Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Shinalia    20/05/2010    6 recensioni
Nessun vampiro, solo umani alle prese con uno strambo matrimonio!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Buongiorno! come vedete non sono scappata ad Honolulu (non ancora almeno U,U , ho intenzione di raggiungere presto mago Merlino)! coff coff, *Manu interrompe il suo inutile tergiversare*... Che dire... finalmente mi sono degnata di aggiornare questa storia, ammetto che la mia priorità và sempre e comunque a "Tradimenti & Bugie".... il resto delle ff e storie che posto le uso + che altro quando l'ispirazione per quella manca. XD  

Cmq a fine capitolo troverete le risposte alle recensioni *_____* Vi ringrazio per i bellissimi commenti e per tutte le persone che ultimamente hanno aggiunto questa storia nei preferiti, seguite e ricordate. Grazie infinite ♥

 

Edward ci scortò gentilmente fino a casa sua, una graziosa struttura arredata in stile moderno. Durante il viaggio in auto Emmett non perse occasione per lanciare distrattamente qualche commento fuori luogo, con insinuazione che, fortunatamente per me, suo fratello parve non cogliere. Fissava la strada tentando di ignorare le sue parole, ben attento a parlare il meno possibile o anche solo a rivolgerci uno sguardo.

Osservai sorpresa la sua mascella contratta, durante quel viaggio in macchina che mi parve il più lungo di tutta la mia giovane vita. Tutta la famiglia Cullen quella sera si era rivelata ben al di sopra delle mie aspettative. Le gentilezze e le premure che mi avevano riservato avevano ampliato a dismisura il mio senso di colpa ma, se non fosse stato per questo, mi avrebbero rasserenata non poco.

L’unico che non aveva assolutamente dissimulato la sua ostilità era Edward, malgrado le continue occhiatacce di Alice e gli ammonimenti velati di sua madre. Malgrado ciò Emmett non pareva esserne sorpreso e questo mi permetteva di comprendere che non fosse la prima volta.

Forse possedeva realmente un caratteraccio.

Nonostante ciò, quel suo atteggiamento mi irritò alquanto, conscia che quell’astio fosse diretto alla sottoscritta. Durante la cena mi ero premurata di mostrarmi il più cordiale e garbata possibile, a dispetto delle continue allusioni di Emmett, che avevano più volte rischiato di far cadere la mia maschera di compostezza.

Assurdo!

« Uno spasso. – sospirai sommessamente udendo quel commento divertito, non concordando affatto con quell’osservazione. – un vero spasso, davvero. »

« Certo, razza di beota, ridi delle mie disgrazie. » sbottai caustica, non risparmiandogli un’occhiata truce.

Mi recai nella stanza da bagno attigua, munita di pigiama e accessori da bagno, sperando di porre fine a quella serata esasperante, trovando conforto nel calore del letto.

« Guarda che quello indignato dovrei essere io. – mugugnò, scuotendo il capo teatralmente - se fossimo stati realmente in procinto di sposarci sarei stato offeso dallo sguardo languido che hai rivolto a mio fratello. »

Già… la mia unica speranza era che nessun altro avesse notato il mio interesse. A quanto pareva non ero stata in grado di dissimularlo adeguatamente, come potevano credere realmente che io ed Emmett fossimo fidanzati, per me era un mistero.

« Io e te non siamo realmente fidanzati. » asserii, scrutando adirata la mia immagine allo specchio.

La sua testa sbucò nella stanza da bagno, ostentando quel ghigno sardonico che avevo imparato a detestare, in quegli anni di amicizia. « Questo è relativo… »

« Allora farai bene a non presentarlo a Rose. » bofonchiai, indispettita, tentando di nascondere il rossore del mio volto. Il perché desiderasse ribadire di continuo quell’episodio mi era oscuro, non ero già abbastanza avvilita?

Corrugò la fronte, fissandomi scettico. « Quel mingherlino non rientrerebbe mai nei suoi gusti. »

Nonostante la sua espressione non mostrasse alcun turbamento, notai la tonalità leggermente più acuta della sua voce.

Bingo!

Scrollai le spalle, mentre lasciavo scorrere il batuffolo di ovatta, impregnato di latte detergente, sugli occhi. « Non è assolutamente mingherlino. – constatai, rammentando perfettamente come la camicia bianca aderiva al suo torace. – Oltretutto lei ha sempre avuto un debole per gli occhi verdi e vorrei ricordarti che i tuoi non lo sono. »

« Occhi verdi? E da quando? »

Oh mio caro Emmett, mai mettersi contro una donna risentita.

Soffocai una risata. « Ti ricordo che lei è la mia migliore amica e, vorrei sottolineare il fatto che, più di una volta mi ha ribadito come Daniel fosse il suo ideale d’uomo. »

« Quello sbruffone platinato? » emise un grugnito di disapprovazione, forse ricordando le foto che gli avevo mostrato qualche mese prima, dopo che mi aveva scongiurato di poter scrutare l’aspetto di quell’uomo di cui la sua Rose parlava spesso.

Corrugai la fronte, ostentando la migliore espressione scettica del mio repertorio. La sua gelosia non era assolutamente una novità, ma era raro che io mi arrischiassi a fomentarla in un simile modo, soprattutto consapevole delle conseguenze. Ma, rammentando i suoi modi rozzi e le continue insinuazioni durante la cena, quella mi pareva la più adeguata punizione.

« Guarda che se hai avuto la possibilità di provarci con la mia amica è solo perché lui ha vinto una borsa di studio per la Francia, oppure sarebbero già sposati da un pezzo. »

Più o meno…

In realtà Daniel aveva accettato quell’opportunità proprio per allontanarsi da lei. Il loro rapporto si era raffreddato da tempo, pregiudicato da una scappatella di Rose, con il suo manager.

Di questo naturalmente Emmett non era a conoscenza, se avesse saputo che la sua adorata frequentava costantemente un uomo con cui era stata, nulla lo avrebbe distolto dall’idea di seguirla ovunque.

Con la sua statura sarebbe una guardia del corpo perfetta.

« Strega. » sibilò, recuperando il cellulare dal comodino e dirigendosi nel bagno, per avere un po’ di privacy.

Pollo!

Scoppiai in una fragorosa risata, immaginando i mugugni esasperanti di quell’immenso omaccione, mentre si accertava dell’amore della sua Rose. Probabilmente lei mi avrebbe maledetta per il resto dei miei giorni, costretta com’era a sedare i timori del suo fidanzato, ma se non fossi ricorsa a quel trucchetto sarei stata costretta a fornirgli spiegazioni sul mio comportamento.

Sbuffai, mentre riponevo gli orecchini sul comò.

Non potevo negare che Edward fosse avvenente, ma il suo atteggiamento altezzoso era qualcosa di decisamente irritante e, pareva ben ovvio, che non fosse affatto contento di ospitarci fino al matrimonio. Non che non potessi comprenderlo, avevamo invaso la sua casa, senza alcun avvertimento.

La piccola Alice non si era premurata di informarlo, in seguito alla sua proposta e lui si era visto costretto ad accettare, senza poterlo evitare.

Non lo invidiavo affatto!

Sospirai sdraiandomi sul letto, godendomi la morbidezza e l’odore delle lenzuola fresche di bucato.

Decisamente meglio di un albergo.

Eppure la tensione che si era creata mi disturbava. Già l’idea di invadere il suo spazio mi creava estremo disagio, il sapere poi di essergli anche sgradita mi induceva a desiderare una vera e propria fuga.

Cosa posso fare? Come posso rimediare?

Rimuginai giocando nervosamente con una ciocca di capelli, attorcigliandola svogliatamente attorno alle dita.

Come si può ammorbidire un uomo?

Volsi lo sguardo verso la porta del bagno, rammentando che Emmett ed Edward erano fratelli ed in quanto tale dovevano pur avere qualcosa in comune. Se questo era vero la risposta al mio dilemma era una sola.

Cibo!

Quale uomo  non avrebbe ceduto dinanzi ad un lauto banchetto?

Decisi che il mattino seguente mi sarei fatta perdonare, per l’intrusione, preparando una buona colazione. Mi sarei alzata di buon’ora, recandomi al supermercato più vicino, usufruendo della mia discreta abilità ai fornelli.

La cucina era stata da sempre la mia passione, nonché un ottimo sfogo per il nervosismo.

Due piccioni con una fava.

« Strega. » ribadì il mio amico rientrando nella stanza, rivolgendomi uno sguardo ostile.

« Non è colpa mia se tu sei ipersensibile. »ghignai, conscia di quanto detestasse quella parte del suo carattere. In fin dei conti in amore era estremamente insicuro, e quel suo lato tenero cozzava non poco con l’immagine che tentava di ostentare.

L’uomo duro e tutto d’un pezzo.

Peccato che quella fosse solo una facciata ben costruita.

Emmett era uno degli uomini più gentili ed altruisti che avessi mai avuto modo di conoscere. Malgrado la sua tendenza ad ironizzare, anche in contesti inadeguati, era difficile avere di lui una cattiva opinione.

Un giorno mi sarebbe piaciuto trovare un uomo simile. Una persona dolce all’occorrenza, ma su quale avrei avuto sempre la certezza di poter contare.

Purtroppo non ero mai stata particolarmente fortunata con gli uomini. Sospirai amaramente, sarei morta sola in una casa piena di gatti.

« Fatti più in là moscerino. » sbottò, strattonando le lenzuola, prima di accomodarsi.

Alzai gli occhi al cielo facendogli posto. Per quanto potesse apparire strano non avevo alcun problema a dividere il letto con lui e non era la prima volta che questo accadeva. A causa di un’infiltrazione d’acqua nella sua casa era stato costretto a dormire da me per qualche tempo e, considerando la sua mole, il mio divano non avrebbe mai potuto essere una buona sistemazione.

In realtà non rammentavo come giungemmo alla conclusione di dormire nello stesso letto, forse perché le alternative erano poche o, con maggiore probabilità perché l’affetto fraterno tra noi creava meno imbarazzi di quelli che avrebbero dovuto sorgere anche tra due amici.

Chissà.

« Non sarai arrabbiato con me, spero. »

« Certo che lo sono… - bofonchiò, sprofondando nel materasso. – Non è carino farmi preoccupare. »

Ridacchiai divertita cercando di rassicurarlo in merito al suo rapporto con Rose e, alla fine, trascorremmo gran parte della serata a chiacchierare. Parlammo della sua famiglia e dell’esito positivo della cena. Alice si era detta disposta ad aiutarci per il matrimonio e lui si era visto costretto ad accettare, nonostante le idee piuttosto stravaganti della cugina.

Aveva anche già scelto un abito da sposa che riteneva perfetto; il che era comprensibilmente scioccante considerando che mi aveva vista per la prima volta solo quella sera.

Una famiglia decisamente bizzarra… e fu proprio con quel pensiero di cadere tra le braccia di Morfeo.

___________________

 

Mugugnai indispettita udendo il trillo fastidioso della sveglia, affrettandomi ad allungare la mano prima che Emmett potesse iniziare ad inveire sgarbatamente. Se c’era una cosa che odiava era alzarsi alla buon’ora, soprattutto quando non ve ne era motivo.

Sbuffando mi voltai sbirciando la sua figura rannicchiata sotto le lenzuola in posizione fetale, faceva quasi tenerezza, sebbene fosse uno spettacolo insolito considerando la sua mole.

Povero il mio fratellone.

Era assurdo per me recitare la parte della sua fidanzata, e non solo per Rose, ma soprattutto perché nella mia mente lui era qualcosa di asessuato.

Che cosa bizzarra… di certo lui non avrebbe apprezzato il mio pensiero.

Ridacchiando mi alzai e, recuperati i vestiti, mi dedicai ad una veloce preparazione. Secondo internet il supermercato più vicino era a pochi isolati da lì e mi sarebbero bastati pochi minuti a piedi per raggiungerlo. La sera precedente mi ero premurata di stilare una lista adeguata, onde evitare di dimenticare qualche ingrediente fondamentale a causa della fretta e, considerando le richieste d Emmett, la cosa era tutt’altro che improbabile.

Per soddisfarlo sarebbe stato necessario un camion per trasportare tutto.

Dannato ingordo.

Agguantato il mazzo di chiavi che Edward ci aveva gentilmente fornito, uscii silenziosamente dalla stanza. L’assenza di rumori mi lasciava presupporre che anche lui fosse ancora immerso nel sonno e sperai vivamente non uscisse di casa prima del mio ritorno, oppure il mio blando tentativo di ingraziarmi il piccolo Cullen sarebbe stato superfluo. Considerando che avrei trascorso in quella casa le prossime settimane era necessario istaurare con lui un rapporto quanto meno pacifico.

La speranza è l’ultima a morire…

Come previsto trovare il supermercato non fu difficile e potei felicemente appurare fosse ben fornito.

Scrutai nuovamente la lista.

Latte, uova, cacao, panna, preparato per frittelle, miele, sciroppo d’acero, caffè… bicarbonato?

Ma che razza di intenzioni ha Emmett?

Sospirai scuotendo il capo rassegnata, in assenza di Rose la sua fame aumentava a dismisura; probabilmente con il cibo tentava di sopperire il suo desiderio sessuale insoddisfatto.

Meglio non indagare.

Con un po’ di buona volontà riuscii a recuperare tutto il necessario in un tempo record, pagando il conto esorbitante, considerando che quegli ingredienti erano solo per la colazione.

Non sono convinta di riuscire a cucinare tutto in poche ore.

Alla fine, carica di borse e sfiancata, tornai a casa Cullen con tutto l’occorrente per sfamare un esercito, o al massimo tre Emmett.

Inserii lentamente la chiave nella toppa, evitando eccessivi rumori, ed entrando in punta di piedi. Il silenzio, infranto solo dal ronfo sordo di Em, mi lasciò ben presagire, così mi affrettai a riporre le buste sul tavolo e a procurarmi le stoviglie.

Mi persi nelle mie elucubrazioni, mentre le mie mani si muovevano abilmente tra le pentole e gli ingredienti, abituata com’ero a preparare la colazione per Emmett e, talvolta per Rose.

Qualcuno doveva pur sfamarli…

Non mi stupii nel constatare il perfetto stato della cucina. Di rado uno scapolo trascorreva una quantità di tempo ingente in quella zona della casa. Con grande probabilità Edward cenava della sua ragazza o forse dai genitori.

Chissà se è fidanzato!?

Considerando la sua avvenenza la cosa non mi stupirebbe.

Eppure il suo comportamento sprezzate lasciava presupporre il contrario. Ancora rammentavo l’occhiataccia che aveva rivolto alla cameriera un po’ troppo esuberante, per non parlare dell’atteggiamento nei miei confronti.

Forse è gay!

Sarebbe veramente un tremendo spreco… rimuginai terminando di impastare la crema per farcire la torta al cioccolato, la preferita di Emmett.

Sobbalzai udendo una porta aprirsi alle mie spalle, vergognandomi dei miei pensieri e della mia curiosità che, come di consueto, mi aveva assorbita ed indotta a fare sciocche supposizioni.

Facendo leva sul mio coraggio mi voltai, tentando invano di reprimere l’agitazione che mi attanagliava lo stomaco come una morsa. C’era qualcosa in lui che mi terrorizzava e non solo i suoi modi rozzi, quanto quello sguardo penetrante con cui pareva scrutarmi e valutarmi. Questo in fin dei conti non avrebbe dovuto sorprendermi, essendo in procinto di sposare suo fratello, ma l’intensità con cui mi fissava aveva qualcosa di quantomeno agghiacciante.

« Buongiorno Edward. »bisbigliai, dirigendo immediatamente la mia attenzione alla cucina, temendo che il mio rossore potesse rivelare troppo.

Affinando l’udito seguii i suoi passi, trattenendomi a stento dal voltarmi e fissarlo.

Non ha neanche risposto al mio saluto. Constatai amaramente, offesa da quel comportamento inconsueto. Era raro che qualcuno mostrasse una tale ostilità nei miei confronti, il mio carattere mite e accondiscendente di rado attirava le ire di qualcuno e, quando ciò avveniva, mi prodigavo in mille modi per risolvere gli screzi.

Eppure, qualcosa mi diceva che con Edward nessuno sforzo sarebbe valso ad ottenere un suo giudizio positivo.

I miei sorrisi e la mia cortesia caddero nel vuoto e, nuovamente, mi ritrovai dinanzi al suo sguardo perforante, incapace di comprendere il motivo di un tale astio nei miei confronti. Non poteva essere semplicemente la mia posizione ad irritarlo, era logico che una tale animosità dovesse essere indirizzata a me, quanto persona.

Ma per quale motivo?

Fortunatamente Emmett, con mia somma sorpresa, non si fece attendere oltre, giungendo in cucina attratto dal profumo di cioccolato e di caffè che condensavano l’aria. Fu un sollievo poter scostare lo sguardo sul suo volto allegro e riconoscente.

Il mio unico sostegno in questa sciocca farsa.

_______________________

La colazione terminò grazie allo squillo del cellulare di Edward, che richiamò la sua attenzione, sciogliendo finalmente la tensione che permeava l’aria.

Fu meraviglioso poter tirare finalmente un sospiro di sollievo, vedendo la sua figura allontanarsi.

« Non hai mangiato nulla. » constatò, il mio amico, accigliandosi.

Scrollai le spalle, indolenzite. « Non ho particolare fame. »

Ed era vero. L’agitazione aveva messo in subbuglio il mio povero stomaco, impedendomi di accostarmi al cibo senza rigettare.

Una semplice reazione psicosomatica; mi capitava ogniqualvolta il nervosismo prendeva il sopravvento e di questo anche Emmett era pienamente consapevole.

Vidi il suo volto adombrarsi, mentre lasciava scorrere lo sguardo sulla stanza, soffermandosi sulla figura di suo fratello.

A quanto pareva aveva compreso il motivo del mio disagio e non sembrava affatto contento. Sospirai sommessamente, non intendevo affliggerlo con ulteriori preoccupazione. Lui, che si stava prodigando in mille modi pur di aiutarmi, costringendosi a fingere, anche con la sua famiglia, un matrimonio inesistente.

Per non parlare di Rose, costretta a sopportare tutto ciò.

Possibile che io sia tanto egoista da accettare simili sforzi dai miei amici, più cari?

Dannazione.

Posai una mano sul suo braccio. « Non preoccuparti. – lo rassicurai, ostentando un sorriso forzato. – Non è nulla di grave. »

« Bells. – mi ammonì, spalmando altro sciroppo d’acero sulle frittelle. – Edward non ha nulla contro di te, diciamo solo che non ha un carattere perfettamente affabile. »

« Lo avevo notato. » mi lasciai sfuggire, rammaricata.

« Non che sia cattivo. – lo giustificò prontamente, vagamente imbarazzato. – Solo che non sopporta le sciocchezze o perdere tempo. È sempre molto impegnato e sembra che non sia per nulla interessato ad innamorarsi? »

« Ha avuto qualche brutta esperienza? »

Aggrottò la fronte, perplesso. « No. – ribatté candidamente. – Solo che non crede di poter trovare qualcuno di abbastanza interessante da coinvolgerlo. »

« Un po’ presuntuosa come affermazione. »

Scrollò le spalle, addentando la frittella. « Non ho mai detto non lo fosse. »

Perplessa e sinceramente delusa mi alzai dirigendomi verso il lavello, per ripulire il macello combinato da quella colazione improvvisata. Possibile che quel ragazzo potesse essere tanto altezzoso e superficiale? La sua famiglia, nonostante l’eleganza e il buon nome, non parevano affatto peccare di superbia, ma lo stesso non poteva dirsi di lui.

Perché?

L’ondata di amarezza che mi investì mi creò non poca perplessità.

Perché mi sorprendo tanto? Nemmeno lo conosco… oltretutto io ed Emmett siamo solo amici, quindi i suoi rapporti con suo fratello termineranno ben presto. Una volta lasciata quella cittadina sperduta, probabilmente non avrei avuto modo di rivederlo.

Sbuffai, esasperata dai miei stessi pensieri.

D’un tratto una strana melodia si diffuse al di là della porta, nella quale Edward si era diretto, riempiendo il silenzio calato nella casa.

Mi voltai verso Emmett tentando di dissimulare la mia sorpresa, pronta a chiedere spiegazioni. Da quel che potevo udire era un suono prodotto da un pianoforte, ma le varie interruzioni lasciavano presupporre non fosse una registrazione.

Possibile che…

« Mio fratello è un pianista, questa dovrebbe essere una delle sue composizioni. » mormorò, tornando a sfogliare le pagine del quotidiano, che avevo acquistato quella mattina, memore della sue abitudini.

Socchiusi le palpebre perplessa, poggiandomi al lavello, per assaporare quella magnifica melodia. Quelle note, prodotte da mani esperte, si susseguivano in un malinconico vortice, riproducendo qualcosa di estremamente triste, ma al contempo meravigliosamente delicato.

Nonostante gli attimi di esitazione del pianista, che più volte pareva bloccarsi nella sua esecuzione, non potei non stupirmi della sua bravura.

Edward quindi era un compositore… Assurdo.

Possibile che una persona capace di comporre qualcosa di tanto stupefacente possedesse un cuore tanto arido?

Stranamente, iniziai a dubitarne…

 Sognatrice85 [Contatta] Segnala violazione
 04/04/10, ore 16:18 - Capitolo 12: Pov Bella - II capitolo
Ciauuu Marghe!!!! Grazieeee *________* Questa è una storiella abbastanza vecchia che ho ripreso da poco XD
Non so nemmeno perchè ahahah con tutte le ff arretrate che ho!
 bigia [Contatta] Segnala violazione
 02/04/10, ore 15:27 - Capitolo 12: Pov Bella - II capitolo
Grazieeeeeeeeeeeeeeee ♥
Sono felice che questa storia ti piaccia...
ma volevo chiederti una cosa... non aggiorni + la tua ff??? ç_ç
 simo87 [Contatta] Segnala violazione
 30/03/10, ore 22:52 - Capitolo 12: Pov Bella - II capitolo
io adoro Emmett ahahhaha è sempre uno dei miei personaggi preferiti...
forse perchè lo vedo molto infantile e molto tenero, dietro quella sua imponenza.
Non so XD mi diverte parecchio scrivere di lui... infatti prima o poi vorrei tentare di scrivere una one-shot su di lui ♥
 Bella_kristen [Contatta] Segnala violazione
 28/03/10, ore 09:48 - Capitolo 12: Pov Bella - II capitolo
Davvero? Io questi capitoli pov Bella li vedo parecchio insipidi...
anche se ho saltato davvero un sacco di pezzi quando ho scritto i pov Edward. XD
Bhe poi inserirò pure il pezzo quando lui decide di andare a farle la proposta... hihihi
 grepattz [Contatta] Segnala violazione
 28/03/10, ore 01:17 - Capitolo 12: Pov Bella - II capitolo
ahahahahahah infatti è stata un'improvvisata
ahahah non intendevo continuarla all'inzio, ma mi sono lasciata trasportare notando di aver saltato parecchi pezzi O.o
quindi quì tento di colmare le lacune, soffermandomi su Emmett e Bella XD una coppia che adoro ahahahh
 barbyemarco [Contatta] Segnala violazione
 27/03/10, ore 18:56 - Capitolo 12: Pov Bella - II capitolo
Graziee ahahahah diciamo che essendo lei molto insicura non riesce a vedere i suoi sguardi nella giusta prospettiva
e poi Edward, per tentare di dissimulare il suo interesse finisce per farle credere il contrario XD non lo biasimo il poveretto, essendo convinto che lei stia per sposare suo fratello ahahahah
 fallsofarc [Contatta] Segnala violazione
 27/03/10, ore 18:51 - Capitolo 12: Pov Bella - II capitolo
Ciauuu Chiaraaaa *___* Grazieee sono felice ti stia piacendo anche questa seconda parte ahaahh
è un pò bizzarro scriverla, perchè non sono mai capace di scrivere i pov di storie già terminate... forse perchè lo vedo come qualcosa di troppo costrittivo...
in questo caso però i vuoti della prima versione erano tantissimissi8mi XD quindi ho ritenuto necessario rimediare hihihi
 ClaudiaSv16 [Contatta] Segnala violazione
 27/03/10, ore 15:57 - Capitolo 12: Pov Bella - II capitolo
ahahah a chi non piacciono i simpson?? ahhaaha
Emmy ha ragione XD anche se di tanto in tanto smbra davvero un buzzurro aahahah lo adoro ♥
 ChiaraBella [Contatta] Segnala violazione
 27/03/10, ore 14:22 - Capitolo 12: Pov Bella - II capitolo
ahahahahhaha
Grazie!! ahahah quindi andiamo entambe alla neuro? ahahah
che bello! avrò compagnia XD
cmq per quanto riguarda l'interesse velato di Bella... bhe, come darle torto.. cribbio XD edward è pur sempre Edward.
sarebbe assurdo il contrario ahahahha
anche se adoro indiscutibilmente Emmett  ♥ lo trovo adorabilmente spassoso ahahhahaha
Un bacio

   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Shinalia