A/N:
Sì lo so, teoricamente dovrei finire “Castiel’s
First Date”, ma
quest’idea non aveva nessuna intenzione di lasciare il mio
cervello quindi... Nella mia mente bacata dopo aver sventato l'Apocalisse tutti insieme Gabriel e Cas viaggiano e cacciano con Sam e Dean (yay! Il sogno di ogni fangirl)
Disclaimer:
Stavo giusto andando a firmare il contratto che mi avrebbe dato
pieno possesso dei ragazzi quando sono stata brutalmente rapita da dei
loschi
figuri che si fanno chiamare “Impala lover”,
“Stanford student” e “Huggy Bear”,
purtroppo indossano delle maschere e non so dirvi chi sono. Tutto
ciò per dirvi
che non possiedo nulla. Ancora.
Dear Diary. No Wait. Dear Dean.
Prologue
Le
ruote dell’Impala sfrecciavano
sull’asfalto bagnato dalla pioggia, i quattro passeggeri
scrutavano la strada,
gli unici rumori udibili erano il tamburellare delle gocce
d’acqua che si
infrangevano sulla carrozzeria lucente del veicolo ed il motore dello
stesso.
Nessuno
osava rompere quel silenzio
carico di tensione.
“Dean
come devo dirti che mi
dispiace? Non sapevo assolutamente che fosse un uomo, voglio dire
l’hai visto?”
sbottò all’improvviso Gabriel facendo sussultare i due
cacciatori ormai
abituati all’assenza di suoni e guadagnandosi una strana occhiata
dal fratello.
“Gabriel,
non avevamo concordato di
non parlarne più?” chiese Dean, la voce più bassa
di almeno due ottave, tutto
ciò che voleva era dimenticare. Senza contare che in quel
preciso momento la
sua preoccupazione era rivolta altrove.
“Lo
so, lo so, quello che succede a
Las Vegas rimane a Las Vegas, ma è da quando siamo ripartiti che
parli a
malapena” ribatté l’arcangelo continuando a ricevere
occhiatacce da Castiel,
seduto accanto a lui, e da Sam che ora si era girato a guardarlo.
“Cavolo
Gabe! Ma li hai notati i demoni
che ci inseguono neanche fossimo in un dannatissimo film
d’azione?” sbottò il
maggiore dei Winchester.
“Ah,
quelli, beh sì, ma non credevo
che un paio di demoni fossero un problema per Mr. Faccio Fuori Demoni
Neanche
Mi Pagassero Per Farlo e suo fratello Mr. Uccidere Demoni Mi
Libererà Dal
Fardello Della Colpa E Mi Redimerà” replicò il
diretto interessato, la voce
permeata di sarcasmo “Sai però, quella del film
d’azione non è una cattiva idea,
preferisci “The Fast And The Furious” o “Indiana
Jones”?”.
“Cas,
sei sicuro di non poter fare
nulla?” chiese Sam ignorando apertamente l’arcangelo.
“Sì,
sono diventati più furbi, si
sono tatuati sigilli enochiani addosso, né io né Gabriel
possiamo toccarli o
usare i nostri poteri su di loro” rispose l’angelo,
aggrottando le
sopracciglia, cercando una soluzione.
“C’è
un centro commerciale a pochi
metri, li attiriamo sul tetto, li prendiamo di sorpresa e li uccidiamo
con il
coltello” disse improvvisamente Gabriel con una nota annoiata
nella voce e
senza alzare gli occhi dalle proprie unghie, improvvisamente
l’elemento più
interessante del mondo.
“Gabriel,
amico, non cessi mai di
sorprendermi” disse Dean, con un sorriso divertito sul volto
“quando non fai il
completo idiota sei quasi intelligente”.
Con
un’abile torsione dello sterzo
il cacciatore parcheggiò l’auto in uno dei posti rimasti
vuoti.
“Allora,
il piano è questo, io e Sam
andiamo sul tetto, prepariamo una trappola del Diavolo, appena
arrivano,
Gabriel e Cas li attirano da noi, facendo in
modo che nessuno si faccia male, alla fine li uccidiamo con il
coltello,
tutto chiaro?”
“Chiaro”
risposero gli altri tre all’unisono
prima di uscire dalla macchina.
L’attesa
sul tetto sferzato dalla
pioggia era estenuante, sembrava infinita, i secondi scorrevano lenti
come ore,
ad un tratto i due esseri celesti si materializzarono di fronte ai due
fratelli.
“Stanno
arrivando” disse Castiel
mantenendo un tono di voce quasi inaudibile.
La
porta che dava sul tetto si
spalancò, il rumore attutito da quello del vento che fischiava
in tutte le
direzioni, i due demoni la oltrepassarono, armi in mano e orribili
ghigni sul
volto.
Un
attimo e tutto si concluse,
niente parole, niente grida, in meno di un minuto entrambi gli esseri
infernali
erano stati uccisi.
“Okay,
io direi che ci siamo
meritati un po’ di riposo” esclamò Dean rientrando
nell’edificio.
“Potremmo
rimanere qui per un po’,
almeno finché non smette di piovere” replicò Sam
con un’alzata di spalle, un po’
di tempo libero avrebbe fatto bene a tutti, da quando avevano fermato l’Apocalisse e richiuso Lucifero nella
sua prigione
tutti i demoni e parecchi degli angeli avevano deciso che la caccia al
Winchester era la cosa più divertente del mondo.
“Fantastico!
È da quasi vent’anni
che non entro in un centro commerciale” disse Gabriel suonando
incredibilmente
eccitato.
Erano
appena arrivati all’ultimo
piano quando accadde, Dean si stava avvicinando ad uno degli stand per
comprare
qualcosa da mangiare e non si era accorto dell’uomo che gli si
stava
avvicinando da dietro.
Un’unica
pugnalata alla schiena,
quattro parole “Ti aspetto all’Inferno”, una colonna
di fumo nero e tutto era
finito.
Il
primo a reagire fu Gabriel che
con un unico gesto delle dita cancellò la memoria dei presenti
che cominciavano
ad affollarsi sul luogo in cui giaceva il corpo senza vita del maggiore
dei
fratelli Winchester, corpo che con un altro schiocco di dita
sparì nel nulla
senza lasciare neanche una goccia di sangue sul pavimento giallognolo
della
sala.
L’unica
cosa fuori posto era un
diario, nero, rilegato in pelle, giaceva a terra, esattamente dove un
momento
prima era stato il cadavere del cacciatore.
Sam,
gli occhi già inondate di
lacrime guardava muto l’arcangelo raccogliere l’oggetto da
terra e tenerlo in
mano con un sorriso trionfante sul volto.
“Amici
miei, sono lieto di annunciarvi
che avevo preso provvedimenti riguardo ad un’eventualità
del genere, non c’è
nulla di cui preoccuparsi tra poco riavremo il nostro carissimo Dean
tra noi,
ancora più rompipalle di prima”
Proprio
in quel momento una
ragazzina che non dimostrava più di sedici anni attraversava la
sala e, troppo
occupata a tenere gli occhi incollati alle pagine del libro che stava
leggendo,
non aveva visto i tre uomini fermi davanti allo stand dei dolci.
L’impatto
non era stato troppo
forte, ma Alice, questo il nome della giovane, non era esattamente
rinomata per
lo straordinario senso dell’equilibrio e andare a sbattere contro
quell’uomo
dal sorriso contagioso l’aveva mandata direttamente a terra,
sparpagliano tutti
i suoi recenti acquisti, compreso un diario, nero, terribilmente simile
a
quello che fino ad un momento prima l’uomo teneva in mano.
Dopo
delle scuse frettolose e dopo
aver raccattato tutte le sue cose, la ragazza, cercando di nascondere
il volto
arrossato dall’imbarazzo, si rialzò e se ne andò,
decisa ad arrivare a casa il
prima possibile.
Se
uno dei due avesse fatto più
attenzione avrebbero potuto notare che ciò che avevano raccolto
dal pavimento
non era ciò che vi avevano fatto cadere, ma la ragazza era
troppo distratta e l’uomo
troppo eccitato per accorgersene.
E
fu così che Alice Jones tornò a
casa con l’anima di Dean Winchester dentro la borsa.