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Autore: _Mary    21/01/2011    5 recensioni
C’era stato qualcosa che le aveva fatto capire che non tutto era andato come sarebbe dovuto. Era stata l’occhiata di una delle ragazze, rivolta a quella che sembrava la più anziana lì dentro. E poi, era stata tutta una giostra di bugie e pietose rassicurazioni, sul fatto che se la sarebbe cavata, che avrebbe potuto tenere in braccio il suo bambino già qualche ora dopo, che sarebbe andato tutto bene.
Seconda classificata al 'Classici Disney Contest' indetto da Lyrapotter sul forum di EFP.
Genere: Introspettivo, Song-fic, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sorpresa
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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- Questa storia fa parte della serie 'Puzzle'
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Epilogo.

 

Forgiveness... For we have paid
Forgiveness is our key to the world
Forgiveness for the love untaught
It’s forgiveness I’ll be… Waiting for…

 

Il dolore alla pancia, ai reni, a tutto il corpo l’aveva straziata per quasi un giorno intero, prima che riuscisse a trovare un orfanotrofio. Non aveva capito cosa avesse detto la ragazza che l’aveva praticamente raccolta dalle scale di quel posto, ma aveva sentito molta agitazione intorno a sé. Parole, rassicurazioni, aiuti per quella che sembrava una vagabonda in travaglio, talmente sbandata da essere arrivata in un orfanotrofio per partorire.

 

C’era stato qualcosa che le aveva fatto capire che non tutto era andato come sarebbe dovuto. Era stata l’occhiata di una delle ragazze, rivolta a quella che sembrava la più anziana lì dentro. E poi, era stata tutta una giostra di bugie e pietose rassicurazioni, sul fatto che se la sarebbe cavata, che avrebbe potuto tenere in braccio il suo bambino già qualche ora dopo, che sarebbe andato tutto bene.

 

Aveva sorriso serenamente. Così, sarebbe morta. E non avrebbe visto crescere suo figlio. Il suo bambino sarebbe stato affidato ad altre mani, suo padre non l’avrebbe mai voluto, e lei avrebbe chiuso gli occhi per sempre.

 

La prospettiva di andarsene non la turbava; aveva perso la sua ragione di vivere. Avrebbe potuto salvarsi ricorrendo alla magia, forse, ma non ne era neanche troppo sicura. Tanto valeva cogliere al volo quell’occasione per dormire per sempre.

 

Aveva un’ultima cosa da chiedere: che il bambino venisse chiamato Tom, come suo padre, e Orvoloson, come suo nonno. Una delle ragazze le assicurò che così sarebbe stato fatto, forse intuendo che anche lei aveva capito, nonostante tutto, a cosa fosse destinata.

 

“Spero che somigli a suo padre…” mormorò Merope.

 

Poi chiuse gli occhi. Passò gli ultimi istanti della sua vita a chiedere perdono, ad implorare una forza in cui non aveva mai creduto perché portasse il suo messaggio a chi le era più caro.

 

Chiese perdono ad Orfin. Chiese perdono a suo padre. Chiese perdono al bambino.

 

E chiese perdono a Tom, che non avrebbe mai saputo dove lei fosse morta, né dove fosse suo figlio.

 

Fu mentre si sentiva stordita da uno strano torpore, simile al sonno, ma più freddo, che lo vide: Tom era ai piedi del suo letto, e le sorrideva, tendendole una mano.

 

 

 

 

 

 

 

Siamo arrivati alla fine :D

Ringrazio chi ha letto, seguito e recensito <3

Riporto il giudizio della giudiciah, ringraziandola nuovamente.

Alla prossima!

Un abbraccio,

Ilaria

 

2° Classificata a parimerito
_Mary-Forgiveness


Grammatica e sintassi: 9.9/10 punti
Stile: 9.5/10 punti
Originalità: 9/10 punti
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10 punti
Attinenza alla traccia: 10/10 punti
Gradimento personale: 10/10 punti
Totale: 58.4/60 punti

Avevo tante belle aspettative quanto ho aperto la tua storia e ovviamente non sono stata delusa ^^
Ormai non ho dubbi che potresti metterti a raccontare la storia del fratello del prozio della cugina di secondo grado della madre di Tal dei Tali e io amerei ogni singola parola di ciò che hai scritto.
Dal punto di vista grammaticale, è una storia praticamente perfetta: giusto un ‘si’ che doveva essere un ‘di’ e un ‘era’ che doveva essere ‘erano’, nulla di drammatico.
Adoro il tuo stile: la tua storia si legge tutta d’un fiato e con tale piacere che, nonostante fosse già bella lunghetta di suo, sarei andata avanti molto volentieri. Ti ho penalizzata giusto un pochino perché ci sono un po’ troppe virgole che frammentano la lettura. Ma a parte questo è tutto davvero perfetto.
Le tue capacità di caratterizzazione hanno dello straordinario: sai creare personaggi vividi praticamente dal nulla o da quel poco che il canon ci permette di ricavare. Da ciò puoi capire che la tua Merope mi ha conquistato: hai descritto in modo perfetto il suo cammino emotivo dal momento dell’arresto di Orvoloson e Orfin fino alla sua triste fine in orfanotrofio. Merope è uno di quei personaggi per cui non ho mai provato particolare interesse, devo dire: pur amando i personaggi secondari e pur essendo lei in un certo senso una ‘vittima’, nella mia mente è rimasta catalogata come un personaggio negativo, probabilmente perché non riesco assolutamente a condividere certe scelte di vita che ha fatto. Ma questo tuffo nella sua psiche mi ha fatto cambiare un pochino il mio punto di vista: l’ho trovata assolutamente coerente con quello che si evince di lei dal sesto libro, senza dubbio, ma hai posto la questione in modo che mi fa comprendere il suo modo di agire, anche se non lo approvo. Non sono certa di essermi spiegata bene: il concetto è che l’introspezione di Merope mi è molto piaciuta e mi ha fatto capire meglio questo personaggio.
Spendo giusto due parole per Tom Riddle Senior: pur filtrato nell’ottica distorta dell’amore di Merope, mi è risultato assolutamente detestabile come doveva essere, soprattutto nel capitolo in cui abbandona moglie e figlio. Ottimo. Visti i genitori che ha avuto, non stupisce certo che Voldemort sia diventato la persona che è diventato.
Sull’originalità ero un po’ indecisa, visto che comunque parlando di questo particolare personaggio gli spunti sono quello che sono e più di tanto non si può inventare. Eppure, eppure… Hai avuto un tuo approccio particolare nel trattarli: in particolare, ho amato la prima shot, dove descrivi Merope subito dopo l’arresto di padre e fratello. Ecco, questa Merope per la prima volta libera e soprattutto felice mi è piaciuta tantissimo: c’è una grande parte di me che urla al what if perché mi ha fatto nascere un fortissimo senso di ingiustizia nei suoi confronti.
Ora, dopo aver letto questa storia, mi è venuto automatico pensare che la tua citazione sia stata costruita ad hoc per questa coppia: si adatta perfettamente a quello che Merope ha fatto pur di avere Tom, anche se sapeva che era sbagliato e folle e ne avrebbe di certo pagato le conseguenze.
Ah, mi stavo quasi dimenticando di spendere due parole sul finale: se anche la storia non mi fosse piaciuta, le ultime cinque righe sono qualcosa di talmente meraviglioso che mi avrebbero fatto rivalutare la storia in blocco. Del resto, sembra che tu abbia un talento per chiudere in bellezza i capitoli: cinque capitolo, cinque perle conclusive. Bravissima!
   
 
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