RIUNIONE
ALLA TANA
“Calmi, signori,
restiamo calmi … per
favore! Capisco che la questione possa non esservi gradita, ma vi
prego,
interveniamo con un po’ di ordine!”
Albus
Silente seduto solennemente su una sedia in paglia a
capotavola sovrastava la sala da pranzo di casa Weasley, non
c’era la solita
cena sulla tavola, solo alcune bacchette sudate e pezzetti di pane
mangiucchiati.
L’Ordine della Fenice aveva trasferito alla Tana il suo
quartier generale e
quella era la prima riunione che si svolgeva là, era stata
indetta in piena
notte, per non destare sospetti, o, come pensavano i più,
per dare il giusto
clima a qualche sinistra proposta di Piton.
Non si sbagliavano del tutto.
Il mago
canuto portava negli occhi i segni di una
comprensibile stanchezza, Voldemort era tornato, e lui, Albus Silente,
sentiva
di non avere più nelle ossa quel vigore che lo aveva
sostenuto durante la prima
guerra magica, questa volta aveva paura,una sensazione che non
ricordava di
aver mai provato tanto vividamente, una sensazione che comunque doveva
celare,
non poteva e non doveva permettere che qualcuno cogliesse il suo
timore, lui
era la forza,lui era la roccia di coloro che rifiutavano
l’oscuro, lui era la
guida, lui non poteva e non doveva avere paura, mai, o per tutto il
mondo
magico sarebbe stata la fine.
Piton era
arrivato da lui in una nottata piovosa, aveva usato
la metro polvere ed era apparso nel suo ufficio ad Hogwarts come se gli
avesse
dato appuntamento proprio lì a quell’ora.
“Preside,
penso sia necessario che
lei mi ascolti…”
Quell’idea
non lo convinceva ancora del tutto, tuttavia aveva
deciso di provare a discuterne con l’Ordine, aveva dovuto
considerarla anche se
non gli piaceva, si sarebbe potuto rivelare, forse, l’unica
fonte di speranza,quasi necessaria,
visti i risvolti che stava ormai prendendo il lento e terribile ritorno
alla
vita del Signore Oscuro.
Nella
stanza di casa Weasley si diffuse in breve un inusuale
silenzio. Molly lanciò uno
sguardo
d’odio verso Severus prima di intervenire con veemenza:
“è
una follia Harry è solo un
ragazzino!”
Il
professore si sentì in dovere di risponderle, terribilmente
seccato per la leggerezza con cui la mamma Weasley aveva ragionato su
quell’insano
parto della sua mente.
“
Questo ragazzino porta comunque
sulle spalle grandi responsabilità! Se per qualsiasi ragione
dovesse
succedergli qualcosa, qualunque cosa, tutto il nostro mondo sarebbe
spacciato,
voi non sapete … “
“
Siamo alle strette cara Molly, purtroppo
non abbiamo certezze e non possiamo lasciare nulla di
intentato”
Silente
rientrò nel discorso di nuovo, si sentì in dovere
di
farlo,così di nuovo nella sala calò il gelo.
Remus
scuoteva il capo, stringendo forte a sé la mano di
Tonks, come per volerne assorbire il calore.
“Non
sarebbe affatto semplice e
assolutamente molto pericoloso, troppo! Se i mangiamorte sapessero
… gli obiettivi
da eliminare sarebbero due”
Molly
continuava a non darsi pace, agitando il corpo paffuto
e tenendosi la testa tra le mani; come potevano gettare su Harry anche
questo
peso? Chi altro avrebbero coinvolto? Sicuramente qualcuno a lei molto
vicino e questo
non poteva accettarlo!
Arthur le
mise la mano destra sulla spalla, sapeva cosa
sconvolgeva sua moglie, e, quel pensiero faceva trasalire nel profondo
anche
lui, però, la
pazzia di Piton poteva
davvero costituire l’ultima spiaggia in un momento disperato
nella lotta a
Voldemort ,il pensiero dominante doveva essere questo.
“Molly
cara, dobbiamo pensare al bene
comune prima di pensare al nostro”
Disse
alla moglie dolcemente.
La donna
scoppiò in lacrime.
Tutti i
presenti si guardavano negli occhi, perplessi,
preoccupati, straniti.
“Se
Harry sarà d’accordo dunque
faremo in modo che accada?”
Piton
sgranò gli occhi. Lily non avrebbe di certo permesso
che suo figlio fosse coinvolto in un piano del genere , ma lei era
morta, e
forse, proprio grazie a quel folle parto della sua mente, altre donne
come la
sua bella Evans si sarebbero salvate e altri uomini come lui avrebbero
potuto
amare un corpo vivo, avrebbero potuto avere la loro amata accanto,
vedendone
gli occhi senza immaginarli, sentendone il profumo senza doverlo
ricordare.
Arthur
annuì, accarezzava ancora Molly sulla schiena, la
donna alzò la testa e tremando fece anch’ella un
cenno di assenso. Tonks
stringeva di rimando la mano del suo uomo con dolcezza ferma,
appoggiò la testa
sulla sua spalla, Remus alzò gli occhi al cielo prima di
pronunciare il suo sì
poco convinto.
Silente
parlò ai membri dell’Ordine della Fenice con lo
stesso cipiglio solenne che impiegava in piedi sul suo pulpito nella
Sala
Grande di Hogwarts, ai volti sconcertati che lo fissavano, forse per la
prima
volta davvero consapevoli di quanto fosse grave ciò che
stavano vivendo.
“
Se e solo se Harry sarà disposto ad
accettare ciò che gli chiederemo, lui avrà il
diritto di scegliere la ragazza
con la quale vorrà dare alla luce il suo erede, ovviamente
sotto nostri
consigli, ma la decisione spetterà a lui. Tutto
dovrà essere tenuto in gran
segreto, la nascita del bambino e la sua identità
soprattutto. Ciascuno di noi
si dovrà impegnare nella protezione del bambino esattamente
quanto lo facciamo
nella protezione di Harry, con la speranza che il suo intervento non
sia
necessario. Mai. E, ricordiamo, il ragazzo ha solo sedici anni, gli
stiamo
chiedendo molto, ma un suo erede potrebbe costituire per tutti noi la
salvezza
anche se qualcosa andasse storto”
Il corpo
del Preside fu scosso da un brivido a queste parole.
Nessuno, però, se ne accorse.
Molly
non aveva ancora smesso di piangere.“ È solo un bambino! E noi gli chiediamo di avere un bambino, un bambino che rischierà la vita sin dal suo primo vagito”
Questa long fiction l'ho iniziata un po' di tempo fa, poi arrivata al sesto capitolo( essendo in difficoltà col settimo) mi sono resa conto di quanto fosse necessaria una bella revisione! Questo è il primo capitolo, diciamo un po' il prologo, riveduto e corretto. Se leggete per la prima volta sappiate che ci tengo tanto ad avere un parere, anche se negativo, se qualcuno di voi aveva,per caso, letto pirma e ha riletto ora magari mi dica se i cambiamenti hanno migliorato il capitolo.
Grazie a tutti della lettura.
Silvia