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Autore: Nikki Potter    18/06/2010    16 recensioni
Harry è rimasto di nuovo solo, tutti sono morti e lui è l'unico sopravvissuto. Ma arriverà in un'altra dimensione dove Harry James Potter è ufficialmente morto il 31 ottobre 1981, dove Voldemort semina il terrore e dove ritroverà tutte le persone che ha perduto e imparerà a conoscerle. Riuscirà sotto falsa identità a sconfiggere di nuovo Voldemort e a salvare le persone che gli vogliono bene?
Genere: Avventura, Guerra, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James/Lily
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo, Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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Dedicato ai miei lettori e a coloro che mi vogliono bene


Il Natale quell'anno si prospettava come un giorno magico nel vero senso della parola. Perchè quell'anno c'era Harry.

James e Lily non potevano essere più felici di così. E lo era anche Harry perchè per la prima volta trascorreva il Natale con i suoi genitori. In teoria aveva passato con loro anche il suo primo Natale ma era troppo piccolo per poterselo ricordare.

In casa Potter non poteva esserci atmosfera più gioiosa. Lily trafficava ai fornelli per il cenone, Sirius e Remus appendevano ovunque decorazioni e Harry e James decoravano l'albero.

La sera della vigilia si stava avvicinando e doveva essere tutto perfetto.

Sirius si fermò quasi involontariamente davanti alla porta della camera di Andrea. Ora che ci pensava non l'aveva mai vista, nonostante lei vivesse da lui da due mesi.

Lei non c'era, era andata con Dora a comperare i regali di Natale. Silenziosamente aprì e chiuse la porta. Poi si voltò e si guardò intorno.

Il piumone che copriva il letto era lilla e sul comodino c'era una foto. La prese in mano e guardò l'immagine. C'era Andrea molto giovane con un ragazzo molto simile a lei, stessi capelli biondi e stessi occhi azzurri. Doveva essere suo fratello Mark, lo conosceva per fama ma non l'aveva mai visto.

Anche il comò era pieno di foto. In una c'era Andrea che abbracciava da dietro una bambina di due o tre anni con i capelli biondo scuro e raccolti in due codini. Gli occhi erano sempre quelli, azzurri. In un altra c'era Andrea con in braccio un neonato avvolto in una copertina azzurra.

Dovevano essere i figli di suo fratello, Elizabeth e Matthew. Poi c'era una foto con Andrea sorridente, lo stesso sorriso che gli piaceva vedere sul suo viso.

Con l'indice tocco la guancia di quel viso. Subito l'Andrea della foto arrossì imbarazzata.

Fece un sorriso, così era ancora più bella.

Sentì la porta d'ingresso chiudersi, Andrea doveva essere tornata. Rimise la foto al suo posto e uscì prima di rischiare di essere scoperto.


*


Le uniche persone oltre ai malandrini e Lily che sapevano di Harry erano Dora e Andrea. La prima quando l'aveva visto era scoppiata in lacrime e l'aveva abbracciato così forte da soffocarlo quasi.

Andrea invece l'aveva guardato curiosa, cercando delle differenze con James che erano proprio minime: il naso era più corto, la cicatrice sulla fronte e gli occhi ovviamente erano di un verde brillante, lo stesso di Lily.

Sei la copia a carbone di James”.

Harry sorrise.

Andrea ricambiò e poi lo abbracciò sussurrandogli all'orecchio “Bentornato”.

Grazie” le rispose Harry a bassa voce.

Beh vado a preparare la valigia, vado a trascorrere il Natale dalla mia famiglia a New York” annunciò Andrea.

Che peccato! Ci mancherai molto” Lily era dispiaciuta.

Andrea guardava ovunque tranne che verso Sirius. Non voleva vedere la sua espressione.

Sirius era quasi gelato sul posto. Ebbe un'improvvisa consapevolezza: non voleva che andasse via.

Quando torni?” chiese Remus.

Il 27” rispose Andrea. “Beh vado”.

La ragazza salì in camera sua sparendo alla vista.

Harry scrutava attentamente il suo padrino. Ora ne aveva avuto la certezza, Sirius era innamorato. Sarebbe stato più difficile convincerlo ad ammetterlo...


*


La serata era più gioiosa del solito, perchè c'era Harry e anche Dora che era riuscita a sfuggire alle grinfie della madre almeno per quella sera.

Mangiarono la gustosa cena di Lily e poi James raccontò a Harry, con l'aiuto di Sirius e Remus, le loro malandrinate avvenute nelle mure di Hogwarts, scatenando così le risa di tutti.

A un certo punto della serata Sirius, senza che nessuno se ne accorgesse, uscì in cortile dando libero sfogo ai suoi pensieri.

Andrea era partita. Sapeva che era giusto che lei passasse il Natale con la sua famiglia a New York però...doveva ammettere che quella biondina gli mancava molto. Avrebbe voluto che fosse lì con loro, con lui.

Sirius sei solo un egoista” si disse a bassa voce.

Era lì, fuori, davanti a casa Potter che fissava il cielo. Il cappotto lo copriva dal freddo e dalla neve che continuava a scendere imperterrita.

Doveva smetterla di pensare a lei, non si era mai comportato così con nessuna delle altre donne con cui era stato in passato.

'Sì ma con loro era solo sesso' disse la sua vocina interiore molto simile a quella di Remus. 'Tu invece a lei tieni davvero, vuoi che sia felice...'

Era vero, non le avrebbe mai fatto del male, non ne sarebbe mai stato capace.

Sirius...”

Quella voce...si voltò alla sua destra e vide Andrea raggiungerlo trascinandosi dietro il suo piccolo trolley.

Era decisamente stupito del suo arrivo, eppure era anche...felice.

Che ci fai qui?”

Andrea lo fissò. “Sentivo che era qui che volevo stare con voi, con...te”.

L'aveva detto davvero? Doveva essere davvero pazza; era arrivata a New York, aveva salutato la sua famiglia, dato i regali a tutti e poi era tornata indietro. E tutto in sole 4 ore. Si era smaterializzata minimo una trentina di volte ma alla fine ne era valsa la pena, ora era davanti a lui...

Sirius fece dei passi fino a fermarsi davanti a lei.

Mi sei mancata”.

Andrea arrossì leggermente, ma grazie al cielo per via del freddo lui sembrò non accorgersene.

Anche tu” rispose.

Poi aprì la borsa e ne estrasse un pacchetto ricoperto di carta da regalo rossa.

Tieni, questo è il mio regalo di Natale per te”.

Sirius curioso lo prese e lo scartò. Era una cornice in ferro battuto e dentro c'era una foto con loro due.

Ti ricordi? È stata scattata il giorno in cui ci siamo conosciuti, dodici anni fa” disse Andrea.

Certo che se lo ricordava. Era stato Stebbins, l'allora capo degli Auror a scattare quella foto.

Sei giovanissima...” commentò Sirius con un sorriso.

Io avevo 18 anni, tu 26” disse Andrea.

Sirius infilò una mano nella tasca del cappotto. “Apri la mano”.

Andrea ubbidì. Sirius le diede una scatola di velluto blu scuro. Lei spalancò le labbra avendo già intuito qualcosa.

Sirius sorrise. “Avanti, apri”.

Andrea con le mani leggermente tremanti, e non certo per il freddo, aprì e guardò il contenuto della scatola. C'era una catenina d'argento con come ciondolo un cristallo azzurro a forma di goccia.

Tu sei pazzo...” commentò.

Ti piace?” chiese Sirius incerto.

Appena aveva visto quella collana aveva subito pensato a lei, il cristallo aveva lo stesso colore dei suoi occhi.

Stai scherzando? È bellissima...” rispose Andrea.

Sirius sorrise e la estrasse dalla scatola. “Posso?”

Andrea in tutta risposta si tolse la sciarpa e con una mano sollevò i capelli. Sirius le mise la collana al collo e, nel farlo, poté respirare a fondo il suo profumo floreale, un profumo che lo faceva impazzire.

Andrea trattenne il respiro nel sentire le sue dita sfiorarle il collo. Poi sentì il suo respiro sempre più vicino e qualcosa di morbido e caldo. Sirius le stava dando un bacio nell'incavo del collo. A quel contatto Andrea chiuse gli occhi e sospirò.

Sirius nel sentire il suo sospiro, simile a un gemito, la prese per le spalle e la voltò trovandosi di nuovo davanti a quegli occhi azzurri che adorava.

Andrea non distolse lo sguardo dai suoi profondi occhi grigi. Lui avvicinò il viso al suo, mancavano ormai solo pochi centimetri...lei chiuse gli occhi preparandosi a quel contatto tanto sognato...

Sentirono la porta d'ingresso aprirsi e si staccarono di scatto.

Sirius che ci fai qui fuori? Andie! Ci sei anche tu! Quando sei tornata?” James li guardava ignaro di cosa aveva appena interrotto.

Sono appena arrivata” rispose Andrea cercando di apparire normale come se il cuore non le battesse ancora a mille.

Entrate! Lily sarà contenta di vederti”.

Sia Sirius che Andrea seguirono James dentro casa.


*


Non si erano più parlati per tutta la sera e per i due giorni successivi.

La mattina del 27 dicembre un Sirius alquanto agitato bussò alla porta di casa Potter.

Aveva bisogno di parlare con qualcuno o sarebbe andato fuori di testa. Fu contento di trovare anche Remus oltre a James e Harry.

Lily era già uscita per delle commissioni, quindi in casa c'erano solo loro quattro. Una volta seduti sul divano Remus prese la parola.

Che c'è Sir?”

Sirius sospirò. “Non lo so nemmeno io...”

Ti sei innamorato” disse Harry.

E la sua non sembrava proprio una domanda, era una constatazione.

Sirius aprì e chiuse le labbra non sapendo come ribattere.

Allora è vero...non hai negato!” esclamò James sorridendo contento.

Non essere così felice, mi dai sui nervi” sbottò Sirius.

Perchè? Succede a tutti di innamorarsi prima o poi...” ribatté James convinto delle sue posizioni.

Non a me, non io, noi Black non siamo capaci di amare...” spiegò Sirius certo della sua teoria.

Harry si coprì il viso con una mano. Ma perchè suo padre aveva tutti amici altamente complessati?

Mi sembri Remus” commentò.

Remus lo fissò curioso. “Che vuoi dire?”

Io non posso innamorarmi sono troppo vecchio, troppo povero e troppo pericoloso” Harry imitò perfettamente la voce del malandrino.

James rise.

E tu con questa storia del sangue marcio sei patetico Sirius...allora come lo spieghi che mia nonna Dorea si sia messa con un Potter? Lo amava e basta e non mi sembra che mio padre in qualche modo sia malato o maledetto, quindi smettila con queste scuse e affronta la realtà: tu ami Andrea”. Harry non poteva essere più diretto di così.

Ha ragione lui Paddy e infondo lo sai anche tu” disse James dandogli una pacca sulla spalla.

Sirius sospirò e si passò le mani tra i capelli.

Dobbiamo solo scoprire chi le ha regalato quella collana...Lily dice che la porta sempre” aggiunse James riflettendo.

Sirius deglutì. “Veramente gliel'ho regalata io”.

Remus sgranò gli occhi. “Tu?”

Allora sei proprio innamorato perso” concluse Harry con un sorriso.

Perfetto, adesso devi solo dirglielo” disse James entusiasta.

Dirle cosa?” chiese Sirius.

Che la ami” rispose Remus come se la cosa fosse ovvia.

Vuoi siete pazzi...non ho mai detto a nessuna una cosa del genere” replicò Sirius.

Ma lei non è tutte le altre” ribatté Harry.

Sirius sapeva che le parole che il suo figlioccio aveva detto erano vere.


*


Remus camminava nelle vie di Diagon Alley rimuginando sulle parole che Harry aveva detto. Si riconosceva perfettamente in quelle definizioni: troppo vecchio, troppo povero e troppo pericoloso.

Era tutto questo per Dora, non poteva rovinarle la vita, lei era giovane, meritava di meglio...

Ciao Remus!” esclamò Dora comparendo al suo fianco e toccandogli il braccio.

Ciao” rispose cercando di essere distaccato.

Eppure appena l'aveva vista il suo cuore aveva iniziato a battere più veloce. Per quello non poteva fare niente.

Che hai? Sei strano...” Dora lo scrutò attentamente e lo prese per il braccio fermandolo.

Non ho niente” rispose Remus abbassando lo sguardo.

Poteva con facilità liberarsi dalla presa di Dora, tuttavia non voleva farlo. Quel contatto era qualcosa di piacevole.

Tu stai mentendo, ormai ti conosco bene...” rispose Dora sicura.

Già, lei lo conosceva...non aveva mai permesso a nessuna donna, forse solo Lily, di avvicinarsi così tanto a lui. Eppure non riusciva a starle lontano.

Che c'è?” Dora allungò una mano per accarezzargli una guancia.

Remus si spostò di scatto lasciandola interdetta. Poteva leggere nei suoi occhi sorpresa ma anche qualcos'altro...dolore...

Voleva quasi che lo odiasse così sarebbe stata lei ad allontanarsi visto che lui non ne era in grado.

Che ti ho fatto?”

Niente” ripeté cercando di essere il più distaccato possibile.

Dora fece istintivamente un passo indietro. Quasi non lo riconosceva, con le non si era mai comportato così, era sempre stato gentile e dolce.

Si era illusa che lui tenesse in qualche modo a lei.

Di una cosa era sicura, non avrebbe mai pianto davanti a lui, il suo orgoglio di Black glielo impediva.

Sentì uno spostamento d'aria alle sue spalle e in un secondo qualcuno le circondò il collo con un braccio puntandole la bacchetta alla tempia.

Remus aveva sfoderato la sua.

Buttala a terra Lupin, se non vuoi che te la uccida davanti agli occhi” disse il mangiamorte.

Remus dalla voce lo riconobbe, era Rabastan. Negli occhi di Dora lesse paura.

Gettala Lupin!” ripeté Rabastan.

Non aveva altra scelta, non poteva permettere che la uccidessero...mollò la presa sulla bacchetta che cadde ai suoi piedi.

Comparve al suo fianco un altro mangiamorte. “Incarceramus!”

Remus si trovò i polsi legati stretti.

Dora a quel punto iniziò a muoversi cercando un modo per liberarsi.

No Dora, sta ferma” l'ammonì Remus preoccupato che le facessero del male.

Ascolta il tuo amico, Tonks” disse Rabastan.

Con un crac sparirono tutti e quattro nel nulla.


*


Lui e Dora erano legati uno di fianco all'altra a un albero in mezzo a un bosco.

Non si erano rivolti la parola da quando erano arrivati, ognuno perso nei suoi pensieri.

Lo sai che giorno è Lupin oggi?” lo provocò Rabastan.

Remus digrignò i denti. Certo che lo sapeva, era la notte più brutta del mese.

Voi siete pazzi, potrei uccidervi tutti”.

I due mangiamorte risero.

Saltando l'ultima dose della pozione Antilupo quella notte sarebbe stato un Lupo Mannaro a tutti gli effetti, feroce e sanguinario.

Dora con un enorme sforzo riuscì a sfiorargli la mano con la sua.

Remus si voltò verso di lei. Aveva paura di farle del male.

Ti prometto che ne usciremo fuori”.

Dora annuì, si fidava di lui come di nessun altro.

Sì, ne uscirete eccome, tutti e due morti” disse il mangiamorte sconosciuto con un ghigno.

Rabastan si posizionò di fronte a Dora. Lei non abbassò lo sguardo, lo fissò fiera.

Mulciber era un incapace. Non è riuscito a scopare né te né la Davis che l'ha fatto secco. Ma tu non mi sembri il tipo che fa male a qualcuno”.

Rabastan le prese rudemente il mento con una mano e le fece voltare la testa, per poterla vedere meglio.

Io di solito non mi abbasso ad avere una mezzosangue ma con te potrei fare un'eccezione”.

Toccala ancora una volta e giuro che ti faccio a pezzi”.

Se un sguardo avesse potuto uccidere Rabastan sarebbe stato ridotto in cenere. Negli occhi di Remus c'era odio e rabbia. Così tanta rabbia che le mani gli fremevano.

Rabastan rise. “Il protettore delle mezzosangue”. Si mise davanti a lui. “Sarai proprio tu a ucciderla”.

Remus lo guardò. Aveva capito il loro piano, anche Dora che gli aveva sfiorato di nuovo la mano.

Io so che non lo farai”.

Quando mi trasformo non sono in me, ucciderei chiunque, compresa te” gli faceva male dire quelle parole ma era la verità.

Esatto” ghignò Rabastan.

L'altro mangiamorte slegò Remus dall'albero e gli puntò la bacchetta in mezzo alla schiena.

Salutala per l'ultima volta Lupin...l'ultima volta da viva” disse Rabastan sadico.

Remus la fissò. No, non poteva finire così...non poteva uccidere la donna che amava.

'Sì che puoi Remus, e lo farai...' gli disse la voce della bestia dentro di lui.

Il mangiamorte lo strattonò e lo portò via, lontano da lei.

Camminarono per un bel po' poi il mangiamorte lo rinchiuse in una gabbia.

Quando ti trasformerai scomparirà e noi assisteremo allo spettacolo. Ah dimenticavo, nelle sbarre scorre elettricità, se fossi in te non le toccherei”. Detto questo il mangiamorte se ne andò lasciandolo solo con la sua disperazione.


*


Passarono minuti o forse ore. Dora sentiva su di sé lo sguardo di Rabastan che non la lasciava un attimo. Poi arrivò anche il suo compare.

Tutto a posto”.

Bene” rispose Rabastan con un ghigno. Poi si voltò verso di lei. “Visto che Lupin ti piace così tanto ti piacerà morire per mano sua, no?” disse con espressione sadica.

Dora guardò il cielo, il battito del cuore più veloce. C'era la luna piena. Ed era legata attorno a un albero in un bosco.

Rabastan scoppiò in una risata e si allontanò col compare lasciandola lì.

Dora pensò a Remus. Cos'avrebbe fatto una volta accortosi di averla uccisa o morsa? Lei sapeva la risposta: si sarebbe ucciso. Non avrebbe mai potuto vivere con un peso del genere.

Doveva fare qualcosa. Le venne un'idea, non aveva mai provato ma poteva sempre tentare. Si concentrò e trasformò il braccio destro in un braccino piccolo, da bambino. Con un certo sforzo riuscì a liberarlo dalle corde. Lo ritrasformò di nuovo nel suo vero braccio. Procedette allo stesso modo con l'altro. Era appena riuscita a liberare anche l'altro che sentì dei rumori, foglie secche schiacciate.

Alzò lo sguardo. A una decina di metri da lei c'era un Lupo Mannaro. Era Remus, riusciva a riconoscerlo.

La guardava con una strana espressione, uno sguardo che lei nei suoi occhi ambrati non aveva mai visto. Lo vide avvicinarsi con espressione feroce.

Remus sono io...Ninfadora...” disse Dora.

Remus si fermò per un secondo, poi iniziò ancora a camminare verso di lei.

Remus sono la tua piccola Dora, sono io...Rem! Ti prego...se mi fai del male non te lo perdonerai mai...”

Ora lui era davanti a lei, su due zampe, una delle due anteriori sollevata con il chiaro intento di ferirla.

Dora abbassò lo sguardo sconfitta. Due lacrime le rigarono il volto e i capelli, senza volerlo, da blu notte assunsero il loro colore naturale, un castano sul rossiccio.

Ti amo” disse a bassa voce chiudendo poi gli occhi, preparandosi alla zampata.

Uno strano uggiolio la portò ad alzare di nuovo lo sguardo. Remus aveva abbassato la zampa e la guardava con espressione addolorata. Strofinò il muso sulla sua guancia.

Dora sorrise. L'aveva riconosciuta.

Remus con una zampata ruppe le corde che la tenevano ancora prigioniera.

Dora lo guardò “Grazie Remus”.

Gli accarezzò delicatamente il muso come segno di ringraziamento.

Non ci posso credere...”

Remus si voltò di scatto ruggendo feroce. Si mise davanti a lei, quasi come se volesse proteggerla.

Rabastan e il compare erano tornati a vedere se era morta.

Senza farsi vedere Dora si chinò a prendere una manciata di sabbia.

Adesso vi ammazziamo tutti e due” disse il compare di Rabastan alzando la bacchetta.

Remus scattò verso Rabastan e lei tirò la sabbia negli occhi dell'altro Mangiamorte che urlò dal dolore portandosi le mani al viso. Dora con uno slancio gli prese la bacchetta che gli era caduta, lo schiantò e lo legò a un albero. Poi si voltò e vide Remus sbalzato indietro da uno schiantesimo.

Avada...” iniziò Rabastan.

Dora reagì d'istinto “Avada Kedavra!”

Rabastan si voltò verso di lei, gli occhi sgranati, e poi cadde a terra morto.

Corse verso Remus che era seduto e cosciente, forse un po' intontito.

Rem!”

Subito lui la guardò. Lei si chinò e vide che aveva un taglio sulla zampa.

Sta fermo” ordinò lei.

Sollevò un poco il maglione e strappò un pezzo della sua camicia bianca.

Ti farò un po' male quando stringerò...” avvisò lei.

Avvolse la tela intorno alla ferita e poi strinse facendo un nodo. Remus non emise nessun verso.

Ecco fatto” disse poi lei guardandolo.

Remus gli leccò la guancia e lei rise piano, gli faceva il solletico.

Meglio se ce ne andiamo da qui” disse lei alzandosi e infilando la bacchetta del Mangiamorte nella cintura dei pantaloni. Camminò e Remus la seguì attirato dal suo odore.

Remus gli aveva detto una volta che odorava di cioccolato bianco. Sorrise al ricordo.

Si sedette vicino a un albero, Remus la imitò subito. Lei iniziò ad accarezzargli la sommità della testa, tra le orecchie. Dopo un po' notò che si era addormentato.

Alzò gli occhi al cielo presto ci sarebbe stata l'alba e lui sarebbe tornato umano. Non si sarebbe ricordato niente, meglio così.

Con cautela si alzò e si allontanò un bel po' prima di smaterializzarsi.


*


Remus aprì gli occhi, guardò il cielo ancora leggermente rosato e le sue mani, era tornato umano. Eppure si sentiva strano, come se avesse dimenticato qualcosa di importante. Lo sguardo gli cadde sul suo avambraccio dove c'era legato un pezzo di tela bianco. Annusò l'odore, cioccolato bianco.

Dora...” sussurrò terrorizzato.

Cosa le aveva fatto? Le aveva fatto del male? L'aveva uccisa? Non riusciva nemmeno a pensarci.

Corse a recuperare i vestiti nascosti dietro a un noce e dopo averli indossati si materializzò davanti alla casa di Dora. Suonò il campanello come un pazzo.

Ti prego...ti prego...”

La porta si aprì e comparve Dora in pigiama fucsia e mezza addormentata. La guardò dall'alto in basso.

Remus...” proruppe lei sorpresa.

Lui l'abbracciò forte. “Stai bene...stai bene...”

Dora ricambiò l'abbraccio. “Certo che sto bene”.

Si staccò da lui e chiuse la porta. Poi lo spinse in salotto.

Che fai?” chiese Remus confuso.

Adesso ti siedi e ti calmi” Dora lo spinse sul divano.

Lui si sedette e si coprì il viso con entrambe le mani.

Remus...Remus guardami!” lei gli prese il viso con entrambe le mani obbligandolo a guardarla negli occhi.

Tu mi hai riconosciuto” disse Dora con un sorriso.

Remus sgranò gli occhi. “Non è possibile...”

Lo è invece, altrimenti a quest'ora non sarei qui, no?” replicò lei.

Io potevo ucciderti...” proruppe Remus ancora sconvolto.

In effetti stavi per farlo” Dora notò l'espressione orripilata di Remus. “Ma ti sei fermato. Mi hai riconosciuto”.

Io sono un mostro, stavo per farti del male...” Remus si passò una mano tra i capelli.

Ma non l'hai fatto. Per il resto del tempo ti sei comportato con me come un cagnolino domestico” aggiunse Dora.

Remus la guardò curioso e stupito. “Per il resto del tempo?”

Sono restata con te quasi tutta la notte” rispose lei.

Cosa?!” esclamò Remus.

Tu mi hai salvato la vita stanotte” disse Dora seria.

Per forza, non ti ho uccisa...”

Dora scosse la testa. “Tu mi hai riconosciuto e liberato e i due Mangiamorte sono tornati. Tu ti sei messo davanti a me per proteggermi. Io ne ho steso uno e tu hai affrontato l'altro. Per salvarti l'ho ucciso” raccontò Dora.

Remus sgranò gli occhi.

Tu stai bene, vero?” chiese lui preoccupato.

Dora annuì. “Tu?”

Remus fece un cenno d'assenso.

Adesso resta qui e non muoverti, chiaro?” disse Dora seria.

Remus annuì. Dora scomparve in cucina. Tornò dopo pochi minuti con due tazze fumanti e una scatoletta bianca.

Cos'è?” chiese Remus.

Cioccolata. E questa è una cassetta del pronto soccorso...come puoi immaginare la uso molto spesso” rispose Dora con un sorriso sedendosi di fianco a lui e appoggiando tutto sul tavolino.

Che vuoi fare?” chiese Remus.

Zitto e bevi. Ci ho anche messo mezzo cucchiaino di zucchero, come piace a te” rispose lei sbottonandogli una manica della camicia e tirandola su.

C'era ancora il taglio dell'incantesimo di Rabastan. Prese del disinfettante e con delicatezza pulì la ferita. Remus non disse nulla.

Anche stanotte non hai detto niente. Io avrei piantato un mezzo urlo” disse Dora.

Ci sono abituato” rispose Remus sorseggiando la cioccolata.

Anch'io, ma urlo lo stesso” rispose Dora. “Sei stato veramente dolce”.

Remus arrossì un po'. “Faccio fatica a crederti”.

Mi hai seguito come un cagnolino e poi mi hai leccato anche tutta la faccia” rivelò Dora sorridendo.

Remus arrossì ancora di più. Sentiva uno strano calore all'altezza del cuore.

Meno male che non ti ricordi niente...almeno non ti ricordi di avermi visto piangere” mormorò Dora finendo di medicarlo.

Io ti ho visto piangere?” ripeté Remus.

Dora annuì. “È stato poco prima che tu mi riconoscessi”.

Ti ho fatto paura...mi dispiace...” rispose Remus.

Dora scosse il capo. “No, non ho pianto perchè avevo paura di te...ho pianto per te”.

Remus la guardò spiazzato. “Che vuoi dire?”

Sapevo che se tu mi avessi fatto del male ti saresti ucciso, non lo avresti sopportato” spiegò Dora.

All'improvviso nella mente di Remus comparvero delle immagini. Dora legata che lo guardava.

Remus sono la tua piccola Dora, sono io...Rem! Ti prego...se mi fai del male non te lo perdonerai mai...”

Lui era davanti a lei, su due zampe e stava per colpirla.

Dora abbassò lo sguardo, vide due lacrime rigarle il volto e i capelli da blu notte diventare castano rossiccio, il suo colore preferito.

La vide chiudere gli occhi. “Ti amo”.

Remus...stai bene?” la voce di Dora lo riportò alla realtà.

Lei gli aveva detto che lo amava...nessuno glielo aveva mai detto, nessuno si era mai innamorato di lui e nemmeno lui aveva mai amato veramente una persona, fino a quando nove anni prima non l'aveva vista per la prima volta.

Hai detto di amarmi...” proruppe Remus con voce leggermente roca.

Dora abbassò lo sguardo. “Non l'ho detto per cercare di fermarti. L'ho detto perchè pensavo che non avrei più avuto occasione di dirtelo”. Lo guardò negli occhi. “Io ti amo davvero, per come sei. Non l'avevo mai detto a nessuno prima d'ora, ma questa è la verità e io non posso farci niente...ora penserai che sono una stupida, un'idiota...”

Remus interruppe il suo discorso mettendole due dita sulle labbra. Lei alzò lo sguardo, Remus notò i suoi occhi lucidi.

Non penso che tu sia una stupida. E hai ragione quando dici che se ti avessi ucciso ti avrei raggiunto. La verità è che anche se la mia testa mi dice di starti lontano, che meriti qualcuno migliore di me, io non ce la faccio...anch'io ti amo” Remus vide una lacrima rigarle il volto.

L'asciugò col pollice. Poi lentamente si avvicinò al suo viso dandole tutto il tempo per spostarsi. Non voleva forzarla in nessun modo. Si fermò a pochi centimetri dalle sue labbra.

Ora puoi decidere tu cosa fare, la scelta è tua...” sussurrò Remus.

Dora sorrise “Ho già fatto la mia scelta molto tempo fa”.

Dora annullò la distanza e lo baciò. Inizialmente era un bacio casto, un semplice tocco di labbra. Poi Dora si mise a cavalcioni su di lui spingendolo contro la spalliera del divano, le braccia strette intorno al suo collo. Schiuse le labbra permettendo a Remus di approfondire il bacio. Sentiva le sue braccia avvolgerla e stringerla più vicina a lui. Le sembrava di essere in paradiso. E il fatto di indossare solo un pigiama le permetteva di sentire chiaramente il calore del corpo di Remus, il calore delle sue mani. Era tutto dannatamente perfetto...

Din don dan! Din don dan!

Chi diavolo era alle sette del mattino davanti alla sua porta?

Non vai a rispondere?” le sussurrò Remus a un centimetro dalle sue labbra.

Non ci penso nemmeno” rispose lei baciandolo di nuovo.

Din don dan!

NINFADORA! LO SO CHE CI SEI!” urlò una voce di donna.

Dora saltò subito in piedi. “O cazzo! Mia madre!”

Remus fece una risatina.

Svelto non deve trovarti qui, o comincerà a farmi un interrogatorio” Dora lo prese per il braccio e lo fece alzare.

Tieni” gli passò la sua tazza di cioccolata e lo spinse verso il bagno del piano terra.

NINFADORA DEVO BUTTARE GIÙ LA PORTA?!” sbraitò Andromeda.

Remus rise.

Non è divertente” lo rimbeccò Dora spingendolo in bagno. “Va da Sirius, ci vediamo lì”.

Remus le diede un bacio prendendola alla sprovvista e facendola arrossire fino alla punta dei capelli.

Il malandrino scomparve con un crac mentre Dora corse verso la porta preparandosi ad affrontare quella iena di sua madre.

*


Erano tutti contenti che si fossero messi insieme. Ovviamente né Ted né Andromeda ne erano a conoscenza.

L'ultimo dell'anno c'era una festa ad un castello scozzese organizzata per tutti i dipendenti del Ministero. Remus, Dora, Sirius e Andrea avrebbero partecipato, mentre James, Lily e Harry preferivano passarlo tutti e tre insieme a Godric's Hollow.

Remus e Sirius erano nel salotto di quest'ultimo ad aspettare le due ragazze che ovviamente si stavano ancora preparando e li avrebbero di sicuro fatti arrivare in ritardo.

Non siete ancora andati a letto insieme?”

Sir ma che domande fai? Non sono affari tuoi” rispose Rem.

Quando succederà fammi un fischio” Sirius incrociò le braccia sorridendo.

Sei il solito idiota. Piuttosto vedi tu di darti una mossa con Andrea, non le hai ancora detto niente...” Remus lo guardò critico.

Sto aspettando il momento giusto” replicò Sirius nervoso.

Remus guardò un punto alle sue spalle e sorrise. “Wow”.

Sirius si voltò e rimase immobile, stupito. Andrea era bellissima, non c'era altri modi per poterla definire.

Indossava un abito blu scuro senza spalline. Il bustino metteva in vista la vita e i fianchi perfetti e la gonna che arrivava fino a terra le dava un'eleganza incredibile. I capelli erano raccolti sulla stesa con un fermaglio brillantato.

Remus lo fece tornare nel mondo dei vivi con una gomitata.

Dietro di lei c'era Dora con un abito rosa lungo sotto il ginocchio.

Direi che possiamo andare” riuscì a dire Remus.

Sirius annuì incapace di proferire parola.

Si smaterializzarono tutti e quattro con un crac.


*


Andrea era uscita. Si sentiva accaldata e sentiva sempre il suo sguardo su di lei, seguirla costantemente e silenziosamente. Quello sguardo le provocava sempre un brivido lungo la schiena. Si appoggiò al muretto di pietra e respirò forte. La leggera brezza notturna le accarezzava delicatamente la pelle del viso, era piacevole star lì così, si sentiva ancora un po' la musica in sottofondo.

Che fai qui fuori?”

Sussultò. Sirius era spuntato fuori all'improvviso dalle sue spalle. Non se lo aspettava.

Ti ho spaventata?”

Andrea sorrise leggermente. “La prossima volta evita di comparirmi alle spalle in questo modo”.

Scusa” mormorò Sirius allungandole un bicchiere di champagne.

Lei lo prese e osservò per un momento le bollicine.

Allora, perchè sei qui quando la festa è dentro?”

Alzò lo sguardo e lo fissò. Cavolo se era bello, la luce della luna lo rendeva ancora più affascinante.

I suoi occhi grigi la osservavano, quasi come se potessero leggerle l'anima.

Avevo caldo” rispose Andrea.

In parte era vero, in parte no ma di certo non glielo avrebbe detto.

Bevve un sorso di champagne tanto per fare qualcosa.

In quel momento partì una musica che lei riconobbe immediatamente, era una delle sue canzoni preferite, la canzone che la faceva pensare a lui, 'With or without you' degli U2.

Mi concedi questo ballo?” Sirius allungò il braccio verso di lei.

Il cuore iniziò a batterle più forte. E poi, senza pensarci, senza esitare, strinse la sua mano e si lasciò condurre tra le sue braccia che le cinsero i fianchi attirandola vicino. Appoggiò le mani sulle sue spalle e nemmeno per un secondo interruppe il contatto visivo. I suoi magnetici occhi grigi le impedivano di farlo, staccarsi da quel grigio le avrebbe provocato dolore, un dolore fisico.

Nonostante i tacchi era comunque più bassa di lui, gli arrivava all'altezza degli occhi più o meno.

Sirius non sapeva cosa gli stava succedendo, sapeva solo che non si era mai sentito così...sentiva solo il bisogno di averla ancora più vicina, lasciarla avrebbe significato morire. Quasi senza rendersene conto l'avvicinò ancora di più a sé. I loro corpi praticamente aderivano.

L'aveva sentita trattenere il fiato, ora le sue braccia candide gli circondavano il collo, si erano imprigionati a vicenda.

Il suo profumo floreale lo inebriava, i loro volti distavano ormai pochi centimetri. Lentamente si avvicinò al suo orecchio e sussurrò quello che aveva pensato dal primo momento che l'aveva vista.

Sei bellissima...”

Andrea trattenne il fiato. Sentire il suo respiro caldo le aveva provocato un brivido lungo tutta la schiena. Il viso di Sirius ora era vicino, molto vicino, troppo vicino...

Non si seppe chi dei due annullò la distanza.

Era un semplice tocco di labbra ma che provocò in Sirius emozioni devastanti. Le labbra di Andrea erano morbide e calde, il suo profumo floreale gli stava facendo perdere la testa. All'improvviso sentì le braccia di Andrea intorno al collo spingerlo ancora di più contro di lei. Senza nemmeno rendersene conto appoggiò una mano sulla sua nuca, l'altra intorno alla vita per attirarla ancora più vicino. La sentì schiudere le labbra e lui con un brivido lungo la schiena approfondì il bacio.

Il bacio da dolce divenne passionale e intenso, nessuno dei due aveva intenzione di staccarsi dall'altro. Quando ormai erano abbastanza a corto di ossigeno Sirius rallentò il ritmo in modo da poter respirare leggermente. Sarebbe rimasto così per sempre, con Andrea tra le sue braccia.

Dopo un tempo indefinito si staccarono e si fissarono negli occhi, grigio contro azzurro.

Andrea non aveva mai sentito il suo cuore battere così veloce.

Lo amava, lo amava perdutamente, come non aveva mai amato nessuno. Non si sarebbe mai stancata di guardarlo, di abbracciarlo, di baciarlo...

Ti amo”.

Sirius le sorrise. Era la prima volta in vita sua che diceva quelle parole ma mai gli erano venute più spontanee. Sì, Sirius Black si era innamorato e non di una qualunque, ma di Andrea Davis.

Il cuore di Andrea saltò un battito e poi riprese più veloce di prima. Sorrise.

Con una mano gli accarezzò delicatamente una guancia. Lui inclinò leggermente la testa per godere meglio del contatto senza mai smettere di fissarla.

Anch'io ti amo”.

Sirius le prese la mano e ne baciò il palmo.

Poi le prese il viso con entrambe le mani e la baciò di nuovo.

Un bacio a sigillo delle loro parole.

Non si staccarono nemmeno allo scoppio dei primi fuochi d'artificio, né alle grida di buon anno che provenivano da dentro il castello.

Esistevano solo loro due, nessun altro.

Si materializzarono nel salotto abbracciati stretti.

Poi Sirius la baciò con impeto, con urgenza, come se non potesse fare a meno di lei. Andrea rispose stringendosi ancora di più a lui. Sirius, senza smettere di baciarla, la prese in braccio e la portò nella sua stanza. E si amarono, provando emozioni indimenticabili da tanto erano profonde e intese. Sirius per la prima volta capì cosa significava davvero fare l'amore con una donna e glielo aveva insegnato lei, la sua Andrea.


ANGOLO AUTRICE

Scusate se ci ho messo tanto ad aggiornare, ma la settimana prossima ho gli esami di maturità e il tempo per scrivere l'ho ricavato di notte.

Spero che il capitolo sia di vostro gradimento.


Ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo, cioè: flopi, Pecky, simo29, Manda, rutix2003, themina, rosy823, _Giuli95_, Mirwen, kia88oc, Uchiha_chan, brando, Kiro_Best, kiry95, roxy_xyz, Lily Potter 97, soniacristina1989, animemanga, jacopo25, fria.


PER I LETTORI MAGGIORENNI: SE VOGLIONO HO GIÀ PRONTA LA NOTTE D'AMORE DI SIRIUS E ANDREA. FATEMI SAPERE. USCIRÀ DOMANI O DOPODOMANI, IL TITOLO È: Sirius&Andrea(Dimensione Parallela).


Abito Andrea: http://magazine.zankyou.com/it/wp-content/uploads/2010/04/sharon-spose1.jpg

Abito Dora: http://www.matrimonio.com/emp/fotos/8/9/8/3/abito%20corto%20rosa.jpg


Adesso vado che sono le 3.10 di notte.

A presto

Nikki Potter

  
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