Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: Valerie_Laichettes    15/06/2010    8 recensioni
Daruma Ashura è nata nella famiglia sbagliata.
Daruma Ashura fa parte di un clan al servizio della demone più potente del mondo.
E come molti altri, Daruma Ashura è solo una marionetta nelle mani di altri demoni, che l'addestrano a uccidere.
Nella sua vita e in quella di suo fratello Hidari esiste solo questo. Ma forse non è troppo tardi per ribellarsi...
[Questa è la mia prima storia, è una songfic. Spero che possa piacervi!]
Genere: Azione, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2


Here I stand, helpless and left for dead...

Close your eyes, so many days go by
Easy to find what's wrong
Harder to find what's right

I believe in you
I can show you that, I can see right through
All your empty lies, I won't stay long
In this world so wrong...


Hidari era davvero un ragazzo ribelle.
Era nato in un ambiente oscuro, tra gente malvagia e abituata solo a uccidere.
Eppure lui, per qualche strana ragione, era cresciuto con una mentalità diversa.
Era come un fiore nel deserto.

Say goodbye,
As we dance with the devil tonight

Ed era proprio per questo motivo che non voleva lasciarsi sottomettere da quella gente.
La nostra famiglia, Eris e gli altri abitanti di quell'isola potevano anche obbligarlo a stare dalla parte dei cattivi, ma nessuno poteva dissuaderlo dal ribellarsi.
Hidari non pensava ad altro, ormai. Ogni giorno, ogni attimo lo vedevo assorto nei suoi pensieri.
E sapevo che meditava su quanto quella vita fosse ingiusta, su quanto era necessario opporsi ad essa.
Hidari si sarebbe ribellato, prima o poi. Ma con cautela, senza agire d'impulso, perché era ben consapevole di avere a che fare con uomini e demoni molto più potenti di lui.
 
Don't you dare look at him in the eye
As we dance with the devil tonight

Non avrebbe potuto combattere da solo contro di loro, né sarebbe potuto fuggire: c'erano decine di guardie sulle coste di quella piccola isola, la maggior parte di queste erano demoni.
Per di più, l'unica possibilità per un uomo di lasciare l'isola era quella di utilizzare una barca, un motoscafo o una piccola nave: durante le missioni gli umani si recavano a Moon sempre in questo modo.
E ovviamente, con dei demoni all'erta su tutta la costa, fuggire in barca era impossibile.
Hidari - come anche il resto degli umani - aveva il permesso di lasciare l'isola solo durante le missioni. In quelle occasioni era in compagnia della mia famiglia e di altri demoni, che non l'avrebbero lasciato scappare.
Ma anche se Hidari fosse riuscito a fuggire durante una missione, io sarei rimasta sull'isola.
Non potevo andare a Moon. Non facevo missioni, quindi non avevo scuse valide per allontanarmi da quella insulsa prigione dove vivevo.
Hidari non mi avrebbe mai abbandonata, non sarebbe scappato senza di me, ne ero certa.

Di fronte a questi ostacoli, il mio adorato fratello non sapeva come scampare a quella vita.
E intanto, era costretto a vivere come il resto della sua famiglia: allenamenti di giorno, missioni a Moon di sera. Per fortuna, avendo nemmeno ventun'anni, Hidari non partecipava ogni giorno a una missione. Perciò, non erano rare le sere in cui rimaneva sull'isola.
Ma purtroppo, altre volte era obbligato a recarsi in città.
Di solito, durante le missioni, la nostra famiglia e i demoni gestivano traffici di armi o di droghe, ma quello era il minimo. In altre occasioni si organizzavano riunioni con i vari clan che vivevano nei dintorni. Ma alcune volte accadeva il peggio: si distruggeva la città. E i suoi abitanti.

Trembling, crawling across my skin
Feeling your cold, dead eyes

A Moon vigeva una regola. Di giorno, quella città era abbastanza tranquilla; ma di notte, dopo le dieci, la gente doveva tornare a casa, se ci teneva alla vita.
Da quell'ora e per tutta la notte, fino alle prime luci dell'alba, i demoni e i vari clan Ashura erano liberi di fare ciò che più desideravano. Non potevano entrare nelle case abitate, né nei vari negozi o edifici, ma potevano spadroneggiare per le strade e uccidere chiunque si trovasse lì.
Questa assurda regola era ormai diventata legge. Le reincarnazioni delle Signore della Luce e i loro collaboratori non potevano opporsi: sapevo che, a quei tempi, il potere Hi non si era incarnato in tutte e sette le ragazze prescelte. Le reincarnazioni erano ancora poche e troppo giovani per essere sufficientemente abili a sconfiggere tutti quei demoni e per mantenere l'ordine completo a Moon.
D'altronde, il potere Hi si stabiliva nelle sette prescelte a intervalli di circa cento anni e in mesi diversi a seconda delle varie ragazze. Durante il periodo in assenza delle reincarnazioni, chi combatteva contro i demoni di Arashi erano solo alcuni saggi e guerrieri. Era chiaro, quindi, che i clan Ashura avessero quasi sempre la meglio. Inoltre, Arashi risiedeva spesso in un'isola nei pressi di Moon: ciò rendeva quella città la più pericolosa di tutto il mondo.
E proprio negli ultimi cento anni, Moon era talmente pullulante di demoni - molti dei quali stretti collaboratori di Arashi - che i guerrieri e i saggi furono costretti a concedere ai clan campo libero tutte le notti. Dopo un vero e proprio accordo, i difensori di Moon promisero di non ostacolare nessun demone dalle ore ventidue all'alba. In cambio, i demoni assicurarono di non intromettersi o danneggiare gli edifici dove risiedevano gli umani, e soprattutto giurarono di non minacciare la città durante il giorno.  
Inutile dire che i seguaci di Arashi non rispettavano sempre questa legge. Grazie ad essa, durante le varie missioni dei clan, i malviventi si sentivano liberi di scatenarsi.

Hidari non sopportava tutto questo. La malvagità di Arashi e dei suoi demoni non poteva continuare a dominare in quel modo. Le vite di troppe persone continuavano ad essere stroncate ingiustamente. E non si trattava solo di quelle degli innocenti che venivano assassinati.
I malviventi dei clan erano i primi ad essere privati della vita.
Io, Hidari e tutti gli altri, perfino chi non se ne rendeva conto, perfino chi era felice di essere un Ashura: le nostre vite erano perdute sin dalla nascita.
Eravamo solo delle macchine, tutto qua. Bastava il mio nome a provarlo.
Il nostro compito era solo ed esclusivamente quello di uccidere. Ma la cosa più assurda era che i clan Ashura si rallegravano di questo. Si sentivano potenti.

Stealing the life of mine...

Hidari non voleva essere come loro. Non desiderava essere potente o imbattibile. E sperava con tutto il cuore che qualcuno, prima o poi, potesse fermare tutta quella follia.

I believe in you
I can show you that

Finora si era limitato a sopportare quel mondo in cui eravamo intrappolati. Sapeva di non poter ribellarsi, in quel momento.
Aveva trattenuto la sua ira per la nostra famiglia, per Eris, per tutti. Aveva resistito, senza agire d'impulso. Si era allenato senza sosta, come volevano loro. Aveva ucciso, come volevano loro.
Ma nessuno, nessuno poteva toccarmi.
Hidari sopportava tutto, ma non questo.

E in quel momento, desiderava ardentemente fare ciò che, in precedenza, non avrebbe mai voluto.
Uccidere.
Eris la doveva pagare cara.

I can see right through
All your empty lies

-ERIS! DOVE SEI, BASTARDA!?
Mio fratello era appena entrato nella palestra dove mi allenavo. Un posto squallido, tetro e spesso troppo freddo. La sua voce rimbombò per tutta la sala, facendo vibrare le pareti.
Eris era lì.
Non sembrava sorpresa, né spaventata. Tipico di lei.
Eris non mostrava mai la sua paura, non svelava mai i suoi sentimenti. Sul suo volto era dipinto solo l'odio.
E il suo volto era indescrivibile.
A quei tempi non avevo mai visto Arashi, ed Eris rappresentava per me il demone dall'aspetto più gelido di tutti.
La mia allenatrice aveva due occhi piccoli, rosso chiaro, che risaltavano sulla carnagione pallidissima, quasi livida come quella di un cadavere. Sostenere il suo sguardo mi era impossibile.
Il suo corpo aveva le sembianze di una donna, ma i muscoli, l'altezza esagerata e la divisa da combattimento le conferivano un aspetto poco femminile. Solo i capelli, lunghi e castano scuro, potevano provare che era di sesso femminile; ma essendo perennemente raccolti, assomigliavano più a quelli di un uomo.
In natura di demone, Eris possedeva una forza molto superiore a quella umana. In alcune occasioni, era anche capace di lanciare attacchi spirituali. I più terribili.

- Hidari, ma qual buon vento...
La voce di Eris era fredda, sottile e maligna. E la maggior parte delle volte - come in quel momento - suonava profondamente sarcastica.
Il mio adorato fratello non voleva trattenersi. Senza risponderle, avanzò deciso verso di lei, con l'espressione più minacciosa che poteva assumere.
Bastò qualche attimo, e Hidari scaricò tutta la forza che aveva in corpo, afferrando la demone per il collo e schiantandola al muro lì vicino.
Eris non era impressionata.
Hidari la teneva stretta con due mani, premendola contro il muro, ma lei rimase impassibile.
Mio fratello stringeva talmente forte che un qualsiasi umano avrebbe smesso di respirare. Ma l'indifferenza di Eris era sconcertante, e non fece altro che agitare ulteriormente Hidari. Il suo cuore batteva all'impazzata, quasi volesse uscire dal petto.
Ma non ottenne nulla.

I won't last long
In this world so wrong

- Cosa credi di fare? - sibilò la demone, in una breve risatina.
Hidari le si avvicinò ulteriormente, tremando di rabbia.
- Come hai osato punirla in quel modo... - sussurrò, quasi facendo fatica a parlare, tanta era la collera.
- Dovevo. Tua sorella non è capace di combattere.
Mio fratello strinse ancora più forte, furioso.
- Eris, non devi toccarla...
La demone rise di nuovo.
- Altrimenti? - rispose, quasi divertita.
- Altrimenti ti uccido...
Ormai Hidari non riusciva a stringerla più forte di come stava già facendo.
- Cosa credi, Hidari? - ribatté Eris - Credi di fare la cosa giusta, uccidendomi? Sei sempre stato un ribelle. Se io morissi, tutti sospetterebbero di te. Dovrai pagare un prezzo molto caro.  
La demone fissò il mio adorato fratello, con aria di sfida.
- E lo sai che la tua dolce sorellina non potrebbe sopravvivere senza di te... - aggiunse.
Bastò quell'ultima frase perché il sangue di mio fratello si gelasse improvvisamente.
Per lui, il mio bene era fondamentale. E Hidari sapeva perfettamente che senza di lui, nessuno si sarebbe curato di me.
Non ce l'avrei fatta da sola.
Avrei preferito morire nel più terribile dei modi, piuttosto che vivere senza il mio amato fratello.
Hidari, che metteva in primo piano la mia vita piuttosto che la sua, sapeva di non poter rischiare di essere ucciso.
Perché senza di lui, io non esistevo.
Ed era proprio per questo che mio fratello mollò la presa, lasciando libera Eris.
- E va bene, bastarda. Per questa volta l'hai scampata... ma non osare più toccare Daruma. Altrimenti non rispondo delle mie azioni.
Hidari tremava ancora di rabbia, ma stavolta, con uno sforzo immane, cercò di trattenersi.
- Non sarai certo tu a convincermi a cambiare i miei metodi di insegnamento. - sentenziò la demone, secca.
Hidari abbassò lo sguardo. Non riusciva a fissarla negli occhi, perché alla sola vista di quell'essere crudele, sarebbe stato colto da un forte impulso omicida. Quella risposta lo fece imbestialire, ma nonostante tutto cercò di calmarsi, fissando il pavimento. Non doveva attaccarla. Non poteva rischiare, per il mio bene. E per il suo.

Hold on,
Hold on...

- Non finisce qui, Eris... - mormorò. In quel momento, la sua voce avrebbe fatto rabbrividire chiunque.
La demone non rispose. Si limitò a sorridere, soddisfatta.
Il mio adorato fratello non avrebbe trattenuto ancora a lungo la collera.
Con l'espressione più feroce che avesse mai assunto, uscì dall'edificio.

Say goodbye,
As we dance with the devil tonight

***

In quello stesso istante, io mi stavo dirigendo alla palestra. Non erano passati nemmeno cinque minuti da quando mio fratello mi aveva lasciato in camera nostra. Non sapevo se seguirlo o meno.
Non ero riuscita a calmarlo, e mai avrei potuto. Ma dopo un attimo di indecisione, capii che forse era meglio ritentare. Hidari era furioso, ma non volevo che si mettesse nei guai.
Uscii velocemente di casa, ma nonostante ciò lo trovai ormai fuori dalla palestra. Intuii che doveva aver già incontrato Eris, ma per fortuna non gli era accaduto niente di male.
- Hidari!
Non aggiunsi altro, e corsi verso di lui.
Mio fratello aveva uno sguardo profondamente amareggiato. Ancora tremava di rabbia, e il cuore pulsava forte per l'agitazione.
- Hime, vieni qui... - mi sussurrò.
Si chinò verso di me e mi abbracciò. La sua stretta, adesso, era incredibilmente delicata.
- Cos'è successo, Hidari? - mormorai, preoccupata.    
- Niente, piccola, stai tranquilla. Lo sai com'è Eris, purtroppo. Ma ora mi sono calmato.
Mentre mi abbracciava, il suo cuore riprese a battere più lentamente. Avrei voluto che si rasserenasse. E invece, i suoi occhi si fecero lucidi.

Don't you dare look at him in the eye
As we dance with the devil tonight

- Fratellone, non ti preoccupare, Eris la pagherà, un giorno... - sussurrai, ma sapevo che ciò che avevo detto era molto improbabile.
Dalla finestra della palestra poco distante comparve la figura della mia allenatrice. Ci guardava, con quel suo sorrisetto gelido. Ma noi non le badammo.
- Lo spero, Hime... e vedrai, un giorno ti libererò da questo supplizio.

 Hold on,
  Hold on...

Goodbye


***Spazio dell'autrice***

Ebbene, rieccomi qui! ^^ Spero che vi sia piaciuto anche questo capitolo, e ovviamente GRAZIE a tutti coloro che l'hanno letto o anche recensito!! =D
La canzone che ho usato stavolta è sempre dei Breaking Benjamin e si chiama "Dance with the devil". =)
Questo capitolo è un po' più corto del primo, ma almeno c'è un po' di azione...spero che non sia troppo noioso! XD
Ah, volevo aggiungere una piccola nota: il nome "Hidari" significa, in giapponese, "a sinistra" o "sinistra" (a quanto dice il vocabolario O.o) e quindi volevo far notare che non è un caso se Hime è mancina =)
Per quanto riguarda il terzo capitolo, l'ho finito di scrivere poco fa e lo posterò tra qualche giorno...forse venerdì =D
Vi anticipo già che nel terzo c'è più azione, decisamente XD Odierete Eris. U.U O almeno spero O.o
Ma intanto, dedico questo capitolo a Chandrajak (la cara Kei XD) che mi ha aiutato a postare la storia, e ovviamente anche a _Angel Black_, che ha recensito per prima!
E grazie infinite ancora a tutti quelli che hanno recensito! Ora vi risponderò XD

_Angel Black_: grazie ancora per la recensione! Sono diventata euforica quando l'ho letta XDXD Grazie mille dei complimenti!! *__* Sono contenta che la storia ti piaccia, spero che ti appassionerà anche il seguito! =) Per il carattere della scrittura, sul mio pc si vede Baskerville Old Face ed Estrangelo Edessa, ma usando il pc di mio padre si vedono altri caratteri O.o Quindi può essere che nel tuo si veda quello O.o E perciò ho seguito il tuo consiglio e ho usato Arial, ma anche Book Antigua =) Ah, tranquilla, il terzo capitolo l'ho scritto lungo!! ^^
Poi, bè, per ciò che succederà a Hidari ed Eris...cercherò di accontentarti, ma non so se potrò farlo del tutto XD Vedremo XD
Ne approfitto per dirti che anche la tua storia è bellissima, tranquilla che le emozioni le hai sapute suscitare anche tu, nella tua storia *__* Ti consiglio di continuarla XD

Thoas Pensiero: grazie infinite anche a te per la recensione!! *___* Sono felice che ti piaccia l'ambientazione, e spero che anche questo capitolo possa piacerti =) Ho messo un po' di azione, ma nel terzo ce n'è un po' di più =) Quindi spero di aver seguito bene il tuo consiglio =)
Aspetto di leggere il seguito della tua storia, mi raccomando! XDXD

pillo: eheh, a te e a Kei ho già risposto a voce, ma comunque lo farò anche qui. Grazie anche a te per la recensione! Ottima l'espressione del principe azzurro per Hidari XDXD E per Daruma, grazie milleee! Non sai quanto mi fa piacere sapere che ti piaccia come personaggio *___* Spero di riuscire a renderla "viva" (figo O.o) anche nei prossimi capitoli =) Per l'ambientazione, ehh lo so che c'è troppa distinzione tra buoni e cattivi, ma forse più avanti la situazione cambierà O.o Speriamo XD Per il resto, ti ringrazierò meglio a voce! Grazie donna!! =D

Chandrajak: grazie per i saluti stile albergo!! ^^ E per la recensione XDXD A parte quello che ti ho già detto a voce, volevo dirti che sono contenta che ti piaccia il nome XD Anche se, a quanto ho capito, Daruma è il nome di solo un tipo di bambola giapponese, ma ceste suvvia XD E' particolare lo stesso =)
Eccoti accontentata col secondo capitolo, anche se l'avevi già letto ;) E io aspetto il seguito della tua storia! =)

Beene, ora non mi resta che salutarvi e augurarvi buona lettura! =D

Valerie



 

  
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: Valerie_Laichettes