Con il
ricordo della tenerezza di Rufy e il rossore che le compariva sul viso per
l'imbarazzo, Robin si rifugiò fra le coperte, cercando di lasciare
andare ogni cosa nel sonno. Dopo pochi minuti infatti si addormentò,
rilassandosi dall'estenuante giornata con il progetto di scienze e le mille
polpette del compagno di classe. Dormiva beatamente, con un'espressione incerta
sul volto, sperando che anche quella notte passasse in fretta. Improvvisamente,
la ragazza scorse nella sua mente una leggera luce..e un lieve tremolio. Forse
stava sognando....no, era il suo cellulare che l'aveva svegliata di colpo
irrompendo con la sua chiassosa suoneria nel cuore della notte.
Robin:
AAAAAAH!!! MA CHI E' IL PAZZO CHE MI CHIAMA ALLE DUE
E MEZZA DI NOTTE?!?!
Assonnata e
con gli occhi socchiusi, la ragazza prese il cellulare appoggiato sul comodino,
e dopo aver letto il nome sul display...beh, non servivano altre parole.
Robin:
.....RUFY MA SEI SCEMO O COSA?!
Rufy: Ciao
Robin! :D
Robin: Che
diavolo vuoi?
Rufy: Non
sto dormendo..sono così agitato per domani..il nostro lavoro
andrà bene?? ç_ç
Robin: Ma vaffanculo va! -.-
Rufy: E va
bene! Potevi essere più garbata però.. ç_ç
Robin: Ah
intendi così: Mio caro Rufy, che mi hai svegliato in un modo così
soave, potresti per piacere andare a fare in culo? *O*
Rufy: Almeno
era più cortese.. T.T
Robin: Umh..suvvìa, andrà
bene sicuramente! Ci siamo impegnati tanto! Non ti preoccupare! :)
Robin
immediatamente si ricordò di quel che era successo con Rufy poche ore
fa, e adesso il suo unico pensiero era quello di riattaccare.
Robin: Ehm,
se non hai nient'altro da dirmi io chiudo eh, cia..
Rufy: No
aspetta! Io e un gruppetto di nostri compagni vorremmo andare a pattinare..cosa
fai, ti unisci a noi?
Robin: A
pattinare..sul ghiaccio?
Rufy: Si,
dovremmo riunirci tutti all'Iceland..allora?
Robin: Umh, non saprei..ma quando?
Rufy: Beh
credo che *sfgsfogsp* mmo *usdfosfo* ndare *isfpgpfi* po domani!
Robin: La
linea è disturbata non ti sento!
Rufy:
*sihopsfgf* o domani! do *aohdpisfg* omani!
Robin: Ok,
sono libera. Partiamo da scuola giusto?
Rufy: Si.
Robin:
Perfetto allora ci sarò. Buona notte!
Rufy: Notte!
:D
Robin chiuse
la telefonata e si riadagiò sul materasso. Domani la aspettava una gran
bella giornata.
E finalmente
il giorno era arrivato! Robin si alzò quasi di scatto e fece una
colazione veloce. Subito dopo preparò la sacca con tutto l'occorrente
per un perfetto pomeriggio sui pattini e uscì velocemente di casa per
non perdere l'autobus.
Robin: Argh, questa borsa è pesantissima! Spero solo di non
attirare troppo l'attenzione su di me..
Ma
naturalmente, con quell'ingombrante peso e la sua goffagine,
sapeva benissimo di sbagliarsi. E infatti per tutto il tempo che copriva il
tragitto da lì a scuola, Robin non fece altro che urtare le povere
vecchiette sull'autobus cercando di trovare un posto libero.
Ed ecco che
all'aprirsi delle porte del veicolo, la ragazza scorse il viso ormai familiare
di Rufy..ma, come mai sembrava non aver portato nulla con sè
per l'uscita?
Impacciata e
goffa com'era, Robin scese dal bus con una brillante caduta da demente. Appena
la vide, Rufy ridacchiò fra se.
Robin:
'Giorno, e i pattini dove sono?
Rufy: Quali
pattini scusa? ò.ò
Robin: Ieri
al telefono non hai detto che dopo la scuola dovevamo andare all'Iceland?
Rufy: Guarda
che hai capito male, l'uscita è domani, non oggi..
Robin:
C-COME DOMANI?!
Rufy:
Evidentemente non hai capito bene, la linea era anche disturbata..
Robin: E ora
che me ne faccio di questa roba?! DEVO PORTALA CON ME FINO ALLA FINE DELLE
LEZIONI?! ç______ç
Rufy: Beh,
direi di si.
Robin: Oh,
però posso usarla per una cosa! *O*
Rufy: Cosa?
**
E Robin
lanciò in testa a Rufy il suo pesantissimo carico.
Robin:
Adesso mi sento più sollevata! u_u
Rufy: Ma
cosa centro io adesso!? ç__ç
Preside:
Signorina, ma che cosa fa? o.o
Robin: Oh porc..niente, signor preside! Stavo solo salutando il mio
carissimo compagno di classe!
Rufy: E non
fare quella faccia da angelo, non è vero! Mi hai appena picchiato con la
tua stupida borsa.. ç.ç
Preside: Ma
signorina!!! Non solo molesta un suo compagno...mente pure al preside...in
punizione!!
Robin: Rufyyyyyyy!!
Preside:
Ancora a picchiarlo con questa borsa?!? Due giorni di punizione!
Robin: Nooooooooo! O_O
Robin
seguì il Preside col panciotto, che la portò in presidenza,
escludendola dalle lezioni e dalla vita scolastica.
Preside:
Signorina Robin, dato che è in mia compagnia, perchè
non mi aiuta a riorganizzare questi moduli?
Robin: Ma io
mi secc..
Preside:
Benissimo, io intanto esco a fare delle commissioni, al mio ritorno gradirei
vedere il lavoro finito al 100%, mi sono spiegato?
Robin: Tutto
chiaro.. -.-"
E
così Robin trascorse gran parte della mattinata fra schede anagrafiche e
documenti che sembravano non finire mai.
Robin: Ma perchè proprio a me deve capitare questo? -.-
Era suonata
da poco la campanella, così Robin decise di rilassarsi per un po':
aprì la sua merendina pre-confezionata e osservò i quadri appesi
alla parete..e quella strana finestra a oblò da cui qualcuno faceva
capolino..Rufy la guardava, con un'espressione triste e dispiaciuta..forse
avrebbe dovuto chiederle scusa..ma ripensando a ciò che era successo
qualche ora fa, cominciò a sghignazzare sotto gli occhi indemoniati
della ragazza. Robin ne aveva abbastanza, la voglia di picchiarlo era fin
troppa, e facendo in quel modo non faceva altro che alterarla. E non badando
alle conseguenze, prese con forza il vaso di finissima porcellana cinese sulla
scrivania e lo scaraventò contro l'oblò. La sedicenne si affacciò
alla finestrella urlando.
Robin: NON MI DEVI ROMPERE LE PALLEEEEE!!! E' COLPA TUA SE STO IN
PUNIZIONE! TUA, E DI QUEL DEFICIENTE DEL PRESIDEEE!
Preside:
Uhm, uhm..
Robin: L-lei e-e-era qu-iii?!
Preside:
Tre! v.v
Robin: T-tre cosa?
Preside: Tre
giorni!
Robin: Nuaaaaaah! ç____________ç
Il
pomeriggio a scuola era finalmente passato e Robin poté tornare a casa,
ma la furia che aveva in corpo era irremovibile...vedeva la faccia di
quell'idiota di Rufy ovunque, tanto che immaginandola su un palo della luce,
istintivamente gli diede un pugno, urlando come una matta per il dolore.
Arrivata a casa nemmeno la sua cara e dolce mammina era d'aiuto.
Roses: Figlioletta caraaa!! E oggi il tuo amichetto non te lo sei portato?? :D
Robin:
GRRRRRRRRRRR! LASCIAMI IN PACE!
Roses: Cosa c'è? Non
vuoi che la mamma si impicci negli affari amorosi della sua figlioletta?
Robin: MAMMA
VATTENE O TI SPACCHERO' LA FACCIA, SERIAMENTE!
Roses: Come sei permalosa,
stavo solo scherzando! Eh vabbè, visto che non
mi vuoi in casa, vorrà dire che uscirò a fare compere..tu cerca
di non mettere nulla in disordine. A dopo!
Senza badare
a quello che le aveva detto la madre, Robin prese la prima cosa che le capitava
dal frigorifero, come faceva sempre quando era nervosa, la divorò e innervosita salì
le scale dirigendosi in camera sua. Si infilò fra le coperte sperando
che il giorno non arivasse mai: adesso avrebbe
preferito restare a dormire per sempre, anzicché
stare un intero pomeriggio con quel ragazzino. Solo la sera seguente
capì quanto si stava sbagliando.
La notte
passò in fretta, una nuova giornata era già giunta. Dopo aver
fatto le solite cose, Robin si diresse verso la scuola, cercando di mandare via
il nervosismo di ieri. Come d'abitudine, Rufy si divertiva a stuzzicarla,
sventolando il braccio e urlandole contro, con il suo solito sorrisetto
irritante.
Rufy: Ehi,
ciao Robin! :D
Robin: La
smetti di salutarmi con quella faccia da ebete?
Rufy: Ma perchè mi..
Robin: Non
lo vuoi proprio capire che non ti sopporto?
A quelle
parole Rufy restò malissimo, pensava di essere almeno un po' simpatico
alla ragazza. Robin se ne andò svelta, ricordandosi della punizione che
la aspettava anche oggi, ma ritornò poco dopo..
Robin: Ah,
dato che ieri non ero presente alle lezioni per colpa tua, puoi dirmi come
è andato il progetto di scienze?
Rufy:
Benissimo, una A+!
Robin: Oh,
bene..scusami mi sono dimenticata una cosa..
..e nel giro
di pochi secondi Rufy si accasciò davanti all'entrata della scuola.
Robin:
Dovevo sfogarmi!!
Preside:
Ohibò! Signorina Robin, è stata davvero puntuale! Forza, vediamo
in cosa può essermi utile..per cominciare potrebbe riparare quel vaso
che ieri ha rotto mentre era in crisi di nervi! u.u
Robin: Oh
non credo, sono un tipo non molto paziente, ci perderei la testa a..
Preside:
Ecco qua! Se le serve altra colla può trovarla nel secondo cassetto
della mia scrivania, vado un po' in giro per la scuola, a dopo!
Robin: Non
mi ascolta nemmeno! ç__ç
Una
mattinata sprecata a incollare fra loro pezzi irregolari di porcellana,
cercando di capirci qualcosa..che strazio. Quando ebbe completato l'opera
ringraziò il cielo e quella divinità che la stava guardando in
quel momento. Tornato nella stanza, il preside non riuscì a distinguere
la sua alunna da una maniaca schizzofrenica.
Fortunatamente, le lezioni volgevano al termine, e dopo un paio d'ore Robin si
ritrovò all'uscita ad aspettare quel ragazzaccio dai capelli mori.
Appena lo vide arrivare, gli ordinò di non perder tempo e lo spinse con
malagrazia sull'autobus. Per buona parte del tragitto restò muta,
guardando seccata il panorama dal finestrino. Rufy si chiese come mai fosse
così scontrosa proprio con lui, che cercava in tutti i modi di esserle
amico almeno un po'. Solo dopo aver fatto mente locale, si accorse che mancava
qualcosa, di importante anche. Robin si voltò di scatto, urlando come
un'ossessa.
Robin: LA
MIA BORSAAAAAAAAAAAAAAA!
Rufy: Cosa? o.o
Robin: Ho
lasciato la borsa a scuola, dannazione! E ora come faccio senza pattini?! LA
MIA BORSAAAAAAAAAA! AUTISTA SI FERMIIII!
Anziana: Oh
cara, siediti non ti innervosire, è pericoloso stare in pied sul...
Robin: STAI
ZITTA NONNETTA!
Per scendere
Robin dovette aspettare la prossima fermata. Con la "grazia" di
sempre, scese dal bus trascinandosi Rufy e si mise a correre verso la scuola.
Rufy: Ma non
ce la faremo mai! E' troppo distante da qui!
Robin:
Aspetta e vedrai.
Robin si
avvicinò a un piccolo bambino che passava di lì, pedalando sulla
sua bicicletta gialla nuova di zecca, e gli parlò sorridendogli dolcemente.
Robin: Ma
che bella bicicleeetta! Posso farci un giro? *___*
Bambino:
Ma..è mia..
Robin: Dai,
poi te la riporto! Ti prego amo le biciclette! **
Rufy: Robin,
mi fai pena! o.o
Ignorando di
far parlare il bimbo, Robin prese con forza la bicicletta e si avviò
alla svelta, lasciandosi dietro il povero Rufy, che dovette fare tutta la
strada di corsa..
Bambino: LA
MIA BICICLETTAAAAAAAAAAAA! BRUTTO CATTIVO!
..non prima
di aver ricevuto un fortissimo calcio negli stinchi. Era passata quasi un'ora,
ma finalmente i due ragazzi adesso si trovavano finalmente all'ingresso
dell'Iceland. Robin notò che il moro sembrava cercare qualcuno, poi lo
vide sventolare le braccia salutando un gruppetto che si avvicinava.
Robin: Ma
quindi non siamo soli?
Rufy: No, se
non ti dispiace ho invitato anche qualcun'altro: loro sono Alessandra e
Fabrizio, mentre lei è Chicca, una nostra compagna di classe..Robin, mi
stai ascoltando?
Robin: Oh sisi, certo..Esmeralda, Tiziano e Cacca. Piacere di
conoscervi! :3
Chicca: C-cacca? ò.ò
Rufy: -.-"
I cinque
entrarono nell'edificio. Era enorme: c'erano ben 16 piste diverse, due
spogliatoi abbastanza grandi e un piccolo bar dove fare merenda.
Robin: Non
ci sono mai stata, ma non immaginavo fosse tanto grande! **
Chicca:
Già, io vorrei provare tutte le piste! Beh, direi che la porta dello
spogliatoio delle ragazze è quella a destr...
Ma
ovviamente Robin fece di testa sua e quando spalancò la porta vide un
mucchio di ragazzi mezzi nudi. Imbarazzata, urlò e chiuse la porta
sconvolta.
Chicca:
Dovresti stare più attenta..
Robin:
Direi, però..quel ragazzo aveva un ***** **** ******** ***sdko hdf..porcoooooooo! *O*
Chicca:
O________O
La povera e
timida Chicca restava sempre più scioccata dalla sua compagna.
Si
ritrovarono tutti al bar, chiaccherarono un po' e poi
decisero il da farsi. Per prima cosa andarono alla pista numero 5, non
grandissima, ma decisamente buona per cominciare. Robin iniziava a divertirsi,
forse la presenza di altre persone non faceva pesare così tanto il dover
trascorrere una giornata con Rufy.
Rufy:
ROOOOBIIIIN!
Robin: Che
vuoi?
Rufy: Mi
insegni a pattinare?
Ma
velocemente i suoi pensieri andarono a farsi friggere.
Robin: Ma se
hai invitato tutti all'Iceland devi saper..
Rufy: Io non
so pattinare! :D
Robin: Oh,
certo...COOOOOOOSAAAAAAAAA?!?
Rufy: Ti
prego insegnami tuuu! Ti ho invitata proprio per
questo!
La rossa era
furiosa. Anzicchè insegnare a un babbeo a
pattinare avrebbe preferito che il ghiaccio sotto di lei si spaccasse, per
morire congelata.
Robin: Ci
sono i tuoi amici, chiedi a loro!
Rufy: Sono
andati in un'altra pista!
Robin: Beh
allora..CHICCAAA! TI PREGO SALVAMI!
Chicca:
Scusami, ma non credo di essere una brava insegnante..
Robin:
NOOOOOOOOOOOOOOOOOO! ç___ç
Sopprimendo
la rabbia che montava di minuto in minuto, Robin prese Rufy per il braccio e lo
portò sul ghiaccio.
Robin: Comiciamo a fare pratica per mantenere l'equilibrio. Mentre
pattini reggiti ai bordi della pista, così eviti di scivolare
Rufy: Ma io
voglio fare la capriola in aria!
Robin: Ma
quello la fanno solo i professionisti!
Rufy: E io
voglio diventare un professionista! VOGLIO FARE LA CAPRIOLA! >_<
Robin:
Uccidetemi adesso. Vi prego! ç_ç
Rufy non
stava a sentire ed era un pessimo allievo, e la ragazza cominciava a irritarsi.
Robin: Rufy!
Ti ho detto di stare fermo! Smettila di fare il bambino, potresti farti ma...
Accadde
tutto rapidamente. Rufy si voltò di scatto nel tentativo di fare
un'acrobazia, il suo piede scivolò sul ghiaccio e urtando Robin caddero
tutti e due a terra. Rufy era sopra la ragazza, la caduta non era stata delle
più morbide, per lei. Poco ci volle che il ragazzo ansimante si
accorgesse di essere proprio sopra di lei...era proprio accanto al suo viso e
Robin poteva sentire il suo respiro caldo che le carezzava l'orecchio.
Alzò
la testa e i loro sguardi si incrociarono, guardandosi con intensità.
Avrebbe voluto baciarla, adagiare le proprie labbra contro quelle delicate
della ragazza, anche solo per pochi attimi. Ma qualcosa glielo impediva,
l'imbarazzo l'aveva bloccato, e si accorse che anche sulle guance di Robin
compariva un lieve rossore. La ragazza dal canto suo non sapeva cosa fare e
come comportarsi, non s'era mai trovata in una situazione del genere. Quella
vicinanza però dopotutto non le dispiaceva. A volte non si sentiva a suo
agio con quel ragazzo moro, e anche se stargli accanto era terribilmente
frustante, in fondo sentiva che non poteva farne a meno. L'imbarazzo continuava
ad aumentare. Rufy sì alzò di scatto, mentre Robin rimase per un
po' sdraiata, indecisa su cosa fare.
Rufy: S-scusa, mi dispiace esserti caduto addosso..
Robin: Non
fa nulla..
Intanto
Chicca, che aveva assistito alla scena, si avvicinò ai due per chiedere
se fosse tutto apposto.
Chicca: Rufy
capisco il tuo entusiasmo ma dovresti stare più attento.
Rufy: Direi
che la capriola può aspettare..stai bene Robin?
Robin:
Sì, sono solo un po'..stordita, sarà stata la botta in testa.
Vuoi riprendere a pattinare?
Rufy: Oh si!
:D
Robin:
Però iniziamo con le cose semplici, ok?
Chicca: Oh
mio dio! Il tempo è volato! Sono già le sette!
Rufy: Cosa?!
Robin:
Abbiamo perso troppo tempo in una pista sola..uffaaa!
Chicca:
Probabilmente gli altri ci aspettano, è meglio scendere giù al
bar.
I tre amici
si affrettarono a cambiarsi e raggiungere il café
dove, come sospettavano, il resto del gruppo li aspettava.
Fabrizio: Ma
quanto cavolo ci avete messo?
Chicca:
Scusateci, abbiamo perso la cognizione del tempo!
Rufy: E'
stato bellissimo!
Alessandra:
Dobbiamo assolutamente venire ancora!
Robin: R-ragazzi mi dispiace interrompervi, ma se rimaniamo qui a
discutere perderemo l'autobus.
Chicca:
Robin ha ragione, su andiamo!
Tornata a
casa, Robin posò la borsa e trovò la cena pronta. La mamma e Rolo erano già sedute ad aspettarla.
Rolo: Divertita eh?
Robin:
Tantissimo.
Roses: Tesoro, sbrigati a
sederti, la cena si raffredda!
Robin lo
fece e iniziò a mangiare voracemente il suo piatto di ravioli. Aveva una
fame da lupi e non vedeva l'ora di sdraiarsi sul letto e lasciarsi andare.
Rolo: Sai sorella, anche io e
la mamma oggi siamo uscite.
Roses: Già, siamo state
un po' a spasso a fare compere. Da "Lady Coniglio" ho trovato un
vestito davvero..ma, tesoro mi stai ascoltando?
Rolo: Robin?
Robin:
...eh?
Roses: Cos'hai? E' successo
qualcosa? Mi sembri pensierosa stasera.
Robin: Non
è nulla, tranquilla mamma.
Ma la
ragazza sapeva bene quanto fosse dannatamente falso: non riusciva a togliersi
dalla mente quella scena, il viso di Rufy sopra il suo, tutte quelle emozioni
che le aveva fatto suscitare.
Rolo: .....Robin?
Robin:
Sì?
Rolo: Sei diventata rossa..
Robin:
Ehm..no! Cioè, non ho più fame! Vado a dormire!
Dopo aver
fatto una doccia veloce, Robin si sdraiò sul materasso, cercando di non
pensare a nulla. Invano, poiché non riusciva a chiudere occhio,
l'esperienza di quel pomeriggio la tormentava. Rimuginava ossessivamente, e si
poneva delle domande: perché stare con lui era così irritante ma
bello? Forse oltre all'amicizia, sentiva qualcosa di più profondo nei
suoi confronti? La cosa che più la innervosiva era che non riusciva a
rispondersi. Proprio come la notte precedente, il cellulare cominciò a
vibrare. Era un messaggio, e leggendo il nome del mittente il cuore della
ragazza cominciò a battere a più non posso.
Ma Dio,
perché reagiva così? Robin prese a sbattere la testa contro il
muro come una pazza fino a farsi male, avrebbe voluto farlo smettere, ma il
batticuore continuava ininterrottamente. Prese coraggio, aprì il
cellulare e lesse il messaggio.
"Buona
notte, Robin :)".
FINE!
Ma-ma-ma…ma non pensate pure voi che
Rufy sia di una tenerezza unica?? *-* ed eccomi qui che come al solito mi metto
in mezzo e devo dire la mia xD però ora
finalmente il moretto s’è accorto un po’ di quello che
prova, chissà la povera Robin come reagirà al prossimo “inconveniente”
xD
Continuate a
seguirci numerosi *-*
Alla prossima!!
_Vinci_ & NicoRobin92