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Autore: vampirettafolle    05/04/2010    3 recensioni
“ma sei vera?!”sobbalzai dallo spavento,non mi ero accorta che qualcuno fosse entrato,non mi ero accorta che la musica si fosse interrotta.mi voltai verso il mio disturbatore e dire che fosse bello sarebbe stata un’eresia.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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salve a tutti, eccmi che posto il secondo cap, ma non fateci l'abitudine non posterò cosi velocemente...gli esami mi richiamano al dovere.anche questa volta il titolo è una melodia del film The piano che da anche il nome alla storia.voglio ringraziare chi ha commentato e tutti i preferiti e i seguiti che non sono affatto pochi (mi aspettavo che nessuno la leggesse);se qualcuno volesse commentare non si tiri indietro sono disponibile a rispondere ai vostri dubbi!!

2 the heart asks the pleasure first


Secondo giorno di scuola,splendida giornata,da quando mi piaceva andare a scuola?la risposta la sapevo ma era meglio …driiiiiiiiiiiiiidriiiiiiiiiiiiiiiiiii…ancora completamente sotto le coperte uscivo il braccio alla ricerca della dannata sveglia.anche quest oggi mi ero svegliata prima della sveglia che puntava…le 8.30 !!!!!cavolo ho perso l’autobus.mi vestii velocemente infilando il primo jeans che trovai e lavandomi ancora i denti scesi in cucina per afferrare al volo la mia colazione e portarla su per mangiarla mentre mi vestivo.le mie cugine ancora sbadiglianti stavano sorseggiando i loro caffè nelle loro elegantissime vestaglie di seta…sicuramente dei cinesi(XD).figuriamoci se loro si preoccupavo dell’orario ,hanno le loro potentissime macchine sulle quali mai mi inviteranno a salire,perché preoccuparsi di me!nell’arco di 10 minuti ero già fuori casa,ma sarei riuscita ad arrivare in tempo a scuola?
”ciao”mi salutò un ragazzo mai visto su una macchina sicuramente nuova,o magari del padre,presa di nascosto per far colpo su una ragazza.vedendo che non gli rispondevo mi segui a passo d’uomo con la macchina dicendo”ehm io sono mike,tu dovresti essere isabella swan,giusto?!andiamo a scuola insieme,frequentiamo lo stesso corso di spagnolo…ehm se vuoi ti do un passaggio perché di questo passo non arriverai mai a scuola”lo guardai scettica,maledizione aveva ragione ma soprattutto si era rivelata questa un ottima tecnica di abbordaggio.sconsolata accettai.una volta arrivati a scuola ecco di nuovo tutti gli sguardi su di me e sul nuovo esemplare maschile che mi affiancava,mike era un bravo ragazzo,gentile,forse un po’ troppo curioso e appiccicoso,ma non capace di far male ad una mosca. ogni tanto ci avrei potuto scambiare due chiacchiere.improvvisamente vennero due ragazze verso di noi:una bassina,con una quarta abbondante da far invidia persino a tanya,l’altra dall’aria più intelligente e dai lunghi capelli corvino.
”ciao io sono jessica e lei è angela,tu sei isabella vero?vedo che hai già conosciuto mike,quindi oggi ti siederai al nostro tavolo a mensa?che corsi frequenti?ah ma mi pare che ieri eri seduta con i cullen e gli hale ,come li hai conosciuti?”dire che la piccoletta fosse spaventosa era un eufemismo,meno male che alla mia richiesta disperata rispose l’altra ragazza”jessica non la spaventare,l’hai bersagliata di domande!se vorrà sedersi con noi a mensa ci racconterà tutto,va bene isabella?”le sorrisi dolcemente e mentre stavo per rispondere”mi dispiace angela ma bella anche oggi si siederà al mio tavolo,me lo ha promesso ieri , vero bella?”eccolo qua di nuovo al mio fianco,con un braccio che circonda le mie spalle e un sorriso sghembo che  scioglie.
”mi dispiace ragazzi, sarà per un'altra volta…ah grazie per il passaggio mike”
”figurati se vuoi anche domani…”
”no non c’è bisogno,ciao a tutti”mi affrettai a rispondere sotto lo sguardo indagatore di edward.
“e cosi mike newton ti ha accompagnata a scuola?!”mi chiese mentre ci avviavamo alla nostra lezione:biologia.”ho fatto tardi,ho perso l’autobus”mi giustificai,mi sentivo in colpa e non sapevo perché.”potevo venire io,mi chiamavi e subito correvo da te”
”ma non ho il tuo numero”come se lo avessi chiamato veramente,piuttosto avrei fatto l’autostop che chiedere aiuto”non ti ho dato il mio numero?sacrible!è la prima volta che non do il mio numero ad una ragazza,ma rimediamo subito”afferrò il mio polso destro e nel momento in cui prese la penna”hai una cicatrice qui…”
”incidente domestico”mi guardò come se si aspettasse un qualche particolare in più,ma non vedendo da me nessuna aggiunta scrisse il suo numero.
La giornata passò tranquillamente anche perché a mensa la bionda finta non c’era ed anche oggi ero riuscita ad evitare egregiamente le mie cuginette.”bella io subito dopo le lezioni attacco con il laboratorio di piano,ci vediamo direttamente in aula?”mi disse mentre sistemavamo i libri negli armadietti.”va bene a dopo”dissi e poi si allontanò,che bisogno c’era di andare separati?forse doveva incontrare qualcuna…non ho motivo di interessarmi,ci conosciamo da pochissimo e possiamo dire di essere poco più che conoscenti.chiusi l’armadietto e mi avvivai verso l’aula di musica.quando arrivai lui ancora non c’era,mi sistemai sul divanetto di pelle posto di fronte al pianoforte;l’aula era abbastanza spoglia,pochi strumenti giacevano qua e la.
”scusa il ritardo,ma ho dovuto accompagnare i miei fratelli a casa,veniamo sempre con un’ auto”disse edward entrando tutto trafelato in aula.ero contenta che avesse impiegato quel tempo per accompagnare i suo fratelli e non per fare compagnia a qualcuna.”con cosa posso deliziarti?”
”spesso suoni le melodie di michael nyman del film the piano,magari potresti iniziare con una di quelle”era sbigottito”conosci il film?”
”certo è stato uno dei primi film d’autore che ho visto,ero anche molto piccola”
”e precoce dato che ci sono delle scene esplicite di sesso”
”vabbe quelle le guardavo con la mano d’avanti”scoppiammo a ridere insieme”e così ti piace il cinema eh?allora ogni tanto possiamo incontrarci per guardare qualche film”
”prima mi inviti ad ascoltare la tua musica,poi al tuo tavolo alla mensa ed ora al cinema,edward caro dove vuoi arrivare?”ero curiosa di sapere,cosa pensava di me,un assaggio di ciò lo avevo avuto il giorno prima,ma ero curiosa di sapere dove voleva arrivare,non si riempiono di attenzioni persone appena conosciute”ahahahah non ti preoccupare non sei e non sarai una delle tante,tu sei diversa,speciale…tu sei…bella”e scoppiò nuovamente a ridere,che mi fosse sfuggito qualcosa?! e poi iniziò a suonare the heart asks the pleasure first ,la colonna sonora del film.stupenda melodia,magnifico il modo da lui suonata.i suoi occhi fissavano i tasti,ma allo stesso tempo erano persi nella melodia stessa;le sue mani scivolavano sul piano,lo accarezzavano.era una visione! lo osservai suonare fino all’ultima nota e poi gli rivolsi un dolce e caloroso sorriso”grazie”
”figurati, anzi se ti vengono altre melodie io sono a tua completa disposizione”mi sorrise a sua volta.prima che calasse un silenzio imbarazzante gli rivolsi la parola”oggi a pranzo rosalie non c’era e neppure tuo fratello,spero che per colpa mia tu non abbia discusso anche con lui”mentre proseguiva con le sue esercitazioni”figurati, a mio fratello gli puoi dare un pugno su un occhio e lui continuerebbe ad abbracciarti…so cosa stai pensando,ti chiedi come faccia a sopportare rosalie,ma emmett è attratto cosi irrimediabilmente da lei che si fa trattare con piacere come un cagnolino.”
”comunque vorrei scusarmi per il comportamento di rosalie e che lei pensa sempre che ci sia bisogno di salvarmi”
”hai bisogno di essere salvato edward?qualche bullo della scuola ti ruba la merenda?”
”non proprio merenda…bella io non sono quello che sembro”
”lo vedo”
”lo vedi?”
”hai due facce, quella dello strafottente che mostri a tutti e quella dle ragazzo dolce che per qualche assurdo motivo mostri a me perfetta sconosciuta”
”non sei una sconosciuta ci conosciamo da 2 giorni e domani fanno 3”
”sai cosa intendo”risposi decisa”credo che il fatto che tu sia riuscita a leggermi sia una risposta sufficientemente valida per comprendere il perché ti voglio come amica”
”bella dato che siamo amici,posso sapere qualcosa in più di te?”ci pensai su e come sempre quella era la mia prima risposta”mia madre è morta 10 anni fa”
”ne parli come se fosse una cosa normale”
”la morte è di tutti”
”la sofferenza per la morte di un genitore all’età di 7 anni no”
”credo che lo dica solo per giustificare la mia persona”
”bella ,intelligente,responsabile intelligente?”rispose prontamente lui”timida,scettica,sola”
”la tua non è una scusa è semplicemente quello che vedi riflesso,ma non è detto che gli altri percepiscano il tuo riflesso allo stesso modo”
”tu suona io parlo”lo rimproverai,ma non proseguii più,non mi andava”cosa hai pensato appena se ne andata?”intervenne lui”credo…di non aver pensato a niente,ero in black-out,ma come mai tutte queste domande su mia madre?!”
”io non l’ho mai conosciuta mia madre”
”e la direttrice,come si chiama…esme!!”
”è mia zia,mi ha adottato all’età di 8 anni”
”e dal tuo silenzio percepisco che non proseguirai con il racconto”non mi rispose ,mi sorrise e basta.”certo che siamo strani”
”in che senso”
”di solito i ragazzi della nostra età parlano di sport,vestiti,tv e noi parliamo di famiglia,pensieri,sentimenti… ora parliamo di cose futili e tu suona qualcosa di allegro!””edward che cosa hai tatuato sul braccio destro?”
”una tigre”
”perché?”
”è l’altra parte di me,come hai detto tu,sulla scapola sinistra invece ho tatuata solo un’ala”
”è inutile ritorniamo sullo stesso argomento di prima”
”è colpa tua,ricordi? io suono tu parli”
”siamo dei pessimi diciassettenni”dissi sospirando e sdraiandomi comodamente sul divano,cullata dalle sue note.
“prendi l’autobus o posso darti un passaggio con la mia bellissima volvo”
”no prendo l’autobus cosi ci metto un quarto d’ora buono per tornare a casa giusto in tempo per vedere le mie cugine uscire”
”e perciò tu stasera non esci…”chiese curioso”no, non mi piace uscire”
”be allora ti vengo a trovare a casa”
”ma sei impazzito????e che dovrei dire alle mie cugine quando tornano???”
”vengo di nascosto,entro dalla finestra”non capivo se mi stava prendendo in giro o se stesse dicendo sul serio”bella,ma ancora non te ne sei accorta?”
”cosa?”
”io abito accanto a casa tua,l’altro ieri quando mi hai detto che le denali sono le tue cugine,ho subito capito che tu eri la loro tanto indesiderata parente,però ti avevano descritto completamente diversa da come sei…”disse squadrandomi dalla testa ai piedi.e io come un’imbecille non mi ero accorta di niente da quando ero arrivata qui.”allora vengo a farti visita?”
”ma sei scemo, no esci con i tuoi amici”
”mi dispiace me ti conviene verso le 11.30 tenere la luce accesa se non vuoi spaventarti”rispose chiudendomi lo sportello della macchina…macchina?!”e come ci sono finita qua dentro?”
”eri cosi distratta che avrei persino potuto abusare di te e tu non te ne saresti accorta”dice lui…
“bella è vero che a scuola frequenti uno dei cullen?”chiese kate e improvvisamente le altre cugine posarono le forchette nei loro piatti vuoti fin dall’inizio della cena”ah si ho incontrato edward fuori dall’aula di musica?”
”abbiamo un aula di musica?”chiese tanya scettica”tu conosci edward cullen la crem della crem dei cullen?l’unico scapolo cullen?”domandò stupita irina”ho conosciuto anche gli altri cullen”
”ci devi assolutamente presentare”disse tanya senza battere ciglio”non siamo nell’ottocento,non c’è bisogno di presentazioni”mio zio quasi si strozzava dal ridere della mia affermazione, ma a tanya non andò giù”allora dicci la tua tecnica di abbordaggio”
”è semplice…utilizzare la bocca per parlare”dissi riponendo il piatto nel lavello e salendo le scale;la battuta questa volta non piacque solo a mio zio ma anche alle altre due cuginette che venero ammonite da un’arrabbiata tanya.
Mi ero appena infilata sotto le coperte quando sentii due voci che bisticciavano fuori dalla…finestra?!mi alzai senza accendere la luce e tirai via le tende scoprendo edward e sua sorella alice appollaiati sul davanzale della mia finestra”che ci fate qui?”
”sono le 11.30 sono venuto a farti compagnia”li lasciai entrare guardandoli trucidamente”scusa bella è che edward aveva detto che volevi organizzare un pigiama party per fare amicizia, ma a quanto pare voleva solo intrufolarsi qua”ora anche la sorella lo guardava male, ma edward non era interessato anzi uscì fuori dalla tasca un pacco di carte”pokerino?”.passammo una serata divertente,alice era davvero pazza e per tutta la serata non facemmo atro io ed edward che farla stare ferma perché faceva troppo rumore e i miei zii si sarebbero potuti svegliare.appena sentimmo la macchina di kate nel vialetto i cullen decisero che era il momento di tornare a casa loro.
”bella è stata una serata divertente,magari la prossima volta vieni da me e passiamo una serata solo donne”
”certo alice ne sarei felicissima”
”siiiiiiii”gridò battendo le mani come una bambina di 2 anni mentre mi abbracciava”ci vediamo domani piccola”disse invece edward facendomi l’occhiolino e appoggiandosi sull’albero che fungeva da ponte alle nostre due case.quando mi stavo per rimettere a letto trovai un bigliettino sul cuscino:
“bella stare al fianco di edward può essere difficile”solo queste righe mi aveva lasciato alice,ma perché mi volevano tutti lontana da lui?perché edward era pericoloso?
   
 
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