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Autore: Darkshin    31/08/2010    4 recensioni
Continuano le avventure degli Sprouts: tra guerre e tradimenti, due amici ancora in cerca della loro strada combatteranno per un futuro migliore. Per il loro futuro. (seguito di Full Metal Shippuden)
Genere: Azione, Generale, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Full Metal Shippuden'
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                                        Racoon' Night



Sdraiato sul suo letto, Gaara fissava il soffitto, bluastro alla luce dei fari al neon che trapelavano dalla finestra. Una persona qualsiasi al posto suo avrebbe avuto molti motivi per crollare esausto, soprattutto dopo una giornata così pesante; a onor del vero, un motivo valido per non dormire poteva tranquillamente essere il saporaccio di zuppa che aveva ancora in bocca e che non voleva andare via, qualcosa a metà tra il catrame e l'acquaragia, oppure a tenerlo sveglio poteva essere il russare contemporaneo di quaranta camerati.
Niente di tutto questo.
Nei suoi pensieri, solo una ragazza dal finto aspetto di bambina e la malizia di puttana matura, fedele solo a lui. Strinse convulsamente la coperta leggera: sapendola distante, stranamente, non si era preoccupato troppo; ma averla vicina e non poterla avere tra le sue braccia lo faceva andare pazzo.
Di scatto, si tirò su a sedere. Fanculo. Dicevano che l'unico modo per liberarsi di una tentazione è cedervi, no?
Ma non era diventato il capo di una potente organizzazione criminale cedendo agli impulsi: si rimise a letto, aguzzando l'orecchio e cercando di andare oltre i rumori della stanza affollata. Qualcuno stava passeggiando fuori l'edificio, sentinelle, probabilmente. Non era sicuro di quante potessero essere, così si impose di aspettare, in modo da fissare gli ultimi dettagli ed evitare sbagli

Nella sua villa, Hanabi era ancora sveglia. Con circospezione, aprì la porta, spiando a destra e a sinistra. Nessuno. Era evidente che all'interno della casa non c'erano soldati, come si era aspettata.
Si concesse un sorriso interiore, le cose sarebbero state immensamente più facili
"Dove stai andando?" la gelò una voce familiare, non appena mise un piede fuori dalla stanza. Non si era minimamente accorta dell'arrivo di suo padre.
"Colonnello Hyuga, che piacere vederla a quest'ora tarda" ghignò con sfrontatezza, mentre il padre stringeva i denti così forte che quasi stava per spezzarli.
Era evidente che avrebbe voluto colpire la ragazzina, ma lei lo anticipò
"Non così in fretta. Ricordi il patto? Davanti alle persone io avrei fatto la brava bambina di papà, ma poi... nemici come prima"
L'unico modo per non perdere la faccia per il prode colonnello: la sua carriera sarebbe stata compromessa dallo scandalo se si fosse venuto a sapere delle imprese di sua figlia minore e di suo nipote, tanto per inciso. Per l'ultimo forse c'era ancora speranza di recuperarlo alla sua parte, ma nonostante fosse sprovvisto di istinto paterno, sapeva con certezza che ormai non aveva più potere su Hanabi. Ciò nonostante, aveva voluto tentare: entrambi avevano solo da guadagnarci, in fondo
Il silenzio si fece pesante, finché Hinata non si affacciò fuori dalla stanza
"Andiamo?"
Ora ci si metteva anche la maggiore? Ma che diavolo di discendenza aveva, cosa c'era di storto?
"Andare dove?" ringhiò in direzione dell'ultima arrivata, che non si scompo se
"Sul tetto"
"A vedere le stelle" colse la palla al balzo la più piccola, rincarando la dose con sufficenza "Leaftown è troppo inquinata, qui il cielo è limpido e ci sono poche luci"
"Ma guarda" commentò beffardo l'uomo "Non pensavo che mia figlia fosse così romantica"
"Buffo, vero? Credo di aver ripreso da mia madre, in questo"
L'ultima parola era sempre la sua: voltandosi, lasciò il padre in piedi come uno stoccafisso, avviandosi verso il tetto con la sorella maggiore al seguito
Effettivamente, il cielo era di un blu intenso: in inverno, l'aria era limpida e fredda e le stelle sembravano creare un soffitto di brillanti scintillanti; affacciata alla balaustra del tetto, Hanabi si voltò verso la sorella
"Grazie sorellona" ghignò birichina "Non fosse stato per te.... stavo dimenticando una cosa fondamentale" fece più seria, affacciandosi per osservare il perimetro della villa, sorvegliato da diverse sentinelle. Le stelle continuavano a brillare fredde, ma lei aveva occhi solo per quello che stava succedendo sotto di sè.

"Uno... due e tre. Tre persone"
Stavolta era sicuro. A giudicare dal rumore, erano in tre a fare la guardia; nessun uggiolio o latrato o rumore di catene, quindi niente cani. Meglio così.
Rapido e silenzioso, Gaara raccolse da sotto il letto gli scarponi, allacciandoli alla svelta. Ogni minuto che passava era un minuto in meno che poteva passare con la sua ragazza.
In una tasca nelle mutande aveva messo qualcosa che forse gli sarebbe stato utile; Naruto aveva abbandonato una maglietta pulita ai piedi del suo letto, raccolse anche quella usandola a mò di cappuccio. Per un attimo fu tentato di risolvere lì e subito la faccenda con il Nara, ma poi Naruto e Temari si sarebbero discretamente incazzati e poi non aveva tempo, quindi lasciò perdere per il momento.
Attento al rumore, aprì la porta sul retro: nessuno. Il campo era immerso nel buio, rischiarato appena dal chiarore dello stellato e dei pochi fari che sorvegliavano i confini: evidentemente la loro unica preoccupazione era quella di impedire gl ingressi e le uscite illegali, mntre se ne fregavano di quello che succedeva all'interno del campo.
Nonostante l'area fosse piuttosto estesa, il ragazzo aveva già fatto i suoi conti, programmando una rozza mappa nella sua testa: forse era stato un pò imprudente da parte sua, agire con così poche informazioni, ma per una volta cedeva all'istinto.
A testa bassa, evitando di passare davanti alle finestre Gaara procedeva con rapida cautela, attento ad ogni minimo rumore che potesse significare pericolo. Alloggi. Alloggi. Lo spaccio. Bidone giallo dietro lo spaccio...
"Ehi, tu!"
Il fascio potente di una torcia lo investì in pieno, abbagliandolo per un istante, prima che si mettesse a correre: alle calcagna, sentiva la sentinella, con gli altri due compari che lo avevano immediatamente raggiunto.
Non c'era tempo per pensare: il rosso correva e basta, nel tentativo di seminarli: davanti a sè, una specie di sottopassaggio.
Forse gli era venuta una idea.

Era passata un ora, da quando aveva cominciato la sua attività di osservazione, scambiando al più qualche parola distratta con la sorella, tanto per fare intendere a eventuali spioni che fosse una tranquilla serata tra sorelle: adesso aveva tutte le informazioni che le servivano, lo schema dei cambi di guardia e i relativi punti ciechi.
Storse la bocca, disgustata. Ma chi addestrava quei tipi, il Pupazzo Kon? Conoscendo suo padre, doveva aver provveduto di persona, quelli dovevano essere i suoi "pretoriani".
Meglio così. Gabbarli sarebbe stato più divertente.
Aspettò tre minuti, il tempo in cui le due guardie  sotto di lei si fossero date il cambio lasciando scoperto un angolo: la facciata orientale della villa, piena di decorazioni architettoniche e di griglie di legno per le piante rampicanti era quasi una autostrada a quattro corsie per lei, con tanto di illuminazione.
Aveva visto giusto: fu tanto rapida e silenziosa che era già nel folto della vegetazione che circondava la villa prima ancora che i guardiani fossero in vista.
La villa era in leggera collina rispetto al resto del campo: la ragazzina si appiattì nell'erba, per osservare la situazione o almeno quel poco che riusciva a distinguere. Verso l'estrema sinistra del campo si muoveva freneticamente una torcia, lanciando bagliori dappertutto: praticamente le sentinelle le stavano rivelando la loro presenza, così Hanabi si diresse verso l'estrema destra, protetta di tanto in tanto da qualche albero, o da una finta trincea o dalle prime file di baracche buie
"Spero che ne valga la pena...." mormorò a sè stessa, facendosi per un istante compagnia con la sua voce. Nessun rumore sospetto, poteva procedere tranquillamente. Di tanto in tanto, alla sua sinistra, vedeva ancora guizzare la torcia bianca, che la rassicurava.
Sorpassato un bidone giallo, sapeva di essere arrivata. Con cautela, si affacciò alla finestra della baracca dove Gaara dormiva con i suoi compagni, ma non appena si alzò...
"Non ti muovere!"

Le tre sentinelle imboccarono velocemente il sottopassaggio, ma all'uscita la strada si divideva in più vie. L'intruso incappucciato doveva avere imboccato una di quelle, così decisero di dividersi e tenersi in contatto con le ricetrasmittenti. Il suono dei passi diventò rapidamente lontano e quando il silenzio fu assoluto, qualcosa cadde dal soffitto del cunicolo.
Gaara si era velocemente arrampicato, puntellandosi contro le pareti con mani e gambe e nascondendosi contro una delle grosse tubazioni per l'acqua che passavano per lì sotto.
Il ragazzo sospirò tra sè "Che seccatura..." si morse la lingua. Così somigliava troppo a suo "cognato".
Però non potè trattenersi dal sentirsi ammirato di sè per l'eccellente manovra: chissà, forse in una vita precedente era un ninja?
Il difficile era passato, ormai era fuori dalla cittadella di baracche: usare l'ambiente per avanzare non era un grosso problema, soprattutto l'ultimo tratto, che creava una naturale barriera vegetale di piante in modo da impedire alle persone del campo di vedere quello che succedeva all'interno.
Ormai Gaara aveva raggiunto la siepe che circondava la casa e poteva farsi una idea più precisa della situazione, in modo da trovare un varco per entrare, ma quando stava per entrare in azione, sentì la pressione della canna di una pistola puntata alla tempia: un soldato lo teneva sotto tiro davanti a sè mentre l'altro lo bloccava da dietro. Non aveva sentito niente. Dovevano essere dei professionisti di buon livello.
"Muovi un muscolo e sei morto" gli intimò quello alle sue spalle "Togliti il cappuccio. Lentamente."
Gaara fece come gli era stato chiesto. Rimpianse di non essersi portato il trucco appresso per alterare i connotati, ma ormai la frittata era fatta
"Una recluta. Che cazzo ci fai fuori dalla camerata, eh?"
"E soprattutto, che cazzo ci fai qui? Questa è la villa del Colonnello Hyuga"
"Lo so" rispose con freddezza: aveva già riguadagnato la sua abituale compostezza dopo il primo attimo di stupore, ma non durò a lungo. Il soldato davanti a sè lo colpì con violenza con il calcio del fucile alla mascella
"Lo so, signore." lo corresse, mentre il ragazzo si asciugava il sangue "Lo sapevi. Bene. Cosa cercavi, qui?" gli ripuntò il fucile.
Con calma, Gaara aprì il pugno che aveva serrato, mostrando una cosa raccolta poco prima di essere catturato
"U... un fiore? Mi prendi per il culo!?"
"Un fiore di oleandro" precisò "Mi hanno sfidato a venire qui di notte: come prova, avrei dovuto portare questo"
Il tono era gelido, sicuramente non quello di un giovane che confessa una ragazzata; il soldato alle sue spalle strinse un pò di più la presa, facendo arrivare alle narici di Gaara un odore familiare
"A me non mi convince affatto" dichiarò quello davanti "Portiamolo dal Colonnello"
"Io ho una proposta migliore: vediamo se vi convince"

"Si-signorina Hanabi?!"
"Oh, caporale Ebisu! Che fortuna!" singhiozzò la ragazzina, slanciandosi verso di lui con le lacrime agli occhi
"Che... che le è successo? Perchè siete qui fuori?" La tentazione di abbracciarla era forte, ma la consapevolezza del grado e della presenza dei suoi uomini lo trattenne
"Dovete essere un angelo, caporale... sono uscita per fare un giro, quando cambio letto non riesco mai a dormire, e ora..." fece una con una vocina piccola piccola "ecco... insomma, non so più come tornare indietro! Stavo cercando qualcuno già sveglio per indicarmi la strada e siete arrivato voi, fortunatamente" sorrise, piena di riconoscenza
Aveva avuto fin troppo Ebisu per una giornata sola: declinò gentilmente le sue galanti offerte di riaccompagnamento adducendo vaghe scuse, per poi incamminarsi nella direzione che gli aveva indicato con tanta gentilezza il babbeo.
Se l'occhialuto avesse avuto il potere di leggere nella mente, i pensieri di morte dolorosa che stava progettando Hanabi gli avrebbero tolto il sonno per un bel pezzo, anche se furono interrotti bruscamente: davanti al bidone giallo, qualcuno stava trafficando ma si voltò non appena sentì i passi della ragazzina. Stupefatto, i suoi occhi color acquamarina sembravano aver divorato la faccia per come erano spalancati; dal suo canto, un soffice rossore affiorò sulle guance della giovane, che si era coperta la mano per non strillare.
Un solo attimo di breve incredulità e Hanabi era già tra le braccia di Gaara: si stringevano, come se l'uno avesse voluto fondersi con il corpo dell'altro; nemmeno si baciavano o parlavano, mugolavano dalla gioia, testa contro spalla, le esili braccia che stringevano l'ampio torace, la guancia che sfiorava la tempia.
Un leone spelato con la leonessa dalla lunga criniera.
"A quanto pare non mi libererò mai di te, donna". La voce non era più gelida, ma soltanto bassa e profonda. La ragazza scosse il capo
"Tu sei il mio tasso, io la tua pulce: scrollati finché vuoi, non ti abbandonerò mai"
"Quanto romanticismo in una persona sola!"
"Sei il secondo stanotte che mi dice una cosa del genere" rise, per osservarlo più attentamente "Ma... sei ferito!"
In breve il ragazzo le raccontò della sua cattura
"... fortunatamente quello che mi ha preso aveva addosso odore di stupefacenti. Ho promesso loro un pò della roba che avevo portato in cambio della libertà e che gliela avrei nascosta qui... a momenti verranno a prenderla" borbottò abbattuto per poi ringhiare "Mi hanno persino minacciato... mi hanno minacciato di passare da loro se voglio fare entrare  erba o roba del genere nel campo."
"Bastardi" sibilò lei, comprensiva. Ma appoggiata la testa al petto del suo uomo, nascose un sorrisino malvagio "Hai detto che stanno venendo qua, giusto? Ora ci pensa la tua Hanabi. Nasconditi e stà a guardare"

Quella stessa notte, da dietro un mucchio di casse vuote dello spaccio, Gaara potè godere del talento da attrice della sua ragazza: aveva portato Ebisu e i suoi nel luogo della consegna, dove le sentinelle avrebbero dovuto raccogliere la busta d'erba lasciata da Gaara.
Il colmo, quello che rischiò di strappare una sonora risata al ragazzo, si ebbe quando quelli tentarono di dare la colpa a "una recluta": con la massima tranquillità, Ebisu li informò che la signorina Hanabi li aveva sentiti dire che in caso di necessità avrebbero dato la colpa a uno dei nuovi arrivati!
A nulla valsero le proteste: una sommaria perquisizione e gli agenti trovarono altre sostanze illegali addosso agli idioti, rendendo la loro posizione estremamente difficile.
Il colpo di grazia lo diede proprio Hanabi, che montò su un tale casino da ragazzina perbene di buona famiglia, tutta casa e chiesa (ovviamente minacciando di informare il padre della questione e che lui sarebbe stato totalmente d'accordo con la figlia) che il caporale si convinse della assoluta necessità di cacciare fuori i due dal campo quella sera stessa.
Nel frattempo, mentre i due venivano scortati da un ufficiale per formalizzare la cosa, Gaara ne approfittò per tornare con tutta tranquillità agli alloggi, nonostante tutto, soddisfatto: era come diceva quello, "amare non vuol dire passare tutta la vita insieme in pace, ma lottare per stare anche solo un istante con la persona che ami."*
O qualcosa del genere
 

*Palesemente rubata a una fic di Omega. Perdonami ^^
 

Angolo recensioni:

yuki21: il fatto dei capelli è ispirato a una stroia vera. La mia ç_ç li avevo fatti crescere per un anno, lunghi lisci e castani. Poi al lavoro sono stato costretto a mettere mano alla macchinetta X(. Miserie umane. Se le ragazze sensibili non ti stanno bene, questa sarà la fic che fa per te. Tutte le ragazze sono "toste", anche HInata. Vabbè, magari lei non immediatamente, però.,..

Sahrita: ahah, si, l'ho visto, ma pensavo più a Full Metal Jacket. Poi i film di guerra mi piacciono un sacco, quindi sono abbastanza documentato sull'argomento.
"Scrittoagnaficamente" m'è piaciuta, un neologismo che rende l'idea. XD farò del mio meglio per meritarmelo il più spesso possibile.
Per il ritardo... bè, oggi sono stato assalito da un orda di tedeschi cappuccinomani, spero sia abbastanza originale come giustificazione :-)

Vaius: Eh, anche Ibiki sorride, e come Zabusa ha capito, non è un buon segno. Diciamo che involontariamente il colonnello gli ha dato buone notizie riguardo l'identità dei giovani e magari lui vuole tentare di bissare il successo del gruppo di allievi più famoso dell'esercito. Certo che... quando scrivevo immaginavo i personaggi con i capelli quasi a zero: sono brutti sul serio!

luminum10: sono contento ti sia piaciuto! Ti posso assicurare che non ci sarà tempo per una seconda passata dal barbiere per i ragazzi, ma... Niente spoiler :-)

Lily Evans 93: ti capisco benissimo... anche io dovrei preparare un esame ma ogni volta vedo il libro, lui mi vede, ci salutiamo e poi ognuno per la sua strada. Mah, spero che mi facciano passare perchè sono bello, aitante e simpatico (modestia-time). Già, che morino sorrida preoccupa un pò, giusto. Farà del suo peggio, ma i ragazzi non si faranno spezzare (spero). Anche tu una fan di Sakura la tosta? XD Non potevo mica mandare in guerra una piagnona :-)

wari: eccovi servita, mia buona amica. Come le avevo promesso, oggi ho aggiornato, spero che il piatto sia di vostro gradimento U_U. Ancora un pò di Hanabi e di GaaHana, tonico sovrano contro la depressione, mi fanno morire sti due: stanno scalando la classifica delle coppie più amate XD
Kakashi e Anko, ti sono piaciuti? Penso sia una bella coppia, ma anche Zabusa è un personaggio che si è visto troppo poco... dove diavolo sono le sfere del drago quando servono?

Dark









  
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