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Autore: andromeda malfoy    02/05/2010    3 recensioni
Astoria Penelope Greengrass è una ragazza come tutte e altre. La sua vita trascorre come quella di una normale adolescente fra Lezioni,Amiche e Amore... Ma succede qualcosa che le cambia la vita: Cedric Diggory - suo caro amico-muore... Il mondo di Astoria è in procinto di cadere ma con l'aiuto dei suoi amici, riesce superare il lutto... Tutto sembra andare per il meglio ma il destino è sempre in agguato... I suoi genitori,EX Mangiamorte, sono costretti a rifugiarsi e lei viene affidata all'Ordine della Fenice... Ma un oscuro segreto l'attende al varco...
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bugie e Verità

Bugie e Verità

-La verità ha un prezzo da pagare-

Dalla finestra proprio accanto a me grosse e lunghe nuvole nere avvolgevano Hogwarts come un serpente che avvolge la propria preda fra le spire.

Erano le undici di mattina eppure nell’aula l’unica fonte di luce proveniva dalle torce appese alle pareti che gettavano lunghe lamine giallastre sugli studenti intenti a chiacchierare.

In particolare un fascio di luce tracciava , con un bizzarro gioco di ombre, il profilo elegante e preciso di Draco Malfoy…la bocca sottile…il naso perfetto le splendide iridi argentate  occupate a fissare la Parkinson con malizia evidente.

 Un  ‘ehm ehm’ mieloso mi distrasse da quella visione.

-          Buon giorno ragazzi…- cinguettò Sdolcinata la nuova professoressa di Difesa contro le Arti Oscure.

-Buon giorno professoressa Umbridge – ripeté la classe come un sol uomo.

Iniziò a distribuire i libri di testo e a spiegare qualcosa riguardo a i GUFO.

Io  non la stetti a sentire. Da  quando Piton mi aveva parlato in biblioteca non riuscivo a seguire nemmeno due minuti di spiegazione, avevo paura che Silente mi convocasse da un minuto all’altro per comunicarmi la scomparsa definitiva dei miei genitori…

Un ramo nodoso e gelato batté con violenza sulla finestra dell’aula, era terrificante a quanto somigliasse alla mano bianca e lunga di Voldemort… quella stessa mano che mi stava lentamente e inesorabilmente portando via tutto.

Mi sforzai di ritornare alla,stupida, lezione di Difesa sperando che ciò mi distraesse dal senso di ansia che mi opprimeva il petto quasi a impedirmi di respirare.

Analizzai attentamente la Umbridge. Tra tutti i professori che si erano susseguiti la cattedra di Difesa contro le arti oscure questa era certamente la peggiore; gli occhi grandi, acquosi e sporgenti uniti ad una bocca larga e molle  la facevano sembrare un enorme rospo.

-Vorrei chiarirvi una cosa – iniziò osservandoci con smielatezza – Vi è stato riferito che un certo Lord Voldemort è tornato in circolazione …-Attese un attimo, l’atmosfera era cambiata. Tutti gli studenti fissavano la Umbridge tesi e curiosi -  questa è un enorme bugia inventata da Albus Silente e da Harry Potter…-

Fece un'altra pausa osservando la reazione di disgusto che aveva scaturito nominando il preside  e Harry Potter’’.

Ricominciò in tono confidenziale  - Ovviamente e di conseguenza Cedric Diggory non è stato ucciso dal Signore Oscuro…-

…Cedric Diggory non è stato ucciso dal Signore Oscuro…

… non è stato ucciso dal Signore Oscuro…

Non ragionai più.

Mentre  sentivo la rabbia crescere velocemente feci scattare la mano in aria.

-Sì, signorina…Greengrass?-

-E secondo lei come è morto Cedric?- domandai con la voce alterata dalla rabbia,

-Si è trattato di un banale incidente…- pigolò.

Sentii le tempie pulsare per la collera.

Non avrei permesso a nessuno di infangare la morte di Ced. Avrei detto la verità affinché tutti possano sapere che Cedric Diggory è stata la prima vittima uccisa da Lord Voldemort dopo la sua risurrezione.

Scattai in piedi ignorando gli avvertimenti di Helena.

-Si sieda signorina!- ordinò la Umbridge.

- Cedric è morto per colpa di Voldemort – affermai a testa alta fissandola torva.

-La smetta di dire simili bugie! Le ripeto per l’ultima volta: Diggory- non- è –morto- per -mano -di Colui- che Non -deve -Essere -Nominato! -

Non potevo tollerare una simile ostinazione un solo secondo di più…

-LORD VOLDEMORT E’ TORNATO, HARRY POTTER LO HA VISTO E CEDRIC DIGGORY E’ STATO UCCISO DA UN MANGIAMORTE!- urlai in preda ad una rabbia folle.

I miei compagni mi fissarono allibiti.

-          Signorina Greengrass lei è in punizione, non credo di aver mai visto una Serpeverde così orrendamente sfrontata!-

- E io non credo di aver mai conosciuto una professoressa così ottusa e meschina!- affermai rabbiosa mentre il mio cervello iniziava a rielaborare lentamente le conseguenze delle mie parole.

-Basta così!- strillò il rospo con una vena isterica nella voce – Parlerò con il direttore della tua casa e oggi pomeriggio ti insegnerò a non mentire…-  concluse tonando alla normale vocetta infantile.

Mi risedetti scossa mentre i miei compagni iniziavano a parlarmi alle spalle.

Ancora arrabbiata iniziai a fissare intensamente il foglio di pergamena dove avevo solamente scritto la data di oggi.

Poi accadde.

All’improvviso la vista mi sfumò con la sensazione che si ha cadendo nel vuoto mi trovai circondata dall’oscurità…

Sagome nere e veloci saettavano lungo una via affollata di Babbani… Una donna seminascosta da un cappuccio viola correva velocemente mentre la pioggia le fradiciava l’abito…

…la scena si dissolse… ora la donna si trovava in uno scantinato deserto e buio… a lei si era aggiunto un uomo alto e biondo con occhi verde smeraldo scintillanti…Parlavano concitatamente …

Poi Sentii solamente strane voci lontane… qualcuno urlava… qualcosa mi colpì il braccio…

Non so come mi accorsi di avere gli occhi chiusi e di essere sdraiata sul pavimento di pietra dell’aula… Schiusi le palpebre e lentamente la rimisi a fuoco la stanza, mi accorsi che gli occhi acquosi della Umbridge mi fissavano truci. Mi rialzai in fretta, gli occhi di tutti puntati addosso.

-Cosa pensa di fare,Greengrass?-  cinguettò la rospa.

-Nulla…ho perso l’equilibrio – inventai di sana pianta.

-Vada in infermeria!- ordinò la Umbridge.

Non me lo feci ripetere due volte e uscii dall’aula ma anziché dirigermi in infermeria andai velocemente nel parco.

L’aria profumava di pioggia e l’erba fresca e bagnata scintillava alla pallida luce del sole che finalmente si intravedeva fra la fitta coltre di nubi.

Mi levai il mantello e mi ci sdraiai sopra lasciando che il vento autunnale mi accarezzasse il viso.

Tentai di concentrarmi su cosa avevo visto durante quei pochi istanti in cui avevo perso contatto con la realtà  ma una voce familiare mi distrasse.

-Ria che ci fai qui fuori con questo tempo?- domandò Fred comparendo nel mio campo visivo.

-Oh, lascia stare… mi sono appena presa una punizione con il rospo…- borbottai mettendomi a sedere.

-Cosa hai fatto? –

-Ho semplicemente detto la verità…- risposi fiera.

-Mi sembri qualcun altro di mia conoscenza…- bofonchiò.

Gli sorrisi, era incredibile quanto mi facesse sentire bene la sua presenza…

-Cancella quell’espressione ebete dalla faccia o dovrò fare anch’io qualche smanceria romantica…- disse fingendosi disgustato ma stringendomi verso di sé.

Lo fissai,potevo vedere le mie iridi verde smeraldo riflesse nelle sue azzurro mare…

                                                                                *
Era pomeriggio inoltrato quando entrai nell’ufficio della Umbridge e per poco non vomitai in uno dei suoi piattini rosa.

-Come sta?- mi domandò il rospo fingendosi materno.

-Benissimo grazie…- risposi sicura di me.

-inizieremo subito… Prenda il suo foglio e scriva con questa- mi passò una lunga e affilata piuma nera- ‘’Non devo dire bugie’’-

Mi sedetti vicino alla finestra e osservai attentamente la piuma mentre la Umbridge intenta a riordinare le sue carte (Rosa) ridacchiò.

-Ho l’impressione di aver già vissuto questa punizione…-

Con la,ormai,familiare sensazione di rabbia presi la piuma e iniziai a scrivere ‘’Non devo Dire Bugie’’

Arrivata all’ultima sillaba provai un bruciore crescente alla mano sinistra e la osservai spaccarsi seguendo alla perfezione la mia calligrafia… capii subito il funzionamento della penna ma continuai ignorando il dolore…

Se questo era il prezzo per dire la verità l’avrei pagato tutto e fino alla fine.

_______________________ Evvai! sono così dissociata che mi ero scordata di ringraziarvi care le mie lettrici/Scrittrici. Corro ai ripari. Questo capitolo racchiude l'inizio dei problemi di Ria... prestategli molta attenzione. Secondo voi care le mie lettrici chi sono le due figure che intravede Ria nella sua visione -perdonate il giochino di parole-? ho lasciato un dettaglio importante... Bando ai cianci -oggi mi so fumata qualcosa XD- e passiamo a i ringraziamenti!! Confettina: Non ti preoccupare ,sarai te a non liberarti di me XD -non è una minaccia- Non sai quanto mi renda felice che la mia storia ti piaccia!!! Nella speranza che non ti sia ricreduta leggendo questo piccolo cap ti aspetto alla prossima! UN bacione! Ashlein: Uau quanti complimenti! Esì, sono molto sadica non son contenta se non lascio il povero lettore sulle spine XDXD ihih... vedrai il furetto che farà nei prossimi ciappini -neologismo assurdo- Un kissolo Watsername: *me onorata* yuuuuupppi adoro le atmosfere dark e sono felicissima di aver reso bene... spero anche in questo cap di transizione. Lapovera ria con i problemi che spunteranno fuori dovra cavarsela da sola... o meglio avrà un aiuto inaspettato! Spero ti sia piaciuto anche questo capitoletto. Un bacione! PERDONATE SE LA NOTA D'AUTRICE VERRA' COMPRESSA MA IO E I CODICI HTML SIAMO AGLI ANTIPODI...
  
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