che genere di vita
vorresti avere
puoi averla, certo
cerca solo di ottenerla
guarda come fanno alla tivù
guarda come puoi
piacere tu
renditi un quadrante di pulsanti
chi arriva ne spingerà uno
e tu non potrai essere assente
dovrai essere lì per lo spettacolo
me, mi fai sempre piangere senza lacrime
per te, per noi, non so più perché...
e il lupo
il lupo comparve un giorno come un altro
non sono più riuscito
a togliermelo di dosso
e un lupo
un lupo prese l'abitudine di accompagnarmi
non ci ho più capito niente d'allora, o forse ho iniziato a capire quasi tutto
che tipo di aria
si respira qui
annusando il vento nella
speranza di sentire voi
lontani, sulle vostre
strade e con le vostre
cose di sempre e di mai
quando ci rivedremo,
poi
ce le racconteremo
ma io, io con lei
la solitudine, andiamo d'accordo
però rivederci, una festa, un incontro
nel sollievo di sentirvi
ancora vivi, tangibili, e in fondo
inafferrabili, forse
un po' come me
e il lupo
il vecchio lupo mi sorride, si scuote via di dosso il passato
mi ammicca sempre come
se fosse la prima e l'ultima volta
e quel lupo
quel familiare lupo
che batteva il marciapiede, seguendomi
gli ho detto che poteva tornare, ad essere me, ed io lui, come in origine è
che specie di razza
quella mia, quella sua
mi hanno detto
di totem, spiriti e magie
io non credo a niente
come di consueto
tranne che a voi, tranne
che a noi, come al solito noi
e qualsiasi cosa ci porti
come da capo su stesse strade
dove voi vedete aria e vuoto
scorgo brillargli i denti
sfavillargli gli occhi
dice le parole che forma
la mia bocca assorta
è come il mio riflesso
senza specchio
affinché mi riconosca
affinché io lo riconosca
e ci riconosciamo
e un lupo,
mi ha confidato le sue debolezze, ma non riuscivo a dirgli di me
capii, che i lupi si riconoscono, solo se ci sono grandi sprazzi nelle nuvole
e il lupo,
il lupo che io sono e me è, uno strano tutt'uno di bianco-grigio-nero, e caffé
cantando nella notte, senza le scarpe rotte, corrono veloci le zampe nude