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Autore: Melanyholland    29/09/2010    4 recensioni
Non aveva mai pensato di innamorarsi. Di certo non credeva di esserlo già.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blair Waldorf, Chuck Bass
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Due

 

A man in love is always apprehensive.

 (1x10)

 

Quando aveva sentito Nathaniel blaterare di vecchi tempi e cuori sulla manica e Blair accettare il suo invito al Ballo delle Debuttanti, Chuck aveva subito impotente la materializzazione della paura che lo aveva torturato da quanto era cominciata quella storia.

Chuck era cresciuto con Nate che gli raccontava i particolari della loro storia –Blair mi ha preso per mano fino al gazebo e poi mi ha baciato. Sulla bocca. Così, di colpo. È stato strano… strano, ma bello- e i piccoli segreti della loro intimità –Abbiamo dormito abbracciati. Me l’ha chiesto lei ed era così dolce, Chuck, non ho potuto dirle di no-, li aveva ascoltati mentre progettavano il loro futuro, discutendo della data del matrimonio –A Maggio sarebbe bellissimo, non trovi, Nate?-, dei nomi dei figli – Non essere sciocco, tesoro, è ovvio che Audrey è adatto a una bambina-, li aveva guardati mano nella mano nel cortile della scuola, l’una tra braccia dell’altro durante i balli dell’alta società, o con le labbra unite in baci teneri e affettuosi. Blair e Nate, lei fiera ed elegante come una regina, lui attraente e puro come un principe, il ritratto della coppia perfetta dell’Upper East Side. Chuck sapeva, sapeva che lei non avrebbe mai rinunciato alla sua favola. Non per lui, non per Chuck Bass.

Afflitto dai quei pensieri che gli rodevano lo stomaco e gli avvelenavano il petto, percepiva il controllo scivolargli via implacabile dalle dita, e Chuck odiava non essere padrone degli eventi, costretto in qualcosa che non gli piaceva. Gli altri dovevano piegarsi ai suoi desideri, era stato così fin da quando era nato. Detestava lo stato di spettatore passivo in cui quello sviluppo lo aveva scomodamente incastrato.

Così, quando Blair tornò in camera, l’afferrò per le spalle prima che potesse pronunciare qualunque spiegazione la sua mente bugiarda avesse formulato e la baciò, aggressivo, marchiando quelle labbra che spettavano a lui soltanto. Blair gemette nella sua bocca e il suono voglioso lo istigò ancora di più, la spinse sul letto con foga e la sovrastò prima che potesse rendersi conto di ciò che accadeva, le assalì di nuovo le labbra mentre le mani strattonavano i tessuti, cercando con cieca brama il contatto con la pelle calda di lei, strusciando e graffiando. Era disordinato e irruente e sgraziato, niente a che vedere con il ritmo giocoso di poco prima, ma Blair fremeva sotto di lui e gli si aggrappava e rispondeva con altrettanta furia ad ogni bacio e ad ogni movimento e quando Chuck finalmente riuscì a tirarle via le mutandine e ad entrare in lei con un’unica spinta poderosa, sospirò di piacere e sollievo e si concesse un istante per ammirarla mentre era completamente sua. Blair ansimava, accaldata, gli occhi lucidi di desiderio e la punta della lingua che le umettava le labbra gonfie e arrossate. Una venere di lussuria, eccitata e impaziente, solo per lui. Quando lo vide esitare, gli affondò spietata le unghie nella pelle dei fianchi e ondeggiò il bacino, incitandolo a muoversi, infastidita e confusa da quel momento inaspettato di stasi. Ma Chuck non l’accontentò, anche se il gesto stuzzicante lo tentò, facendogli scaturire un gemito voluttuoso dalla gola. Non ancora. Voleva che lei lo sentisse, voleva che ricordasse quel momento quando le fredde braccia di Nathaniel l’avrebbero circondata durante il ballo. Chuck non poteva perderla, aveva bisogno di essere stretto nel calore squisito del corpo di lei, avvolto nella sensazione delle cosce che gli si aggrappavano alle anche e dei seni schiacciati contro il proprio petto. Solo dentro di lei si sentiva così bene.    

 “Ci andiamo solo come amici, sai.” bisbigliò Blair distrattamente, mentre entrambi riprendevano fiato dopo aver calmato –almeno per il momento- i loro appetiti. Chuck aveva il viso contro il collo di lei, respirava Chanel, sudore e quello che era l’aroma caratteristico della pelle di lei, una fragranza agrodolce di cui non riusciva a concepire di poter fare a meno. Ancora una volta notò l’arguzia di lei e si chiese se i propri comportamenti non fossero troppo evidenti.      

Comunque, non le rispose e la già vuota rassicurazione, la stessa, ne era certo, che le aveva impedito di pronunciare prima del sesso, si dissolse nell’aria intorno a loro. A Blair non piacque essere ignorata e sbuffò:

“Mi stai schiacciando, togliti”.

Gli diede un colpetto sulla spalla ma lui continuò ad imprigionarla sotto di sé con il proprio peso, sollevando solo il volto per guardarla negli occhi.

“Perché hai accettato?” le chiese, ora infastidito anche lui, soprattutto per il tono petulante e infantile con cui gli venne fuori. Sapeva la risposta a quella domanda; voleva solo sottolineare la sciocca futilità di quello che lei aveva detto.

“Perché ne avevo voglia.” ribatté Blair, ostile. “Non fare il bamboccio geloso, Bass.”

“Va bene, finché ti ricordi di tenere le gambe chiuse con lui.”

“Ma come ti permetti?” sbottò lei rabbiosa, e lo schiaffo che gli diede stavolta sul braccio fu più cattivo. Chuck la fissò senza dire nulla e alla fine lei sospirò e aggiunse, piena di orgoglio:

Io non farei mai quello che Nate ha fatto a me. Nemmeno a un egocentrico bastardo come te”.

Chuck ne fu moderatamente rincuorato: non sarebbe andata a letto con Archibald alle sue spalle e ciò significava che, finché se la fosse tenuta stretta, non sarebbe accaduto nulla. Decise risoluto che avrebbe usato ogni arma a sua disposizione perché lei non lo lasciasse.

E siccome quella più affilata che aveva era di certo la seduzione, le sorrise affascinante e le catturò le labbra in un bacio da mozzare il fiato, mentre la esplorava con le mani. Blair gemette contro la sua bocca e gli afferrò la nuca, trattenendolo contro di sé con le gambe strette intorno ai suoi fianchi. Chuck ghignò soddisfatto prima di riprendere a baciarle il collo.

Ancora una volta, per Blair esisteva solo lui. 

 

 

He who is not jealous cannot love.

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“Sei un mostro.” lo insultò Blair, furibonda. “Accetta il fatto che ti ho piantato e lasciami andare avanti.”

“E tu accetta il fatto che ti ho in pugno.” ribatté Chuck mellifluo, rivolgendole un sorriso di scherno. Da quando l’aveva ricattata per far sì che non stesse più con Nathaniel, era almeno la terza volta che Blair gli presentava le sue rimostranze. “Prima dimentichi Nate, meglio è per tutti.”

“Non posso. Io lo amo.” protestò lei veemente, e fu come ricevere uno calcio nel ventre. Chuck usò il dolore per alimentare il suo risentimento e ribattere crudelmente:

“Ma Nate non amerebbe mai una puttanella bugiarda come te. Lo sai”.

Blair stava letteralmente tremando di rabbia, ora. Si conoscevano da anni e lei gli aveva riservato spesso sguardi poco lusinghieri, ma mai come in quel momento: era odio puro, corrosivo e bruciante, quello con cui gli occhi di lei lo trafiggevano.

“Sei un mostro.”

“Questa l’ho già sentita.” la sbeffeggiò lui, serafico. “Devi dirmi altro?”.

Blair si morse il labbro, nervosa, a quanto pareva mentre dibatteva internamente sul da farsi. Chuck le concesse il suo tempo, avvicinandosi al piano bar della suite per versarsi un dito di scotch senza ghiaccio. Alla fine, la vide prendere un respiro profondo e buttare fuori cinque parole che dovevano esserle costate uno sforzo enorme.

“Che altro vorresti da me?” 

“In che senso? Non ti seguo.” disse lui, che la seguiva benissimo.

Blair deglutì come se avesse qualcosa di ruvido incastrato in gola.

“In cambio del tuo silenzio. A parte evitare Nate, cosa posso fare?” spiegò, le mani a pugno così strette che di certo le sarebbero rimasti i segni delle unghie per giorni, incisi nella carne come prove inconfutabili di quella sfibrante conversazione.

Chuck la scrutò a lungo oltre l’orlo del bicchiere di cristallo, sorseggiando il suo drink. Nate era così importante per lei, che era disposta anche a quell’estrema umiliazione. Percepì un bruciore pungente allo stomaco che poco aveva a che fare con l’alcol appena ingerito, così rise.

“Davvero, Blair? Mi stai offrendo qualunque cosa voglio?”

“Nei limiti.” chiarì lei a denti stretti, squadrandolo torva. Chuck le si avvicinò finché non poté vedere se stesso riflesso negli occhi adombrati di lei, ora decisamente umidi. Le prese delicatamente il mento con le dita e Blair non oppose resistenza.

“Chiudi gli occhi.” comandò in un sussurro. Il sospetto di lei era palpabile e sofferto, ma obbedì, rassegnata. Con le sopracciglia aggrottate e il labbro inferiore che tremava leggermente, sembrava che più che a un bacio si stesse preparando a ricevere uno schiaffo. Chuck ricordò l’ardente desiderio con cui lo aveva baciato quella prima volta in limousine e all’improvviso si sentì stanco del gioco. Tutto ciò che voleva era liberarsi di lei e restare solo.

“Vattene.” ordinò, lasciandole il viso con un gesto brusco. Blair aprì gli occhi, sbattendo le ciglia confusa, ma Chuck si limitò ad allontanarsi, da lei, dal profumo dei suoi capelli, dal suo fisico snello e delicato, che lui tanto avrebbe voluto spogliare di quegli abiti d’alta moda, rivendicandone il possesso.

“Niente accordo?” la sentì chiedere dopo un po’, mentre lui fissava il liquido ambrato che si riversava dalla bottiglia nel bicchiere. Sarebbe stato molto più pratico bere direttamente dalla prima, ma non si sarebbe abbassato a tanto.

“Abbiamo già un accordo. Sta’ lontana da Nate.” replicò, freddamente.

Blair, visibilmente contrariata –ma anche un po’ risollevata- raggiunse la porta e lì si fermò. Posò ancora una volta su di lui quei suoi grandi occhi castani, ed erano ricolmi di risentita accusa. 

“Se davvero tenessi a me, mi lasceresti in pace.” dichiarò, convinta. “Ma sei solo un egoista senza cuore. Mi disgusti”.

Su quella battuta, uscì di scena. Chuck avrebbe voluto correrle dietro per dirle che la sporca egoista era lei, che era saltata nel letto di un altro un secondo dopo averlo mollato malamente e senza provare alcun rimorso; lei, che ora gli sbatteva in faccia i suoi insulti e i suoi “lo amo” senza fermarsi nemmeno un attimo a pensare al perché accidenti  la stesse ricattando. 

Quello che fece fu finire il suo bicchiere e versarsene un terzo. Forse, un giorno, Blair avrebbe capito; forse, quel giorno, Nate sarebbe stato attaccato alle gonnelle di un’altra e non ci sarebbe stato nessun ostacolo fra loro due; o forse, chissà, Blair avrebbe scelto lui comunque.

Rise di se stesso, amaramente.

Di certo era già ubriaco.

 

 

 When  made public love rarely endures.

(1x18)

 

Chuck cominciava davvero a spazientirsi. Erano più di dieci minuti che aspettava fuori dal camerino di Bendel’s e Blair non sembrava intenzionata a uscirne. Se non fosse comparsa presto, sarebbe entrato lì dentro a forza, pronta o no.

L’idea di poterla sorprendere mezza nuda gli fece affiorare un sorrisetto vizioso e fece per alzarsi e rendere reale la fantasia, ma purtroppo per lui Blair scelse quel momento per venire fuori.

“Che te ne pare?” domandò sorridente, con le mani sui fianchi in una posa da catalogo di moda. Nell’opinione di Chuck, Blair era stupenda qualsiasi cosa indossasse, ma doveva ammettere che quell’abito rosso metteva in risalto tutte le invitanti linee del suo corpo. Era una cosetta sexy e di classe: più corto di quelli che lei era solita mettere, ma senza scadere nello stile da sgualdrina che molte delle loro compagne di scuola sembravano prediligere.

Non rispose, facendole segno col dito di fare un giro su se stessa. Blair parve imbarazzata dalla richiesta, ma lo accontentò, permettendogli di ammirare anche il modo in cui la stoffa avvolgeva la curva dolce del sedere. Chuck sorrise e si alzò, posandole le mani sui fianchi.

“Sei una visione.” la lodò in tono rapito e lei scoccò uno sguardo orgoglioso alla sua immagine nello specchio, compiaciuta e vanitosa.

“Davvero?” replicò in tono lezioso. “Allora devo comprarlo.”

“Lo compro io.”  

“Non credo sia il tuo colore, Bass.” lo prese in giro Blair, ridendo. Chuck le assegnò un punto per l’arguzia e un altro centinaio per la bellezza del suo viso quando era felice.

“Di certo è il tuo.” la complimentò in tono galante prima di baciarla.

In un negozio pieno di gente.

Con alcune ragazze che già avevano tirato fuori i cellulari e li puntavano su di loro.

Chuck assaporò felicemente quella libertà insieme alle labbra morbide di Blair e si ripromise di non mandare tutto al diavolo, per nessuna ragione. Non stavolta.

Ovviamente mandò tutto al diavolo cinque giorni dopo.

Amalia, Emily o come accidenti si chiamava stava blaterando qualcosa accanto a lui nel letto mentre Chuck tentava con tutto se stesso di non pensare a Blair.

Blair che gli aveva dato un bacio entusiasta saltandogli al collo quando lui le aveva proposto di partire insieme;

Blair che aveva programmato le loro attività in Toscana con gli occhi che le brillavano di sognanti romanticherie;

Blair che gli aveva mandato un messaggio dicendogli che non vedeva l’ora di vederlo. Chuck cercò di ricordare l’ultima volta che qualcuno aveva provato qualcosa di simile per lui e non ci riuscì. Insomma, nemmeno suo padre sembrava felice di vederlo quando entrava in una stanza. E naturalmente doveva rovinare tutto, perché altrimenti non sarebbe stato Chuck Bass.

In quell’ultima settimana, aveva mostrato a Blair il meglio di sé. Si era comportato da perfetto cavaliere, le aveva offerto fiori e regali, l’aveva portata a cena fuori e a fare shopping, si era persino trattenuto dal saltarle addosso tutte le volte che lo salutava, e l’astinenza non era stata facile. Ma la verità era che quello non era lui e non avrebbe sopportato la recita di quel ruolo ancora a lungo. Se avesse dato a Blair la possibilità di intravedere il vero Chuck Bass, probabilmente lei lo avrebbe di nuovo mollato, ricominciando a insultarlo e a comportarsi da stronza. Magari sarebbe persino corsa di nuovo fra le braccia di Nathaniel, il ragazzo perfetto. Quindi, concluse, era stato meglio per tutti che fosse finita subito e soprattutto meglio per lui, che era poi la cosa più importante. Non poteva rinnegare se stesso e la sua vita gli era sempre piaciuta così com’era. Che c’era di meglio della più completa libertà di fare e farsi chi voleva? L’arredatrice si era rivelata una scopata da dieci e lode, ad esempio. La sua estate sarebbe stata piena di avventure sessuali invidiabili, invece che di visite a musei e monumenti di cui non  gli importava un accidente. Si era affrancato da qualsiasi vincolo, era giovane, ricco e aveva una villa negli Hamptons.  Non poteva desiderare nulla di più.

Avrebbe ignorato quel palpito irritante nello stomaco finché non fosse scomparso. Doveva solo evitare di pensare a Blair, alle sue labbra protese per un bacio, ai suoi occhi scintillanti di malizia, alla sensazione meravigliosa di averla tra le braccia, contenta e su di giri e…

Chuck imprecò sottovoce.

Sarebbe stata una lunga estate.

 

 

End#2

 

 

 

Note dell’Autrice:

[1] L’abito rosso che Chuck compra a Blair nell’ultima storia è quello che compare nell’episodio 2x07, dove lei dice effettivamente che è stato un regalo di lui.

[2] Ringrazio davvero di cuore chi ha commentato lo scorso capitolo:

 

feffixoxo: ciao! Spero di essere rimasta fedele al personaggio anche in questo aggiornamento. Fammi sapere, e grazie della recensione.

 

Ray08: grazie! Sei davvero troppo buona. Così mi fai montare la testa, però. xD Mi auguro che anche queste tre flash ti siano piaciute tanto quanto le prime, aspetterò il tuo parere. Un bacio.

 

Honest: sono contenta che anche questa nuova storia sia di tuo gradimento, ho apprezzato tanto le tue parole. Andando avanti, ovviamente, ci sono e ci saranno più scene che mostrano la passione fra i due, mi dirai cosa ne pensi.^^

 

Tuccin: mi fa piacere trovarti a commentare anche questa raccolta, sono davvero lieta che ti sia piaciuto il primo capitolo. È vero, la stagione uno non ha molte scene Chair, il che è un vero peccato perché in quanto a qualità secondo me era la migliore. Io faccio del mio meglio per descrivere qualche momento in più fra Chuck e Blair (come avrai notato, infilo una scena fra questi due in ogni buco disponibile, praticamente.xD). La 1x07 è ostica, proprio perché è una delle puntate su cui si leggono più storie, sono davvero contenta che hai trovato la mia degna di nota. Per quanto riguarda l’opera da cui prendo le frasi, non l’ho letta neppure io, in verità. L’ho studiata per un esame di letteratura inglese e mi è sembrato che le massime fossero azzeccate per Chuck e Blair (almeno de-contestualizzate; l’amore cortese non è molto da loro^^).

 

Delphinium_Love: ciao! Grazie di essere passata di qui e di avermi lasciato la tua opinione, mi fa piacere che trovi i personaggi fedeli a quelli del telefilm, è sempre un bel complimento. Spero di non deluderti con questo aggiornamento.

 

Good Girl: mi ha fatto felice trovare un tuo commento, per di più positivo.^^ Grazie delle lodi sul modo di scrivere, mi auguro che anche queste tre storie ti siano piaciute.

 

ele_06: non ti preoccupare del ritardo, figurati, io sono la prima che pecca in quel campo.^^” Sono stata contenta di sapere che il capitolo ti ha entusiasmato, ti ringrazio dei complimenti.

 

Questo è tutto.

Al prossimo aggiornamento, con la seconda stagione!

 

Melany

  
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