Fanfic su attori
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Autore: Piccola Ketty    01/06/2010    12 recensioni
Cosa succederebbe se l'amore tra una ragazza di diciannove anni e l'attore più amato dei giorni nostri fosse frenato da un'amore più grande?Da un'amicizia che non può essere messa da parte? Ciao a tutte! Tempo fa avevo iniziato a scrivere una storia su Rob..poi l'avevo mollata li pensando che fosse una cavolata. Un giorno sono venuta a conoscenza di questo sito..così ho pensato di continuarla. Ma leggendo le vostre mi sono scoraggiata =) Poi mi son detta...Oh Ketty...scrivi!!tanto se va male ci hai provato... =) spero che vi possa piacere comunque...
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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36 capitolo



∞ The wishes of our heart ∞

L'oblio




“Cosa ne dici se ci rivestiamo?”, mi domandò Robert accarezzandomi la schiena.
“Si, va bene. Posso restare qui, con te, stanotte?”, domandai cauta.
“Sei sicura che i tuoi genitori non protesteranno?”.
“No, basta essere vestiti da capo a piedi”, mi voltai guardandolo.
“Ok, farò il bravo”, mi baciò una spalla, passando un dito sul mio ventre, “forse”.
Rabbrividii al contatto con le sue labbra calde, ma cercai di non dare libero sfogo alle sensazioni che il solo suo tocco riusciva a darmi.
Mi misi seduta sul bordo del letto, iniziando a vestirmi.
“Domani cosa facciamo?”, mi domandò un Robert con i soli jeans addosso, e la camicia tra le mani.
Rimasi incantata per qualche secondo, ritornando in me stessa, soltanto dopo aver visto il suo sorriso sghembo.
“Ehm, io dovrei preparare il piano universitario..”, feci una smorfia, ripensandoci.
“Allora ti farò compagnia”, constatò lui.
“Ma non voglio che ti annoi, magari vuoi girare la città. Non sarò di certo io a bloccarti in casa”.
“Mmmh, sei proprio testarda allora! Voglio stare con te, quindi resto qui, dove sei tu!”.
Si avvicinò baciandomi a fior di labbra, mentre con una mano mi accarezzò i capelli.
“Va bene, va bene”, mi alzai, scrollando le mani in aria, “come vuole lei, capo”.
Lo sentii sghignazzare, mentre ormai, mi stavo già chiudendo in bagno.
 
Mi infilai il pigiama e, dopo aver salutato i miei, mi diressi nella camera di Robert.
Bussai delicatamente contro la porta, temendo fosse già a letto.
“Vieni pure”.
Sgusciai dentro, ammirandolo.

Era sdraiato sul letto, con il lenzuolo che gli copriva le gambe.
Aveva solo un paio di pantaloni da tuta addosso, e la maglia era appoggiata sulla sedia accanto al letto.
Anche al mare dormiva così, solo che di solito, non portava nemmeno i pantaloni.
Arrossii immaginandolo in certe occasioni, e ringraziando il buio, mi infilai sotto le coperte con lui.
Alzò un braccio, rispondendo ad una mia muta richiesta, e mi appoggiai immediatamente sul suo petto.
“Quando torneremo a Londra?”, mi domandò giocando con una ciocca dei miei capelli.
“Penso che io rientrerò tra un paio di settimane, devo comunque confermare la stanza al dormitorio”.
Non mi rispose, continuando ad accarezzarmi la nuca.
“Tu, quando tornerai?”, gli chiesi.
“Quando torni tu. Io non ho impegni, fino a fine settembre. Poi dovrò girare Eclipse..”.
“Giusto, quindi partirai per Vancouver?”, domandai con una nota di tristezza nella voce.
“Si..”.
Silenzio.
Non mi aveva risposto in un modo molto convincente, sembrava quasi volesse liquidare il discorso.
“Rob, tutto bene?”, gli domandai voltandomi verso il suo viso.
I suoi occhi erano spenti, come se lui stesso fosse stato spento da qualche cosa.
Scrollò la testa, stringendomi più forte.
“Ehi, che succede?”, mi misi il ginocchio, abbracciandolo.
“Hai detto che a Londra dovrai confermare la stanza, al dormitorio”, cavolo.
Non gli risposi.
Mi maledissi mentalmente, per non avergli parlato della mia decisione di tornare al dormitorio.

 
“Io vorrei tornare a casa e poter sentire il tuo profumo. Vorrei trovarti subito al mio fianco”, la profondità del suo sguardo era incredibilmente forte, quasi tanto da spiazzarmi.
“Robert, cosa vuoi dire? Io ci sarò sempre al tuo ritorno. Mi troverai ogni volta, amore”, avvicinai il suo viso al mio per poterlo baciare.
“Vieni a vivere con me Mary, a Londra, nella..”.
 
Sua casa.
Me lo aveva chiesto, al mare, ed io gli avevo promesso di pensarci.
Quello che non sapeva, era che io ci avevo già pensato, diverse volte.
“Rob..”, abbassai lo sguardo, temendo ferirlo. Ma ormai avevo già causato il danno, quindi era inutile nascondersi.
“Lo immaginavo sai? Però non volevo pensarci..”, mi disse sconsolato.
“No, non pensare male. Io..insomma Robert, sai che a Londra, per me, è stato facile rifarmi una vita..e..”.
“Mi dispiace”, mi disse sincero, ed io alzai subito la testa, guardandolo sconvolta.
“E di cosa?”.
“Di averti messa in soggezione ora, di averti fatta sentire in colpa, di essere sempre troppo impulsivo. Il fatto è che sei la prima ragazza, con la quale provo certi sentimenti..e mi lascio prendere troppo la mano..non avrei dovuto chiederti di venire da me, scusa”.
“Ma non ti devi scusare!”.
“Si invece. Io lo so che ti sei fatta una vita dentro quel dormitorio, hai i tuoi amici, hai..Andrew..”, fece una smorfia, non mascherando la sua gelosia.
Sorrisi, felice di vederlo così, per me.
“Robert, ti prego. Tu non hai sbagliato niente, anzi, sono stata felicissima di sentirti dire certe cose. Però, come hai detto tu, io ho degliamici, una vita. Non che con te non sarebbe la stessa cosa, ma sarei sempre sola amore, e non riuscirei a stare in una casa che sa di te, senza di te..mi capisci?”.
“Si”, annuì, guardandomi con gli occhioni da cucciolo.
“Cosa ne dici, se aspettiamo un po’, poi, nonappena potrai stare un po’ a Londra, iniziassimo a stare insieme? Eh?”, gli sorrisi, sperando di alleviare il suo malumore.
“Si, hai ragione..”, mi prese per i fianchi, facendomi appoggiare al suo petto.
Il suo cuore batteva regolare, e sotto le mie carezze, aumentava il ritmo.
“Desidero più di ogni altra cosa, avere una vita con te. Vivere insieme..però, diamoci del tempo. Abbiamo raggiunto un bellissimo traguardo io e te, e non voglio rovinare tutto, facendo le cose troppo di fretta”, aspettai una sua risposta, che non tardò ad arrivare.
Al buio non potevo vedere la sua espressione, ma sapevo che in fondo, ci pativa.
“Hai ragione. È già tanto se siamo riusciti a trovare un po’ di pace. Prometto che aspetteremo il momento giusto, e poi inizieremo una vita insieme, io e te. Poi, hai ragione, sono doppiamente egoista, perché sarei sempre fuori casa..e tu saresti sempre sola”.
Mi strinse forse, sospirando.
“Ti ho già detto che la lontananza per me non è un problema irrisolvibile. Anzi, ci farà bene..poi io ti verrò a trovare..quando potrò..”.
“Si amore..ti amo”, sussurrò accarezzandomi i capelli.
“Anche io”, strofinai la guancia sul suo petto, accoccolandomi di più al suo corpo.
“Buona notte”, gli diedi un bacio sul collo, facendolo rabbrividire.

“Buona notte Mary”, mi strinse più forte, mettendosi comodo sopra il materasso.
Chiusi gli occhi, immaginandomi in una casa, con lui, magari anche con dei bambini che trotterellavano per il giardino. Subito scossi la testa, dandomi della stupida per i pensieri troppo veloci che la mia mente stava facendo; dovevo andare con calma, altrimenti avrei fatto del male a tutti e due.
 
Quando la mattina aprii gli occhi, guardai subito la sveglia, vista la posizione in cui mi trovavo.
Erano le otto del mattino, e il silenzio padroneggiava nella casa.
Sentii subito il corpo di Robert dietro il mio, abbracciato ai miei fianchi.
Mi misi comoda, stretta tra le sue braccia, cercando di sentire quel calore che solo lui riusciva ad emanare.
Mi voltai lentamente, per non svegliarlo, e rimase beata dalla sua espressione rilassata.
Sembrava un angelo, le sue labbra appena dischiuse, erano piegate in un piccolo sorriso, mentre il suo viso non dava nessun segno di tensione, era tranquillo, proprio come amavo vederlo.
I capelli erano così spettinati, che sembravano addirittura il doppio, ma amavo anche quelli, indubbiamente.
Poter affondare le mani tra quella cascata di capelli ramati, sentendone la morbidezza e il loro profumo, non aveva prezzo.
Portai una mano all’altezza del suo viso, per accarezzarne i contorni.

Lo avrei fatto per tutta la mia vita, se i piani universitari non mi avessero chiamato con tutta quella urgenza. Così, facendo molta attenzione, mi alzai dal letto, voltandomi per accertarmi di non averlo svegliato.
Scesi al piano di sotto, richiudendo la porta della sua camera.
Prima, però, diedi un’ultima occhiata al suo viso disteso e sereno, era così bello, che mi doleva il cuore non osservarlo più.
Quando arrivai in cucina, salutai mia madre che, molto silenziosamente, si stava dedicando alle faccende culinarie.
“Buon giorno mamma”, la salutai, prendendo una tazza di caffè.
“Buon giorno tesoro”, era strana, non si era nemmeno voltata.
“Tutto bene?”, le domandai addentando una ciambella.
“Si, certo”, sospirò, “coma mai sveglia così presto?”, mi chiese indifferente.
“Devo preparare i piani per l’università”, sbuffai, immaginando già il lavoro che mi aspettava, “e non ne ho voglia”.
“Su, pensa che sei all’inizio. Tra qualche anno cosa farai, eh?”.
“Hai ragione”, continuai a mangiare, terminando la mia colazione.
Andai in bagno, per lavarmi il viso.
Mi osservai allo specchio e ritrovai la Mary che per tanti mesi mi era mancata, solare, energica, piena di vita.
Ormai stava andando tutto bene, non potevo lamentarmi.
Ma si sa, meglio non dirlo mai ad alta voce, infatti mi limitai a pensare alla bolla di felicità che io e Robert eravamo riusciti a crearci.
Avrebbe dovuto girare dei film, stare fuori casa per molti mesi, ma questo non ci avrebbe impedito di stare insieme.
Saremo stati sempre uniti, anche contro i problemi che sarebbero sorti con il tempo.

Ci amavamo, e niente di avrebbe impedito di vivere il nostro amore.
Scesi di nuovo in cucina, dove trovai mia madre intenta ad osservare qualcosa fuori dalla finestra.
“Mamma, sei sicura che vada tutto bene?”, le domandai con una nota di preoccupazione nella frase.
“Mary, ci sono cose, nella vita, che non si possono programmare”, si voltò verso di me, con un giornale tra le mani, “ti chiedo solo di non crollare, di non smettere di essere la Mary che conosco, ti prego”.
“Mamma, così però mi fai preoccupare”.
Iniziai ad allarmarmi, seriamente.
Si avvicinò al tavolo, prendendo un giornale di gossip tra le mani.
“Tieni, leggi”, si voltò di scatto, come se si fosse appena bruciata.
La guardai perplessa ed impaurita, non l’avevo mai vista in quello stato.
Spostai l’attenzione sul pezzo di carta che tenevo tra le mani, osservando i titoli di copertina.
Quello che lessi mi lasciò completamente spiazzata, come se all’improvviso, nel terreno, si fosse creato un vortice capace di risucchiarmi al suo interno.
Sprofondai in un limbo senza luce, senza speranza, senza Robert.
Feci cadere per terra il giornale, finendo a terra anche io, con le ginocchia sul pavimento.
Sentii il mio nome uscire dalle labbra di mia madre, come un urlo di disperazione, e così era.
Ero disperata, ero completamente terrorizzata.


Scoop del mese
“Sono incinta di un uomo che non mi ama più.”
Così Chloe Sallivan racconta della sua storia con il vampiro più sexy del mondo.

***

OMG.
Sono seriamente triste, triste, triste.
Sto mettendo la parola fine, a questa storia ç_ç
Alla mia bambina……
Si, ok. Ho già tutta la trama della prossima storia in testa…tutta….però sarà difficile.
Racconterà dei temi un po’ particolari, come avrete ben notato dalla fine di questo ultimo capitolo.
Bene, mi dispiace se non vi ho avvisate prima.
Di solito si dovrebbe fare, ma questa volta è stata proprio una cosa improvvisa..
Un’idea, un’illuminazione che è arrivata all’improvviso..
Non so come potervi spiegare..
Diciamo che non sapevo nemmeno io se farla finire, oppure se continuare.
Ovviamente, ho deciso per la prima. Tanto sarebbe risultata solo noiosa.
Infondo le cose principali, inerenti al tema della storia, erano già successe, quindi..
Vi lascio con l’amaro in bocca, è vero..e vi chiedo perdono xD
Ma abbiate fiducia in me, quando vi dico che le idee ci sono!!
_Miss_ diglielo tu XD dai…
Ragazze…..vi voglio un bene che nemmeno potete immaginare..cioè..
Mi avete davvero accompagnata per tutto questo lungo viaggio ç_ç
Ed io non so nemmeno come fare per ringraziarvi a dovere..sono una frana in queste cose!
A chi è arrivato prima, a chi dopo.
A chi mi segue dal prologo di questa avventura, a chi invece, ha deciso di seguirmi quando la storia era già iniziata.
Vi ringrazio, per essermi state sempre accanto.
Nei momenti bui, e in quelli belli.
Nei momenti in cui l’ispirazione era sotto i piedi, e quando invece mi buttavo a capofitto sulla storia..
GRAZIE, DAVVERO DI TUTTO.
Siete un pubblico fantastico, delle ragazze eccezionali.
E vi rispetto e vi adoro indiscutibilmente tutte allo stesso modo.
Siete il mio mondo, la mia famiglia.
Ormai senza di voi, non saprei più come andare avanti.
E dopo questa patetica, noiosa, fine, vi dico davvero grazie, e vedrete, ci risentiremo presto *-*
Ah, ecco.. xD non è mica la fine eh!!
Torneremo, io e Mary, torneremo a rompere le scatole a tutte voi!!!
Un abbraccio calorosissimo..
   
 
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