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Autore: Hermia    16/09/2005    5 recensioni
Alla fine della guerra magica Harry Potter, Ronald Weasley, Hermione Granger, Ginny Weasley, Theodor Nott, Luna Lovegood e Draco Malfoy, il miglior gruppo di auror presente in circolazione prenderanno una decisione che alla fine cambierà loro la vita:andare in vacanza...una storia senza nessuna pretesa, prevalentemente incentrata su intrighi amorosi, il pairing è quello che è...se vi interessa non vi resta altro da fare che leggere!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luna Lovegood | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Certe notti

Certe notti...-parte prima

 

 

 

‘Stai attenta alle tue mosse, Weasley’ pensò Draco con un ghigno che gli increspava le labbra, prima di entrare nella stanza  poco illuminata sul retro dell’albergo, dove un paio di occhi scuri dal taglio asiatico lo stavano squadrando con aria interessata.

Ed anche parecchio...

Non riusciva a vederla chiaramente, per via dell’oscurità, ma distingueva i suoi occhi brillanti squadrarlo, molto lentamente, dalla testa fino ai piedi.

La sentì sospirare, evidentemente lo spettacolo era di suo gradimento.

Stava per commentare quando un fruscio lo avvertì che la ragazza si era mossa e per un attimo addirittura la perse di vista, tanto bene riusciva a mimetizzarsi nell’ombra.

Si guardò intorno leggermente incuriosito; gli piaceva giocare...e se era quello ciò che lei voleva, non avrebbe mancato di accontentarla. Non si dica mai che un Malfoy non accontenti una donzella.

E mentre questi pensieri attraversavano il suo malizioso cervellino, un soffio dietro l’orecchio lo fece tornare alla realtà.

La ragazza si era portata alle sue spalle e aveva iniziato a leccargli sensualmente l’orecchio...scendendo piano fino alla base del collo, provocandogli un brivido lungo tutta la schiena.

Le labbra di Draco si incresparono nel solito ghigno, quella ragazza gli piaceva, quel suo modo di fare così audace...

In un certo senso era una Draco Malfoy in versione femminile.

Era proprio curioso di vedere quale sarebbe stato il passo successivo.

Chiuse gli occhi per assaporare appieno quelle sensazioni che la ragazza gli stava provocando, la lingua sul suo collo, le mani sulla sua schiena.

Ad un certo punto la ragazza scivolò su di lui in modo che si trovassero l’uno di fronte all’altro e con un dolce movimento gli sfiorò le labbra con le sue, rosse e carnose, e ne delineò i sottili contorni con la punta della lingua in un giochetto tremendamente eccitante.

Talmente eccitante che Draco avrebbe anche potuto perdere il controllo di sé da un momento all’altro, e di certo non era quello il momento.

Per questo aprì gli occhi di ghiaccio di botto, congelando la ragazza con una sola occhiata.

Lei parve capire, come sempre e solo lei poteva sapere come riuscisse a farlo, così si avvicinò nuovamente al suo orecchio. Draco pensò che avrebbe comunque continuato a giocare, ma si stupì quando un caldo sussurro disse –Ti aspetto in disco stasera- e senza aspettare alcuna risposta lo lasciò solo nella stanza a calmare i suoi bollenti spiriti.

 

~

 

L’aria del pomeriggio era calda e afosa.

Avrebbe dato qualsiasi cosa pur di ricevere un leggero soffio di vento sul viso, reso appiccicoso da quel clima tropicale.

Vestirsi era stato un vero incubo, dato che non era riuscita a capire dove esattamente dovessero andare lei e Theo nel pomeriggio. Così alla fine aveva deciso che avrebbe indossato una minigonna più mini che gonna, che metteva in risalto le sue gambe non molto lunghe ma ben tornite, ed una magliettina microscopica che lasciava scoperte le spalle e l’ombelico.

Non sapeva perché, o meglio per chi, si stesse facendo così carina, ma in fondo neanche le importava.

Si guardò allo specchio e, dopo aver steso un velo di trucco sul suo viso ancora poco abbronzato, si disse veramente soddisfatta di sé.

L’orologio della sua stanza segnava già le tre e mezza. Se non si fosse sbrigata avrebbe fatto tardi.

Così prese velocemente la sua borsetta e si chiuse la porta alle spalle.

In corridoio non c’era anima viva, solo dei rumori di porte che venivano aperte e richiuse. Chissà dov’erano finiti gli altri? E con un gesto quasi incondizionato, si portò a guardare la stanza di Ron, come se là fosse scritto se il suo occupante fosse dentro o meno.

Ma poi, alla fine, a lei cosa importava? Poteva essere anche nel letto di Luna, per quanto le riguardava.

Scese velocemente le scale e per poco non rischiò di travolgere un Malfoy mezzo nudo e grondante d’acqua, che invece andava nel senso opposto senza degnarla della minima attenzione, perso com’era nei suoi pensieri.

In attimo arrivò alla porta e vide che il ragazzo era seduto sotto il portico e stava evidentemente aspettandola.

Si diede un’ultima rassettata ai capelli boccolosi, ordinati in una coda di cavallo, e poi uscì anche lei.

 

Theo era seduto lì già da un po’, a pensare. Il mare gli faceva quello strano effetto.

Ma per lo più stava cercando di rilassarsi, per dare il meglio di sé in quella che era la sua chance, camuffata da semplice partita da ping-pong, di sedurre la bella Hermione.

Avvisato dal cigolio della porta, si girò di scatto per vedere chi fosse uscito e rimase ammaliato dalla figura che si era presentata alla porta. Era bella, non c’erano altre parole per definirla.

-Ciao- disse lei con un sorriso incerto, sentendo lo guardo di fuoco del ragazzo bruciare sulla sua pelle.

Lui si alzò ed Hermione per la prima volta si chiese da quando quel ragazzo che conosceva sin da quando era un bambino, fosse diventato un uomo così affascinante, con quella carnagione olivastra messa in risalto dalla maglietta bianca.

-Ciao ‘Mione!- disse lui avvicinandosi a lei, il suo sguardo fisso su di lei –Ma come ti sei vestita?-

La ragazza lo guardò imbarazzata, in realtà lei non sapeva come avrebbe dovuto vestirsi per cui aveva scelto un vestito che secondo lei sarebbe andato bene per ogni evenienza, sotto aveva indosso anche il costume!

-Pe..perchè?- chiese –Così non ti piaccio?- cercando di salvare il salvabile.

-Certo che mi piaci- rispose lui avvampando -...solo che magari avresti preferito stare più comoda per giocare...-

-Giocare?- non riuscì a frenarsi dal chiedere.

-Si, a ping-pong! Sei sicura di sentirti bene?-

‘A ping-pong?! E io che mi ero immaginata chissà che cosa!’ pensò incredula la ragazza.

-Ma certo! Tranquillo, io gioco molto meglio in minigonna e tacchi a spillo- disse quindi, non sapendo che pesci prendere.

-Se lo dici tu- ripose il ragazzo incominciando seriamente a pensare che la ragazza avesse un bisogno urgente di un ricovero al San Mungo.

Così le porse il braccio, da perfetto galantuomo, per aiutarla a scendere le scale senza correre il pericolo che cadesse da quei trampoli, rompendosi l’osso del collo. E così addio chance!

Non appena ebbero sceso l’ultimo gradino, il cigolio della porta annunciò che qualcun altro era uscito sulla veranda dell’albergo.

I due si girarono per dare un’occhiata, magari era qualche nuovo cliente, anche se reputavano la cosa estremamente improbabile, e rimasero stupiti entrambi di ciò che videro.

Una ragazza vestita con una tutina super aderente di un fucsia tremendamente sgargiante,ed un ragazzo che le camminava accanto con in una mano un casco per andare in moto e nell’altra una bacinella sotto il mento per evitare che le bava colasse per terra, con il rischio che la bellezza al suo fianco vi scivolasse sopra, rompendosi il suo fondoschiena perfetto.

-Ehy, Loony! Ma dove vai conciata a quel modo?- le chiese Theo, sempre tenendo Hermione sotto braccio.

La bionda si strinse al braccio di Ron e disse –Vado a fare un giro in moto con Ron. E voi invece?- chiese poi con sguardo malizioso nei confronti di Theo.

In realtà sapeva bene che cosa andavano a fare quei due. Glielo aveva consigliato lei, quando per l’ennesima volta il ragazzo era venuto da lei a piangersi addosso perché la ragazza dei suoi sogni non lo degnava della minima attenzione, avendo occhi solo per i suoi amiconi Harry e Ron.

E così lei aveva posto rimedio ad almeno una delle due cose, mentre lui ci provava con la riccia, lei allontanava la sua fonte di distrazione n°1, ossia Ronald.

Non che a lei non piacesse, assolutamente no. Era un bellissimo ragazzo, e poi la faceva morire dal ridere! E poi si era ripromessa che, dopo quello che era successo, non avrebbe più perso nessuna occasione...

-Noi andiamo a giocare a ping-pong- rispose Hermione, con un tono noncurante.

Il suo sguardo per un attimo passò da Luna, che sorrideva entusiasta, a Ron, che stava guardando Theo in modo non molto amichevole. Quando il rosso si accorse di essere fissato, si voltò verso di lei ed incontrò il suo sguardo.

Fu un secondo in cui entrambi rimasero incatenati l’uno nello sguardo duro dell’altro.

E poi lui distolse lo sguardo, concentrandosi sulle sue scarpe.

Bhe, allora ci si vede più tardi- disse freddamente Hermione alzando le sopracciglia e, detto questo, afferrò con forza il braccio di Theo e lo trascinò sul retro dell’albergo, dove si trovava il suddetto tavolo da ping-pong.

Il ragazzo sorrise sornione all’amica, che ammiccò in sua direzione, dicendo poi –Non aspettateci per cena!-

Ma non ebbe la possibilità di sentire la risposta perché già i ragazzi erano spariti alla vista dietro quel mucchio di foglie di palma che era il loro albergo.

 

~

 

Pugno.

Calcio, calcio, e ancora due pugni.

Era la cosa più rilassante che conoscesse.

Prendere a pugni quel sacco la liberava da tutti i pensieri negativi, come diceva la sua insegnate babbana di yoga.

‘Libera la mente e immagina che quel sacco sia la causa di tutti i tuoi pensieri negativi.’

Nulla di più semplice, soprattutto per lei che, con la magia, invece di immaginarlo l’aveva fatto apparire sul serio la figura della causa dei suoi pensieri negativi.

Sferrò un altro potente calcio a quell’immagine di ragazza asiatica che le si trovava di fronte.

Era esausta.

Aveva trascorso la maggior parte del primo pomeriggio della sua tanto agognata vacanza nella sua stanza a prendere a pugni una stupida figura, mentre l’originale vivente era chissà dove a provarci con Malfoy.

Le dava una rabbia!

Draco a fare surf in spiaggia.

Hermione e Theo a giocare, o meglio ad avvinghiarsi sul tavolo da ping-pong.

Suo fratello e Luna a farsi un giro in moto e ad ammirare le bellezze incredibili di quel posto che lei aveva scelto.

Harry...non sapeva esattamente cosa stesse facendo. L’aveva visto entrare di soppiatto nella sua stanza poche ore prima, ma non se l’era sentita di parlargli, non quando dal suo ottimo nascondiglio sull’albero di fronte stava assistendo ad una lezione di surf con Draco Malfoy in tutto il suo splendore.

E lei lì, a non fare un tubo!!

Diede un’altra dozzina di pugni al sacco e poi, stremata e sudata, si diresse a farsi una doccia fredda, facendo sparire con un colpo di bacchetta l’oggetto dalla stanza.

Il getto dell’acqua sul volto le dava una sensazione di piacevole liberazione di tutto lo stress accumulato, come se scendesse dai capelli vermigli fino ai piedi, giù insieme alle gocce d’acqua.

Velocemente si asciugò e si infilò un leggero vestitino color panna, poi con i capelli ancora bagnati che le ricadevano sulle spalle uscì in corridoio in direzione della stanza di Hermione.

 

Bussò un paio di volte prima che una ragazza tutta sudata e con una coda di cavallo mezza disfatta le aprisse la porta.

-Oh, sei tu...meno male! Entra dai- disse Hermione, chiudendo la porta alle spalle della rossa.

La ragazza si sedette sul morbido letto di Hermione e senza tanti complimenti vi si gettò sopra come un sacco di patate, fissando il soffitto con sguardo vuoto.

-Finalmente avete smesso di avvinghiarvi, voi due- disse rivolta all’amica che, abituata ai suoi strani comportamenti, non si era stupita più di tanto, ma anzi era andata a farsi anche lei una bella doccia rinfrescante.

-Cosa??- chiese Hermione da sotto la doccia, non sentendo una parola di ciò che lei stava dicendo.

-Ho detto- disse Ginny in tono più alto –che finalmente avete smesso di avvinghiarvi voi due!-

-Avvinghiarci? Ma che stai dicendo, noi abbiamo solo giocato a ping-pong!!-

Ginny sbuffò.

-Ma se vi ho visti dalla finestra, eravate vicini vicini e lui ti abbracciava...-

-Ma quanto sei maliziosa?! Theo mi stava insegnando come tenere la racchetta, tutto qui- disse Hermione, spuntata improvvisamente fuori dal bagno avvolta in un asciugamano candido e con il viso in fiamme.

-Ma come puoi essere tanto ingenua, Herm?- chiese la rossa guardando severamente l’amica –Si vede lontano un miglio che quello ci sta provando con te!-

-Tu dici?- chiese Hermione pensierosa, mentre scrutava l’armadio alla ricerca di qualcosa da mettere, come in attesa che da lì uscisse una mano a porgerle i vestiti più adatti. Lei non se n’era proprio accorta...

-Si, dico!- affermò Ginny, portandosi dietro l’amica e afferrando un paio di jeans attillati a vita particolarmente bassa, con qualche strass qua e là  –Metti questi-

-Questi?- chiese la ragazza confusa –Ma Gin, che me ne faccio per stare in albergo?-

La rossa la guardò con sguardo furbo ed un sorrisetto malizioso sulle labbra.

-No, Herm! Stasera si va a ballare!!- e detto questo uscì dalla stanza con passo deciso per andarsi a vestire.

Se quella indigena credeva di avere campo libero, si sbagliava di grosso...

 

~

 

Certe notti fai un po' di cagnara che sentano che non cambierai più.
Quelle notti fra cosce e zanzare e nebbia e locali a cui dai del tu.
Certe notti c'hai qualche ferita che qualche tua amica disinfetterà.
Certe notti coi bar che son chiusi al primo autogrill c'è chi festeggerà.

 

L’aria fumosa e colorata della discoteca era quasi irrespirabile.

L’odore di tabacco e di alcool si era impregnato nei loro vestiti, mentre sedevano al bancone a bere un drink.

In realtà sembrava strano che in posto così incontaminato vi fossero delle discoteche così attrezzate, ma per esigenze turistiche la gente faceva questo ed altro.

Bevve un altro sorso del suo Bloody Mary e poggiò rumorosamente il bicchiere sul bancone di vetro.

Da quel punto poteva vederlo benissimo, seduto ad un tavolo in un angolo circondato da fotocopie viventi di Raya che pendevano letteralmente dalle sue labbra.

-Non penso che otterrai qualcosa fissandolo da lontano- disse una voce alla sua destra.

Si girò a guardare l’amica, che stava guardando esattamente la stessa cosa che prima guardava lei. Era incredibile quella ragazza...si accorgeva sempre di ogni minimo particolare che riguardasse gli altri, ma con se stessa era più cieca di una talpa.

Però aveva ragione. Non avrebbe ottenuto niente fissandolo.

Eppure cosa poteva fare mentre lui si avvicinava pericolosamente al viso di Raya, scartando all’ultimo minuto verso il suo collo per dirle qualcosa all’orecchio?

-Sicuramente rompere il bicchiere non è la soluzione migliore, Gin- disse Hermione, mentre le toglieva dalle mani il bicchiere, stretto in una morsa ferrea.

Aveva ragione.

Aveva dannatamente ragione.

Lei in fondo, quelli come lui li conosceva bene, ci aveva avuto a che fare migliaia di volte. Lo sapeva che fare la svenevole l’avrebbe portata nel suo letto almeno per una notte, ma non era questo che da lui voleva. Voleva stregarlo, voleva renderlo suo, voleva che per una volta nella sua vita fosse lui a desiderare e non ad essere desiderato.

Così con un solo sorso svuotò il terzo bicchiere della serata e poi si alzò, senza curarsi della gonna del vestito che si era tirata fin troppo su.

L’avrebbe ignorato.

E allora sarebbe stato lui a venire da lei.

Prese la mano di Hermione, che titubante seguì l’amica fino al centro della pista, dove l’aria era quasi irrespirabile ed iniziarono a ballare.

Ginny sapeva ballare divinamente, aveva un modo di muoversi molto particolare e spontaneo, ma soprattutto sensuale, che attirava gli sguardi di tutti verso di lei. Ben presto attorno a loro si formò una folla di uomini che assecondavano i loro movimenti in un unico ballo.

La ragazza era estasiata da tutti quei bei ragazzi bruni che la circondavano, lei adorava i ragazzi bruni! Per questo, quando si era resa conto di provare un certo interesse per Malfoy, era rimasta stupita...non poteva decisamente definirsi un tipo bruno, lui. Solo dopo aveva realizzato che ad attirarlo non era tanto il suo aspetto, quanto il suo carattere ed il suo modo di fare.

Solo ogni tanto la ragazza lanciò un’occhiata al tavolo all’angolo dove il biondo era seduto, ma mai una volta in cui l’avesse visto degnarla di uno sguardo, anche solo per la semplice curiosità di sapere perché un mucchio di maschi arrapati si era concentrato al centro della pista.

Nonostante ciò doveva ammettere che si stava divertendo un mondo, e via via che ballava e beveva i drink che i bei fusti che le ballavano intorno le offrivano, si divertiva sempre di più e i suoi sensi inibitori andavano pian piano a farsi benedire.

Non riusciva a smettere di ridere e di muoversi a ritmo della musica, talmente alta che se la sentiva dentro. Ballava con Hermione, che era una compagna niente male, e a volte capitava che si separassero per ballare con qualche bel ragazzo che le girava intorno.

In quel momento Ginny fu afferrata da un ragazzo che , doveva ammetterlo, era davvero un ottimo ballerino. Non riusciva a capire come, ma ogni suo singolo movimento era tremendamente eccitante.

Si era avvicinato a lei e le aveva cinto la vita con lei mani, trascinandola in un ballo sensuale...e mentre lei muoveva le anche a ritmo della musica, lui assecondava il suo gesto.

Fu forse il ragazzo con cui aveva ballato di più quella sera.

Ad un certo punto, quando ormai il tasso di alcool nel suo corpo aveva superato la quantità del sangue, il ragazzo la trascinò via dalla pista, tenendola per mano.

La condusse fuori dal locale, e fu allora che si accorsero che fuori stava piovendo.

Raggiunsero in fretta un posto appartato, e lì il ragazzo la strinse forte a sé ed insieme si Materializzarono in una stanza da letto dalle pareti verde chiaro.

Ginny, un po’ scombussolata dalla Materializzazione, andò a sdraiarsi sul letto, sempre senza smettere di ridere.

Non era molto lucida, vedeva tutto sfocato...ma di quel ragazzo così sexy che veniva verso di lei, la colpirono i suoi occhi incredibilmente verdi....

 

Certe notti ti senti padrone di un posto che tanto di giorno non c'è.
Certe notti se sei fortunato bussi alla porta di chi è come te.
C'è la notte che ti tiene tra le sue tette un po' mamma un po' porca com'è.
Quelle notti da farci l'amore fin quando fa male fin quando ce n'è.

 

*****

 

 

Ciao ragazzi!!

Come va? Vi è piaciuto questo nuovo capitolo? Se devo essere sincera a me non tanto, sono proprio priva di ispirazione al momento...

Cmq...ho notato un leggero calo nelle recensioni, e mi viene da pensare che la storia non sia più di vostro gradimento...se è così ditemelo!!

Un ringraziamento speciale va a:

Izumi:Come sai mi fa molto piacere che la parte su Dracuccio sia stata di tuo gradimento!!Aspetto di sapere che ne pensi di quest’ultimo capitolo...con la depressione prescolastica non penso sia venuto un gran che!! Grazie per aver recensito!!

Acchan:Sono contenta che ti sia piaciuto!! Qui c’è l’altro capitolo, che te ne sembra?Grazie per la recensione!!Baci

Myu!!:Come avevo preannunciato, ci saranno parecchi intrighi amorosi...cmq da fan delle Ron/Hermione ti dico che per me è una gran sofferenza scrivere queste cose...poi in questo capitolo...fammi sapere!!

Gea_Kristh:Anche tu una fan di Draco...sono contenta che la scena ti sia piaciuta!!! Purtroppo il personaggio di Raya non è proprio ben visto(io non la posso sopportare!! ndHermia Neanche noi!! ndTutti) soprattutto dopo questo capitolo ed anche il prossimo...spero che continuerai a seguirmi!! Bacioni

StefyGranger:Grazie!! Con tutti questi complimenti finirò col crederci davvero!! Oggi è il tuo primo giorno di scuola, spero ti sia andato bene!! Grazie per la recensione! Baci

 

Grazie anche a tutte le persone che leggono e basta!! ^_^

Baci

Hermia

  
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