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Autore: White Gundam    14/10/2010    2 recensioni
Cloud Strife dopo l'ennesimo fallimento per entrare a far parte di SOLDIER decide di abbandonare la Shinra. Senza il coraggio di tornare a Nibelheim e dichiarare il suo fallimento decide di restare a Midgar, dove si comincia a vociferare di un'orgnizzazione chiamata "Dream" in cui il giovane decide di entrare, senza sapere cosa essa sia in realtà...
Genere: Drammatico, Thriller, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Cloud Strife, Zack Fair
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ciao a tutti, dopo tanto (troppo) tempo, sono tornata ad aggiornare con il tredicesimo capitolo la mia fanfiction più lunga. Di tempo ne ho avuto per aggiornare, ma questo è stato un capitolo difficile... E vi basteranno poche righe a capire il perchè... Non odiatemi, ci stò male anche io

White Gundam

Capitolo 13

Funerale

La campana della chiesa batteva le sei del mattino. I rintocchi risuonavano cupi nell'aria fresca e il suono si spandeva in tutta Midgar passando tra le orecchie delle persone, tutte uniformemente vestite di nero, che a passi strascicati entravano nella chiesa.

Le vetrate raffiguranti la vergine e il bambino filtravano la luce del sole, andando a riflettere per terra la stessa immagine in un vivace gioco di colori. Le panche erano gremite di persone dai volti cupi, raccolte in preghiera. Davanti all'altare il prete parlava di un paradiso e di un Dio buono nel quale alcuni dei presenti avevano ormai smesso di credere; e sopra all'altare vi era una fredda cassa di legno, verniciata di nero. La cassa era aperta e vicino al coperchio erano invece state posate ghirlande di fiori, bagnate di lacrime. Dentro alla bara giaceva supino un giovane dai capelli neri, per la prima ed unica volta ordinati, con indosso una divisa da 2° Classe SOLDIER, gli occhi celesti già coperti dalle palpebre.

"Zack Fair, diciassette anni, ha smesso ieri sera di vivere."
Cominciò il prete, facendosi il segno della croce, subito imitato da tutti i presenti.

"Lo ricordano i genitori, gli amici, i commilitoni, il maestro e la fidanzata."
Il tono piatto del rappresentante ecclesiastico non aveva nulla a che spartire con la memoria del giovane che giaceva nella bara.

"Era un ragazzo buono, altruista, sempre pronto a dare tutto per gli altri..."

Compresa la vita...

Pensò con amarezza un ragazzino, inginocchiato sull'ultima panca a mani conserte in preghiera e il volto invisibile a chiunque, chinato e coperto da una zazzera di capelli biondi.

L'unanime colore nero contrastava con l'abito bianco del prete. Le lacrime cadevano sulle panche, lasciandovi delle piccole chiazze bagnate.

Angeal, scuro in volto teneva a fianco a sè una bambina, e guardava con sguardo vuoto verso la bara. Zack era il suo allievo, Zack avrebbe dovuto seppellire lui e non il contrario. Il SOLDIER non piangeva, ma non perchè non fosse addolorato, quanto perchè ne era talmente scosso da non esserne in grado.

"E' colpa mia..."

Mormorò la bambina a denti stretti lasciando cadere numerose lacrime dai suoi occhi. Angeal la strinse con più forza.

"No, Shyla..."

Disse, ma non ebbe la forza di continuare, perchè un nodo alla gola gli bloccò ogni parola.

Arìl guardava la bara con occhi smarriti, poi una chiave tra le sue mani, poi di nuovo la bara. Le sue labbra ogni tanto si stringevano, quasi a chiedere un bacio che non avrebbe mai più potuto ricevere. Ricordava le sue labbra calde, il suo sorriso vivace, le sue parole buone, dolci, sicure. Ricordava e piangeva, sapendo che nulla di ciò avrebbe mai più potuto ripetersi.

Lacrime, preghiere, frasi sussurrate a mezza voce riempivano la chiesa. Solo una persona stava in disparte e non sembrava avere a che fare con ciò che era accaduto. Aveva corti capelli castani, con un ciuffo lungo che le scendeva sul lato destro del viso e numerose cicatrici di vecchie ferite e chiazze di sangue che segnavano quelle nuove. Era seria compunta, senza abiti eleganti nè neri. Non piangeva, stava semplicemente sulla porta, ove sembrava attendere qualcuno.

La porta della sala riunioni della Dream era chiusa, serrata con un triplo giro di chiave, la quale era ancora inserita dentro la serratura.

Nathan e Lazard sedevano l'uno di fronte all'altro. Sulla scrivania che li divideva una bottiglia di vino rosso e due bicchieri riempiti fino all'orlo.

"Alla salute."

Dichiarò il biondo direttore della Shinra, afferrando il bicchiere con delicatezza e porgendolo nella direzione di Nathan.

Il capo della Dream sorrise, compunto. I suoi occhi incrociarono quelli di Lazard e le fine labbra si aprirono per sussurrare qualche parola:

"E all'eliminazione del nemico della Dream, della quale ho solo da ringraziarti."

Lazard ammiccò al suo sorriso e i due bicchieri si scontrarono con un tintinnio vetrato, e il lieve urto lasciò cadere sulla tavola alcune goccie del cremisi colore del sangue, che il capo della Dream si affrettò ad eliminare con un fazzoletto.

"Mi dispiace solo che lei abbia dovuto perdere un buon soldato..."

Continuò Nathan, ma il giovane dai lunghi capelli biondi non gli lasciò il tempo di completare la frase:

"Un buon soldato deve obbedire, non deve pensare. Quindi Fair non era affatto un buon soldato."

Rispose piatto, senza abbandonare il sorriso di convenienza. L'uomo si limitò ad ammiccare con la testa.

"Comunque le sono arrivati gli altri soldi che le ho inviato?"

Chiese Nathan, stando ben attento a non alzare il tono della voce. Quando parlava di soldi e di affari la sua voce diminuiva di diversi decibel.

"Certo, e la ringrazio ancora."

Si affrettò a rispondere Lazard, continuando il continuo scambio di cortesie.

"Non si preoccupi di ringraziarmi."

Il tono del capo della Dream si era fatto piatto:

"La mia organizzazione ricorda i favori e non scorda i tradimenti."

Lazard sentì un brivido gelido scorrergli lungo la schiena, mentre continuava a tendere i muscoli della bocca in un vaquo sorriso. La frase appena pronunciata somigliava molto ad una minaccia, ma per il momento non aveva nulla da temere e quel gruzzoletto gli aveva davvero fatto comodo.

Finì in fretta il bicchiere di vino rosso, si alzò dalla sedia e la ripose ordinatamente al suo posto.

"La ringrazio ancora e la saluto."

Disse, mentre si accorgeva che il garbato sorriso era ora tremolante come la voce:

"Arrivederci."

Concluse in fretta, girando per tre volte la chiave e chiudendo la porta dietro di sè, facendo bene attenzione a non farla sbattere.

"Arrivederci e grazie a lei."

Rispose semplicemente Nathan con un sorriso sornione, mentre continuava a bere a piccoli sorsi il suo bicchiere di vino.

"E prima che Zack Fair venga seppellito, si avvicini chi desidera dargli l'ultimo saluto."

Concluse il prete, tornando a farsi il segno della croce.

Angeal lasciò la mano di Shyla, carezzandole i lunghi capelli con fare distratto e si avvicinò alla bara. Il SOLDIER spostò lo sguardo verso il giovane dal viso del candido pallore della morte e cercò di trovare in quel volto la familiarità di un sorriso, di una risata divertita, senza riuscirvi. Inclinò la testa sino a quella dell'allievo e gli posò un bacio sulla fronte.

"Riposa in pace, cucciolo."

Mormorò a malapena, mentre il groppo che aveva in gola si scioglieva in quelle lacrime risparmiate per posarsi sul volto di Zack.

Anche Arìl si alzò dalla panca e si diresse verso l'altare su cui giaceva la fredda bara, contenente il freddo corpo di colui che aveva amato. Si sporse un poco e con gli occhi, caldi di lacrime, ne cercò la bocca, sulla quale pose con le sue labbra un ultimo bacio.

"Addio... Zack."

Sussurrò e non riuscì ad aggiungere altro.

Seguirono a loro la madre e il padre del giovane, venuti dal lontano paesino di Gongaga a causa della notizia della morte dell'unico figlio. Poi vennero Kunsel e altri soldati della Shinra a dargli l'ultimo saluto, a rivolgergli le ultime parole.

Passarono i minuti e nessuno più si muoveva dalle panche, quindi il prete parlò di nuovo:

"Se i presenti hanno concluso i saluti, si dia inizio alla sacra sepoltura."

A quel punto Cloud si alzò e continuando a tenere la testa bassa si avvicinò alla bara.

"Aspetti solo qualche minuto."

Biascicò mentre si avvicinava e giunto dinnanzi alla futura dimora del suo migliore amicò, scoppiò in pianto. Le sue labbra si posarono sulla guancia destra di Zack per un brevissimo istante. Poi le mani del giovane alzarono la parte superiore dell'uniforme del ragazzo che giaceva nella bara, fino a scoprire una ferita causata da un'arma da taglio sul cuore.

Il prete rabbrividì e si avvicinò a Cloud, che tornò a rimettere a posto le vesti dell'amico.

"Scusami Zack... Non ti dimenticherò mai e vedrai, ti vendicherò!"

La voce del giovane si alzò ad ogni parola sino a diventare un grido disperato. Il prete lo guardò con disprezzo e diede disposizione di chiudere il coperchio e avviare la sepoltura.

Cloud corse verso la porta, senza avere il coraggio di guardare il corpo del suo amico sparire per sempre nelle profondità della terra.

Sulla porta Antares lo bloccò:

"Ti darò una mano, ti aiuterò a vendicare il tuo amico."

Disse, atona.

Cloud alzò la testa verso di lei:
"Dici davvero?"

Chiese con tono distrutto.

"E' una promessa."

Rispose ella, avviandosi con lui fuori dalla chiesa.

Uff... Finalmente ce l'ho fatta! Mi dispiace un sacco per Zack anche a me... Ma tutto questo serve per avviarci nel genere thriller della storia... Sono aperte le indagini e provate anche voi ad indovinare chi è stato l'assassino di Zack.

Sperando vi sia piaciuto anche questo capitolo, passo ora a rispondere alle vostre fantastiche recensioni che mi danno, come sempre, la forza di continuare questa storia^^

@Poisonerlady: grazie infinite per la recensione ^////^ poi fa sempre piacere sapere di essere riuscita a rimanere IC, spero ti sia piaciuto anche questo capitolo della storia e che, nonostante la mia lentezza, continuerai a seguirmi ^o^

@Lirith: no no, scusa me per il ritardo degli aggiornamenti, so che dovrei essere più veloce, ma è difficile >.<

Per il resto sono d'accordo con te: lui non merita sicuramente l'appellativo di padre, ma per fortuna ora ci penserà Angeal a fargli da papà.

Per il resto ho cercato di fare il capitolo un pò più lungo e... Ti chiedo perdono per aver ucciso Zack T_T

@Kairih: ti ringrazio tantissimo per i complimenti, mi farai montare la testa prima o poi! ^////^ Per il resto sono d'accordo che quello che ha fatto Nathan a Shyla faccia davvero schifo, ma ci dovrà pensare Cloud a fargliela pagare a quel bastardo del capo della Dream... Attendo i tuoi parei su questo capitolo, mi raccomando ^o^

   
 
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