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Autore: Fuffy91    14/07/2010    3 recensioni
Quando la portiera del guidatore si spalancò e ne fuoriuscì Carlisle in persona, i capelli biondi brillanti alla luce del sole, ora oscurato da nuvole gonfie di pioggia, il viso incredulo e teso, in paradosso con l’accentuarsi del sorriso cortese del vampiro sconosciuto, che avvertii due braccia familiari e decise, scostarmi al mio fianco ed imprigionarmi protettive. Mi voltai e, se avesse potuto, il mio cuore avrebbe avuto sicuramente un tuffo... Cosa succede??? Da cosa è causato lo sgomento di Carlisle, e Bella, come mai è così tesa??? Se volete saperne di più, cliccate e vi assicuro che non ve ne pentirete!!! Baci baci, Fuffy91!!!^-*
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Storie di donne...di vampire!^^'
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Capitolo 11

Attenzione: Ci sono alcune scene violente, nel cap che segue!! Non sono particolarmente cruente, ma è meglio avvisare i più sensibili!!XD Bavissimi, Fuffy91!!^__^*

 

Bella.

 

Sentii le braccia di Edward stringermi la vita protettive, e la mia mano destra, posata sul suo petto, venne scossa dal tremolii di un sibilo rabbioso. Osservai il suo volto, la fronte aggrottata e gli occhi ambrati un lago ribollente d’oro. La rabbia e il rancore lo incendiava, anche se la posa rigida e sulla difensiva del suo corpo statuario, camuffava bene i suoi sentimenti.

Poteva ingannare gli altri, ma non certo me. Lo conoscevo troppo bene. Gli accarezzai lieve il petto e la base della schiena, facendolo sospirare e sciogliere di poco i suoi muscoli tesi. Portò le sue labbra sulla mia tempia sinistra, posandovi un leggero bacio di ringraziamento. Gli sussurrai, cercando di essere udibile solo alle sue orecchie vigili:

“ Stai calmo.”

Lui annuì senza parlare e con il dorso delle dita della mano destra accarezzò la mia sinistra, che ora stringeva un lembo della sua camicia bianco panna.

Inutile ingannare me stessa. Ero tesa quanto lui. Mi chiedevo, mentre puntavo il mio sguardo acceso d’ambra, sulla figura eretta ed ammantata di nero di Darius, cosa sarebbe successo di lì a poco.

Sul volto d’angelo di Darius era dipinta un’espressione demoniaca e le sue iridi di rubino non erano mai state più scure ed intimidatorie. Ma, stranamente, non erano rivolte a noi, bensì alla sua alleata, Valentine che, incapace di levarsi dalla sedia in cui Emmett e Jasper l’avevano costretta a sedersi, guardava attonita e spaventata il suo padrone.

“ Mi hai deluso, Valentine.”

Le disse, con voce seducente ma che mascherava una nota tagliente, che Valentine sembrò percepire, visto che sussultò, deglutendo rumorosamente mentre, tremante, strisciava con il piede destro verso la finestra rotta, quasi pronta a balzare via, fuggendo dal suo sguardo adirato.

Ma, ad un cenno lieve di Darius, Hector si frappose fra lei e le finestra, bloccandole ogni via di fuga. Il volto del vampiro dalla corporatura massiccia e dai capelli rosso sporco, era inespressivo, quasi a stuzzicare la mia mente a paragonarli a quello delle guardie dei Volturi. Conclusi che non erano poi tanto diversi i loro modi di comportarsi. Lo stesso Darius era paragonabile ad Aro, ma più giovane ed incattivito e meno lusinghiero.

“ No.”

Scosse la testa Valentine, tornando ad essere incatenata alle iridi infiammate da un fuoco nero di Darius, che la osservò senza un briciolo di comprensione.

“ No, cosa?”

Le chiese, ora con tono duro e freddo.

Lei continuò ad osservarlo, incapace di distogliere lo sguardo, tremante e con il petto scosso dai primi singulti di paura.

“ Oh, risparmiami la commedia. Tanto non mi impietosisci.”

Disse lui, senza alcuna pietà, facendola sussultare agitata e ormai sull’orlo del panico.

“ Darius…”

Iniziò Carlisle, compiendo un passo verso di lui, il tono della sua voce intriso di pena e compassione. Ma Darius levò il palmo della mano destra verso di lui, zittendo ogni sua iniziativa.

“ Jiulian.”

Pronunciò solamente il nome del suo segugio, che questo si mosse, il volto anch’esso una maschera inespressiva. Erano chiare le sue intenzioni, e la freddezza con cui stava agendo mi lasciò impietrita. Possibile che non gli importasse nulla di privare della vita di colei che era stata una loro compagna, per tanto tempo? Ma quando si avvicinò a lei, pronto ad afferrarla, ogni mio dubbio si dissipò. No, decisamente no. Tuttavia, mi sorpresi dell’ultimo gesto di auto-conservazione di Valentine, che si levò dalla sua postazione, così velocemente da far volare la sedia verso la parete, dove si schiantò rompendosi, per poi correre verso la finestra, ma Hector non si fece sviare e la imprigionò fra le sue braccia, quasi come un innamorato appassionato che accoglie la sua amata dopo un lunga separazione. Valentine si dimenò, ma ogni suo tentativo fu soffocato sul nascere, anche ad opera di Jiulian che le prese il volto fra le mani, tirandolo verso l’alto. Gli occhi rossi di Valentine ruotarono verso Darius, le sue labbra carnose aperte per urlare un’ultima supplica.

“ No, ti prego, Darius! Ti prego! No!”

Darius la osservò, impassibile e freddo più del ghiaccio della sua pelle di marmo.

Non disse nulla, ma i suoi occhi infuriati e velati di disapprovazione valsero più di mille parole.

E con un sonoro strappo, la testa di Valentine venne staccata dal suo elegante corpo, che venne smembrato meticolosamente da Hector. Jiulian, trattenendola per i capelli, lanciò la sua testa sul terreno erboso, facendola rotolare come una palla di fili neri, mentre Hector lo seguiva all’esterno, trattenendo fra le sue braccia le membra tremolanti e vibranti, come scosse da scariche elettriche repentine.

In breve, si levò un odore acre di incenso, che mi disgustò e mi impietosì allo stesso tempo. La fine di Valentine, ormai, era stata segnata e portata a compimento.

Darius non si voltò quando i due vampiri tornarono accanto a lui, uno per lato, rigidi come modelli in posa. In effetti, non si erano nemmeno sgualciti i vestiti. Erano dei professionisti, rapidi, forti e decisi nel loro operato. Mi accostai ancora di più ad Edward, che mi accarezzò la schiena in una lenta carezza. Non sarebbe stato facile sconfiggerli. Guardai Jacob che teneva stretto a sé Renesmee, attento e vigile ad ogni loro movimento. I muscoli delle sue braccia erano già attraversati dai primi tremori della trasformazione.

Almeno con lui, Renesmee sarebbe stata al sicuro. Pregai che, come nuova mossa, Darius non volesse iniziare proprio con lei, ma tirai un sospiro di sollievo quando si rivolse a William, che non trapelò come Valentine sotto il suo sguardo minaccioso.

“ Hai addosso il suo odore.”

Gli sussurrò privo di riflessione. Mi irrigidii quando vidi un bagliore d’odio attraversargli, come un lampo rosso, le iridi completamente nere. Allargai il mio scudo, avvolgendo tutti ma concentrandomi maggiormente su di lui. Ciò che avevo temuto, si era realizzato. Infatti, un colpo particolarmente forte, rimbalzò sul mio scudo, inclinandolo con la sua energia negativa. Fortunatamente, avevo prevenuto ogni possibile danno. Darius incrociò i miei occhi e un sorriso comparve sul mio volto, alla vista della frustrazione che deformò il suo viso d’arcangelo.

Alice mi sorrise giuliva, mentre Edward mi accarezzava i capelli, l’unico gesto che poteva compiere senza distrarmi ulteriormente.

Ma, in seguito, Darius, sorprendendomi, rilassò i muscoli delle spalle, ricambiando il mio sorriso con uno che, paradossalmente, mi sembrò sincero.

“ Ti avevo sottovalutato, mia carissima Bella.”

Alzò le mani, allungando una gamba verso William e nascondendo le mani nelle sue tasche, simultaneamente.

“ E va bene. Vorrà dire, che passerò ad attacchi più tradizionali.”

Aggiunse subito dopo, incenerendo con lo sguardo il suo acerrimo nemico, che sostenne i suoi occhi con maggior grinta, scrollando le spalle e stiracchiandosi il collo, per poi tendersi come un leopardo sulla preda, flessuoso e letale, sorridendo con quel mezzo sorriso che lo illuminava di tentazione e di fermezza, ma che sortì l’effetto contrario su Darius, che serio, ordinò ai suoi adepti.

“ Voi occupatevi degli altri. Lui, lasciatelo a me.”

Jiulian ed Hector annuirono, per poi avventarsi sui membri Cullen, attaccando due lati opposti.

Hector si scontrò con Emmett, spingendolo verso la finestra, sgretolando il davanzale e cadendo sul suolo erboso. Jasper e Rosalie volarono ad aiutarlo. Jiulian, invece, incrociò lo sguardo con quello color carbone di Jacob e quello color cioccolato di Renesmee, che si strinse a Jacob, non per paura, ma in un moto di protezione.

Ma sembrò molto più interessato ad Edward, che si tese, sovrapponendosi fra me e lui.

“ Non muoverti. Vuole te, ma attaccherà me.”

Mi bisbigliò sibillino, per poi cominciare una danza battagliera con il segugio biondo, che era attento ad ogni suo movimento, seguendolo come un’ ombra.

Jiulian, bruscamente, si voltò verso la finestra, salendo sui ruderi del davanzale, invitandolo a seguirlo all’esterno. Increspai le sopracciglia, senza capire.

“ E’ una trappola.”

Sussurrò Alice ad Edward, che annuì.

“ Cosa significa?”

Gli chiesi, senza staccare gli occhi dalla coppia William- Darius, ancora immobili, ma sfiorandogli il braccio.

“ Vuole spingermi all’esterno, perché sa che tu mi seguirai, per proteggermi, lasciando campo libero a Darius.”

Sussultai, in preda all’ansia e all’indecisione. Non potevo lasciare scoperto William, ma nemmeno disinteressarmi alle sorti di Edward. Mi morsi le labbra, nervosa. Cosa dovevo fare?

“ Tranquilla, Bella.”

Mi disse Alice, invitandomi ad osservare Jacob, che annuì.

“ Ci penserò io a difendere Edward. Tu e Jacob rimanete qui, a badare a William. Da solo, non può farcela contro Darius, senza la tua protezione.”

Edward osservò Jacob, che sorrise e volse gli occhi al cielo esasperato, scatenando una leggera risata in Nessie.

“ Si, Jacob penserà a te.”

Edward si voltò giusto il tempo per sorridermi ed accarezzarmi i capelli.

“ Andrà bene, Bella. Tranquilla.”

“ Sta attento. E’ forte.”

Gli bisbigliai, cercando di trattenerlo con gli occhi.

Alice, al nostro fianco, sbuffò.

“ Lui lo è di più.”

Edward rise, per poi seguire Jiulian all’esterno. I tuoni generati dai loro scontri, giunsero fino a noi.

Carlisle ed Esme, ad una visione a me sconosciuta di Alice, corsero anche loro all’esterno.

“ Alice.”

La richiamai, senza voltarmi a guardarla, ma il suo sospiro mi giunse chiaro alle orecchie, perforandole più di un urlo acuto.

“ Ne sono arrivati altri. Andiamo ad aiutarli. Edward si sta occupando di Jiulian, e per ora, lo lasceranno a lui.”

“ Per ora?”

Chiesi, stringendo i denti e gli occhi, in ansia.

“ Bella, concentrati. Edward è in gamba, sa cavarsela.”

Mi rassicurò, prima di posare una lieve carezza rassicurante sulla mia spalla destra e correre decisa ed aggraziata verso l’esterno.

Ora, nell’ampio salotto dei Cullen, eravamo rimasti solo io, Renesmme e Jacob, che si unirono a me, affiancandomi, oltre alla coppia combattente, avvolta da un’aurea d’attesa e sovraccarica di tensione omicida.

All’improvviso, l’equilibro si ruppe, e William attaccò. Cercò di colpirlo al fianco, ma Darius, fluido, evitò il suo colpo, alzando un ginocchio e cercando di colpirlo allo stomaco, un colpo da William abilmente parato. Ritornarono alle loro posizioni iniziali.

Darius gli sorrise, privo di allegria.

“ Sei agile.”

William lo guardò come se volesse incenerirlo con lo sguardo. Il mio scudo lo avvolgeva come una pellicola irriducibile.

“ Anche tu.”

Gli disse inflessibile, non mascherando una certa rabbia. Darius fu attraversato da un risolino quasi divertito.

“ No, sbagliato.”

Disse amabile, abbassando lo sguardo, per poi puntarlo su di lui, così intenso che minacciò di perforare il mio scudo invisibile. Mi concentrai maggiormente, strizzando gli occhi ed aiutandomi con le mani, rivolgendole in quel particolare punto. Rilasciai tutta l’ energia accumulata, balzando l’attacco. Con la coda nell’occhio, notai gli occhi di Darius chiudersi per un attimo, a causa dell’impatto, per poi riaprirli e preparare un nuovo attacco, questa volta pratico e non mentale.

Infatti, subito dopo, mosse le lunghe gambe e, senza usare le mani, ancora in tasca, balzò a molti metri d’altezza, toccando con la punta delle scarpe il soffitto, per poi cadere in picchiata verso William, che si riparò il volto con le braccia, senza scostarsi, coraggiosamente. L’impatto fra le sue braccia incrociate e il piede destro di Darius fu violento e rumoroso, tanto da portare Renesmee a tapparsi le orecchie.

Ansimai, al pensiero dei danni riportati da William che, non appena Darius ritornò al proprio posto, abbassò le braccia, massaggiandosele lievemente e serrando le labbra, infuriato. Darius gli sorrise ancora, schernendolo.

“ Io lo sono di più.”

Disse, concludendo il discorso iniziato in precedenza.

William ringhiò rabbioso, per poi avventarsi su di lui. Riuscì a colpirlo al fianco sinistro e le loro ginocchia si scontrarono più volte. Darius smise di sorridere, quando William, con un ruggito determinato, riuscì a colpirlo allo stomaco, spingendolo verso la parete, che si incavò verso l’esterno, ricoprendosi di crepe.

Nessie urlò entusiasta e Jacob sorrise compiaciuto, sorriso a cui mi unii anch’io, rilassando i muscoli delle braccia. Ma mi tesi nuovamente, quando Darius, il fuoco divampante nei suoi occhi demoniaci, tolse le mani dalle tasche e si avventò, veloce, su William che, dopo un primo colpo a vuoto da parte di Darius, quest’ultimo riuscì, al secondo tentativo, ad afferrarlo per la gola, e a sollevarlo dal suolo. William cercò di mordergli le mani granitiche, ma Darius, impassibile, strinse le sue dita sulla sua gola, facendolo sussultare, nonostante non emise nemmeno un lamento.

Nessie articolò un “no” preoccupato, tendendosi, come per aiutarlo. Ma Jacob la trattenne per un braccio, sciogliendo la presa da lei, solo quando in una frazione di secondi, si trasformò e lo strappo dei suoi bermuda venne captato da Darius, che si voltò, sbarrando gli occhi alla vista di un licantropo alto più di cinque metri, adulto e poco amichevole.

Quell’attimo di distrazione, bastò a William per liberarsi dalla sua presa ferrea, e spingerlo con un colpo alla spalla all’esterno, dove Darius atterrò come un agile leone.

William, ansante, lo seguì all’esterno, dove io, Jacob e Nessie ci dirigemmo, velocemente e senza parlare.

Strabuzzai gli occhi, alla vista di tanti vampiri, fra cui riconobbi Hector, scontrarsi con Emmett e Jiulian ballare una danza assassina con Edward, fortunatamente, indenne. Tirai un sospiro di sollievo, a quell’immagine rassicurante. Il resto della famiglia Cullen aveva ingaggiato una lotta con vampiri vestiti completamente di nero, sicuramente seguaci di Darius, a cui rivolsero uno sguardo attento, prima di continuare il loro scontro mortale, ma mai visti prima. Forse era il suo piccolo esercito personale, da utilizzare solo in caso di bisogno.

Nessuno, al momento, sembrava avere particolari poteri extra, quindi non allargai la mia bolla protettiva agli altri membri Cullen, concentrandomi su William. Jacob volse un rapido sguardo a Nessie, attaccando un vampiro biondo intenzionato ad avventarsi su di lei. Ma con Jacob, non aveva speranza. A lui, si unì Alice, che, con una ruota perfetta ed aggraziata, lo spinse a terra, mordendogli il collo di netto, lasciandolo subito dopo a Jacob, che lo smembrò.

Alice si alzò dal suolo erboso, gioendo di trovarla indenne. Mi sorrise rassicurante.

“ Tutto bene. Gli altri non hanno poteri speciali. Solo Jiulian ed Hector ne sono provvisti.”

Annuii, ringraziandola con gli occhi di aver confermato le mie supposizioni. Rivolsi un rapido sguardo alla principale coppia combattente, ora intenta a scrutarsi, camminando in circolo, pronti a colpire in ogni momento. Rivolsi lo sguardo verso Edward, intento a colpire deciso e preciso Jiulian al fianco, che arretrò , il tempo di riprendersi. Sorrisi. Era bravissimo. Non c’era nulla da temere.

“ Mamma, attenta!”

Esclamò Renesmee, facendolo voltare il tempo necessario affinché Jiulian lo afferrasse e rotolassero insieme sul suolo erboso, ringhiandosi a vicenda.

La mia distrazione, mi costò molto cara.

Un vampiro mi afferrò per le braccia, mordendomi la spalla sinistra. Dalla mia gola, fuoriuscì un urlo sommesso. Cercai di scrollarmelo di dosso, prima che potesse affondare i denti velenosi troppo a fondo, spingendolo con le gambe. Nessie si avventò su di lui, ma venne bloccata per le spalle. Si ribellò ringhiando, ma Jacob fu più veloce di lei, liberandola dalla costrizione del vampiro bruno, dagli occhi eccitati, per il suo sangue a pochi centimetri dalla sua bocca fremente.

In seguito, riuscii a liberarmi dalla costrizione del vampiro sopra di me, scalciandolo lontano. Controllai la spalla perforata. Niente pelle staccata.

“ Tutto bene? Non ho potuto aiutarti. Hanno attaccato anche me.”

Mi disse Alice, aiutandomi ad alzarmi. I miei corsero a Nessie, che mi abbracciò, mormorando un “mamma” di sollievo, mentre le accarezzavo quasi meccanicamente i capelli. In seguito, il mio sguardo volò ad Edward, intento ad attaccare Jiulian.

Sembrava molto più agguerrito. Per un attimo i nostri occhi si incontrarono. Nascosi la ferita con una mano e gli sorrisi rassicurante. Nei fragori della battaglia, lo sentii sospirare e ricambiare il mio sorriso, sibilando minaccioso verso Jiulian che, strabuzzò gli occhi alla velocità impareggiabile di Edward, che lo colpì allo stomaco e alla schiena e, mentre lo sollevava, tenendolo fermo per il capo, gli trapassò il collo con i denti affilati e luccicanti, staccandogli, allo stesso tempo, un braccio, tanta era la forza sprigionata dalle sue mani, che lo afferravano deciso.

In seguito, freddo e determinato, smembrò il resto del suo corpo acefalo, per poi farne una catasta, accanto al corpo di Hector che Emmett, ridendo allegro e soddisfatto di sé, guardava con orgoglio.

Allungò una mano verso Edward, che la strinse sorridendo.

“ Ben fatto, fratello.”

Gli disse, colpendolo con un pugno sulla spalla.

In breve, piccoli e grandi incendi, divamparono nella piccola raduna, accanto a Villa Cullen, offuscando il suo pallore immacolato, con le colonne di fumo color porpora e odorose di pesante incenso, che si sollevarono in aria, invadendola.

Le fiamme erano già spente, quando le prime gocce di pioggia, iniziarono a colpirmi e i primi presagi di un temporale, come roboanti tuoni e flash di lampi, accecanti nelle nuvole grigie che oscuravano il cielo, preannunciavano la sua imminenza. I vampiri di Darius erano stati sconfitti, nessuno era sopravvissuto. Non ero l’unica ferita. Anche Jasper e Rosalie ne avevano riportate alcune. Fortunatamente, si trattava solo di morsi accennati. Edward mi stringeva a sé, baciandomi la spalla ferita e leccandola delicato. Brividi di piacere misto a dolore mi attraversarono e quando smise la sua operazione, cicatrizzando il morso con il suo veleno, gli accarezzai i soffici capelli ramati, baciandolo sospirante e felice di vederlo tutto intero.

Intanto, Darius e William continuavano a battersi, incuranti della pioggia, che ora cadeva incessante.

Continuai ad avvolgere William con il mio scudo, anche se Darius sembrava quasi essersi dimenticato di possedere un potere letale quanto i suoi colpi precisi ed incessanti.

Sembrava essere solo interessato ad infliggere un colpo mortale a William che, leggermente ansimante, non si arrendeva mai, parando ed infliggendo colpi altrettanto secchi e forti.

“ Sembra che questa lotta, non abbia mai fine.”

Disse Esme, accarezzando il braccio di Carlisle, che la avvolse protettivo. Eravamo completamente fradici di pioggia, ma nessuno sembrava patire il freddo. Jacob si avvicinò a Renesmee, che affondò le mani ed accostò il corpo a quello caldo e peloso di lui, che le poggiò il muso sul capo, come un’umida ma affettuosa carezza.

“ Sono entrambi abili combattenti. E’ difficile stabilire chi sia più bravo e chi meno.”

Spiegò pratico ed attento alla lotta Jasper, mentre Alice, premurosa, le scostava i capelli biondi e bagnati dalla fronte. Per ringraziarla della sua premura, le baciò la fronte.

“ Darius vuole attaccarlo al fianco destro, perché ha capito che lì, William, è più scoperto.”

Disse Edward.

In effetti, William tendeva a scoprirsi ai fianchi, concentrandosi sulle gambe e contando sulla forza delle sue braccia. Sembravano essere i suoi punti di forza, dal modo in cui lo afferrava e dalla difficoltà con cui Darius si districava dalla sua stretta.

Darius, invece, contava molto sull’agilità fluida e sui movimenti e l’energia che imprimeva alle gambe e alle ginocchia.

Jasper aveva ragione. Non erano certo novellini.

“ Perché non lo aiutiamo? Sarebbe più semplice.”

Disse Emmett, pronto ad affrontare una nuova sfida.

“ No.”

Rispose categorico Edward. Emmett lo osservò, sorpreso e crucciato.

“ Perché?”

Chiese, quasi frustato nella sua inattività.

“ Perché deve essere William, a sconfiggerlo.”

Continuò Carlisle, guadagnandosi l’attenzione di tutti. La camicia bianca, era attaccata al suo petto, evidenziandone ogni muscolo asciutto. I capelli biondi, sembravano dorati ai bagliori luminosi dei lampi. Il suo sguardo, era riflessivo ma allo stesso tempo triste.

“ Darius ha arrecato troppi danni alla sua vita. Ne ha segnato l’esistenza, per soddisfare un suo desiderio. I suoi, sono torti ed offese difficili da arginare. Lo ha privato, in una sola notte, della sua vita e del suo unico amore. William è giovane ed arrabbiato. Non credo che lo risparmierà.”

Concluse amareggiato, cercando conforto nelle mani carezzevoli di Esme, che lo abbracciò stretto.

Carlisle era una persona buona, un vampiro che non tollerava la violenza e né tanto meno la morte di un altro essere vivente. Uccidere, non era un divertimento, per lui.

Alice sussultò, e sotto lo sferzare della pioggia, il suo delizioso viso da elfo, sembrava ancor più pallido. Jasper la strinse a sé, protettivo. Edward si era irrigidito nella mia stretta.

“ Alice, cosa c’è? Cosa hai visto?”

Le chiese Jasper, dando voce ai miei pensieri. Ma dall’espressione aggrottata di Edward, si preannunciava una notizia pessima.

Alice boccheggiò ansimante, per poi sussurrare, nel fragore della tempesta.

“ William. Lui, sta per…lo ho visto…”

Ad un tratto, compresi. E la rivelazione che mia lucida mente da vampira mi suggerì, mi lasciò scioccata e sconvolta. Se fossi stata ancora umana, il sangue mi sarebbe raggelato e il mio cuore avrebbe preso la rincorsa per vincere la maratona degli infarti più fulminei della storia.

Osservai Darius sferrare un colpo deciso al fianco destro di William che crollò a terra. Non ebbe il tempo necessario per sfuggire alla presa delle sue mani sul suo collo.

Un ghigno malefico deformò il suo volto angelico. William cercò di ribellarsi, ma invano. Chiuse gli occhi, quasi arreso all’inevitabile. Renesmee lanciò un urlo di pure orrore, Jacob si tese ringhiante, Edward, Emmett e Jasper erano già pronti ad intervenire. Emmett stava per balzare, ma il volto rischiarato di Edward mi stupì, e grande fu la mia meraviglia, vederlo trattenere per un braccio Emmett, che smorzò un suo ringhio sul nascere.

Alice sorrise, gioiosa ed attenta alla vicenda orribile che ora, nessuno sembrava intenzionato a fermare. Mi sorpresi di avvertire uno schianto, che si confuse con un tuono più forte degli altri.

L’espressione entusiasta di Alice, mi incitò a guardare ciò che era successo alla coppia lottatrice, senza aver timore di scorgere un corpo amico ferito mortalmente.

Ciò che i miei occhi ambrati scorsero, mi lasciò senza parole. Lo schianto che il mio fine udito aveva percepito, era quello di Darius che si era scontrato contro il tronco di un alto pino, deformandolo, mentre William giaceva a metri di distanza da lui, ma nemmeno nella medesima posizione, in cui lo aveva visto quasi vinto.

Tra lo scrosciare della pioggia, vidi con le ciglia velate dalle gocce d’acqua, una pallida figura azzurra, camminare verso di noi.

Lo scricchiolio dei piedi nudi sull’erba smeraldina, resa scura dall’atmosfera cupa del temporale, era udibile perfino a Renesmee, che si tese, sbattendo le palpebre più volte, quasi incredula.

“ Mamma, ma quella è…”

Iniziò lei, affiancandomi. Alice, al mio fianco, saltellò, battendo le mani, felice.

“ Si, è lei! Ha cambiato il corso del destino!”

“ Appena in tempo, potremmo dire.”

Aggiunse Edward, subito dopo l’esclamazione di Alice.

“ Poteva venire prima.”

Disse, quasi rabbiosa Rosalie. Sotto la pioggia, appariva una sirena fuor d’acqua.

“ Era combattuta. Ma ora è decisa.”

Spiegò calmo e sereno Edward, affiancandomi nuovamente. Alice si era sporta di qualche passo, come per avere un’ampia visuale.

Ormai non vi erano più dubbi di chi fosse, quell’esile ed elegante figura che si scorgeva, al di là del velo di gocce d’acqua, ora ferma al centro della radura. L’odore inconfondibile di rose e frutti di bosco, che l’olfatto captò, me lo confermò ampiamente.

Era Diana.

 

 

 

Angolo dell’autrice.

 

Salve a tutti!!!! Come va??? Che caldo, ragazzi!!!! Qui, da me,si muore!!! XD

Ho visto i risultati dell’esame di stato: 91!!!! OLEEEEEEEE’!!!

Evviva me, evviva me!!! Certo, non è 100, però sempre al di sopra del 90 stiamo, no???

Allora, tornando al cap., vi è piaciuto!!! Un po’ sanguinolento, ma un po’ di sana azione ci vuole sempre!!!XD Spero di non avervi turbato con alcune scene!!! Ho sostituito il rating in arancione, così è più accessibile e per evitare violazioni!!!XD

Non ci sono stati commenti, ma non importa, lo capisco, in fondo ci sono le vacanze di mezzo!!!XD

In compenso, però, ci sono state molte letture, e questo mi ha reso molto contenta, davvero!!!XD

Vorrei conoscere almeno qualcuna delle vostre opinioni, quindi vi inviterei, senza alcuna pretesa, di non chiudere subito la pagina del capitolo, e di fermarvi a lasciarmi un semplice e, perché no, anche minuscolo commentino! Mi rendereste ancora più entusiasta!!XD

 

Ringraziamenti a…

 

A voi che leggete e che mi seguite, con passione e voglia di leggere, sempre con crescente entusiasmo, la mia storia!!

Spoiler: Pochi capitoli alla fine, signori e signore!!!

Baci baci a tutti voi!!!

Sempre vostra, Fuffy91!!!

^________________________________^***

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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