Capitolo 8
Il pomeriggio seguente
fui costretta ad accompagnare Sasha per le vie affollate di Londra.
Era praticamente
impossibile passeggiare tranquille, soprattutto di sabato, e Sasha aveva deciso
che doveva comprarsi un vestito decente per la sera.
“Vuoi che mi presenti con
uno straccetto quando tutti avranno abiti costosissimi?” mi chiese
trascinandomi in un negozio di abiti in saldo.
“Avanti, Sasha! Ti presto
uno dei miei!” le dissi sbuffando. Odiavo la confusione. La gente in quel
negozio sembrava indemoniata: spintonava, litigava per l’ultimo vestito, era
una specie di rissa all’ultimo capo.
“Certo, così mi
trascinerò cinque centimetri di vestito come fosse uno strascico!” rispose
stizzita le osservando un vestito blu.
“Quello ti farà sembrare
un pacco natalizio” le dissi io osservando un lungo vestito bianco.
“In effetti! Ehi, Jen,
perché non lo provi?” mi chiese indicando il vestito che tenevo in mano.
Era lungo fino ai piedi,
bianco, aveva le spalline fine, una scollatura non troppo provocante ma quello
che mi preoccupava di più era il dietro. La schiena era completamente scoperta.
“Sasha, mi sembra un po’
esagerato!” le dissi girandolo.
“Ma quale esagerato, Jen!
Hai il fisico giusto e poi portano tutti abiti come questi e anche molto più
scollati. A volte penso che si mettano solo della stoffa addosso visto che il
resto è scoperto” mi disse portandomi in un camerino e spingendomi dentro.
“Mi hai convinta. Stasera
le poche ragazze che saranno alla festa si vestiranno molto più nude di me” le
dissi ridendo.
“Senti, Orlando ci sarà?”
mi chiese abbassando la voce.
“Non saprei. Diciamo che
al 90% lui sarà presente” le dissi guardandomi allo specchio.
“E ci vai lo stesso?” mi
chiese alzando di botto la voce.
“Sasha zitta! Ci vado
apposta perché ci sarà anche lui. E’ come una prova per me” le dissi
guardandomi la schiena. Il vestito mi ricadeva morbido sui fianchi e la schiena
veniva lasciata scoperta, ma non era volgare. Mi piaceva questa tenuta sexy.
“Se lo ami ancora, e ne
sono sicura, fai bene. Allora, come va il vestito? Fatti vedere” mi disse
spostando la tenda.
“Tesoro, sei una bomba!
Orlando non resisterà e sono sicuro che gli passerà la voglia di cercare altre
emozioni” mi disse ridendo. Scoppiai a ridere pure io.
“Tu hai preso qualcosa?”
le chiesi mentre mi rivestivo.
“Si! Non ho bisogno di
provarlo, questo vestito l’avevo già provato diecimila volte” mi disse
prendendo il vestito che le passavo da sotto la tenda.
“E come mai non l’hai mai
comprato?” le chiesi allacciandomi i pantaloni.
“Perché non sapevo quando
metterlo” mi rispose lei.
Uscii dal camerino
“Stasera è la tua occasione allora” le dissi prendendo il mio vestito.
Lei annuì e ci avviamo a
pagare.
“Jen, profumo alla
violetta o alla rosa?” mi chiese mostrandomi le due boccette di profumo.
Io ero indecisa “Questo è
all’orchidea” le dissi passandogli il mio. Le se ne mise due gocce dietro le
orecchie.
“Sono pronta. Andiamo?”
le chiesi prendendo il mio cappotto.
“Si! Come ti sembro?” mi
chiese facendo un giro su se stessa.
Portava un vestito corto
nero a mezze maniche e le stava molto bene. Era graziosissima con i lunghi
capelli rossi fatti a boccoli.
“Stasera dovrai stare
attenta agli uomini, mia cara Sasha!” le dissi passandole davanti.
“Lo prendo come un
complimento” mi disse lei ridendo.
Fummo davanti alla casa
di Elijah in venti minuti. La fortuna era che lui possedeva un parcheggio
privato dietro la villa e di spazio per le macchine ce n’era in abbondanza.
“Dirò ad Orlando di
costruire anche lui un parcheggio così” dissi aprendo il cancello e percorrendo
il vialetto. Era circondato da verde e le numerose piante erano curate alla
perfezione.
“Preparati ad fare le
radici qui, Sasha!” le dissi sospirando attaccandomi al campanello.
Pura fortuna qualcuno ci
aprì in poco tempo.
“Ehilà, ti stavamo
aspettando!” Elijah era parecchio contento di vedermi.
“Come va?” mi chiese
prendendo il mio e il cappotto di Sasha.
“Molto bene. Lei è Sasha,
Sasha lui è Elijah” dissi presentandoli.
Ebbi la sensazione che
entrambi arrossissero “Molto lieta. Ho visto tutti i tuoi film. Sei molto
bravo!” balbettò Sasha. Io mi guardavo intorno ma di Orlando nessuna traccia.
Sentii qualcuno baciarmi
la testa. Mi voltai e vidi il viso sorridente di Viggo.
“Sei arrivata! Pensavo
avessi cambiato idea!” mi disse.
“No. Abbiamo avuto
qualche problema con i vestiti” gli dissi ridendo.
“Fatti guardare” e mi
girò intorno “Accidenti, sei una favola. Ero abituato a vederti con la coda ma
con i capelli sciolti e lisci stai molto meglio. Se avessi qualche anno meno di
sicuro ti inviterei fuori” mi disse guardandomi ancora. Mi sentii parecchio in
imbarazzo.
Mi guardai ancora intorno
ma di lui nessuna traccia “Se cerchi Orlando è in piscina” mi disse indicandomi
dove si trovava. Io lo ringraziai e mi diressi fuori.
Il resto del giardino era
ancora più fioriti di quello davanti: numerose aiuole e alberi circondavano i
prati. Vidi alcune siepi e dedussi che la piscina doveva trovarsi lì.
Mi avvicinai piano e
sentii il mio cuore accelerare. Poi lo vidi. Era seduto su una panchina e si
teneva la testa fra le mani. Mi faceva tanta pena e la tentazione di
abbracciarlo era molta.
Orlando si voltò verso di
me sgranando gli occhi “Jen…che….che fai qui?” mi chiese alzandosi.
“Viggo mi ha detto della
festa” gli dissi indietreggiando. Volevo scappare, non riuscivo a stare lì. Mi
tornavano in mente tutti i brutti ricordi degli ultimi giorni.
Orlando sembrò accorgersi
e si avvicino velocemente a me “Ti prego, mi devi credere! Devi credere a
quello che ti ho detto ieri!” mi disse disperato.
Io abbassai gli occhi
“Io..non ci riesco!” gli dissi sottovece.
Mi strattonò un attimo
“Perché? Perché ti ostini a non credermi?” si stava agitando troppo.
Mi spaventai “Orlando, mi
fai male!” gli dissi impaurita e lui si calmo lasciandomi andare.
“Perdonami!” io gli diedi
le spalle.
“Jen, per favore, dammi
un’altra possibilità. Ti giuro che non ti deluderò ancora, ti dimostrerò quanto
tengo a te e alla nostra storia. Non te ne pentirai, te lo giuro!” mi disse
mettendomi le mani sulle spalle.
Chiusi per un attimo gli
occhi e capii che quel tocco mi era mancato, come tutto il resto di lui.
“Senti, so che non è il
momento, ma ti va di ballare?” mi chiese dolcemente. Lo guardai un attimo in
quegli occhi magnetici e annuii con la testa. Lui mi sorrise e mi fece cenno di
rientrare. Vidi Sasha ballare stretta ad Elijah e la cosa mi fece molto
piacere.
“Aspetta qui!” mi disse e
si avvicinò al DJ dicendogli qualcosa.
Tornò da me sorridendo
“Mi concedi questo ballo?” mi chiese inchinandosi leggermente e tendendomi la
mano. Scossi la testa sorridendo e lo accontentai.
Istintivamente gli misi
le mani intorno al collo e lui dietro la mia schiena nuda. Quel tocco mi fece
rabbrividire. Partirono le note di una dolce canzone:
E' vero
qualche volta anche un amante fa un errore
come ogni altro
litiga e perde la testa
Scusa per le cose che ho fatto
per le tue lacrime sulle parole che ho detto
Puoi perdonarmi e aprire
il tuo cuore ancora una volta?
E' vero
voglio dirlo
dal profondo del mio cuore,
è vero
che senza di te cadrò a pezzi
qualunque cosa sia successa
so che ho sbagliato,oh si
puoi credermi
forse non hai più fiducia
ma io ti amo e lo vorrò sempre
così io voglio sapere se tu mi vuoi ancora
puoi perdonarmi e aprire
il tuo cuore ancora una volta,
E' vero
voglio dirlo
dal profondo del mio cuore,
è vero
che senza di te cadrò a pezzi
Vorrei fare qualunque cosa per ricompensarti
allora desidero che tu capisca
e apra il tuo cuore ancora una volta
E' vero
voglio dirlo
dal profondo del mio cuore,
è vero
che senza di te cadrò a pezzi
E' vero.
Ascoltai quella canzone
con attenzione. Tutte le parole era vere, corrispondevano a quello che ci era
successo. Non potei fare a meno di baciarlo. Lui ricambio come non aveva mai
fatto, come se quella mancanza forzata gli avesse tolto l’aria per diverso
tempo.
Si allontanò un attimo da
mio viso “Ti giuro che non ti farò più del male! Ti prego, amami per quello che
sono e non per quello che appaio! Non credere mai a niente, ma solo a me!”.
Io gli sorrisi e ripresi
a baciarlo. Erano stati giorni terribili gli ultimi trascorsi senza di lui, ma
mi accorsi che ora lo amavo più di prima.
***
La canzone era “It’s
true” dei Backstreet Boys che go ritenuto adeguata a questo tipo di situazione.
Segue la versione in
inglese.
It's true
I mean it
From the bottom of my heart
Yeah, it's true
Without you I would fall apart
Whatever happened
I know that I was wrong, oh yeah
Can you believe me
Maybe your faith is gone
But I love you, and I always will
So I wonder if you want me still
Can you forgive me and open
you heart once again? Oh yeah
It's true
I mean it
From the bottom of my heart
Yeah, it's true
Without you I would fall apart
I'd do anything to make it up to you
So please understand
And open your heart once again
It's true
I mean it
From the bottom of my heart, (the bottom of my heart)
Yeah it's true
Without you I would fall apart
It’s
true