Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: kannuki    06/09/2010    2 recensioni
Amitiele è un Arcangelo. Uno di quello con le palle. E' mancina, fotofobica e stende Caduti con una Remington Ultra-Tech 870. Si è messa in testa di dare la caccia a Lucifero per movimentare le giornate sempre uguali, fregandosene dei divieti.
Adrien Lebeau non è un sant'uomo. Ha perso l'anima nella lotta contro il Demone che cercava di possedere la bella Safyia. Adrien è un eroinomane autolesionista. Per questo ha deciso di buttare tutti i rasoi e si è lasciato crescere la barba.
“Mia nonna diceva sempre che era meglio darsi alla fuga, se ti trovavi di fronte un Angelo del Signore. Che i motivi, di solito, erano due: portare messaggi o strappare qualche anima prima del tempo. Tu perché sei qui?”
Gabriele ghignò come un folle, soppesò un coltello da caccia dalla lama brunita e lo infilò nella cintura dei pantaloni. “Ho l'aria di uno che reca una missiva?"
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Mano Sinistra di Dio'
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Però! Non fosse stato un sant'uomo, avrebbe festeggiato in quel luogo fino alla morte!

Hai scelto?”

Vecchia ruffiana! Gabriele si voltò accigliato. In realtà stava morendo dalla risate dentro di se. “Quella che cerco non c'è.”

Lilith lo fissò da capo a piedi e scrollò i lunghi capelli rossi “chi stai cercando, Angelo?”

Una donna sulla trentina. Capelli e occhi scuri, origine orientale.”

Devi dirmi qualcosa di più” mormorò sfiorandosi il mento con un dito. “Pensavo avessi deciso di abbandonare la retta via per un'esistenza molto più vera. E carnale.”

Gabriele sogghignò e si avvicinò alla donna “stai facendo la gattina con me, piccola?”

Non avvicinarti, il tuo fetore angelico mi è insopportabile” borbottò sventolando una mano.

Le cipolle del cheeseburger” ridacchiò tirando indietro la testa. “Ti dirò il suo nome: Safyia.”

Lilith lo fissò negli occhiali e alzò il mento “e pensavi di trovarla qui, fra le mie ragazze?”

No, volevo solo rilassarmi la vista” ridacchiò facendola quasi sorridere. “Andiamo, dove posso trovarla?”

Non sono la sua padrona. Devi parlare con Azafir.”

E sia” sussurrò abbassandosi un po' e inondandola con l'alito cattivo “dove posso trovarlo?”

Non puoi trovarlo. E' nella Dimensione dove neppure tu puoi accedere senza permesso.”

Lo vedremo” dichiarò tirando fuori il fucile dal soprabito “a chi devo sparare per aprire un Portale?”

I sussurri sbigottiti delle donne attorno a lui, fecero accigliare Lilith “mettilo via. Non mi piace la violenza.”

E cosa ci facevi a casa di Adrien Lebeau? L'ho trovato in una pozza di sangue.”

La rossa si alterò e per un istante, Gabriele vide i suoi capelli fluttuare “volevo solo divertirmi! Quello stupido ha preferito tagliarsi la gola che cedere a me!”

Un uomo onesto che non si è lasciato corrompere” commentò sereno “ti rode, eh?”

La furia di una donna era terribile. Quella di Lilith addirittura biblica. Gabriele sogghignò senza ritegno “troverai un altro poveraccio da svuotare delle sue energie maschili!” Le diede le spalle camminando verso l'uscita. Mantieni il cuore puro e intatto, si ripetè più volte. Ma era troppe e tutte bellissime. Mettermi alla prova in questo modo è quasi scandaloso, Boss, pensò alzando gli occhi al Cielo.

Gabriele!”

L'Arcangelo si voltò svogliato.

Vuoi trovare Azafir? Va da Lucifero. Ma portagli qualcosa in cambio. Conosci le regole.”


Ehhh, il caro vecchio Lu, pensò ciondolando verso il Covo dei Dannati. Sapeva benissimo quello che voleva da loro. Gabriele entrò e nessuno provò a fermalo. Neppure Asmodeo che lo seguì con aria seccata e i denti in mostra. Prese l'ascensore e contemplò anche l'idea di fermarsi al bar per una bevuta ritemprante. Ma non aveva molto tempo da perdere. Quando le porte si aprirono, Gabriele si spalancò in un sorriso irritante. “Ciao Lu!”

Che cosa vuoi, Arcangelo?” sibilò restando immobile dall'altro lato dell'ascensore “il mio livello di tolleranza è pari allo zero.”

Non fai tanto il cazzone con me, eh?” ridacchiò cambiando gamba d'appoggio “voglio un salvacondotto per l'Altra Dimensione.”

Lucifero lo scrutò senza alcuna espressione. “Perchè dovrei acconsentire?”

Perchè c'è un fucile divino puntato alle tue palle e uno psicopatico celeste dall'altra parte. Non cercare di scoprire chi fa più male dei due.”

Non è con la minaccia che otterrai il salvacondotto.”

Gabriele si avvicinò alle porte spalancate e inclinò la testa. “So che cosa vuoi e sono qui per dartelo.”

La mimica facciale di Lucifero mostrò tutta la sua sorpresa. Gli occhi crepuscolari guizzarono di piacere. “Sacrificheresti tua Sorella per un permesso di accesso all'Inferno?”

Gabriele fece passare il chewingum che stava masticando da un lato all'altro della bocca. “Ordini dall'alto.”

- - -

Metti questa e non toglierla per nessuna ragione.”

Amitiele prese la catenina che le porgeva e la guardò. La minuscola crocetta d'oro risplendeva fra le dita. Armeggiò con il laccetto di pelle e lo impigliò fra i capelli. Adrien le tolse la catenina dalle mani e girò dietro di lei. Amitiele raccolse la chioma da un lato e il contatto lieve con le dita di Adrien la fece rabbrividire. Il cuore batteva disordinato. L'Arcangelo si leccò le labbra e lo guardò di sbieco. Gli sembrava innocuo come un adorabile cucciolo di cane. Forse lui poteva spiegarle cosa stava succedendo.

Fatto.”

Avrei bisogno di parlare con te.”

L'uomo restò a guardarle la nuca “se vuoi parlare di teologia o convincermi che...”

No, Dio non centra nulla” commentò voltandosi di qualche grado. “Si tratta di me. Del mio involucro fisico.”

Il suo bellissimo corpo non aveva bisogno di commenti. Di certo, non sarebbe riuscito ad esprimere un parere. Si autocensurava quando intravedeva il seno dalla scollatura o i jeans disegnavano la linea dei fianchi. “Qual è il problema?”

Non lo so” sbottò scuotendo la testa “quando sono arrivata, andava tutto una meraviglia. Col tempo, il mio essere ha subito un cambiamento. Sento cose che prima non sentivo e provo delle sensazioni a cui tento di dare un nome...” la voce si affievolì fino a scomparire. Adrien si sedette di fronte a lei, sul tappeto, al centro di un cerchio magico. “Ti stai umanizzando.”

Noi diciamo 'corrompendo'.”

E' un termine poco gradevole” le fece notare tranquillo “sentire o provare piacere, non è male.”

Cos'è questo profumo che sento?”

Incenso di erbe magiche. Oppio e molto altro.”

Penso che mi piaccia. Ma non ne sono sicura” mormorò guardandolo negli occhi “quando Lu mi ha toccata... che fai?” domandò quando vide che le accarezzava il palmo della mano.

Che cosa provi?”

Amitiele seguì il movimento lento e il formicolio le raggiunse il braccio “mi fa venire da ridere.”

Ed è male?”

No”. Scosse la testa e Adrien la lasciò andare. “Quando Gabriele mi tocca... è strano. Mi piace... ma non è... come...” Amitiele arrossì vivamente e capì che provare piacere al tocco del Demonio equivaleva ad un'espulsione per cattiva condotta dal Regno dei Cieli. Con tanto di sculacciata.

Io ti ho toccato. Che cosa hai provato?”

Amitiele lo guardò a lungo e bisbigliò un 'non lo so' che lo spinse ad avvicinarsi.

Cosa senti quando sei con me?”

Tranquillità” Amitiele battè le palpebre privandolo per un attimo della visione celeste che riempiva il suo mondo. “Mi fido di te.”

Bene” mormorò imbambolato “Ami...”

Perchè mi chiami così?”

Ti infastidisce?”

No. Mi piace” mormorò e si avvicinò di qualche centimetro “mi fa sentire protetta.”

Cavolo, che complimento!

Ho detto qualcosa di male?”

No. No, anzi...” sussurrò un po' perso nei propri pensieri “non mi capitava da tempo di ricevere appoggio da qualcuno.”

Sei troppo duro con te stesso.”

Adrien chiuse gli occhi quando gli posò una mano sulla testa.

Dimenticavo che non sono più un Angelo vero...” mormorò interrompendo la carezza.

No, non smettere” disse fermandola e posando una mano sulla sua “non darti per spacciata...”

Non penso di poter tornare in Cielo. Sono destinata alla mortalità.” La voce si era spezzata. Adrien l'abbracciò di slancio, sentendola irrigidirsi per la sorpresa. “Ti proteggo io” mormorò nel suo orecchio “fidati...”

Amitiele provò a ricambiare la stretta. Non ci riusciva. “Ehi... hai mai pensato che un giorno avresti abbracciato un Angelo?”

Non ho mai immaginato niente di tutto questo, pensò infilando le mani sotto i capelli. Era fresca e morbida. Il suo cuore non era morto con Safyia. Si dava particolarmente da fare, in quel momento. L'esorcista aprì gli occhi e la scostò da se. Quel modo di protendersi verso di lui... sapeva cosa voleva dire? Gli occhi celesti erano annacquati e assottigliati in un'espressione di estremo piacere. Le labbra socchiuse lo attiravano come una calamita. La baciò a fior di labbra e Amitiele trasalì e si scostò all'indietro. “Pazzo, potrei portarti via l'anima per... oh... scusa.”

Adrien battè le palpebre facendole capire che era tutto a posto. Si aspettava una folgore divina per quel gesto impulsivo e sconsiderato, ma non successe nulla. Baciare un Angelo in crisi esistenziale... che trip! “Libero arbitrio” mormorò restandole vicino. “So che è da vermi giocare la carta del libero arbitrio, ma...”

Hai ragione. Posso scegliere” disse distogliendo lo sguardo. “Carino, il bacio.”

Quello non era un bacio” sussurrò spinto da una forza interna che non sapeva identificare. Ne acuiva le riserve di coraggio latente. “Posso baciarti davvero?”

Amitiele lo fissò perplessa. Se quel contatto labiale era stato gradevole, cosa avrebbe provato con un bacio? Non era tanto sicura di volerlo scoprire. Scosse la testa e si tirò indietro. “Non voglio peggiorare le cose.” Si rialzò dal tappeto con estrema lentezza. “Sono a pezzi, vado a dormire.”

Adrien la osservò allontanarsi, poi crollò di schiena a terra. Portò le mani alla faccia e la stropicciò. Il più grosso due di picche della sua vita glielo tirava un Arcangelo! Però, pensò sorridendo, non è da tutti...

Amitiele si lasciò andare sul letto, faccia avanti e sospiro sconsolato. Le cose erano già peggiorate. Baciare Adrien sarebbe stato il minimo! Voltò su se stessa e fissò il soffitto cercando di trapassare le mura. “Mi stai mettendo alla prova, vero?” domandò a voce bassissima. “Non sto andando molto bene...” chiuse gli occhi e il rumore di uno svolazzare d'ali l'attraversò riempiendola di serenità. Il letto di inclinò da un lato e Amitiele provò un senso di fastidio per l'invasione del suo spazio personale. Una volta non ci avrebbe fatto caso. Una volta l'avrebbe preso a calci nel posteriore per tutta la città! Si tirò a sedere, gambe incrociate e lo guardò. Per la prima volta, pensò che il termine 'figo' gli calzava a pennello. “Posso ancora chiamarti Fratello?”

Gabriele sollevò le spalle e le lasciò ricadere. Era stato più veloce di lei ad acquisire comportamenti umani. “Per me...” rispose studiandola attentamente. “Hai fatto casino.”

Amitiele annuì e si avvicinò a lui. “Immagino non siano molto contenti, Lassù” ribattè stringendo le labbra. “Sai, quando non parli si riesce quasi ad apprezzarti.”

Non ti sono mai piaciuto.”

No” ammise sorridendo “sei... eccessivo.”

Gabriele ghignò come se lo trovasse molto divertente e le passò un braccio attorno alle spalle. “Perchè non l'hai baciato?”

Non era giusto.”

Nei confronti di chi?”

Amitiele lo guardò perplessa. “Non posso. Oppure sì?”

La smorfia di Gabriele si accentuò e diventò noia “eppure abbiamo frequentato gli stessi corsi, Sorella...” sospirò spostando il braccio “tu puoi fare quello che vuoi!”

Non mi risulta” rispose un po' seccata “sono un Arcangelo, non posso andarmene in giro a sbaciucchiare esseri umani o...”

... lasciare che Lucifero ti conduca manina manina nelle putride paludi fangosi della lussuria umana?” concluse sarcastico, guardandola di traverso. Il risolino che gli sollevava un angolo della faccia era quanto di più irritante avesse mai visto. Amitiele ebbe voglia di fare come alla Tv e mollargli uno schiaffo per togliergli quell'espressione dal volto. “Smettila” soffiò prendendo le distanze con aria dignitosa “non mi diverte.”

Eddai che ti piace il biondino... è un bel ragazzo...” la sgomitò cameratescamente.

Ma che stai dicendo?!” esclamò allibita “stiamo parlando di Lucifero! Di colui che ha...” Amitiele ammutolì e alzò la testa quando gli arrivò a pochi centimetri dal volto. Ora che lo guardava meglio... e sì, era proprio figo.

Gabriele gli si appollaiò quasi sopra e la studiò. Era penetrante anche attraverso gli occhiali da sole. Li tolse e li gettò da un lato. “Lo desideri sessualmente, non mentire.”

Non sono io, è questo corpo!” ribatté sporgendo la testa verso di lui. Brillava ma riusciva ancora a sostenere la vista della Luce divina. “Hai già imparato usi e costumi della Terra?!” Gli addominali si contrassero dolorosamente. “Non respirarmi così vicino, puzzi di cipolla!”

Meglio l'odore di zolfo?” la prese in giro tagliente “sei una vergogna di Angelo!”

Senti chi parla! Il signor 'ce l'ho più grosso di voi'!

Cosa?” domandò perplesso.

E' un modo di dire! Via dal mio stomaco, uccellaccio!”

Gabriele storse la bocca e assottigliò le palpebre “chi ti ha insegnato a combattere? Chi ha evitato che ti sparassi su un piede?”

Tu. Solo perché Michele non era disponibile!” gli ricordò “il suo corso era pieno, mentre – guarda caso! – il tuo completamente vuoto!”

C'è una propensione per le armi bianche lassù...” si scusò grattando il naso a disagio.

Mentre a te piace tutto ciò che fa BUM!” esclamò storcendo il naso. Sentiva quella nota bassa e il suo corpo si risvegliava. Che stress! Artigliò il lenzuolo sotto le dita e girò la testa “nessuno ti darà la colpa per la mia incapacità.”

Come se li avessi mai ascoltati” rispose facendosi indietro e osservandola bene “che ti sta succedendo?”

Niente...” ma si accorgeva di tutto, quel tipo?

Non è 'niente'. Senti qui” mormorò posandole una mano sul cuore. Amitiele impallidì e il battito si fece più disordinato di prima. Ma che... ma le stava toccando il seno! Gli spostò la mano con un gesto brusco e veloce. “Resta qui tre settimane e comincerai a capire cosa si prova a diventare umani...” sussurrò incrociando le braccia. “Non farlo mai più.”

Sorella, ti devi togliere quelle idee dalla testa. Non porteranno a nulla di buono...” borbottò pensieroso. “Eh, si può fare.”

Hai la soluzione?” domandò speranzosa sgranando gli occhi.

Gabriele annuì e la fissò seccato. “Ho sempre la soluzione!”

Ti ascolto!” esclamò finendogli quasi in braccio. “Spara.”

Quella si che sarebbe una gradevole soluzione!”

E' un altro modo di dire, fesso!” ribatté spingendolo su una spalla e non spostandolo di un millimetro.

Sei piena di modi di dire...”

Amitiele lo vide accigliarsi, lo sentì mugolare fra se e poi lo vide prendere una decisione. “Male non farà... al massimo una ramanzina...”

Cosa?” domandò dondolando una gamba per un istante.

Zitta” mugugnò afferrandola e appiccicando le labbra alle sue.

Amitiele trasalì per la sorpresa e restò immobile.

Gabriele si staccò e la guardò “passati, i bollenti spiriti?”

Eh?” domandò battendo le palpebre “che cos'era, quello?”

Un bacio. L'abbiamo visto in televisione, ieri sera” spiegò esitante “ho sbagliato qualcosa?”

Amitiele lo fissò ad occhi sgranati. “Mi stai tirando i capelli... e non penso che si debbano sbattere i denti in quel modo” commentò acida. “Sei troppo irruento.”

Non sono irruento!”

Fosse la volta buona che ti insegno qualcosa io” sibilò tirando indietro i capelli e drizzando la schiena “vieni qua!” Amitiele inclinò il collo e si sporse fino ad arrivargli al mento. “Sua Altezzosità ha la compiacenza di chinare il capo? Non ci arrivo!”

Gabriele sospirò quasi infastidito “sei sempre stata una sega su tutto. Non cercare di insegnarmi una cosa così semplice.”

Amitiele lo fissò con un certo cipiglio, poi lo afferrò per la giacca e lo tirò a se. Glielo avrebbe fatta vedere lei! Che ne sapeva quell'uccellaccio di come si baciava? Ingoiò la saliva e prese un respiro. Brutta mossa. La nota bassa e personale di Gabriele l'avvolse completamente. In tre secondi, il suo corpo subì un drastico cambiamento: aveva il batticuore, stava sudando e sentiva la maglietta tirare sul seno. Con molta delicatezza, posò le labbra sulle sue e restò immobile. Non aveva pensato ad alcune cose. Quanto avrebbe dovuto durare, il contatto? E poi, bastava quello o c'era altro? Il suo odore la distraeva e la mente fluttuava fra mille domande. Forse dovresti lasciarlo, pensò cercando di convincere le dita a mollare la presa sui vestiti.

Gabriele mosse le labbra sotto le sue e le aprì, catturando prima il labbro inferiore poi il superiore. Le accarezzò la mandibola alzandole il viso. Non sarebbe stato da meno. Se la cretinetta pensava di prenderlo in contropiede si sbagliava di grosso. L'aveva vista pure lui, la TV!

Amitiele si sentì avvolgere completamente dalle sue braccia e provò una sensazione mai avuta prima. Tremò fin dentro le ossa e impaurita dalla reazione del proprio corpo, gli puntò le mani contro e spinse facendo forza sulle braccia. “Ma che fai, idiota?!” esclamò colpendolo sul torace e su una spalla “siamo Arcangeli, imbecille spiumato! Te lo sei dimenticato?!” Ehi, che faccia. Che gli era successo?

Gabriele la guardava come uno appena svegliato da un lungo sonno. “Pensavo di farti un favore...”

E come, ammazzandomi con le cipolle?!” urlò in preda ad una ridicola crisi isterica senza senso “cosa ti dice la testa?!”

La testa mi dice di neutralizzarti prima di fare una cazzata! Cedi a Lucifero e mi toccherà addestrare un'altra essenza e tu sai quanta pazienza ho con i novizi!”

L'esplosione di Gabriele risuonò e la investì tramortendola. Amitiele sgranò gli occhi “sei preoccupato per me? Hai paura di perdermi?”

Un pò” ammise fra i denti “tendo ad affezionarmi alle cretinette come te.”

Oh...” uggiolò abbracciandolo “ti voglio bene...”

Ehi, che tette morbide!”

Guarda che te lo mollo un ceffone” ruggì staccandolo da se “perchè devi essere così ignobile?!”

Stavo scherzando.”

No, non scherzavi!” esclamò puntandogli un dito contro. “Maschilista!”

Gabriele si alzò dal letto seccato. La sovrastava di parecchi centimetri “non dire parole a caso, se non hai studiato il vocabolario!”

E tu smettila di essere come sei!” gridò più forte.

E come sono?”

Sei... sei...” Amitiele non trovò le parole giuste. Lasciò cadere il braccio, sbuffò e si mise a sedere sul letto “è successo qualcosa di terribile mentre ti creavano” disse alzando la testa verso di lui. La guardava senza alcuna espressione sul viso. “Sei testardo, fastidioso, insopportabile...”

Tutti pregi a casa mia, bambola.”

Amitiele sorvolò la frase infelice. “Vanitoso, collerico... ma ho l'impressione che accanto a te, non mi accadrà mai nulla di male.”

Eh...” grugnì “non sono l'Arcangelo Gabriele per niente, bellezza.”

Appunto” bisbigliò fra i denti “il solito stronzo...”

Ah! Guarda che te le do!”

Amitiele gli mostrò la lingua, Gabriele l'afferrò per il collo e le strofinò la testa con le nocche “quando dico una cosa la faccio!”

Ahia! Mi fai male, lasciami!” scoppiò a ridere per la scena ridicola e sentì le lacrime pungerle gli occhi. “Scemo...” asciugò le palpebre con il dorso dell'indice e quando vide come la guardava, tornò seria.

Gabriele la fissò per un istante e girò gli occhi altrove. Giocherellava con le proprie dita, picchiettando le punte dei polpastrelli fra loro.

Come se si fossero messi d'accordo, si ritrovarono faccia a faccia. Il cuore le batteva disordinatamente ma una sensazione di felicità inspiegabile la possedeva.

Non raccontarlo in giro.”

Ok...”

Merda!”

Che c'è?!”

Mi stavo dimenticando!”

Amitiele sussultò quando la prese in braccio. Lo guardò sospettosa “Dove andiamo?” domandò quando si avvicinò alla finestra. “Posso camminare.”

Il vecchio Gabriele ha la cura a tutti i mali! Non seccarmi e chiudi gli occhi.”

Gli Angeli si muovevano alla velocità della luce. Nel momento in cui li riaprì, l'ambiente cupo che la circondava e l'odore sottilissimo di zolfo, le fece intirizzire l'anima. Guardò Gabriele ad occhi sgranati e con un filo di voce riuscì a dire solo una parola. “Perché...”

L'Arcangelo la lasciò andare e Amitiele sbatté dolorosamente il coccige a terra. “Ma cosa fai?!”

Il salvacondotto.”

Che...”

Ma Gabriele non stava più parlando con lei. Si rivolgeva a Lucifero in persona che la guardava con aria altezzosa e stringeva un rotolo chiuso da ceralacca rossa nella mano destra. Lo porse a Gabriele senza dire una parola, gli occhi crepuscolari puntati su di lei. Amitiele provò la sensazione della vittima sacrificale. Ammutolita da quello che stava succedendo, non si rese conto che era rimasta di nuovo sola. No, non sola. C'era Lucifero con lei. Si stava abbassando sulle gambe lunghissime e le porgeva la mano.

Amitiele strisciò indietro, il più possibile, finché dovette fermarsi, spalle al muro.

Lu sorrise. “E' il caso di dirlo” mormorò a bassa voce “stavolta sei davvero fottuta.”


Doralice: sì, senza la protezione divina diventa umana perdendo tutti i poteri.

  
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