CAPITOLO 3.
- Non piangere Ginny, ti cola il trucco, – disse pratica quella che una volta era stata Hermione Granger e che ora, morbidi boccoli biondi a incorniciarle il viso e tutte le curve al posto giusto, ma con ancora dei banalissimi occhi castani, era un misto tra Hermione e Mione.
- Gin, - la corresse la rossa asciugandosi velocemente una lacrima, prima di afferrare la gonna della divisa e renderla con un colpo di bacchetta più simile ad una fascia per capelli. – E scusa se non salto dalla gioia al pensiero di dover andare un’altra volta in giro per Hogwarts a fare la...
- Non è il momento, Ginny. Scusa, Gin, – La interruppe Hermione, la bacchetta puntata sugli occhi. – Nemmeno a me alletta l’idea di scopare in ogni angolo del castello con Malfoy...
- Malferret, - la corresse ancora la rossa, con voce atona, prima di passarsi il mascara quindici volte per occhio.
- Malferret, sì. Ma non possiamo farci nulla. Finirà anche questa prima o poi, finiscono tutte, - sospirò Hermione, studiandosi attentamente gli occhi multi color allo specchio.
- Sì, e nello stesso istante in cui ne finisce una, ne inizia un’altra.
La nota disperata nella voce della rossa non distrasse Hermione dalla sua occupazione: un po’ di caramello in più, una spruzzata di cioccolato fondente...qualche goccia di quello al latte e...
- Come sono?
-Manca l’oro, Hermione, - le ricordò Ginevra (che è l’unico nome che si può anche scrivere per intero, dato che fa molto Mary Sue), dopo aver studiato attentamente gli occhi dell’amica.
- Oh Godric, è vero!
La grifoncina si puntò nuovamente la bacchetta sugli occhi, poi si guardò attentamente allo specchio e con un sorrisetto rassegnato, ma anche disperato a guardar bene, sospirò:
- Bentornata, Mione.