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Autore: _Giuls17_    07/12/2010    3 recensioni
vi presento un'altra storia basata in parte sul 7 libro, Hoqwarts sta cedendo sotto la pressione dei mangiamorte, i maghi e le streghe sono costretti a scappare, lei però aspettarà perché il suo obiettivo è un altro adesso, il suo obiettivo è stare con lui, ma il fato lo ostacolerà per molti, molti anni. e chissà forse un giorno gli concederà l'amore....
Tratto dal capitolo 5: -Perché mi sento cosi fragile? Cosi vuota?.- dissi iniziando nuovamente a piangere.
-Perché senza me non sei niente.- disse una voce vicina.
Mi voltai per lo spavento e lo trovai, proprio davanti a me. Con la sua divisa perfettamente stirata.
Con i suoi capelli biondi pallidi adorabilmente scombinati.
Con i suoi occhi grigi fissi nei miei.
-Ma pechè?.- chiesi disperata.
-Perché tu mi ami.- dissi lui avvicinandosi a me.
-E tu? Tu mi ami Draco?.- gli urlai contro.
-Amarti? Sai che un Malfoy non capisce la parola amore.-
Per un attimo stetti zitta, incredula.
-Ma io sono l’eccezione alla regola, mia cara Hermione.- disse aiutandomi ad alzarmi –Io penso di essere l’unico Malfoy che sappia cosa vuol dire amare, e la cosa più pazzesca non è questa, è che io mi sia innamorato di una mezzosangue.
-La più brillante e bella mezzosangue di tutta la scuola.- disse scostandomi un ciuffo ribelle dagli occhi. –E non ho paura di dirlo.-
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Luna/Ron
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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capitolo 3

Capitolo 3

 

Tentennai un attimo prima di aprire, non ero pronta per parlare con Ginny, volevo rimanere sola, come del resto lo ero sempre stata da quel giorno, da quando avevo deciso di non avere più nessuno accanto a me.

Perché uno solo era il mio compagno.

Ma quei pensieri furono cacciati via da Ginny che insisteva a chiamarmi, cosi mi dissi che era inutile aspettare ancore, feci un respiro profondo e aprì la porta.

Fui accolta dal turbinio di parole di Ginny, parlava senza sosta, a ruota libera e mi dovetti tappare le orecchie con le mani per non impazzire a causa della sua voce.

-Ginny ti prego!.- le urlai, era l’unico modo per farmi sentire, dovevo per forza urlare e la cosa mi irritata parecchio.

-Oh Hermione, scusa davvero, non volevo- disse lei smettendo di parlare.

Tolsi le mani dalle orecchi ed emisi un sospiro di sollievo, ero grata del fatto che si fosse ripresa. Più velocemente del solito, pensai incuriosita dal suo nuovo atteggiamento.

Ginny mi guardò attraverso la cucina velocissimamente e si buttò sul divano nel salone, si mise le mani davanti gli occhi e iniziò a sospirare. Era il suo modo di attirare la mia attenzione e devo dire che ogni volta le riusciva benissimo.

Andai anche io in salone e mi sedetti accanto a lei, la guardai, Ginny non era cambiata per niente, aveva sempre l’aspetto di una bambina, la bambina di Hogwarts, eppure c’era qualcosa di diverso in lei, in tutti noi c’era qualcosa di diverso siamo cresciuto dopo quella sera…dopo quel giorno…

-Mi devi aiutare!.- esclamò all’improvviso.

Quei pensieri se ne andarono via,  e io ripresi la conversazione con la mia amica.

-In cosa?.- chiesi.

Lei tose le mani dagli occhi e si mise a sedere e mi guardò –Mi devi aiutare a capire cosa non va fra me e Harry.- era quasi sul punto di scoppiare a piangere.

-Oh Ginny, forse sono la persona meno indicata per aiutarti su questo fronte…- dissi abbassando gli occhi, anche io stavo per piangere.

-Non penso, sei tu la mia migliore amica, e nessun’altra al mondo potrà prendere il tuo posto.-  mi disse stringendomi forte la mano.

Ricambiai quella stretta, avevo bisogno di lei, avevo sempre avuto bisogno di lei, anche se ora era lei ad avere bisogno di me, la guardai e pensai, che l’avrei aiutata, a tutti i costi.

-Va bene, su spara.- dissi sistemandomi meglio accanto a lei.

-Grazie Herm.- si fermò un attimo, le brillarono gli occhi, lo vidi, anche se fu per un solo istante seppi che lei mi era davvero grata, di tutto.

-Devi dirmi qual è il vostro problema.- chiesi gentilmente.

-Beh vedi, Harry è sempre impegnato a causa del lavoro, lo vedo poco, ma non è questo il problema, quando torna dal lavoro sembra un’altro, ho paura che non sia più innamorato di me.- disse tristemente.

-Io penso invece che lui lo sia ancora, andiamo tu ed Harry siete fatti per stare assieme, dovresti parlarne con lui, dovresti vedere perché si sente cosi e se c’è un motivo di fondo.- dissi sorridendo, dovevo aiutare almeno lei, dato che io non potevo essere aiutata.

-Tu avresti fatto cosi, se..?.- chiese esitante, Lui era un argomento delicato.

-Penso proprio di si…- dissi piano, quando parlavo di Lui ero sempre davanti a un precipizio, quando parlavo di lui, mi sentivo debole.

-Quanto tempo è passato?.- mi chiese –Ho perso il conto.-

-Troppo Ginny, davvero troppo.- dissi cominciando a piangere.

-Oh Herm mi dispiace, non volevo, perdonami.- disse abbracciandomi.

-Non è colpa tua.- dissi staccandomi da lei –Lui mi fa ancora quest’effetto.- dissi asciugandomi le lacrime con le mani.

-Ti manca ancora oggi?.-  chiese.

La discussione stava prendendo una piega sbagliata pensai, non dovevamo parlare di Lui, eravamo qua per lei, non per me, almeno una volta eravamo qua per qualcosa si diverso. Ma a quanto pare, Lui doveva essere sempre ricordato, in un modo o nell’altro.

-Si, Ginny, lo sai.-

-Hai mai provato a….dienticarlo?.- mi chiese esitante.

Spalancai gli occhi, non poteva dirmi una cosa del genere, il mio cervello entrò in confusione e iniziai a balbettare qualche parole senza senso, poi dissi decisa –NO!.- presi un attimo di tregua e mi allontanai da lei e cominciai a muovermi per il salone –Lui non può essere dimenticato! Lui deve continuare a vivere qua!.- dissi colpendo forte quella parte del mio corpo, che avrebbe dovuto custodire il mio cure teoricamente –Lui deve restare qua.- dissi.

-Hermione…non te l’ho mai chiesto ma mi potresti dire il giorno in cui hai cominciato a perdere le speranze?.- mi guardò fissa negli occhi e i miei iniziarono a rivivere il passato. Portandomi a una notte di tanto tempo fa…

 

Hogwarts era ridotta a un cumulo di macerie ormai, non faceva più parte del nostro mondo, e guardandola in quello stato il mio animo soffrì, ero troppo affezionata a quelle pietre. Mi avevano protetta, amata, curata, mi avevano insegnato la dura realtà della vita, mi avevano dato molto, ma io non avevo fatto abbastanza per loro, pensai amaramente.

-Hermione andiamo su.- Ron mi riportò alla realtà e ci dirigemmo verso il luogo dell’appuntamento.

Ci saremmo dovuti vedere con tutti gli altri, quella sera, noi dell’Ordine avremmo ucciso Voldemort, la resa dei conti era ormai giunta, e non avevamo più nessun morivo per indugiare ancora.

-Ci siamo tutti?.- chiese Harry. Mi in giro, si c’eravamo tutti, ma Lui no, Lui non c’era ancora. Guardai il suo bracciale e mi dissi che Lui sarebbe venuto, Lui sarebbe venuto per combattere con me, al mio fianco.

Ma ancora non sapevo che erono pensieri inutili, che le cose sarebbero andate diversamente e troppo anche.

Harry ci guardò un ultima volta, per vedere se eravamo ancora tutti convinti della nostra scelta ma non trovò un solo animo titubante, sapevamo tutti che stavamo andando incontro alla morte, ma questo non ci avrebbe ostacolato, perché se non avessimo combattuto, avremmo lasciato le nostre vite in balia di Tu-Sai-Chi e questo era molto peggio di morire.

Partimmo. Ci dirigemmo tutti in posti diversi, per non attirare l’attenzione, ma il piano era uno solo, uccidere il Signore Oscuro. Durante il tempo del tragitto pensai a Draco, speravo di vederlo apparire all’improvviso, con uno dei suoi sorrisi migliori e pronto a salvarmi, ma non accadde niente durante il viaggio e il mio animo cominciò a cedere.

Dopo che arrivammo a destinazione, fummo sbattuti subito nella lotta. La guerra era già iniziata, non vi erono esclusione di colpi, si combatteva per il proprio futuro, per la propria vita, si combatteva per sperare in un mondo migliore, un mondo senza Voldemort.

Ancora oggi non ho idea di quanto durò il combattimento, di quel momento ricorso solo i miei avversari i loro volti erono senza paura, mostrano un sorriso beffardo, volevano prendersi gioco di noi, ma non gliel’avremmo permesso. Ricordo tutte le persone che ho ferito, ricordo anche che Lo cercavo, Lo cercavo in ogni momento, in ogni direzione, pensavo di vederlo arrivare dalla foresta, con la bacchetta in mano pronto a proteggermi, ma quell’immagine, mi aveva portata più volte alla morte.

Perché alle volte erono proprio i miei nemici che nella mia mente prendevano le sembianze di Lui , e mi ingannavano, non una ma più volte, ma riuscì sempre a salvarmi, la maggior parte delle volte senza riportare danni gravi, l’ultima allucinazione mi costò quasi l’amputazione della gamba. Bellatrix Lestrange mi aveva trafitto la gamba con una spada, ma non provai dolore, solo un pesante senso di sconfitta. Il mio animo era caduto.

Ma grazie al cielo tutti i nostri sforzi non furono buttati al vento, Harry vinse, Voldemort perse…e Draco cominciò ad allontanarsi sempre di più da me…

 

-Hermione, ci sei!.- mi chiese Ginny.

Mi risvegliai da quel’incubo|sogno, mi toccai senza rendermene conto la gamba, lo facevo involontariamente, per ricordarmi che quello che era successo era ormai passato, e che la gamba non mi avrebbe mai più fatto male, eppure alle volte avevo paura di sentire ancora quel dolore e di accorgermi che la guerra non era ancora finita, e che noi ancora non avevamo vinto. E che…

-Allora?.- mi chiese, Ginny pretendeva una risposta.

Mi ero quasi scordata di lei, ero troppo immersa nei miei pensieri ma poi reagì.

-Ho cominciato a perdere le speranze la sera della guerra, esattamente un anno dopo che lui se n’era già andato.- dissi guardandola.

-E da quel giorno quanto tempo è passato?.- mi chiese a bassa voce.

-Sono passati esattamente….-

   
 
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