceremo.
No, conoscendoti ci stringeremo la mano. Un bacio in pubblico non è da te. Mi piace così.
Grazie per esserti aperto davanti a me, alla fine. E’ stato bello sapere che non sono l’unica a rinchiudersi in un guscio di ghiaccio per non essere ferita.
Il nostro errore è stato aprirci per noi due. Rimarremo scottati a vita per la nostra separazione, per colpa mia. Basta con la drammaticità, però.
Ti voglio bene, Severus. Credici e perdonami.
Se avrai bisogno, solo certa che mio nonno ti aiuterà come sempre. Se vorrai condividere i tuoi pensieri con qualcuno che potrebbe comprenderli, ti consiglio di parlare a Sirius. Non è una presa in giro, abbi fiducia.
Perdonami, perdonami. Perdonami.
Lauren

Severus abbassò la pergamena sulla scrivania, si alzò per dirigersi con lentezza dissacrante verso la sua dispensa, ne tirò fuori una fialetta dal potente contenuto.
Tornò alla sua sedia, vi si abbandonò senza emettere suono, sentendo la lama di un pugnale strappargli via una fetta di cuore per lasciarlo agonizzante e dolorante nella sua delusione.
Soffriva, soffriva come un povero cane. L’amore non era per lui, l’affetto era solo un bastardo traditore.
Si propose di odiare profondamente Lauren Silente per quell’illusione di felicità che aveva creato davanti ai suoi occhi poche ore prima, ma non ci riuscì.
Lasciò che il liquido scendesse per la sua gola, catturando i suoi pensieri in una rete di oblio, chiudendo la sua mente nella benedizione del sonno senza sogni.
Gli sembrò di rivivere il giorno della morte di Lily Potter.

***

Daniel Dwight Riddle amava fare il capo. Sapeva che, quando e se il suo potente padre fosse stato sconfitto, tutto sarebbe andato in mano a lui e sarebbe stato sicuramente migliore.
Lui amava comandare, imbrogliare e prendersi con la forza quella che voleva.
Era per quello che non accennava ad allontanare la sua bacchetta dai quattro Mangiamorte che giacevano supplicanti ai suoi piedi.
Prima di interrompere il Cruciatus li voleva vedere sputare sangue dal dolore.
- Daniel – lo richiamò la fredda voce del padre con velato divertimento – credo che come punizione per ora possa bastare. Hai meglio da fare che occuparti della loro disobbedienza. –
Il ragazzo guardò con puro disprezzo Dolohov e i tre compari che ancora si rotolavano per terra, prima di allontanarsi da loro con una risata crudele e rivolgere l’attenzione a Lord Voldemort.
- Dimmi, padre – rispose con voce interessata, alzando con aria sorpresa un sopracciglio quando vide una pergamena tra le dita mortalmente pallide del suo genitore – è per me? –
- Sì, naturalmente – sibilò Voldemort con impazienza – ha il sigillo di Hogwarts, aprila –
Daniel Dwight rimase stupito davanti a quella notizia, ma non si fece pregare e srotolò con rapidità la pergamena appena arrivata.
- Da parte di chi è? – lo interrogò Voldemort con interesse.
- Lauren Silente –
Le due parole pronunciate dalla sua stessa voce gli provocarono una scossa per la spina dorsale.
Come aveva potuto trovarlo? Era impossibile raggiungere in alcun modo la fortezza della Congrega Oscura.
- Leggi – gli intimò il padre con tono perentorio.
Daniel Dwight appoggiò con timore i suoi occhi verde giada sulle parole vergate dalla sua ex fidanzata, nonché sua probabile sorellastra.

Buongiorno, Daniel Dwight. O forse preferisci che ti chiami Daniel Riddle?
Io sono Lauren Silente, come avrai potuto immaginare.
Sei stato un bravo attore, credimi.
Dannatamente spietato e doppiogiochista. Un bravo Mangiamorte, insomma.
Non ti scrivo per insultarti come vorrei, però. Voglio che tu dica a tuo padre, Lord Voldemort, che da oggi lascio definitivamente l’Inghilterra. Mi guardo bene dal riferirti il mio nuovo domicilio, ma spero che tu decida di lasciare in pace le persone che mi erano vicine dato che non tornerò.
Anche se lui rapisse mio nonno o chi per lui, io non lo verrò a sapere e non mi getterò nelle sue braccia per fare l’eroina che non sono.
Sono una vigliacca e sono scappata dall’altra parte dell’oceano, questo è quanto. Se mi volete, venite a cercarmi.
Sappi però, caro Daniel, che se ci dovessimo rivedere sarebbe per l’ultima volta. Mi hai venduta ai tuoi compagni di gioco e non sono disposta a perdonarlo.
Cordiali saluti,
Katherine Silente

Daniel guardò suo padre con espressione confusa, prima di capire cosa significasse quella lettera.
- Sta bluffando – sentenziò seccamente Voldemort – il vecchio Silente non la lascerebbe mai andare in un posto sconosciuto da sola e senza protezione –
- Non è un bluff – replicò con voce sicura Daniel – conosco Lauren e ha scritto la verità –
Voldemort analizzò con attenzione la lettera prima di decidere che fidarsi dell’intuito di suo figlio non sarebbe stato poi sconveniente.
- Ha scritto che si è trasferita dall’altra parte dell’oceano – ripeté Voldemort con aria soddisfatta – non sarà difficile trovarla –
- Non vorrai mandare tutti i nostri Mangiamorte a cercare lei! – protestò vivacemente Daniel, sembrando contrariato.
- No, certo che no. Ma la piccola Silente non sa che la Congrega Oscura non è limitata alla piccola Inghilterra, lei non sa che abbiamo spie ovunque. Massimo tre anni e la troveremo. –
Un pensiero attraversò la mente di Daniel, facendo spuntare un sorriso sulle sue labbra.
- Metteremo in allerta il nostro Mangiamorte migliore? –
- Certo. Lui sa bene come si riconosce una Silente. –
Un ghigno soddisfatto si dipinse sulle inesistenti labbra di Lord Voldemort.
Gli sembrò di rivivere i giorni delle morti di tutte le sue innocenti vittime.
Con un pizzico di trionfo e sadica soddisfazione in più.

***

Era l’estate del 1999.
Alexis Riddance tentava di farsi aria con una mano per sopravvivere al caldo soffocante di quella giornata di giugno, mentre versava il tè freddo nel bicchiere desiderando di poterlo bere.
C’era solo un cliente da Tim Horton’s, quel pomeriggio, un simpatico signore di età avanzata che leggeva con apparente interesse alcune righe scritte sulla pagina di un piccolo blocco con la copertina verde.
Il suo blocco delle ordinazioni? Oddio, che figuraccia!
In quel coso c’erano scritte tutte le sue impressioni sulla nuova vita, erano cose strettamente personali, e quello sconosciuto si stava gustando quella sottospecie di diario personale senza fare una piega. Si affrettò a raggiungere il tavolo per tentare di arginare il danno.
- Signore, mi scusi, l’ho dimenticato per sbaglio e… - balbettò con le guance in fiamme, tentando allo stesso tempo di mantenere in equilibrio sul vassoio il bicchiere di tè freddo ordinato dal suo osservatore e di riprendersi l’oggetto incriminato.
- Scusarla, signorina? Mi scusi lei per la mia indiscrezione, ma non ho potuto fare a meno di essere incuriosito da quella pagina scritta fitta fitta… è un mio grande difetto, sa? I giornalisti come me sono sempre degli impiccioni incurabili, soprattutto dopo aver passato una certa età! –
La ragazza appoggiò il bicchiere sul tavolo, sorpresa dall’affabilità dell’uomo. Non fece in tempo a replicare, fu anticipata rapidamente.
- Hai un bel modo di esporre le tue idee, ragazza… ti interesserebbe un lavoro come giornalista? Niente di grandioso, certo, ma almeno non sprecheresti le tue abilità in un fast food… e avresti un guadagno niente male… -
Alexis Riddance si vide dietro ad una scrivania, con la sua penna in mano e la certezza di potersi mantenere dignitosamente.
Sapeva quanto fosse difficile fare carriera nel mondo Babbano, sapeva quanto sangue avrebbe dovuto sputare prima di ricevere di nuovo una proposta simile, sapeva di non poter rifiutare. Non esitò.
- Accetto –
Il vecchio cliente le sorrise, prima di raccogliere la sua cartelletta e andarsene – lasciando sul tavolo una cospicua mancia, il bicchiere vuoto e il suo biglietto da visita.
Alexis prese in mano quel piccolo quadratino di cartone, lo analizzò attentamente, e un sorriso ironico non potè fare a meno di attraversare il suo volto una volta letto il nome.
- Harry Potter… che buffa coincidenza… -
Era il 9 giugno del 1999, Alexis Riddance esisteva da un anno e tre ore.
Era il suo compleanno, in qualche modo.
E quel lavoro sembrava il regalo più bello del mondo.


Note dell'autrice

Buonasera a tutti.
E' tanto triste per me dirlo, ma questa storia è ufficialmente conclusa. Spero che abbiate apprezzato il finale e questo epilogo, nonostante non siano dei più allegri.
Voglio ringraziare tutte le persone che si sono prodigate affinchè questa storia avesse motivo di proseguire.
Partendo per categorie, un grosso ringraziamento a chi ha recensito! In ordine cronologico, un abbraccio a:

jOse_
Luciana Menditegui
Meirouya
Gin_ookami97
Elfosnape
mistero
aXce
DarkViolet92
sweet_cullen
Kamen
snapEly
Sheilin
Valery_Ivanov
Elly Chan
Gloglo_96
Atari
Meiss
Yvaine0
ArtemisLover
La principessa Mezzosangue
rorothejoy
vcullen
_Niki_
HermioneForever92
alice81
Erica_8
nana97

In seguito, un abbraccio anche a chi ha aggiunto la storia tra le Preferite:

1 - ahlys07 
2 - ArtemisLover 
3 - aXce 
4 - BlackFra92 
5 - DarkViolet92 
6 - Elly Chan
7 - Elly_93 
8 - gegge_cullenina 
9 - gemlye 
10 - Gin_ookami97 
11 - GreenPrincess 
12 - HermioneForever92 
13 - kiri_chan 
14 - La principessa mezzosangue 
15 - Meirouya 
16 - MokaAkashiya 
17 - nana97 
18 - natalia 
19 - ragazzapompom 
20 - sebadas 
21 - Sheilin 
22 - sherlock 
23 - snape87 
24 - sweet_cullen 
25 - Valery_Ivanov 
26 - yOleBaia
27 - Yvaine0 
28 - zamby88 
29 - zanna 
30 - _NeMeSiS_
31 - _Niki_ 

E le Seguite:

1 - AdelinaBlaBla
2 - Aleteia 
3 - alida 
4 - Atari 
5 - aXce 
6 - Badabubu 
7 - cielo_stellato
8 - CiOccia 
9 - Danielle_Lady of Blue Roses 
10 - DeeplyBellatrix 
11 - dream 
12 - Elly_93 
13 - excel sana 
14 - fio90
15 - giovy39
16 - ila_sabaku 
17 - just my immagination [
18 - karem 
19 - kiri_chan 
20 - Lady of the sea 
21 - Luciana Menditegui 
22 - Lukk 
23 - maury 
24 - mileyxxx 
25 - MissyMary 
26 - mistero 
27 - MokaAkashiya 
28 - Nerida R Black 
29 - Piccola Vero 
30 - Rebecca Lupin 
31 - rorothejoy 
32 - rosi33
33 - ryry 
34 - SakuraHaruno 
35 - Saphiras 
36 - Saske 
37 - seall 
38 - Shion Shikage 
39 - spikina
40 - sS_FrA_Ss 
41 - Ste14 
42 - uchiha91 
43 - Verelia 
44 - Yoko_kun 
45 - _Bonnie_
46 - _ki_ 
47 - _Mary 
48 - _NeMeSiS_ 
49 - _Vega .

Per chi mi ha chiesto se farò un seguito di questa fanfiction: può darsi, ma per ora preferisco finire alcune storie a cui non sto sto dedicando la sufficiente attenzione. Se e quando mi dedicherò a un proseguo della vita di Lauren & company vi informerò, se vorrete.
Vi comunico anche che probabilmente dalla prossima settimana inizierò a sistemare la presentazione grafica di questa fic, correggendo gli eventuali errori di ortografia lasciati alle spalle e/o gli orrori combinati con il codice HTML quando ero ancora alle prime armi. Quindi non spaventatevi se riaprendo qualche capitolo vedrete qualcosa di diverso.
Mi piange il cuore, ma devo lasciarvi. Sono tragica, dai, ci vedremo ancora in giro con qualche altra fiction mia o vostra xD
Ho solo un'ultima piccola richiesta, se non è troppo pretenziosa da parte mia: i lettori silenziosi farebbero una piccola opera di bene facendomi sapere ora che siamo alla fine il loro parere? Se non vi va, fate come se non avessi detto nulla ^^
xoxo
La vostra Lady Lynx

nana97: è sempre bello scoprire qualche nuovo lettore, anche se non mi sento abbastanza brava e vissuta da avere già "ammiratrici" ^^ Sono davvero contenta di sapere che la storia ti è piaciuta, dato che si tratta della mia primissima fanfiction. Ti ringrazio per tutti i complimenti, e lo stesso fanno tutti i personaggi (se potessero parlare, però, crededo che mi insulterebbero dopo la fine barbina che li ho costretti ad affrontare xD). Grazie di tutto!
Atari: hai esattamente intuito quello che sarò il futuro della nostra Lauren. Niente più Hogwarts, bacchetta e gufi... solo un po' di "pace" nel mondo Babbano. Mi consola sapere che, nella mia incapacità di rendere IC il povero Severus, sono comunque riuscita a non trasformarlo nella caricatura di se stesso. Mi consola anche sentirmi dire che i personaggi sono gradevoli e accettabili nella loro diversità da quelli "Rowlinghiani". L'epilogo, come hai potuto vedere, non lascia trapelare poi molto del futuro lontano dato che la mia mente è già orientata verso un possibile sequel (peccato che il tempo a mia disposizione sia tiranno). Grazie di tutto!
Valery_Ivanov: posso ritenermi soddisfatta, allora, se consideri inaspettato questo finale poco fiabesco. E dire che vi avevo abituati a cose peggiori ^^ L'epilogo probabilmente ti spingerà ad insultarmi nella tua mente, ma spero che sia chiaro che questa fine era un po' scritta nel destino. Lauren è un personaggio troppo tragico per non finire male, secondo me. Grazie di tutto!
DarkViolet92: il suo futuro non è svelato del tutto e quello degli altri non viene neanche lontanamente accennato, ma questo non fa altro che rispondere alla tua domanda. Il seguito arriverà, prima o poi (più poi che prima, ma va beh) e se lo desideri non avrò problemi ad informarti. Grazie di tutto!
 

  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lady Lynx