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Autore: DumbledoreFan    23/12/2010    14 recensioni
Si sa, quando si crede di conoscere davvero qualcosa, si deve guardarla da un'altra prospettiva. Ma alcune volte la vita può essere decisamente drastica. Specie se si diventa l'errore di qualche oscuro esperimento, e per un crudele sbaglio, ci svegliamo dall'altra parte. Hermione Granger non sa quello che le sta succedendo, sa solo che, dopo una violenta botta, si risveglia in Infermeria, e al suo capezzale, c'è il suo peggior nemico: Draco Malfoy, mentre il mondo aveva cominciato a girare al contrario. Confusa, spaesata, forse impazzita, è costretta a vivere per un po' "dall'altra parte". E a rendersi conto che ci sono cose sulle quale vale la pena ricredersi.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Hermione Granger, Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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Hallo Kinder, guten morgen, komm wir spielen, komm, komm, komm!! Mmmm ecco dopo che vi ho dato il buon giorno con questa canzoncina che fanno cantare ai bambini negli asili tedeschi sono contenta xD Guardate lì sto già postando il secondo capitolo, dai mi sto facendo un po' perdonare vero? Anche perchè con il primo vi ho lasciati tutti davvero molto perplessi! Qui comincerete a capire un po' che cosa sta succedendo, e che dire, spero che vi piaccia!
Enjoy the chapter!




“Grang! Finalmente ti sei svegliata!” esclamò il biondo alzandosi in piedi. Io osservai Malfoy con gli occhi spalancati, nonostante questo mi provocasse del dolore. Quello doveva essere sicuramente uno scherzo. Uno scherzo di pessimo gusto. Davvero pessimo. O forse avevo semplicemente le allucinazioni. O forse stavo sognando! Avendo preso una botta tanto forte, dovevo essermi procurata un bel trauma. Richiusi quindi gli occhi e li riaprii. Malfoy era sempre lì.
“Come ti senti?” mi chiese guardandomi con attenzione. Io non risposi. Mi passai una mano sulla fronte dolorante e sentii anche una forte stretta allo stomaco. Mi stava venendo la nausea, e per non bastare percepivo un’insolita e sgradevole sensazione di indolenzimento, che andava oltre il dolore della botta.
C’era qualcosa che non andava.
“Che…che cosa sta succedendo?” chiesi con voce flebile e ancora impastata. Il biondo si rimise a sedere accanto al mio letto.
“Tranquilla, non è successo niente di irreparabile. Quello stronzo di Coote ti ha preso in pieno con un bolide e sei caduta dalla scopa, ma puoi stare certa che gliela faremo pagare! Beh un po’ di rivincita se l’è già ripresa Theo che ha frantumato con un colpo solo la scopa di Thomas. Comunque eravamo tutti preoccupati perché non ti svegliavi, anche perché giocando spesso a Quidditch ormai sei abituata, ma Madama Chips ci aveva assicurato che non avevi riportato nessun danno grave, quindi dovevamo solo aspettare…e anzi dovrei andare ad avvertire i ragazzi che ti sei ripresa…Blaise stava seriamente dando di matto, ho dovuto mandarlo a letto con la forza! Sveglierò anche Madama Chips che controllerà come stai” spiegò con tono pacato e senza mai alzare troppo la voce, anche quando inneggiava alla vendetta. Lo osservai incredula alzarsi e dirigersi verso l’uscita dell’Infermeria. Quando la porta si chiuse alla sue spalle, mi sentii libera di farmi prendere dal panico. Il terrore m’invase da cima a fondo in un solo istante, e sentii mancarmi l’aria nei polmoni.
Era successo qualcosa. Qualcosa di assurdo, e al tempo stesso, terribile. Riuscivo quasi a percepire nell’aria che c’era qualcosa di diverso, qualcosa di assolutamente inquietante. Ma doveva esserci una spiegazione logica. Anche se vivevo nel Mondo Magico, tutto avveniva per una ragione. Perciò dovevo calmarmi e cercare solo di fare mente locale. L’ultima cosa che ricordavo era il bolide che mi aveva colpito sugli spalti, mentre tifavo per la squadra della mia casa, Grifondoro. Ora bastava solo scoprire perché Malfoy era stato a vegliare sul mio capezzale e avesse accolto il mio risveglio come quello di una cara amica, raccontandomi di come un cacciatore di Grifondoro mi avesse steso mentre stavo giocando a Quidditch e di come Blaise Zabini fosse terribilmente in pena per me. In quel momento solo due ipotesi mi piombavano in testa: o stavo sognando, o erano impazziti tutti. O forse questo era tutto un diabolico scherzo architettato dalle Serpi! Forse era questo che stavano confabulando oggi, mentre guardavano nella mia direzione. Volevano farmi perdere il senno!
Il filone dei miei pensieri venne interrotto dal portone dell’Infermeria che si aprì. Mi voltai e vidi entrare Madama Chips in vesteglia.
“Signorina Granger, si è svegliata. Mi dica, come si sente?” domandò portando una mano sulla mia fronte.
“Frastornata, confusa…” bofonchiai con un fil di voce. Lei annuì distrattamente.
“Comprensibile…dov’è andato il Signor Malfoy? Dopo tutto quello che ha fatto per convincermi a farlo rimanere qui al suo fianco…è davvero uno che non si ferma davanti a niente! Mi ha proprio preso per sfinimento, non si voleva schiodare di lì” esclamò la donna mentre si dirigeva verso lo scaffale degli unguenti. Quello fu come prendere un altro colpo in testa. I Serpeverde non potevano aver corrotto Madama Chips per assecondarli nel loro diabolico scherzo. Perché anche se erano davvero esseri subdoli e machiavellici, quello sarebbe stato davvero troppo. E poi ero più che certa che Madama Chips fosse incorruttibile. Perciò fui rispedita alle due mie precedenti opzioni che non avevo una minima logica. Fui di nuovo assalita dal panico, in modo ancor più travolgente. L’unica ipotesi vagamente sensata che mi si era presentata davanti era svanita in una nuvola di fumo, per lasciare posto alla paura di essere vittima di qualcosa che non conoscevo. Qualcosa che non riuscivo a spiegare. Perché quale spiegazione poteva esserci a tutto questo? Ero sconvolta, terrificata, stordita e mi sentivo vulnerabilmente debole.
Fortunatamente non ebbi il tempo di provare ad articolare una risposta che Malfoy entrò nella sala seguito a ruota da Zabini, che si catapultò letteralmente verso di me.
“Hermione!!” esclamò con una nota di sollievo. Quando fu al mio fianco mi prese la mano e sospirò sollevato.
“Dio non riuscivo a chiudere occhio! Ci hai fatto prendere un bello spavento dannazione! Stavo davvero cominciando ad impazzire! Meno male che ora sei sveglia però…come stai? Va tutto bene? Non hai ferite o danni gravi, vero?” fece il moro tutto d’un fiato.
“Signor Zabini!! Non soffochi così la Signorina Granger! “ ribattè Madama Chips venendo anche lei verso di me. Il moro annuì e riprese a parlare più a bassa voce.
“Mi scusi…va tutto bene allora? Ci hai messo più di dodici ora a svegliarti, e non riuscivamo a capire come mai! Non era la prima volta che prendevi qualche botta durante una partita, e l’incantesimo aveva attutito praticamente del tutto la caduta…sappiamo che cosa è successo?”
La sua ultima domanda era rivolta alla donna che scosse il capo  e tirò fuori la bacchetta.
“Non lo so di preciso ancora, ma non temete, probabilmente il suo corpo ha soltanto avuto bisogno di tempo per rimettersi in moto” rispose lei prima di cominciare a farmi un controllo molto ampio con la sua bacchetta.
“Dovrebbe stare bene, solo un po’ d’intontimento e mal di testa” sentenziò rimettendosi la bacchetta nella vestaglia. Io mi liberai della stretta di Zabini e posai la mano sugli occhi, cercando di respirare regolarmente.
“Che…che cosa sta succedendo?” ripetei quella domanda con una piccola nota di esasperazione e panico. Questa volta fu Malfoy a farsi più vicino.
“C’è qualcosa che non va Hermione?” mi chiese lanciandomi uno sguardo preoccupato. Io sussultai al sentirlo pronunciare il mio nome.
“Sì” confessai sentendo le lacrime che mi stavano per affiorare agli occhi. Però cercai di trattenermi e di ritrovare un po’ di lucidità.
Senza dubbio era successo qualcosa di…magico. Quella era l’unica cosa che poteva avere un minimo di senso, e anche se io non avevo mai sentito parlare di qualcosa del genere, mi pareva la sola opzione. Inoltre sentivo come la nausea della magia attanagliarmi la gola.
Il punto era: che cosa potevo fare ora? Non mi sembrava il caso di cominciare a correre urlando con le mani nei capelli come una pazza, e la cosa di cui più avevo bisogno in quel preciso istante erano informazioni. Perciò feci la cosa che in quel momento mi sembrò più utile per arrivare al mio scopo.
“Non mi ricordo niente”
Borbottai quelle parole che non erano nemmeno troppo bugiarde senza levare la mano dagli occhi.
“In che senso?” domandarono perfettamente all’unisono Malfoy e Zabini. Io tirai un grosso respiro e mi decisi a guardare i due ragazzi e la donna.
“Non…non ricordo niente” dissi cercando di alzare un po’ la voce. I loro sguardi si fecero allarmati.
“Ti ricordi chi siamo? Ti ricordi chi sono io?” chiese il biondo sporgendosi un po’ su di me.
“Draco Malfoy” risposi cercando di nascondere il più possibile il tono sprezzante. Lui però non sembrava soddisfatto.
“E…cosa sono io per te?” domandò in modo più incalzante. Io rimasi interdetta e alquanto perplessa.
“Non lo so” mormai sinceramente. A quel punto la sua espressione si fece seriamente turbata.
“Io…io sono il tuo migliore amico, Grang!” ribattè come se cercasse di spronarmi. Le sue parole però riuscirono soltanto a sconvolgermi e terrorizzarmi ancor di più, in una maniera incredibilmente sgradevole.
Lo guardai atterrito per qualche istante cercando di non sembrare troppo impaurita, cosa per niente facile.
“E quindi non ti ricorderai nemmeno di me, Hermione” fece Zabini a sua volta preoccupato. Io scossi il capo. Lui afferrò di nuovo la mia mano.
“Non ti ricordi che sono il tuo ragazzo”
Quelle parole non vennero pronunciate come una domanda, e per questo suonarono davvero tristi. Ma io ero troppo sconcertata per rendermene conto.
Draco Malfoy il mio migliore amico, e Blaise Zabini il mio ragazzo.
Qualcuno aveva cominciato a far girare il mondo al contrario.
I due ragazzi si voltarono contemporaneamente verso Madama Chips che era rimasta in silenzio ad osservarmi.
“Cosa le è successo?” domandò allarmato il moro. La donna tirò nuovamente fuori la bacchetta e mi controllò con estrema accuratezza la testa, esame che impiegò almeno una ventina di minuti. Quando ebbe finito andò verso l’armadio delle pozioni e prese una bottiglia verde. Versò un po’ del contenuto in un bicchiere e me lo portò.
“Va bene…signorina Granger, ragazzi, non dovete preoccuparvi. Da quello che ho visto il cervello sembra completamente intatto, perciò è da escludere la presenza di traumi o ferite che possano provocare danni permanenti. Molto probabilmente c’è stato solo un mancato afflusso al lobo dei ricordi che ha causato un temporaneo blocco della memoria. E’ una situazione che si può presentare in eseguito ad un forte colpo come quello. Probabilmente sarà questione solo di qualche giorno, poi tutto dovrebbe sistemarsi” spiegò con accuratezza Madama Chips cercando di rincuorarci. Beh, almeno riuscì a farlo per quanto riguardava i due ragazzi al mio fianco. Sui loro volti tornò a dipingersi un’espressione sollevata.
“Possiamo fare qualcosa per aiutarla a ricordare?” chiese Malfoy.
“In realtà sì…raccontarle le storie del passato l’aiuterà sicuramente, e anche farle fare le cose più quotidiane per lei, quelle a cui era più abituata…” rispose Madama Chips. Entrambi i ragazzi tornarono a puntare lo sguardo su di me.
“Non può essersi davvero dimenticata di noi, insomma, noi siamo indimenticabili!” esclamò Malfoy con tono altezzoso, sorridendo divertito e un po’ tronfio. Zabini alzò gli occhi al cielo in un’espressione esasperata, aprendosi però anche in un sorrisino allegro.
“Draco, possibile che ogni occasione sia buona per fare del sarcasmo?!” ribattè sorridendo al suo migliore amico. Malfoy aprì le mani in un gesto disinteressato.
“Non era sarcasmo, era la verità. E sono stato anche così immensamente buono da usare il plurale e inserire anche te, ingrato!” replicò alzando il mento fintamente offeso. Zabini sbuffò divertito.
“Forse è un bene che non ti ricordi di lui Grang” commentò il moro lanciandomi uno sguardo e un sorriso complice.
“Zab non te lo vorrei dire, ma secondo me questo fatto della perdita di memoria è tutta una cosa architettata per scaricarti in maniera non troppo palese” replicò il biondo abbassandosi fino ad appoggiarsi con le braccia al mio letto.
“Certo che sei proprio ingegnosa Grang” mi disse inarcando le sopracciglia compiaciuto.
“Pfff, ma sentilo!” borbottò scuotendo il capo Zabini.
Madama Chips interruppe la loro conversazione e i due Serpeverde posarono nuovamente l’attenzione su di lei.
“E un’altra cosa davvero importante…dovrete farla riposare! Il cervello lavora meglio e di più quando dorme, quindi vedete di fare i bravi. E a proposito di questo, dovete tornare nei vostri dormitori e lasciare in pace la Signorina Granger. E non voglio sentire storie, specialmente da lei Signor Malfoy!! Le avevo promesso che l’avrei fatta rimanere finchè non si sarebbe ripresa, ma ora che sapete che sta bene, vi rivoglio tutti e due in Sala Comune, senza lamentele!”
I due Serpeverde sbuffarono sonoramente ma annuirono. Zabini strusciò il pollice sul dorso della mia mano e mi sorrise dolcemente.
“Buona notte Hermione. Ci vediamo domani” mi salutò prima di lasciarmi la mano e avviarsi verso la porta. Malfoy mi diede una leggera pacca sulla spalla, e io involontariamente mi pietrificai quasi. Se Malfoy mi toccava, il mio corpo reagiva come era abituato. Perché se mi toccava lui, non era mai una cosa positiva.
“Dormi bene Grang. Domani ti riportiamo in Sala Comune, e vediamo di fare tornare tutto a posto” disse rivolgendomi a sua volta un sorriso.
Non avevo mai visto Malfoy sorridere. L’avevo visto ghignare, sogghignare, ammiccare, ma mai, mai sorridere. Sorridere con sponteneità, naturalezza, genuinità. Sinceramente credevo che non fosse nemmeno capace di farlo.
I due ragazzi si allontanarono, e quando furono sulla porta, Zabini si girò e mi fece un cenno con la mano sorridendomi con una certa dolcezza. Anche quello mi lasciò abbastanza stupita.
Ad essere completamente sincera, mai nella mia mente avevo considerato l’idea che i Serpeverde fossero ragazzi come tutti gli altri. Davanti a tutti avevano un atteggiamento distante e controllato, potevano ridere prendendo in giro o prendendosi in giro, ma mai li avevo visti comportarsi rispetto ai loro sentimenti. Pensandoci con attenzione però, l’immagine che avevo di loro erano inverosimile. Come potevano degli adolescenti essere sempre così padroni di loro stessi? Non era possibile.
“Signorina Granger, deve bere questo. La farà stare meglio” disse Madama Chips porgendomi il bicchiere che aveva in mano. Io lo presi e lo guardai per qualche istante scettica, poi alzai lo sguardo e mi guardai intorno. Sulla sedia di fronte al mio letto c’era una divisa da Quidditch di Serpeverde.
“Io…io a che casa appartengo?” chiesi con la voce un po’ tremante. La donna mi guardò inizialmente stranita, poi mi rivolse un sorriso bonario.
“Serpeverde, ovviamente. Potrebbe essere altrimenti?” rispose senza smettere di sorridermi. Io spalancai un po’ gli occhi.
“Che cosa intende?” domandai confusa. Lei fece spallucce.
“Beh che quando penso alla parola Serpeverde, mi venite in mente lei e i suoi amici” replicò mentre mi sistemava il letto. Deglutii a vuoto un paio di volte.
“E…insomma…sono una brava studentessa no? Non sono sempre in punizione vero?” chiesi cercando qualche conferma.
“Oh beh certo, è una ragazza molto intelligente…per questo non va praticamente mai in punizione. Credo che siate troppo bravi per farvi scoprire” rispose lei arricciando appena la bocca. Io rimasi appena interdetta.
“Ma sono prefetto?” continuai a chiedere in maniera quasi morbosa. Madama Chips annuì.
“Sì, lei e il Signor Malfoy siete i prefetti di Serpeverde” rispose la donna.
“E i prefetti di Grifondoro chi sono?” insistetti io. Lei mi guardò un attimo confusa, poi fece spallucce.
“Ronald Weasley e Calì Patil. Se li ricorda?” mi domandò speranzosa. Io annuii.
“Sì, ricordo chi sono…e Harry Potter? Lui non è stato scelto come prefetto?”
“No, credo che il Signor Potter abbia già abbastanza cose a cui pensare. Come mai tanto interesse verso gli studenti di Grifondoro? Tra voi non scorre buon sangue, specie con lui” replicò Madama Chips dubbiosa.
“Non scorre buon sangue?!” feci io leggermente scandalizzata. La donna aggrottò la fronte.
“Per niente, anzi a volte ho paura che facciate scorrere del sangue letteralmente…mi ricordo di una volta, sarà stato al vostro quarto anno scatenaste una vera e propria battaglia d’incantesimi nei corridoi e finiste tutti qui in Infermeria…il bello era che continuavate a litigare e insultarvi anche mentre vi stavo curando, da lettino a lettino! Sì, quella volta vi mandarono tutti in punizione” raccontò Madama Chips. Rimase qualche istante in silenzio, poi continuò.
“Ora che ci penso meglio, proprio lei aveva tirato una brutta fattura al Signor Potter che gli aveva fatto crescere tutta la peluria sul viso, era completamente ricoperto”
Assimilai quelle parole cercando il più possibile di sembrare impassibile. Restai in silenzio per un bel po’, guardando il contenuto del mio bicchiere mentre me lo rigiravo fra le mani. In che razza di mondo ero finita? Che mondo poteva essere quello dove io ero una Serpeverde incallita che tirava brutte fratture ad Harry?
In quel momento avrei tanto voluto che lui e Ron fossero al mio fianco, a dimostrarmi il loro affetto e farmi sentire il loro supporto. Loro avrebbero potuto asciugare le mie lacrime e strapparmi un sorriso. Erano loro i miei migliori amici. Era a loro che volevo bene. Erano loro la parte stabile e fissa dalla mia vita. Della mia vera vita. E tutto quello che stava accadando era inimmaginabile. Perché non potevo immaginare la mia vita senza di loro.
Bevvi tutto d’un sorso e posai il bicchiere sul comodino accanto al letto. Madama Chips finì di sistemare le ultime cose e poi mi diede la buona notte, lasciandomi sola nella grande sala dell’Infermeria.
Con un sospiro posai la testa sul cuscino, e quando chiusi gli occhi, una piccola lacrima andò a bagnare la sua stoffa. Strinsi forte le coperte e con tutta me stessa desiderai di risvegliarmi nel mondo di sempre, quello che girava dalla parte giusta.


Spazio dell'Autrice.

Voglio fare un sondaggio xDD Che faccia avete fatto quando avete letto che Blaise è il ragazzo di Hermione? xD Vi c'ho fatto rimanere di stucco, non è vero?! Scommetto che avevate pensato che sarebbe stato Draco il ragazzo della nostra Grang, e invece no!! Troppo semplice sennò! E poi io devo pur sfogare la mia bastardaggine serpeverde da qualche parte xD Comunque, cercando di fare vagamente le persone serie...questo capitolo dovrebbe avervi abbastanza chiarito la situazione, anche se lo scioglimento della vicenda avverrà in tutto e per tutto praticamente verso la fine della storia...oddio, no forse proprio fine no, un po' prima ecco, anche perchè sinceramente non ho ancora idea di come la farò finire xDD Spero che il capitolo via sia piaciuto, ora mi metto subito a scrivere il terzo!

Grazie a tutte le meravigliose persone che leggono e recensiscono questa mia FF.


That's all folks!
   
 
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