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Autore: Emma Bennet    15/07/2010    17 recensioni
Mi sembra ovvio, signorina Granger. Ne abbiamo parlato, lei sarą la nuova professoressa di Trasfigurazione, nonchč rappresentate
della Casa di Grifondoro. Mentre, il signor Malfoy insegnerą Difesa contro le Arti Oscure, e rappresenterą i Serpeverde

e se, anni dopo la fine di Hogwarts, Draco ed Hermione si ritrovassero a lavorare insieme, nel luogo dove sono cresciuti? E se le cose tra loro cambiassero? E se iniziassero a provare... qualcosa pił?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Minerva McGranitt, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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Family
«E tu hai intenzione di guidare una di queste... cose
Hermione si sforzò di non alzare gli occhi al cielo, esasperata. L'espressione sospettosa, con un pizzico di disappunto, dipinta sul volto del biondo era decisamente impagabile. Forse, forse, ne valeva quasi la pena di rispiegare la stessa cosa per più di dieci volte, solo per potersela godere, pensò la ragazza.
«Si chiamano automobili, Draco, e sì, ho intenzione di guidarne una»
«Ma... sei sicura? Voglio dire, non possiamo semplicemente andarci in scopa?»
Gli occhi dorati della Grifondoro accarezzarono l'azzurro grigiastro del cielo, alla fine. «Sì, sono sicura. No, non possiamo andarci in scopa. Ci comporteremo da babbani, oggi. Questo vuol dire niente incantesimi, niente bacchette, niente formule, niente di niente. E non chiamare nessuno dei miei parenti 'babbani'!»
Lui la fulminò con lo sguardo. «Non sono così idiota, sai»
«Questo lo dici tu» ribattè lei, piccata. Stavolta furono gli occhi di Draco ad alzarsi al cielo.
«D'accordo, sono pronto, andiamo»
«Devi allacciarti la cintura, Draco» gli ricordò la ragazza, paziente.
«Perchè?»
«Perchè è così che si fa» rispose Hermione, chinandosi su di lui per allacciargliela lei stessa.
«Grazie al cielo, la Donnola e i suoi amichetti non viaggiano con noi»
Hermione pensò non fosse il caso di dirgli che Ron aveva detto esattamente lo stesso. Cercò di rilassarsi, scrollando i lunghi capelli castani, lasciati sciolti sotto consiglio del biondo. Abbassò il finestrino della sua Rover 216 grigio metallizzato, così che la fredda ma piacevole aria di autunno inglese invadesse l'interno della vettura. Quando accese la radio, immediatamente Robbie Williams riempì l'automobile con le note di Angels. Un'espressione gioiosa si dipinse sul volto di Hermione, illuminandole gli occhi. «Questa è una delle mie canzoni preferite!» esclamò, cominciando a canticchiare tra sè e sè.
«Ah, questi angeli!» fu il commento di Draco, chiaro riferimento all'appellativo con il quale l'aveva chiamata la prima volta che avevano fatto l'amore. «E così ti piace Robbie Williams?»
«Perchè, lo conosci?» domandò la Grifondoro, stupita. Lui scrollò le spalle. «Te l'ho detto, ho studiato musica. Non suonavo solo roba classica»
«E' vero, me ne ero dimenticata» ammise Hermione. Ad un tratto, si voltò verso di lui, sogghignando.
«Non ghignare, Granger. Mi ricordi troppo me» disse Draco, continuando a guardare dinanzi a sè. Quando si rese conto che lei lo stava ancora fissando, incrociò il suo sguardo, alzando un sopracciglio.
«Beh, sai» cominciò la ragazza, con l'aria di chi la sa lunga «Questa è una riunione molto informale, molto libera. C'è sempre qualcuno che si mette a suonare la chitarra e a cantare qualcosa»
«So quello che stai pensando, e la risposta è no»
«Oh, andiamo! Perchè no? Che c'è di male?»
«Non ho intenzione di cantare davanti ai tuoi genitori e roba varia» borbottò lui.
«Allora è questa la verità! Ti vergogni! Draco Malfoy si vergogna!»
«Io non mi vergogno affatto!»
«Ah no? Quindi stamattina non l'hai fatto apposta a farmi fare tardi in modo da arrivare a casa mia solo dopo che se ne erano andati i miei?»
«Quella è stata una semplice, fortuita coincidenza» replicò il Serpeverde, offeso. Hermione rise, sapendo di aver colto sul segno. «Non posso crederci! Il grande, freddo, impassibile Draco Malfoy, Principe delle Serpi, si vergogna di incontrare dei babbani!»
«Ti ho detto che non mi vergogno!»
«D'accordo, allora visto che non ti vergogni, suonerai»
Il ragazzo la guardò storto, sbuffando sonoramente, sapeva di aver perso.

Quando, dopo quella che a lui parve un'eternità, Draco scese dalla macchina, cominciò seriamente a temere quello che l'aspettava. Non aveva mai conosciuto i genitori della sua ragazza, perchè non ne aveva mai avuto una. D'altronde, era da quando aveva tredici anni che si limitava a portarsene a letto una diversa per sera. E ora, per una strana volontà del Fato, si ritrovava in procinto di incontrare i genitori babbani di Hermione. Lei aveva avuto un vantaggio, pensò, contrariato. Infondo, per quanto temibili potessero sembrare, Lucius e Narcissa non le erano sconosciuti, anzi.

Il ragazzo si passò una mano tra i capelli biondi, cominciando a guardarsi attorno, e realizzando improvvisamente quanta gente ci fosse. Una trentina di adulti, poco meno di venti ragazzi, e una quantità indefinibili di ragazzini urlanti e fastidiosi. In mezzo a loro, Draco risaltava come uno smeraldo spicca tra i rubini. Indossavano tutti qualcosa di usato, molto, molto casual, mentre lui si era opposto fermamente alle richieste di Hermione che premeva per fargli mettere qualche abito babbano, e indossava una camincia bianca inamidata, con un maglioncino nero e un paio di pantaloni di sartoria.
Si voltò verso Hermione, che stava tirando fuori dall'auto due grosse borse, e le si accostò per aiutarla. In quel momento, notò una donna dirigersi a passo spedito verso di loro, indossava un paio di vecchi jeans scoloriti e un'ampia camicia a quadri, i capelli ricci e castani erano fermati da una matita in un nodo particolarmente familiare. Nonostante fosse impossibile non capire di chi si trattasse, il ragazzo inorridì ugualmente quando sentì la Grifondoro strillare un 'Mamma!' tutto eccitato, per poi vederla correre al rallentatore verso di lei, abbracciandola di slancio.
Quando le due si sciolsero dall'abbraccio, Hermione si voltò verso di lui, sorridendo in maniera entusiastica. «Questo è Draco. Draco, lei è mia madre»
Il Serpeverde si riprese immediatamente dallo shock, infondo era sempre un Malfoy, esibendo la sua migliore espressione affascinante. «Hermione non mi aveva detto di avere una sorella minore» commentò, chinandosi per baciare la mano alla donna davanti a lui, che ridacchiò giovialmente.
«Molto lieta di fare la tua conoscenza, Draco» rispose, allegramente.
«Piacere mio, signora»
«Oh, chiamami pure Jane, caro»
A quel punto, un uomo si affiancò a Jane e Hermione, abbracciando con slancio quest'ultima. Era molto alto, leggermente stempiato, con capelli brizzolati, e un paio di occhiali rettangolari dalla montatura severa poggiati sul naso. Quando si voltò per guardare lui in faccia, studiandolo attentamente, Draco potè notare che aveva un'espressione autoritaria e dura. E fu come tornare ad avere sedici anni, e trovarsi al cospetto del Signore Oscuro, aspettando la sua approvazione. E lui, come allora, rimase fermo, diritto, lasciandosi osservare, fingendo una calma che non aveva, senza mai abbassare lo sguardo, più per orgoglio e arroganza che per coraggio.
«Io sono Jonathan Granger, il padre di Hermione» esordì l'uomo, alla fine.
«Piacere di fare la vostra conoscenza, signore»
Stavolta, naturalmente, non arrivò nessun 'puoi chiamarmi Jonathan'.
«Questo è il ragazzo che ti ha chiamata 'sporca mezzosangue' quando avevi dodici anni, giusto?» stava intanto dicendo Jonathan alla figlia.
«Ed è il ragazzo che ho picchiato quando ne avevo tredici» replicò Hermione, tranquilla.
«Quello che voleva uccidere il Preside di Hogwarts, e che poi hai battuto»
Draco si irrigidì, stringendo a pugno le mani, e indurendo la mascella. Subito, la Grifondoro gli fu accanto, posandogli una mano sul braccio.
«E ora è... tuo amico» continuò suo padre.
«E' il mio ragazzo, papà»
«Suvvia, John» si intromise Jane, dandogli uno scapellotto «Non fare l'orso, e smettila di esaminare Draco. Piuttosto, andiamo a salutare Margaret e George, eccolì lì, vedi? Andiamo» continuò, trascinando via il marito.
«Non preoccuparti, non è sempre così» gli disse Hermione «E' soltanto geloso»
Draco scrollò le spalle. «Anche io lo sarei, se fossi al suo posto»
Lei gli sorrise, baciandolo dolcemente sulle labbra. Quando lui cercò di approfondire il bacio, attirandola a sè, sentì qualcuno sghignazzare dietro di sè.
«Andiamo, Hermione, un po' di contegno!»
«Non ce lo saremmo mai aspettate da te!»
Due ragazze li guardavano ridacchiando, con un'espressione irriverente in faccia. Avevano entrambe capelli castani e ricci, ma una aveva occhi marrone chiaro, mentre quelli delll'altra erano verde-azzurri.
«Se te lo stai chiedendo» cominciò la più alta tra le due, «Io sono Juliet» disse l'altra, «E io sono Miranda» aggiunse la prima, «Siamo le cugine di Hermione» concluse Juliet.
A Draco ricordarono incredibilmente i gemelli Weasley. Nell'udire i loro nomi, alzò un sopracciglio, ironico.
«Ai nostri genitori piace Shakespeare» gli spiegò Hermione, facendo spallucce
«Esatto. E così noi ci ritroviamo con i nomi dei protagonisti delle sue opere» continuò Miranda.
«C'è un Romeo, naturalmente»
«E un Lear, una Cleopatra, una Cordelia, un Puck, una Diana, un Edmund, un Edgar...»
«E non dimentichiamoci di Elena, Perdita e Hugh»
«Abbiamo persino una Desdemona!»
Nell'udire quel nome, Hermione inorridì. «Non mi dite che c'è anche lei! Pensavo non venisse!»
Juliet e Miranda si scambiarono un'occhiata. «Non doveva venire...»
«...Ma alla fine è venuta»
«Non ci posso credere! Mia madre mi aveva assicurato che non sarebbe venuta!»
«Ecco, forse noi potremmo esserci fatte scappare, come dire?, il fatto che...»
«Tu saresti venuta accompagnata» concluse Juliet.
«Siete due streghe!»
«In realtà, la strega quì sei tu»
«Quindi loro lo sanno?» intervenne Draco, piuttosto confuso da tutto quel parlare.
«Già, noi sappiamo» asserì Miranda, sorridendo. «E siamo terribilmente gelose di Hermione, sai, per il fatto che è una strega»
«E non solo per quello!» esclamò Juliet, lanciandogli una lunga occhiata.

Dieci minuti dopo, Draco era stato presentato a circa venti persone, e aveva dimenticato altrettanti nomi. Camminavano in mezzo al cortile in cui erano radunati tutti, ed Hermione si fermava a salutare ogni gruppetto, sembrava che tutti l'adorassero. Ad un tratto, si bloccò mentre stava cammincando, e fece per fare dietrofront.

«Che è successo?»
«La vedi quella ragazza alle mie spalle? Quella con i capelli corti? Ecco, quella è mia cugina Desdemona. Mona, come si fa chiamare»
Draco guardò alle spalle della Grifondoro, e individuò subito la ragazza di cui parlava. Era seduta su uno sgabello, mentre tutti attorno a lei stavano in piedi, e indossava un vestitino corto, azzurro, con una giacca grigia sopra, e scarpe argentate con un tacco chilommetrico. I capelli castano scuro, perfettamente lisci, le arrivavano sulle spalle, e lei continuava a ravviarseli, allontanando dal viso il ciuffo, e nonostante il tempo non fosse splendido, indossava imperterrita degli occhiali da sole piuttosto grandi.
«E' odiosa, la detesto da quando eravamo piccole»
«Come mai?»
«Perchè è terribilmente viziata, la madre la accontenta in tutto e per tutto, le compra ogni cosa che desidera. E' frivola e vanitosa, un'ochetta arrogante e piena di sè. E poi... no, vabbè, niente»
«Niente cosa
«Niente niente»
Lui la guardò, scettico. «Andiamo, parla»
«Ecco...» cominciò Hermione, distogliendo lo sguardo «Fin da quando eravamo piccole, siamo sempre state in competizione, un po' perchè avevamo la stessa età, un po' perchè abbiamo sempre battibeccato. Andavamo in classe insieme e, naturalmente, io ero la migliore, e tutti si complimentavano per me per i bei voti e i meriti ottenuti, e lei ne era gelosa, credo, perchè cominciò a farmi pesare il fatto che lei era sempre circondata dagli altri bambini, che invece venivano da me solo per chiedermi aiuto. E c'era questo bambino, Tom, per cui entrambe avevamo una cotta, e anche lui faceva il filo a lei, mentre io ero invisibile» mormorò «Poi ci separammo, e io andai ad Hogwarts, ma lei non la smise. Ogni volta che tornavo a casa mi raccontava di tutti i ragazzi che volevano uscire con lei, di quanti fidanzati avesse e di quanto fosse amata, mentre io continuavo a non avere nessuno. E quando conobbe Ron, e capì che io provavo qualcosa per lui, cominciò a dedicargli mille attenzioni, a strusciarglisi addosso e cose del genere per attirare la sua attenzione, anche nel periodo in cui siamo stati insieme, e quando ci lasciammo lei non faceva altro che rinfacciarmelo» aggiunse, arrossendo.
«E tu non l'hai mai Schiantata? Mai utilizzato su di lei la Maledizione Imperio? Niente di niente?»
Hermione scosse la testa. «No, non sa che sono una strega, non mi andava che lo scoprisse. Lei pensa che abbia frequentato un collegio privato per studenti modello, bambini prodigio, qualcosa del genere, e che ora lavoro lì»
«Hermione, tesoro, eccoti finalmente!»
Hermione fece un'espressione disgustata, ma quando si voltò, le sue labbra erano tese in un sorriso splendente. «Mona, ciao! Che bello rivederti!»
«Molto Grifondoro» commentò Draco a bassa voce, guadagnandosi una gomitata nello stomaco. La ragazza si avvicinò alla riccia, ma a differenza di tutti gli altri non la abbracciò, si limitò a baciarla sulle guance. Dopo di che si voltò verso il Serpeverde, e rimase visibilmente colpita, ma dissimulò in fretta la sorpresa.
«Io sono Mona, piacere di conoscerti» si presentò vivacemente.
«Io mi chiamo Draco» rispose, ma non aveva neanche terminato la frase, che la ragazza si alzò sulle punte dei piedi per baciare anche lui, facendo attenzione a far entrare in contatto i loro bacini, ma più che baci sulle guance si rivelarono baci agli angoli della bocca.
«E tu sei... un amico di Hermione?»
Il ragazzo si esibì in un perfetto ghigno made-in-Malfoy.
«No, sono il suo ragazzo» dichiarò, cingendo la vita della Grifondoro, attirandola a sè.
«Ah, finalmente!» esclamò Mona «Ho aspettato talmente a lungo questo momento! E' tutta la vita che tutti noi aspettiamo che tu ci presenti il tuo ragazzo, Hermione cara. Non mi facevi conoscere nessuno dai tempi di Ron, e prima di Ron... beh, non c'era stato nessuno»
«Ma il passato non conta, giusto? Conta solo il presente. E il presente... sono io» replicò Draco, e si rigirò Hermione tra le braccia, in modo da poterla baciare, e concludere quello che prima non aveva terminato.
Quando la ragazza tornò a girarsi verso la cugina, con le guance più rosse del normale, si godè l'espressione di gelosia mista a incredulità dipinta sul suo volto, e le lanciò un'occhiata vittoriosa.
In quel momento, qualcuno gridò il nome di Hermione, facendo girare i ragazzi. Alle loro spalle, camminavano frettolosamente verso di loro Harry, Ron e Ginny. Quest'ultima fu la prima a gettarsi tra le braccia dell'amica, stringendola forte. Dopo, fu il turno del Bambino Sopravvissuto, e infine del rosso.
«E' sempre un piacere venire quì con te, Hermione» cinguettò Ginny.
«Quest'anno invece qualcosa sta rovinando l'atmosfera, deve essere, fammici pensare... sì ecco, Malfoy!» esclamò Ron, lanciando occhiate assassine al biondo. «Non capisco perchè è venuto anche lui, nessuno lo vuole, quì, uno stupido furetto platinato»
«Ron, caro, ma cosa dici?» chiese Jane Granger, che si era avvicinata al gruppetto in tempo per ascoltare le parole del ragazzo, e se ne era stupita profondamente. Le era sempre sembrato un ragazzo così perbene!
Ron arrossì vistosamente, mentre le orecchie gli si tingevano di uno scarlatto intenso, e borbottò qualcosa di incomprensibile. Draco, invece, si esibì in un sorriso galante rivolto alla madre della sua ragazza.
«Non si preoccupi, sign... Jane, oramai ci sono abituato, e ho smesso di farci caso»
Nuovamente, Jane si stupì. «Vuoi dire che non era la prima volta?» chiese «Ron, andiamo, non fare il maleducato. Sono sicura che Molly e Arthur non approverebbero» continuò, rivolta al rosso.
«E invece credo proprio di sì» bofonchiò lui, ma Jane se ne era già andata.

Qualche ora dopo, i presenti avevano già consumato il pranzo, e ora si rilassavano come meglio credevano. Draco era seduto nel cortile a chiacchierare distrattamente con un cugino di Hermione, quando vide Jonathan Granger avvicinarsi a lui, con un bicchiere di vino in mano, e un'espressione meno burbera del previsto.

«Hai visto mia figlia?» gli domandò.
«A dire il vero no, signore»
«Bene, in ogni caso è ora dell'interrogatorio»
Draco deglutì. «Interrogatorio?»
«Certo. Che ti aspettavi? Dunque, fammi pensare... ti chiami Draco Malfoy, giusto?»
«Esatto»
«E andavi ad Hogwarts con Hermione»
«Sì»
«E che voti hai preso ai MAGO?»
«Tutti Eccezionale, due Oltre Ogni Previsione, e un Accettabile in Storia della Magia»
«Ora qual è la tua professione?»
«Insegno ad Hogwarts, con Hermione»
«Capisco. E i tuoi genitori? Come si chiamano? Cosa fanno?»
«Lucius e Narcissa Malfoy. E mio padre lavorava al Ministero, ma ora... beh, non più»
«E siete... benestanti, giusto?» chiese ancora l'uomo, lanciando un'occhiata ai vestiti pregiati che indossava il biondo.
«Siamo ricchi sfondati» disse semplicemente quest'ultimo.
«Bene, bene. E che intenzioni hai con mia figlia? Vuoi spezzarle il cuore e tanti saluti?»
«No, no,  assolutamente. Non dico che voglio sposarla... ma non voglio farla soffrire» ammise Draco.
«Sai che se lo farai dovrò spaccarti la faccia, giusto?»
«Si metta in lista, il primo è Potter» commentò laconinco il ragazzo, alzando gli occhi al cielo.
«Non mi è mai piaciuto, quel Potter. E neanche quel Weasley. Giravano sempre intorno alla mia bambina» bofonchiò Jonathan, finendo anche l'ultimo sorso di vino. Quando realizzò che non ce ne era più, si alzò, barcollando leggermente. «Credo proprio che andrò a prendermene dell'altro» dichiarò, scomparendo all'interno della casa.
In quel momento, Draco notò la figura sinuosa di Mona che si dirigeva verso di lui. «Che ci fai tutto solo quì?» gli domandò.
Il Serpeverde scrollò le spalle. «Aspetto Hermione»
«Non sai dov'è?» chiese ancora lei, spalancando gli occhioni «E' nei campi, a parlare con Ron. Sembrano molto... vicini»
Il ragazzo alzò un sopracciglio, interrogativo, e fece per alzarsi, ma Mona glielo impedì, sedendoglisi in braccio. «Non c'è bisogno che vai a controllare, tranquillo. Intanto, ti faccio compagnia io» sussurrò, mentre faceva scivolare una mano sul petto di lui, arrivando fino all'inguine, ma a quel punto Draco la fermò.
«Mi dispiace, ma quello è un posto riservato solo a Hermione»
La ragazza rise, civettuola. «Andiamo, li conosco quelli come te, non sei certo il tipo da una ragazza e basta»
«E io conosco quelle come te. Da dire, che mi sono circondato di quelle come te... fino a qualche mese fa»
«E ora vorresti farmi credere che hai smesso, perchè stai con una frigida come Hermione?» mormorò lei, chinandosi sul biondo.
Lui sogghignò malignamente. «Non sai quanto ti sbagli, se pensi che lei sia frigida, perchè è completamente l'opposto. Il fatto che sia una so-tutto-io non implica frigidità, anzi, perchè sa tutto anche su... quell'argomento» replicò, per poi continuare, sussurrandole nell'orecchio «E' una ragazza seria, a differenza di te che sei... beh, suppongo tu sappia perfettamente come si definiscono, quelle come te. Ti do un'indizio: inizia per p, e finisce per uttana». Dopo di che, senza aspettare una risposta, la scostò malamente, e si alzò, allontanadosi. 
Poco dopo, raggiunse i campi indicati da Mona: distese di prati incolti, in cui l'erba cresceva libera e indiscussa, e distese di alberi che dovevano essere di pesche o di albicocche, ma che al momento erano ricomperte da foglie gialle e marroni, e che cadendo, formavano un grazioso tappeto colorato e scricchiolante.
Davanti a lui, Hermione camminava pigramente, sottobraccio con Ginny, mentre Harry e Ron le seguivano a ruota. Sembravano un quadro vivente, tutti e quattro, uniti da qualcosa che era più che amicizia, era un legame indissolubile e innegabile che li teneva uniti da quando erano poco più che bambini. Erano sempre stati insieme, dalla stessa parte, vicini l'uno all'altra, nel momento del bisogno e non solo, ne avevano passate così tante insieme che erano così complici da sembrare un'unica, indivisibile entità.
E, vedendoli così, e realizzando improvvisamente quanto speciale e indistruttibile fosse il rapporto che li legava, Draco si sentì incredibilmente solo.
Ma durò solo un attimo, perchè poi, muovendo un piede, fece scricchiolare le foglie e i rametti che ricoprivano il terreno, palesando la sua presenza, e subito Hermione gli corse attorno, i capelli che le volteggiavano attorno al viso, sul quale era dipinta un'espressione ridente e radiosa.
«Draco! Cominciavo a chiedermi che fine avessi fatto»
«Ho parlato con tuo padre» cominciò lui, ma fu interrotto da un gridolino di Hermione. «E come è andata?»
«Normale, credo» Il ragazzo si strinse nelle spalle. «Ha anche detto che Potter e Weasley non gli piacciono» aggiunse, sogghignando. «E poi, mi sono intrattenuto piacevolmente con la tua cugina preferita»
La Grifondoro impallidì. «La mia cugina preferita? Mona?»
«Esatto»
«Che ti ha detto?»
«Ha tentato di sedurmi. E io le ho dato della puttana»
Hermione rimase in silenzio per qualche secondo. Quando si riprese, scoppiò a ridere fragorosamente, e gli buttò le braccia al collo. «E' in momenti come questi che adoro il fatto che tu sia un Serpeverde»
«Sì, anche io lo adoro» rispose lui, con voce roca. Con la coda dell'occhio, scorse la Weasley femmina trascinare via suo fratello e il suo fidanzato, per lasciarli soli, e provò un'impeto di simpatia per lei.
Appoggiò la riccia al tronco di un albero, e cominciò a baciarle lascivamente il collo.
«Draco... non vorrai davvero... farlo quì» mormorò lei, mordendosi le labbra per non gemere al contatto dell'eccitazione di lui contro le proprie cosce.
«Perchè?» mormorò lui «Che problema c'è?»
«Ma... ah!»
La ragazza non terminò la frase, e non ne cominciò una nuova.

Mezz'ora dopo, la figura completamente nuda di Draco, si stagliava tra gli alberi. Poco più in là, Hermione si rivestiva frettolosamente. Gli lanciò la camicia, stropicciata e leggermente sporca. «Tieni» disse «Mettitela. E muoviti»

Lui alzò un sopracciglio, appoggiandosi pigramente a un tronco. «Non ti piaccio così?»
La Grifondoro arrossì pudicamente. «Non ho detto questo»
Lui rise, gettando indetro la testa. «Oh, andiamo, vieni quì!» esclamò, attirandola a sè.
Lei lo guardò con disapprovazione. «Draco, seriamente, dobbiamo andare» dichiarò, poggiando le mani sul petto di lui per allontanarlo.
Grave errore. Sentire il suo fisico asciutto e modellato sotto i propri palmi non aiutava granchè la sua già debole forza di volontà. «Per favore...»
«Di solito il 'per favore' me lo dici in altri momenti, pregandomi di fare ben altro» sussurrò lui, malizioso. Davanti all'espressione implorante di lei ridacchiò, posandole un delicato bacio sull'incavo della gola. «Solo per farti contenta» aggiunse, chinandosi per raccogliere i propri vestiti.
Quando raggiunsero gli altri, apparivano entrambi assolutamente normali, come se avessero parlato di affari e politica fino a poco prima. La famiglia di Hermione se ne stava seduta nel cortile, mangiando caldarroste, mentre il fratello di Mona strimpellava una chitarra, cantando una vecchia canzone dei Beatles.
Gli occhi della riccia luccicavano di gioia maligna, quando si voltò verso il Serpeverde. «Lear, mi dai quella chitarra, per piacere?» domandò, rivolta al cugino. «Draco muore dalla voglia di mostrarci il suo talento»
Il biondo inorridì. «Stai scherzando, vero, Granger? Non sei affatto divertente» sibilò, in modo che solo lei potesse sentirlo. Lei lo guardò angelicamente. «Mi sembrava che avessimo già risolto questa questione, no?» cinguettò, porgendogli lo strumento.
«Non dirmi che Malfoy suona!» esclamò Potter, guardandolo come se fosse vestito da donna.
«Un furetto cantante, sai che gioia» bofonchiò Ron, gettandosi in bocca una manciata di caldarroste.
«Siamo tutti molto ansiosi di ascoltarlo, senza dubbio» dichiarò Miranda.
«Infatti, muoriamo dalla voglia di ascoltarlo» si trovò subito d'accordo Juliet.
Alla fine, al biondo non restò altro che accettare la chitarra, sedersi e prepararsi all'esibizione. Prese un respiro profondo, sapendo che se non fosse stato Draco Malfoy sarebbe arrossito terribilmente. Le sue dita pizzicarono le corde della chitarra, mentre le note cominciavano a volteggiare e a disperdersi nell'aria.
Quando Hermione riconobbe la canzone, un'espressione di pura felicità le si dipinse in volto.
«I was her, she was me, we were one, we were free, and if there's somebody calling me on, she's the one»
Quando cantava, Draco perdeva la sua solita cadenza strascicata. Aveva una voce bassa, più melodiosa di quanto i presenti avessero mai potuto aspettarsi. Era bravo.
Quando la canzone terminò, un assordante applauso risuonò nel cortile. E guardandosi attorno, rispecchiandosi negli occhi dorati di Hermione, notando i sorrisi di Jane, gli strilli di Miranda e Juliet, e scorgendo persino un cenno da Jonathan, Draco capì cosa voleva dire appartenere a una grande, allegra, rumorosa famiglia.








Author's Corner:
salve a tutti, e scusate la prolungata assenza (: Come state? Vi state godendo le vacanze? Quì fa un caldo che si muore, non se ne può più, ma mille volte meglio questo che la pioggia invernale, che mi irrita in una maniera esagerata.
Ho un piccolo annuncio da farvi: domani parto per l'Inghilterra, dove rimarrò due settimane in vacanza studio, torno il 29 di questo mese. Cercherò di aggiornare i primi di agosto, però, non preoccupatevi ;D
Parlando di questo capitolo, spero vi sia piaciuto anche senza la presenza della Nuova Generazione. Nella stesura originale comparivano anche loro, ma poi era semplicemente troppo lungo. Ma don't worry, nel prossimo compariranno di nuovo, e Phèdre ne combinerà una delle sue... ma non aggiungo altro!
La canzone che canta Draco è She's the One, di Robbie Williams (quanto lo amo lui? *Q*), credo che la conosciate tutti u.u
Dedico il capitolo a Carla e Fely, che si saranno riconosciute in Juliet e Miranda, spero vi sia piaciuto <3 Mi mancherete tanto!
Ringrazio infinitamente coloro che leggono, che mettono la storia tra le seguite e le preferite e chi recensisce:
Chantal_l, grazie! E non preoccuparti, non c'è bisogno delle minacce, anche se un po' in ritardo aggiorno sempre (: Ti ringrazio tantissimo per  i complimenti *ç*
Draco the best, ehilà! Nick ed Ellie sono davvero molto carini insieme *Q* a meno che non arrivi Phèdre a metterci il suo zampino... ma non voglio spoilerarti troppo! Spero che la loto 'gita in famiglia' ti sia piaciuta, un bacio (;
__woah scorps, niente Zab in questo capitolo, mi spiace ù__ù Ma mi rifarò, prima o poi, lo giuro :D Hahaha povera Elaine, che ti ha fatto che ti sta sulle balls? E concordo nel dire che Jared sia figo, un gran figo u.u Mi mancherai da morire quando starò a Londra, lo sai veh? ç____ç ILY <3
Insane, AAA cindolì anche tu promossissima? *_____* Ma che prave pampine che siamo, sìsì ù_ù La scampagnata è stata uno spasso? Giudica tu *Q* Spero che il capitolo ti sia piaciuto honey, un bacione <3
barbarak, grazie mille per i complimenti *ç* Sì, senza dubbio tra Draco e Hermione non c'è solo sesso, anche se naturalmente nessuno dei due si metterebbe a parlare d'amore all'altro, non è ancora tempo, anche se è chiaro che provano qualcosa *Q* Bellini loro <3 Spero che il capitolo ti sia piaciuto (:
whateverhappened, amooour domani parto e non ci siamo sentite ç.ç mi dispiace da morire, mi mancherai! Non vedo l'ora di leggere la tua B/F btw <3 sarà stupenda as usual u.u Niente Phèdre, quindi credo tu sia contenta, e ma anche niente Nick/Ellie nè Jared/Ashley ç.ç Mancano anche a me quando non scrivo di loro, soprattutto quando c'era qualcosa che doveva accadere! *me si cuce la bocca* Lo sai che hai ragione? Cioè, non ci avevo mai fatto caso ma J&A ricordano un po' James&Lily, bellini loro <3 Scusa se ti faccio una risposta di cacca ma vado di fretta ç.ç I love you and I'll miss you so so so much!
tatythebest, molto presto Phèdre farà qualcosa che turberà l'equilibrio che D&H hanno raggiunto, è tutto quello che posso dirti u.u Spero che il capitolo ti sia piaciuto u.u Un bacio (:
darllenwr, premetto un grande scusa per non poter dedicare più tempo alla tua recensione, ma devo uscire >.< Ti ringrazio tantissimo per i complimenti, mi fa veramente, veramente piacere sapere che ti piacciono i miei capitoli, e mi fa piacere che commenti tutto quello che succede (: Spero che questo capitolo ti sia piaciuto altrettanto, e non vedo l'ora di leggere la tua recensione, dovessi connettermi anche da Londra u.u Ancora scusa per non averti risposto in maniera adeguata :S A presto!
Tantissimi saluti a tutti quanti, divertitevi in queste due settimane senza di me, che quando tornerò la calma che si è creata potrebbe venire distrutta ù.ù Oggi sto spoilerando tantissimo XD Un bacio!
   
 
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