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Autore: HeloiseCarlotta    10/08/2005    1 recensioni
Non è niente *non è per sempre* è un capitolo molto molto breve. Nel quale, però, inquadriamo il primo personaggio di questa storia. Spero vi piaccia e che possiate iniziare ad entrare in questa storia.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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'Pronto?'. Una ragazzina dai lineamenti fini e dai capelli rosso evidenziatore tirò su la cornetta del telefono. I suoi occhi rimanevano fissi sulla chitarra lì accanto. E tra le mani un plettro argentato, regalatole da lui.
'Vans, ti disturbo?'.
'Ah, ciao Elu! No che non disturbi'.
Elettra tra le mani stringeva non un plettro, bensì una fotografia. Una vecchia foto in filtro blu, risalente a due anni prima. C'erano lei e Vans, quando passavano i giorni a sfottere Martina e Alessandra. C'erano lei e Vans quando tracannavano birra sul muretto. C'erano lei e Vans quando Vans ancora non conosceva lui. C'erano lei e Vans quando passavano tutti i pomeriggi a cantare e a suonare assieme. C'erano lei e Vans quando lei non doveva chiedere a Vans se la stesse disturbando.
'Che ne dici stasera di andare a fare un giro? Ci manchi'.
'Mancherei a chi?'.
'A me, alla Fra. A tutti quanti'.
'Ma io sono qui, perchè mai dovrei mancarvi scusa?'.
Vanessa appoggiò il plettro argentato sullo scaffale degli spartiti, concentrandosi sulla voce dell'amica che le sembrava sempre più tesa.
'Beh allora se davvero ci sei perchè non esci con noi? Solito posto'.
'Ecco solo che stasera io e Samu dobbiamo andare a un diciottesimo di un suo amico. Sai, in un pub a Milano'.
Elettra sbuffò, si guardò intorno, lanciò la fotografia sul letto e si girò come per nascondere la propria delusione ad uno spettatore immaginario.
'Sarà per un'altra volta'.
'Sì, sarà per un'altra volta'.
Conclusa la conversazione, Vanessa riprese in mano il plettro che aveva lasciato poco prima.
Si sentì cattiva. Cattiva ed estremamente confusa. Perchè Vans non era una ragazzina ingenua come Elettra. Vans sapeva quello che faceva, ma certe volte veniva assalita da un senso di angoscia estremo che la portava a chiedersi se stesse davvero facendo la cosa giusta. Si sentì cattiva. Cattiva perchè Elu era stata con lei, sempre. Le sbronze, la passione per la musica e quella per il disegno, l'amore per la lettura, avevano sempre condiviso tutto. Ed era la terza volta in quella settimana che lei declinava un invito ad uscire dei suoi vecchi amici.
Dall'altra parte c'era lui. Samu era speciale. Samu non era come gli altri. Come poteva Samu essere amico di quel deficiente di Riccardo? Uno stronzetto qualunque che se ne andava in giro con la scritta 'ricco' stampata sul di dietro. Samu non era così. Samu le aveva regalato il suo plettro argentato.
Ma come al solito, Vans odiava quegli stati d'angoscia, e cercava di liberarsene in ogni modo. Vans si mise a sfogliare uno dei suoi vecchi album da disegno. E la radio, come al solito indisponente, fece partire quella stramaledetta canzone. Quella che, più di ogni altra, rispecchiava il suo stato d'animo.
*
Fra piccole iene, solo se conviene,
mia piccola iena, solo se conviene.
L'amore rende soli!.. ma è ben più doloroso
se per nemici e amici non sei più pericoloso*
Nel frattempo, Elettra continuava a sentirsi nella solita maniera. Ingenua, con gli occhi bistrati dalla cenere delle Lucky Strike, rinchiusa in quel paesino incivile. E adesso nemmeno la Vans c'era più. La Vans se l'era portata via il Samu. Il Samu gliel'aveva presentato Martina. Elu odiava Martina. Ogni giorno di più. E odiava Samu. E odiava Vans. E voleva andare a Londra, insieme a David Bowie. Solo per un po', solo per dimenticare tutto.
*
Nel tuo piccolo mondo fra piccole iene
anche il sole sorge solo se conviene*
  
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