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Autore: Eliatheas    21/06/2010    11 recensioni
«E tu ti ostini ancora a dire che non hai una cotta per lui! » tuonò Fred Weasley, venendole incontro con un sorriso che le metteva quasi paura e passandole un braccio attorno alle spalle.
«E’ solo la verità. La voce che voi avete messo in giro è davvero crudele» sbottò lei, mentre George si univa al gemello e, insieme, la scortavano verso la Sala Comune dei Grifondoro.
«Oh, Katie, noi non abbiamo messo in giro alcuna voce, è tutto merito tuo» scherzò George, con un sorriso identico a quello del fratello.
[dal capitolo 1]
Genere: Romantico, Commedia, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Oliver Wood/Baston
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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starlight

starlight

«I’ll never let you go if you promise not to fade away»

 

A Jè.

Perché ha sopportato tutti i miei scleri su questa storia,

perché è stata tremendamente paziente con me,

perché se lo merita un regalo di incoraggiamento,

perché spero di averle fatto venire almeno un po’ di amore per questi due cosetti idioti di Katie e Oliver così da scrivere tante belle storie come solo lei sa fare,

e perché sì.

C’è anche bisogno di chiederlo?
ah, sì: grazie sul serio <3


1.  I wanna break this spell that you've created

 

Non era mica vero che Katie Bell aveva una cotta per Oliver Baston. No, affatto. Era una voce messa in giro dai gemelli Weasley, non c’era alcun dubbio. Lei avrebbe rassicurato tutti che non era assolutamente così, che lei era una ragazza seria e che la sua unica preoccupazione era il Quidditch e il diploma.

Purtroppo per lei, entrambe le cose erano parecchio lontane, dato che aveva appena tredici anni e l’ultima partita del campionato era stata appena annullata. La McGrannit era scesa in campo con un megafono viola, ordinando a tutti di tornare nelle proprie Sale Comuni. Oliver Baston era diventato improvvisamente bianco in volto e si era precipitato verso la professoressa con aria sconvolta, tentando di farla ragionare – secondo il suo parere -, ma lei lo aveva semplicemente ignorato, preso Harry da parte e si era incamminata lontano, nel castello.

Katie Bell aveva praticamente visto la delusione farsi strada sul volto del loro capitano che, ormai demotivato, era tornato negli spogliatoi quasi trascinandosi. Lei seguì il resto della squadra lì dentro, tenendo stretto il suo manico di scopa. Gli altri facevano ipotesi su quanto poteva essere accaduto – qualche altro studente pietrificato? -, ma lei non faceva altro che guardare Oliver Baston che, nel pieno del suo sconforto, si era accasciato contro l’armadietto con la testa tra le mani.
I ragazzi si guardarono, chiedendosi silenziosamente cosa fare, poi decisero che, forse, era meglio lasciarlo cuocere nel suo brodo e parlargli solo quando si sarebbe fatto una ragione di quanto era successo. Si cambiarono in fretta e si avviarono di sopra, con aria curiosa.
«Non vieni, Katie?» domandò Alicia, voltandosi verso la ragazza. Lei annuì e fece un sorriso di scuse.
«Controllo una cosa e arrivo» disse, semplicemente, e l’altra le fece un leggero sorriso e riprese a camminare, lasciando ormai Katie da sola, a parte la cupa presenza di Oliver Baston a farle compagnia.
Lei non sapeva come fare a parlargli, aveva paura che lui potesse arrabbiarsi con lei e odiarla per il resto della sua vita. Non che le importasse più di tanto, ma era il suo capitano e non doveva odiarla. E lei, dopotutto, stava solo cercando di aiutarlo. Ma non riusciva a spiccicare parola ed era ancora ancorata al suo armadietto e dava le spalle al capitano, senza sapere cosa esattamente fare.
«Bell, se sei ancora qui per tentare di consolarmi, hai avuto un’idea sbagliata» mormorò Oliver, prima che lei potesse fare qualunque cosa, con la testa affondata ancora nelle sue mani.
«Io volevo solo … fare qualcosa» mormorò Katie, voltandosi finalmente verso di lui. Era ancora accasciato su se stesso e, per quello che poteva vedere lei, aveva l’espressione più disperata che Katie avesse mai visto.
«Non … fare niente. Va’ via» .
La ragazza si strinse le braccia al petto e trattenne il respiro per un secondo. Sembrava che quelle parole facessero male più di quando era caduta dal suo manico di scopa, durante l’ultimo allenamento. Era la cosa più dolorosa che avesse mai provato in tutta la sua vita.
Oliver doveva essersi accorto della reazione di Katie, perché alzò la testa e la guardò, con uno sguardo di scuse e una sorta di sorriso disperato.
«Non volevo ferirti, Katie» mormorò, scuotendo la testa. Era questo, allora. Oliver l’aveva ferita con le sue parole. Perché lei pensava che fossero amici, eh, niente di più. Però ci era rimasta male. «Voglio … solo stare da solo, ecco. Ma apprezzo il tuo tentativo».
Lei lo guardò, mentre era ancora appoggiata al suo armadietto, e tentava di respirare nuovamente. Lui non voleva ferirla ed era quello che le importava. Non l’aveva fatto apposta, ecco tutto.
«La McGrannit ha detto di tornare in Sala Comune» sussurrò lei, semplicemente, facendogli un sorriso esitante.
«Ci andrò, non preoccuparti per me» le disse, con un sorriso che sembrava il quadro della disperazione.
«Lo faccio sempre» mormorò lei, tra sé e sé e Oliver fece il primo vero e proprio sorriso della giornata. Katie arrossì, quando si rese conto che lui l’aveva ascoltata e nascose il suo volto dietro i capelli, evitando di guardarlo. Era la prima volta che era seriamente in imbarazzo davanti a qualcuno. Solitamente, era una persona molto più coraggiosa. Era o non era una Grifondoro? Ma con Oliver le cose cambiavano.
Avanti, era un ragazzo più grande di lei di tre anni ed era particolarmente affascinante. Ovvio, non che lei lo trovasse affascinante. Era ovvio, bastava guardarlo in viso. Era ovvio che lei si sentisse in imbarazzo davanti a lui. E questo non aveva niente a che fare con la voce che i gemelli Weasley avevano sparso in giro – qualcosa che riguardava lei ed una certa cotta per una certa persona. No, affatto.
«Non devi. Sono grande e so badare a me stesso, sai? » scherzò lui, mentre lei faceva per uscire dallo spogliatoio. Gli sorrise, sul serio, e poi scosse la testa.
«Non ti deprimere, Oliver. Non è il caso. Abbiamo l’anno prossimo per vincere ed ho la sensazione che ci riusciremo. Abbiamo il Portiere migliore di tutta Hogwarts» e, senza che lui potesse dire altro, si allontanò, per tornare nella sua Sala Comune.
«E tu ti ostini ancora a dire che non hai una cotta per lui! » tuonò Fred Weasley, venendole incontro con un sorriso che le metteva quasi paura e passandole un braccio attorno alle spalle.
«E’ solo la verità. La voce che voi avete messo in giro è davvero crudele» sbottò lei, mentre George si univa al gemello e, insieme, la scortavano verso la Sala Comune dei Grifondoro.
«Oh, Katie, noi non abbiamo messo in giro alcuna voce, è tutto merito tuo» scherzò George, con un sorriso identico a quello del fratello.
«Oh, smettetela di dire idiozie! » esclamò lei, scuotendo la testa e prendendo a braccetto i gemelli, con un sorrisetto divertito. «E, per vostra informazione, a me non piace affatto Oliver Baston! »

 

Soltanto qualche settimana dopo, si sarebbe resa conto che la verità era ben altra, ma, per il momento, Katie Bell avanzava piena di fiducia verso la Sala Comune, convinta che il fatto che il suo cuore batteva a ritmo impazzito quando era accanto ad Oliver, fosse solo perché lui la metteva in imbarazzo con il suo sorriso scintillante.
E, cosa peggiore, lei ci credeva davvero.

 

 

Angolo Autrice

(se ancora mi posso considerare tale)

 

Allora, vi devo delle spiegazioni, lo so.

Perché ho deciso di imbarcarmi in questa follia? Be’ … è semplice: perché io mi sono innamorata di loro due, Oliver e Katie <3 non sono così favolosi? *-*

Questo era un progetto di un anno fa, ma l’estate scorsa non riuscii a scrivere niente a parte tre miserrimi capitoli che facevano tristezza persino al pc. Poi, qualche settimana fa mi venne voglia di scrivere su di loro ed è nata questa raccolta – cioè, questo folle progetto.

Vi avviso già da ora che la raccolta è completa – sì, l’ho finita in due settimane. Meravigliatevi, lo pretendo ù_ù – quindi non dovrete penare tanto per gli aggiornamenti xD

 

Il titolo della raccolta è Starlight, dalla canzone dei Muse, come credo si possa notare anche dal sottotitolo. Perché? Be’ … *non ho trovato titolo migliore*. no, okay, perché è una delle mie canzoni preferite e perché penso che stia bene con l’idea che io mi sono fatta di Oliver e Katie <3

Oh, ed ogni titolo di capitolo sarà un verso di una canzone dei Muse perché ho deciso così xD (perché ormai sono in fissa).

Questo è di Time is running out <3

 

Be’, penso di aver finito.

El.

 

 

   
 
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