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Autore: Irishkoala    23/01/2011    9 recensioni
Come la propria vita possa essere sconvolta in un solo secondo....o in una sola notte...per poi svegliarsi e non più riconoscersi -letteralmente- e capire che, per la propria sopravvivenza, non si potrà fare altro se non trovare in fretta una soluzione pratica.
Una cena un pò strana, un incontro fortuito e un amico un pò invadente.
Tra dubbi, parole non dette e un pizzico di magia {forse}, si scoprirà se questa soluzione verrà trovata realmente e se sarà quella che metterà la parola fine a fraintendimenti e incomprensioni.
Provate a entrare e lasciatevi dietro tutto il resto...
Genere: Commedia, Fantasy, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Love Is A Force Of Nature'
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Ultima Long-Short in programma e, per il momento, penso anche l'ultima in generale di questo genere.
Dopo 'As Hell', mi sono data alla commedia, sia per alleggerire i toni sia perché ne avevo bisogno per motivi personali.
Spero vivamente di riuscire a farvi ridere almeno un po', sempre in compagnia dei nostri ormai soliti noti e anche megalomani =D.

Due sole anticipazioni prima di cominciare la lettura:
-lasciate fuori dalla vostra testa ogni idea
razionale, perché questa storia non lo è
-il fatto che sia una AU si riferisce agli eventi della storia, non ai personaggi. Infatti Heath e Jake, come gli altri che verranno citati, sono attori e le loro vite si rifanno al filone originale.
Detto ciò,
divertitevi, preparatevi a qualcosa di davvero inconsueto e buona lettura.
<3














One.




Mi potresti dire che cos'hai in questo periodo?”

Alzai lo sguardo su di lui, riconoscendo alla perfezione l'inarcamento delle sopracciglia scettico, indagatore e poco condiscendente del mio atteggiamento, che mi faceva sempre quando sapeva che stavo fingendo o raccontando una balla.

Cercai di evitare di fregarmi da solo, masticando un altro pezzo della carne appena tagliata dal mio piatto e feci di tutto per evitare la risposta.

Niente!”

Alzai le spalle, di solito funzionava, ma si vedeva che in quella sera aveva deciso davvero di rompermi le palle per sapere i fatti miei.

No, non mi dava fastidio.

Non lo dicevo neanche con rabbia o insofferenza ma non avevo proprio voglia di parlarne e nemmeno di andare a spiegargli qualcosa che non sapevo neanch'io.

Rise, soffiando e guardandomi allucinato, tutto insieme, ma continuai a evitarlo volutamente.

Ok d'accordo...girerò per un altra strada: va tutto bene?”

Austin piantala, te l'ho detto anche ieri al telefono: sto bene! E tutto è normalissimo come al solito, non so perché tu e anche quell'altro vogliate continuare con la solfa che sono strano, che ho un atteggiamento non 'mio' e che sono distante! Non è vero niente, ve lo state solo immaginando”

Mi resi conto di averlo detto con troppa enfasi e anche una scocciatura palpabile che non gli sfuggì, ma era solo per non dover scendere in troppi particolari che mi avrebbero fatto impantanare in un discorso che avevo provato più volte a concludere con me stesso ma senza risultato.

Anzi, non volevo proprio ammettermelo!

Ci mancava solo che lo andassi a dire a qualcun altro. No, proprio non avrei potuto.

Mise le mani avanti, come finta difesa ma anche per farmi calmare retoricamente, recuperando le posate e rimettendosi a mangiare da dove aveva lasciato, prima di incrociare le braccia e guardarmi stile fratello-maggiore che doveva rimproverare il più piccolo.

E dire che avevamo la stessa età, otto mesi di differenza.

Ma aveva sempre avuto quell'attitudine con me.

Se lo dici tu....”

Ecco!

Dio quanto non lo sopporto quando fa così!

Arrivava sempre quel punto in cui ci piazzava la frase ad effetto in cui mi dava ragione, solo perché sapeva che non l'avevo, cosa che sapevo anch'io e che, di conseguenza, mi avrebbe fatto sentire in colpa perché non gli stavo dicendo la verità.

Contorto, potevo dargliene atto, ma ormai non faceva fatica a capirmi.

Sospirai, chiudendo un istante gli occhi per farmi forza mentale, poi li riaprii smettendo di mangiare e incontrai il suo sguardo eloquente e mezzo-serio che mi fece roteare il mio.

Senti, non lo so cosa pensiate che abbia, ok? Magari sono solo stanco...hai notato che non sono stato molto a casa in questi mesi!”

Non lo so cosa pensa Chris...io so solo che non è solo in quest'ultimo periodo che c'è qualcosa di strano in te, ma dall'anno scorso, da dopo l'estate e, se permetti, ora sto cominciando a preoccuparmi perché: o mi sei entrato in depressione cronica e io non ne so il motivo o c'è qualcosa -o qualcuno- che ti fa stare continuamente sulle spine, in agitazione e in ansia...perché che sei stressato lo vedo anch'io, ma non penso si tratti del lavoro...in questo caso” mi guardò tutto il tempo con un misto di preoccupazione e ovvietà che mi spiazzarono entrambe, facendomi perdere tutta l'aria tranquilla che avrei potuto avere fino a un momento prima, in un normale ristorante con il proprio migliore amico, facendomi anche abbassare lo sguardo, sbuffando silenziosamente.

Non è che Kirsten è tornata fuori a rompere vero? No perché ti giuro che se ci riprovi e tornate insieme, te lo do davvero un pugno...o una botta in testa! Qualsiasi cosa perché ti faccia riprendere e togliere da quel continuo rincoglionimento che sembra ti si sia attaccato addosso quando c'è di mezzo lei!”

Ehi!” feci indignato, ma poi ridemmo entrambi e lui si mise ad annuire, mangiando un boccone.

Non dirmi che non è vero, ti conosco e so quanto hai perso la testa per lei, ma ci avete già riprovato una volta e hai visto che è andata peggio della relazione iniziale, non andarti a impantanare di nuovo in...”

Aust, calma, frena! Kirsten non c'entra niente, con lei è finita l'anno scorso lo sai, non l'ho più vista, né sentita, né c'ho più pensato a lei, non mi passa proprio di mente!”

Lo bloccai con il cibo a mezza via e mi guardò con la bocca aperta e un'espressione sorpresa ma, alla fine, la cambiò con una soddisfatta e poté masticare.

Ah ecco bravo, buono a sapersi....” poi si bloccò, rimanemmo in silenzio per qualche minuto finendo il secondo, o sarebbe diventata una cena infinita, e subito dopo mi guardò in modo strano.

Che c'è?”

Non è che c'è un'altra ragazza di mezzo e non mi hai detto niente?!” chiese con enfasi.

Sospirai di nuovo. Perché con lui diventava faticoso anche andare a mangiare fuori alla sera?

Dovevo smetterla di passare così tanti mesi fuori casa e fuori LA, per poi tornare e dover recuperare tutte le 'amicizie' in meno di una settimana...diventava ancora più improponibile così!

No! Non c'è nessuna ragazza..” chiarii con una leggera cantilena, ma lui arricciò le labbra, facendomi capire che ci credeva poco poi però annuì.

Quindi....”

Quindi?”

Andiamo, dai!!! Non puoi continuare con la farsa del 'va tutto bene', lo so che c'è qualcosa che ti turba e se non vuoi dirmelo ok, ma sfogarti ti farebbe bene!”

'Qualcosa che mi turba'? Dio Aust ma come parli? Ti senti?!” risi per sdrammatizzare ma lui non mi assecondò rimanendo serio.

Lo guardai incerto, dispiaciuto allo stesso tempo, perché, in effetti non avevo mai avuto problemi a dirgli niente, come lui faceva con me, e avrei davvero avuto bisogno di cercare di spiegare o almeno liberare una parte di tutti i pensieri che mi affollavano davvero la testa dall'anno scorso.

Ma, di nuovo, non ero ancora stato in grado di fare chiarezza nemmeno con me stesso, alcuni 'particolari' ormai mi erano quasi chiari ma non volevo ammetterli e rimanevano sospesi nel mio inconscio e altri non avrei mai voluto esternarli perché sapevo che tutti mi avrebbero preso per impazzito sul serio.

Quindi, non poteva farmene una colpa se ero restio a parlarne.

Soprattutto ora che ero tornato a casa da una settimana, avrei avuto parecchio lavoro in zona per alcune promozioni e i parenti mi avevano già assillato ogni santa ora della giornata per andare a salutare quell'uno e quell'altro.

Avevo bisogno di un po' di tranquillità, senza Austin che mi stressasse per cercare di risolvere il mio io complessato che nemmeno a me era chiaro e senza nessun'altro potenziale rompipalle che sarebbe potuto saltare fuori.

L'unico che non avrebbe ricoperto quel ruolo, in assoluto, l'avrei visto durante la settimana....e mi bastava.

Ma, sapendo perfettamente, che non avrei liquidato Austin con delle semplici frasi di circostanza, che non gliel'avrei data a bere con nessun giochetto e che avrebbe continuato a chiedermi fino allo sfinimento se avessi qualcosa, decisi almeno di confidargli che, sì, era vero che avessi qualcosa ma che per il momento non potevo dirgliela in maniera dettagliata.

Sospirai, spostando un istante lo sguardo di lato e appoggiandomi con la schiena alla sedia, perdendo peso.

D'accordo....qualcosa c'è...”

Oh finalmente...potevi dire quello che ti pareva, ma si vedeva lontano un miglio...”

Anche quel particolare mi aveva sempre tenuto abbastanza sulle spine da quando aveva cominciato a farmelo notare.

Ok, era da un po' che non stavo propriamente 'bene', non si trattava di salute in senso stretto, su quella non avevo avuto nulla di problematico, ma non ero a posto in fatto di sensazioni positive addosso.

Era come se una costante 'idea' di iperattività mi si fosse attaccata addosso.

Tutto sarebbe stato più semplice se avessi trovato il coraggio di confermare a me stesso che, se c'era, era solo per una mia paura di fermarmi troppo a pensare sul resto, ma allora non mi sarei ritrovato in quello stato.

Inoltre era come se una perfetta e semplice evidenza fosse davanti ai miei occhi ma io continuavo a non volerla riconoscere e sviavo continuamente per un'altra strada, molte volte anche complicandomi la vita e le giornate per un cazzo.

Non mi ero mai comportato così, ma ora non riuscivo a fare diversamente.

Smettila di ripetermelo tutte le volte!”

Alzò le spalle aprendo le braccia all'esterno, con sguardo ovvio “Ma è vero!”

Lo scocciai con una mano ritornando verso il tavolo e appoggiando i gomiti su di esso.

Sì quello che ti pare...però, visto che vuoi tanto saperlo, non so di preciso il motivo...solo 'è così' e basta. Non so le cause, non so perché, non so i motivi....che sono tutti la stessa cosa...” rise, scuotendo la testa “...però sul fatto che mi sento un po' a terra è vero...poi, te lo ripeto, magari è il troppo lavoro...dopo queste due settimane di promozioni non avrò altro quindi penso proprio che mi prenderò una bella pausa”

Sì ti farebbe bene...ma sei sicuro veramente di non sapere i motivi? Perché a me sembra che fossi stato proprio tu a dirmi che avresti preso del lavoro in più perché ti avrebbe fatto bene e che di fermarti non ne avevi voglia..”

Cazzo.

Quella non me la ricordavo.

Colto in fallo bello mio!

Mi schiarii la voce, guardandolo con nonchalance e scuotendo la testa allo stesso modo.

No, dai....alla fine, forse, ho esagerato davvero e prima non me ne rendevo conto...invece adesso sento di essere alla frutta completa”

Mh...beh, la pausa la devi prendere per forza o ti ci costringo io..poi cerca anche di pensare meno come facevi di solito...non ti ho mai visto così paranoico”

Risi dandogli una pacca sulla spalla, scherzosamente, allungandomi sul tavolo.

Ma piantala!”

Rise a sua volta “Lo sai che anche questo è vero!”

Sese...comunque, non lo so, ho sempre la sensazione di 'avere qualcosa' o dover fare qualcosa anche se poi non so esattamente cosa sia e rimango dell'idea di non aver concluso niente, quindi dopo mi ci metto il triplo...la maggior parte delle volte non concludendo comunque niente di quello che avevo pensato”

Appunto, e questo logora te lo assicuro..”

Annuii “Già..”

Senti, cambiamo posto dove parlare?” chiese, improvvisamente cambiando anche l'espressione, ed era la terza volta che allungava il collo oltre la mia spalla.

Perché?” feci per girarmi ma Austin mi bloccò prontamente con una mano sul polso e tornai a guardarlo, interrogativo.

Che c'è?” chiesi non capendo il suo atteggiamento.

Non ne sono certo, ma c'è il proprietario del ristorante che è da mezz'ora che guarda nella nostra direzione, senza toglierci gli occhi di dosso e mi sta facendo innervosire...”

Che?...ma sei scemo?”

Davvero! Non ha fatto altro che osservarci, e ha un sorrisino addosso che mi sta dando ancora più sui nervi...”

Guarda che in ogni caso non può sentirci da quella distanza...”

E allora? Mi da fastidio comunque!”

Scossi la testa con scetticismo ma poi alzai le spalle “Come vuoi tanto abbiamo finito...”

Non potei aggiungere altro perché il viso di Austin si trasformò in un'espressione di pura sorpresa, sconcerto e anche....spavento? Tutto allo stesso tempo.

Che hai adesso?”

Non c'è più!”

Chi non c'è più?”

Il proprietario”

Mi trattenni dal mandarlo a fanculo pesantemente.

Ma sei diventato idiota in soli cinque minuti? Che ti frega se non c'è più? Si sarà spostato nella sala!”

Ma lui aveva cominciato a gesticolare sia con le mani che con la testa, facendo 'no' con entrambi e aveva davvero lo sguardo atterrito.

Non capisci c'è...lui c'era....e un momento dopo non c'era più!”

Ok stai davvero cominciando a spaventarmi amico....poi ero io quello che aveva dei problemi e si faceva delle paranoie vero?”

No Jake! Credimi...è scomparso nel vero senso del termine e....” non riuscì a finire la frase perché sobbalzammo entrambi violentemente per una voce al nostro lato, Austin riuscendo a malapena a trattenere un verso di sorpresa in gola e io mi spostai di scatto sul lato della sedia.

Signori tutto bene?”

Avevamo il suddetto proprietario di fianco al tavolo, con in mano due bicchieri pieni di un liquido giallo che aveva tutta l'aria di essere limoncello.

Non ero consapevole di cosa fosse successo, né se quello che avesse detto prima Austin fosse vero, ma, cristo santo, un uomo non poteva muoversi ad una velocità tale...

Fino a un secondo prima non c'era nessuno lì.

Austin voltò solo lo sguardo verso di me che ricambiai e entrambi non eravamo molto certi di stare vedendo la stessa cosa e di essere nella medesima situazione ma l'uomo continuava ad essere davanti a noi, sorridente, era lo stesso che ci aveva fatti sedere e che io avevo già visto altre volte quando ci ero andato in precedenza.

Ma forse, era solo suggestione, anche perché Austin sembrava davvero convinto di ciò che aveva detto prima.

Non reagendo, decisi di prendere in mano la faccenda.

Sì...bene grazie...volevamo chiedere il conto...” dissi, notando stranamente che avevo un filo di voce e che non avevo ancora lasciato la posizione in bilico su un solo lato della sedia.

Ma certo, arriva subito..intanto vi ho portato questi...sono digestivi offerti dalla casa...” appoggiò sul tavolo, di fronte a noi, i due bicchieri avuti in mano e io e Austin li guardammo nello stesso momento per poi sollevare lo sguardo e scambiarcelo a vicenda.

...fanno bene...” continuò poi spostando lo sguardo solo su di me “....e aiutano ad alleggerire i problemi oltre che affrontarli...”

A quella lo sguardo che ci eravamo lasciati addosso si ingrandì a dismisura e, di scatto, ci voltammo a guardarlo con sconcerto senza trovare le parole per ribattere, incontrando ancora il suo sorrisino affabile ma tremendamente ambiguo che ci rimase sulla pelle anche quando si allontanò lasciandoci basiti.

Appena fu fuori portata -che poi era relativo dirlo così- Austin aprì la bocca e un braccio con fare enfatico, ma lo bloccai in tutto ciò di urlato che avrebbe voluto buttargli contro.

Sta calmo!”

Calmo? Ma come faccio a stare calmo?!”

Austin parla piano per favore!” ma lui mi ignorò spudoratamente.

C'è...c'è...oddio...non ci credo....come ha fatto eh? Dimmi come ha fatto! Non può essersi spostato dalla sala, alla cucina, al nostro tavolo in due secondi e prima questi due cavolo di bicchieri non li aveva in mano! Poi....hai sentito? Eh? Hai sentito?! Ci ha ascoltati perché altrimenti non avrebbe detto quella frase...”

Dio, era sempre troppo suscettibile certe volte!

Ma finiscila dai...sarà stato un caso! Ok, ammetto che è stato veloce e che mi ha fatto venire un colpo quando me lo sono trovato di fianco ma non c'è niente di strano...ti sarai solo distratto e non l'avrai visto andare in cucina!”

Incrociò le braccia al petto, calmandosi apparentemente e appoggiandosi alla sedia.

Grazie sai? Puoi anche darmi del malato mentale, ma quell'uomo...” indicò con il dito per maggiore enfasi “...è scomparso poi è riapparso qui e ci ha portato questi due....non so bene cosa siano che...” mi guardò con terrore quando presi in mano il bicchiere e feci per portarmelo alla bocca “...ma sei fuori?! Jake!” mi bloccò il polso e lo guardai senza capire.

Cosa?!”

Non vorrai berlo spero!”

Sì, così ti calmi, ti provo che non è altro che un classico limoncello e non vai a pensare che sia avvelenato o chissà cosa!”

Nono dai non fare scherzi, davvero! Come cavolo fai a pensare che sia normale un qualcosa del genere?....” non lo ascoltai e lo buttai giù alla goccia “..no Jake..non..”

Shit!

Strizzai le palpebre un istante, sentendo la gola bruciare, un forte e immediato calore allo stomaco e una piacevole sensazione successiva di leggerezza.

Mhh buono, cazzo.

Ma Austin, a quanto pareva, non recepì il mio atteggiamento in quel modo e mi sentii stringere un polso con forza.

Ehi! Stai bene?”

Ok, dai divertiamoci un po'...

Continuai a strizzare le palpebre, però simulando un malessere alle tempie e allo stomaco che mi presi con le mani.

Oddio Jake! No adesso chiamo quelli della sicurezza e quel tipo...” ma si bloccò notando che mi ero messo a ridere e avevo riaperto gli occhi.

Oh brutto...” mi spostai, mettendo un braccio avanti per parare il colpo che mi tirò con il tovagliolo, ma non sfuggì ai due ulteriori che mi arrivarono sulle spalle.

Stavo continuando a ridere.

Sei un'idiota, cristo santo!”

Oh dai, calmati...stavo solo scherzando....”

Beh lo sai che quando fai così ci credo davvero...dannato te e il fatto di essere un attore!” borbottò tra sé e sé, tornando a sedersi mentre sorrisi, ridendo sommessamente.

Guarda che anche tu lo sei”

Sì ma non sono capace di farlo anche in casi come questi, come fai tu..”

Scossi la testa “Come vuoi...visto? Non era altro che limoncello, anche se molto più forte del solito...è buono, dovresti berlo, almeno ti calmi!”

Te lo scordi. Non lo tocco neanche se mi obblighi! Anzi andiamocene da qui, che questo posto mi ha già stufato!”



Non ero proprio sicuro di volerlo ammettere, né di dare ragione a Austin e alla sua convinzione che il proprietario di quel ristorante avesse voluto avvelenarci ma, o era il caso o avevo mangiato troppo durante la cena o quel digestivo non era realmente ciò che fingeva di essere.

Alle tre e un quarto di quella notte, mi svegliai di soprassalto con dei crampi allo stomaco, mal di testa e un battito cardiaco così accelerato che mi spaventai non poco.

Non avevo mai provato niente del genere, stavo male ma, allo stesso tempo, non sentivo davvero 'dolore' e, nonostante mi stessi ripetendo di chiamare qualcuno nell'immediato, non avevo una reale intenzione di farlo.

Da quando io e Austin ci eravamo lasciati, dopo aver passato un altro paio d'ore in un locale vicino a casa sua, non era successo niente di anomalo, anzi non ne avevamo neanche più parlato del finale 'ambiguo' della cena e io, di sicuro, non ci avrei più ripensato minimamente nei giorni a venire.

Invece, in quel momento, avevo come l'impressione che sarei andato in iperventilazione in una frazione di secondo, non era normale che avessi un battito così forte non avendo fatto niente, e trattenni un ringhio in gola quando una fitta alla tempia mi fece vedere nero, costringendomi a stendermi di scatto sul letto per tentare di farla passare.

Il cellulare...cerca il cellulare....

Sì, cazzo, dovevo chiamare qualcuno in ogni caso...

Non sarei stato in grado di fare niente, ora come ora, e non avevo nemmeno la forza o la lucidità di pensare a fondo come fosse possibile che mi sentissi in quel modo e che cosa poteva aver causato i sintomi, né tantomeno di mettermi in macchina per andare al pronto soccorso.

Non ci riuscii in ogni caso.

Le fitte sia allo stomaco che alla testa continuarono sempre più frequentemente, facendomi stringere il lenzuolo con una mano e affondare il viso nel cuscino per trattenere i gemiti di dolore sempre più veloci che non sarei stato in grado di trattenere.

Dio.dio.dio.

Ahhh..

Che cazzo mi stava succedendo?

Per un istante credei davvero di morire, senza sapere nemmeno perché, ma poi, così come mi ero svegliato, mi riaddormentai nel buio più totale.







**********

Come dire.....aspettate il prossimo per capirci di più, perché non posso anticiparvi niente.
-Austin è Austin Nichols, amico di Jake (ma ormai penso lo sappiate fino alla morte =D).
-Chris, non è Bale, è un altro degli amici storici di Jake del quale però non ho mai scoperto il cognome (ma tanto non avrà rilievo)
-La storia avrà quattro capitoli!


Ricordo, inoltre, anche l'aggiornamento lampo e fuori programma fatto ieri, di una mini storia 'Before&Now', per chi non l'avesse notata e fosse interessato.


Grazie a chi comincerà a leggere, recensire, o aggiungere nelle varie opzioni ^.-
Spero vi abbia incuriosito.
Baci
Leia
=3


[edit del 24/02/11:
nuova pagina di supporto per le storie, con foto, info e gli aggiornamenti alle pubblicazioni:
bloggolo]

   
 
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