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Autore: MarcoLionel97    19/08/2010    4 recensioni
NdAmministrazione: secondo il regolamento, l'introduzione deve contenere un accenno alla trama o una citazione significativa ripresa dalla storia. L'autore deve perciò provvedere a modificare questa introduzione (può contemporaneamente cancellare in autonomia questo messaggio)
Rinoa81, assistente amministratrice.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hugo Weasley, James Sirius Potter, Lily Luna Potter | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I giorni ad Hogwarts passarono velocemente e la neve iniziò ad imbiancare i giardini. Il Platano Picchiatore aveva perso tutte le sue foglie, e i suoi rami, sempre in movimento, erano ricoperti di candida neve bianca. Molti ragazzi si preparavano per lasciare temporaneamente la scuola. Le vacanze di Natale a casa, una piacevolissima settimana con i propri cari. Questa sensazione Harry l’aveva provata solo quando la signora Weasley l’aveva invitato a casa sua per le vacanze. I suoi figli invece no. Sarebbero tornati a casa!
Anche Londra si stava preparando per le feste. Le case erano addobbate, gli alberi pieni di festoni e tutti erano più sereni.
La casa Potter di Grimmauld Place numero 12 era da giorni in festa. Harry si stava preparando per accogliere i figli di ritorno da Hogwarts invitando nuovi e vecchi amici. Tra questi non poteva mancare la famigli Weasley al completo. La festa era pronta. Harry sarebbe andato a prendere insieme a Ron i figli al binario 9 e ¾ della stazione di Londra. A casa sarebbero rimasti tutti gli altri ad aspettarli.
Erano le 10:00 quando il treno arrivò alla stazione di Londra quel venerdì mattina del 24 dicembre.
«Papà!» esclamò Albus appena vide il padre con lo zio vicini ad attenderli. James scese con più tranquillità mentre chiacchierava con Hugo e Ted. Rose invece corse verso il padre e lo abbracciò con il sorriso stampato sul volto.
«Papà!» disse sempre sorridendo Rose.
«Ehi piccola. Come va la tua competizione con quella serpe di Scorpus?» chiese Ron sperando in una buona notizia.
«Ron! Lasciala stare poveraccia!» intervenne Harry ridendo.
«Giusto giusto!» disse Ron fingendo di non essere più interessato alla questione.
«Ehi Harry! Io verrò con voi vero?» chiese speranzoso Ted.
«Certo! A casa ci sono regali che aspettano anche te!»
«Davvero?»
«Certo»
«Oh, ma che quadretto vomitevole. Potter non sei cambiato affatto.»
Harry si girò e vide Draco Malfoy con la bacchetta in mano. Accanto a lui il figlio, Scorpius sorrideva soddisfatto.
Malfoy li guardò tutti, uno per uno e poi continuò:
«Mio figlio mi ha detto che il tuo, il più grande lo ha aggredito in bagno!»
Harry si stupì di quell’affermazione e si girò verso James che stava scrutando con aria minacciosa il piccolo Scorpius. Estrasse la bacchetta con una velocità pazzesca ed esclamò:
«Papà io non ho mai aggredito quel piccolo moccioso! Ma se proprio vuole conoscere il mio modo di aggredire la gente che si faccia avanti, gli darò una piccola ma significativa dimostrazione!»
«James Sirus Potter» scandì Harry. Poi continuo: «Non mancare di rispetto!»
«Papà! Ha ragione. Non è vero!» intervenne con tono deciso Albus che continuò dicendo: «Io ero in bagno e mi ha attaccato, poi, per difendermi è arrivato James che lo ha disarmato.»
Harry questa volta non guardò con cattiveria il figlio maggiore ma con stima e poi, girandosi verso i Malfoy disse:
«Perché non lasciamo che siano le loro bacchette a decidere chi ha ragione e chi no! Se mio figlio James batte tuo figlio Scorpius, noi vi denunceremo dal Preside, altrimenti sarete voi a farlo.» disse con fierezza Harry.
«No papà! Non è giusto! Lui è del secondo anno, io solo del primo! Se devo sfidare qualcuno, sfiderò il piccolo Albus! Anche lui è del primo anno come me!» disse spaventato Scorpius.
«Va bene!» risposero Albus e James sotto lo sguardo indagatore di zio Ron e papà Harry.
Harry non sapeva cosa dire e le uniche parole che gli uscirono di bocca furono: «Se… Se proprio ne siete… bhe, se proprio ne siete sicuri, fatelo!» poi si girò verso Ron e lo vide ancora stupito a fissare i due nipoti, in particolare il più piccolo che stava per scontrarsi con il figlio del loro rivale da sempre.
Albus fece un passo avanti e con lui anche Scorpius. Poco dopo si sentì la voce di Ted esclamare:
«Fuori le bacchette!»
Con una velocità impressionante tutti i presenti estrassero le bacchette. Poi, Ted si corresse:
«Solo i contendenti estraggano le bacchette!»
Harry, Ron e Draco, con sguardo imbarazzato, riposarono le bacchette e lasciarono spazio ai due piccoli ometti.
«Al mio 3» continuò Ted «iniziate la battaglia! 1…2…3!»
La voce del piccolo Malfoy si sentì per prima: «Exulcero!»
Albus schivò appena in tempo la fattura lanciata dall’avversario e poi grido: «Expelliarmus!»
La bacchetta del piccolo Malfoy volò via e lui cadde per terra perdendo l’equilibrio. Albus si avvicinò lentamente verso di lui, gli puntò la bacchetta in faccia e disse: «Cucurbita!»
La testa del piccolo Malfoy iniziò ad ingrandirsi e a cambiare colore. Dal tipico colore giallognolo dei Malfoy, la testa di Scorpius divenne arancione. La sua testa era diventata una zucca.
Draco rimase pietrificato a quella visione così estrasse la bacchetta e gridò:
«Ehi Potter!» Tutti e tre i Potter si girarono per guardare Malfoy “il grande” puntare la sua bacchetta verso Harry e gridare: «Petrificus Totalus!» Harry cadde a terra immobilizzato mentre Malfoy grande e piccolo scappavano. «Finite» sussurrò Malfoy sulla testa del figlio che pian piano tornò normale. Lo stesso incantesimo fu pronunciato da Ron per liberare Harry che appena si rialzò prese la bacchetta e gridò: «Stupeficium!».
Malfoy girò appena in tempo l’angolo per evitare l’incantesimo rosso che divampò dalla bacchetta di Harry che girandosi verso gli altri disse:
«Lasciamo perdere Malfoy, li conosciamo troppo bene, dovevamo aspettarcelo. Ora andiamo a casa! Una festa ci aspetta!» detto questo iniziò a camminare verso il passaggio magico. Lo varcò e dietro di lui anche tutti gli altri. Si avviò verso la macchina. Fece sedere tutti i ragazzi e poi si sedette lui, accanto a Ron, pronto a guidare.
Arrivarono a casa e la festa incominciò. Aspettarono la mezzanotte e poi Harry, con un tocco di bacchetta, si vestì di rosso. La barba gli apparve sul volto e gli occhialini sul naso. Accanto a lui, si materializzarono molti pacchi e richiamando l’attenzione di tutti disse:
«Sonorus!» la sua voce si amplificò e poi continuò: «Vediamo cosa abbiamo qui! Albus Severus Potter, questo regalo è per te!»
Il piccolo Albus si avvicino al padre e prese il regalo che egli gli tendeva. Fece per scartarlo ma Harry lo fermò.
«Prima finiamo di distribuire i regali!» poi continuò: «Rose Weasley!»
Rose si avvicinò allo zio e prese il regalo che le porgeva.
«Lily Luna Potter!»
La piccola bimbetta si avvicinò al padre, gli diede un bacio sulla guancia e poi prese il regalo. Fu chiamata più volte, la più piccola della famiglia.
Finiti di distribuire i regali, i ragazzi iniziarono ad aprirli.
«Papà, non ci credo!» disse James stupito. «Ad Albus il Mantello dell’Invisibilità e a me il tuo primo boccino d’oro e un foglio bianco di pergamena!»
Harry si avvicinò al figlio e gli sussurrò all’orecchio: «Dopo ti spiegherò la funzione della pergamena vuota e del boccino!»
James decise di non controbattere più e si allontanò dal padre.
«Tu non mi hai ancora fatto un regalo, Sfregiato!»
Harry odiava essere chiamato “Sfregiato” eppure non riusciva ad arrabbiarsi con la moglie.
«Lo avrai anche tu, stanotte!» rispose lui sorridendo e fece per baciarla ma si dovette subito girare perché due bambine, rosse di capelli, stavano cavalcando una mini-scopa ciascuno.
«Ehi! Le gare illegali sono vietate in casa nostra, c’è volevo dire di Harry» disse Ted guardando Harry con aria di scusa.
«Ti ho sempre detto di fare come se fossi a casa tua! Ci hai preso l’abitudine eh?» chiese sorridendo Harry a Ted che però non sembrava tanto felice quanto lui.
«Ho capito, vado a prendere il tuo regalo!» disse Harry sempre sorridendo. Poi si alzò in piedi e scomparve. Tornò pochi secondi dopo con la famiglia di Bill Weasley alle spalle. Neanche il tempo di arrivare che Victoria si distaccò dal braccio dello zio e corse a baciare il fidanzato. Menomale che “lo zio Harry” mi ha riservato una camera tutta per me altrimenti avrei dovuto usare il suo letto e zia Ginny non sarebbe stata per niente contenta!” Pensò Ted mentre saliva le scale, mano per la mano con Victoria.
«Ora è felice anche lui» esclamò Harry «Ma torniamo a noi due» sussurrò poi quando fu di nuovo vicino alla moglie. Le diede un bacio e poi le sussurrò: «Continuiamo stanotte!» si distaccò dalla moglie e tornò alla festa.
Erano le 4 del mattino quando Harry e Ginny finalmente andarono a letto. Gli altri erano andati a dormine una mezzoretta prima. Loro, invece, erano rimasti a pulire. Con un paio di incantesimi avevano rimesso in ordine tutta la casa e ora potevano finalmente andare a letto.
«Sbaglio o mi dovevi fare un regalo?» chiese Ginny nel letto. Il suo pigiama rosa metteva in risalto il colore dei suoi capelli, sempre più rossi. Era bellissima. Harry non poteva non resisterle e, mettendo da parte la stanchezza, entrò nel letto e la baciò. Continuò a baciarla. Un bacio dopo l’altro, Harry iniziò a spogliarla. Quella notte di Natale non l’avrebbero certo dimenticata!

***

Erano le 11 quando la piccola Lily Potter entrò nello stanzone del padre e della madre per svegliarli.
«Buongiorno!» esclamò lei tutta contenta. Vedendo che i genitori non si svegliavano, ripeté: «BUONGIORNO!»
Harry sussultò e vide la figlia seduta sulle coperte.
Si girò per prendere gli occhiali e poi disse: «Ehi piccola, buongiorno! Ma che ore sono?»
«Le 11 e state tutti dormendo! Tutti tranne me, Ted e Victoria! Papà, erano nel letto insieme! Mamma, mi ha detto che solo quando due sono sposati, come te e lei, stanno insieme nel letto. Questo vuol dire che si sposeranno?» chiese la piccola stupita.
Harry fu paralizzato dalla domanda della figlia. Non sapeva cosa risponderle e fu grato del risveglio della moglie che distolse da quel pensiero Lily.
«Buongiorno mamma!» esclamò la piccola Lily vedendo la mamma muoversi ed aprire gli occhi.
«Ehi piccola! Buongiorno!» diede un bacio al marito e poi esclamò ancora in dormiveglia «andiamo a fare colazione dai!»
Scese dal letto, seguita dalla figlia e andò verso la cucina.
La giornata passò felice, tra sorrisi e scherzi, sempre in compagnia.
Nel pomeriggio, però, la casa si svuotò e Harry decise di sedersi di fronte al camino a godersi il caldo del fuoco magico.
«Ehi, James, vieni a sederti qui con me!» disse Harry a suo figlio che era alle prese con i compiti delle vacanze natalizie.
«Papà, ora non posso, sto studiando.»
Harry, vedendo che il figlio non si smuoveva dalla sedia, estrasse la bacchetta e disse:
«Accio James!»
La sedia su cui era seduto James iniziò a muoversi verso Harry. Di malavoglia, James fu costretto a chiudere i libri e a sedersi vicino al padre a parlare.
«Non ti avevo mai visto così interessato allo studio!» disse stupito Harry.
«Infatti non lo sono!» rispose James non curandosi dello sguardo interrogatore del padre. Poi, continuò: «Mi hanno ricattato, o studio o sono fuori dalla squadra di Quidditch.»
Harry sorrise.
«Continuerai dopo, ti aiuterò io se ti servirà una mano. Ora ti devo dire una cosa più importante.» abbassò la voce «I due regali non sono inutili come pensi tu! Corri a prenderli.»
James si alzò dalla sedia e corse nella sua stanza a prendere i regali che il padre gli aveva dato la notte prima.
Tornò poco dopo con un foglio di pergamena in una mano e un boccino d’oro nell’altra. Si sedette accanto al padre che iniziò a parlare:
«Conosci “i Malandrini”?» chiese Harry al figlio.
«Chi?»
«I Malandrini, tuo nonno, Sirus Black, Remus Lupin e il dannato Peter Minus. Loro hanno creato una Mappa, la Mappa del Malandrino, una mappa segreta e stregata. Dammi il foglio.» e indicò la pergamena apparentemente bianca. James gliela porse e Harry prese la bacchetta e disse quasi sotto voce:
«Giuro solennemente di non avere buone intenzioni!»
Il foglio bianco iniziò a tingersi di nero e una scritta apparve sul davanti. “I Malandrini vi danno il benvenuto”. Aprì la pergamena e notò tanti quadrati e rettangoli, ogni tanto intersecati con dei cerchi. Notò anche delle piccole scarpette che camminavano. Sotto le scarpette c’era scritto un nome. James fissò un paio di scarpette chiuse in un quadrato e lesse il nome: “Aberforth Silente”.
«Papà, ma cosa…» riuscì a sillabare in quel momento James, confuso e incuriosito allo stesso tempo.
Harry sospirò e, con il sorriso in volto, spiegò al figlio:
«Questa è una cartina magica, forse la più importante ora per te. Questa è la cartina magica di Hogwarts, che non raffigura solo la posizione delle stanze, ma anche dove si trova, in quel preciso istante, qualsiasi mago o strega presente ad Hogwarts.»
James rimase stupito della notizia e sorridendo esclamò:
«Grazie mille, papà!»
James fece per abbracciarlo ma Harry disse: «Ah, fermo! Ricordati sempre di chiudere la Mappa dopo averla usata. Ti starai chiedendo come… Non è per niente difficile!» Harry estrasse nuovamente la bacchetta e disse: «Fatto il misfatto!»
Come il foglio si era tinto di nero, ora si sbiancava. In pochi secondi, la Mappa del Malandrino tornò ad essere un inutile foglio bianco, apparentemente!
«Passiamo all’altro regalo.» esclamò Harry, poi continuò. «Ho incantato il boccino in modo che, se tuo fratello si trova in pericolo, lui inizi a volare. Con la Mappa del Malandrino lo troverai facilmente e potrai aiutarlo sempre. Il tuo regalo originale era solo la Mappa, ma dopo che ho saputo cosa è successo, ho deciso di aggiungere anche il boccino stregato.»
James fissò il padre per un po’. Si vedeva sul volto che era molto preoccupato. Malfoy era capace di insegnare al figlio maledizioni che neanche lui conosceva. I suoi figli dovevano stare molto attenti!
«Forza, ora torna a studiare!»
James si alzò controvoglia e tornò al tavolo a studiare.

***

I giorni passarono e il momento del ritorno a scuola dei ragazzi era tornato.
«Ciao papà» disse James, sorridendo al padre. Era già salito sul treno, molto prima degli altri, non voleva perdere i posti.
«Ciao mamma!» esclamò, invece, Albus abbracciandola e sorridendole. Subito dopo si spostò sul padre che lo abbracciò e gli disse: «Stai molto attento.»
«Certo Pa’!»
Si allontanò dai genitori e salì anche lui in carrozza. In quel momento, tutti gli studenti salirono sul treno e in pochi minuti questo era già molto lontano.
Tra la folla Harry riconobbe Malfoy che vedendolo, abbracciò la moglie e se ne andò.


Mi scuso per il ritardo (più di due settimane) ma ero a corto di ispirazione :). Grazie per i commenti e spero che gradirete anche questo capitolo!
Saluti da MarcoLionel97!
  
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