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Autore: Writer96    02/02/2011    5 recensioni
"Potter e l’essere interrotta mentre scriveva e la sua pergamena sbaffata..ma soprattutto (e questa era la cosa che la faceva imbestialire di più) il fatto che avesse riconosciuto la mano di Potter nell’esatto momento in cui l’aveva toccata. Pessima, pessima combinazione."
DALL'ULTIMO CAPITOLO:
"-Buffo, mi aspettavo un’accoglienza più in stile urla melodrammatiche...- commentò Lily, mentre il calore ormai familiare di James la calmava, rendendo tutta quella luce meno accecante. Aprire gli occhi non era stato troppo difficile, si rese conto. La parte difficile era stata capire perché voleva farlo.
Una risatina isterica le ricordò che l’essere che stava abbracciando era Potter e che effettivamente aveva fatto qualcosa di un po’ melodrammatico.
-Scusa, la parte alla Romeo e Giulietta me la riservo per la prossima volta...- commentò lui staccandosi piano da lei. La guardò negli occhi e per la prima volta si rese conto di quanto avevano rischiato. Aveva rischiato di non vederla più. Aveva rischiato di non esserci più una Lily da abbinare alla perfezione al suo cognome.
Rise anche lei, sollevata. Ci sarebbe stato un altro momento per pensare al dolore, si rese conto. La gioia di essere viva era talmente soffocante da minacciare di ucciderla. Ogni respiro era una conquista, qualcosa di imperdibile. E Potter era con lei."
Ecco qui... la prima long che pubblico, nel senso vero e proprio di storia a capitoli. Mi pare ovvio che si tratti di una James/Lily. Ma questa parte da un punto un po' più strano.. che ne direste voi se vi dicessi che Lily è già leggermente innamorata di James? Chissà come andrà a finire.. per ora.. un bacione, Writ
Genere: Comico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Combinazioni'
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LUNA


Sabato.
Lily assaporò quella parola, godendosela piano e sospirando mentre pensava ad essa.
Un giorno in cui riposare, finalmente.
Un giorno per dedicarsi ai compiti senza farsi troppi problemi, un giorno da passare senza essere disturbata dalla compagnia molesta di Potter e dei suoi amici, in giro per Hogsmeade.

Già, Hogsmeade. Il posto per le persone felici, decisamente, pensò lei, rigirandosi così da approfittare ancora un po’ del calore delle coperte.
Chissà per quale motivo non aveva mai apprezzato il piccolo villaggio. Forse, c’entrava il fatto che rischiava di incontrarci Potter e i suoi amichetti... o peggio, amichette.
Forse, c’entrava il fatto che ci si andava con il proprio ragazzo barra ragazza o con i propri amici, non da soli.
Lily non sapeva il perché, ma detestava cordialmente il vicino villaggio.

Si preparò mentalmente ad una giornata tranquilla e rilassante. Compiti per un paio d’orette, poi una pausa, un  giretto per il castello e poi magari un po’ di sana lettura.
Che programma perfetto.. pensò lei, soddisfatta. Ma la sua soddisfazione ebbe vita breve.

- Liiils! Muoviti, alzati, vestiti, corri! Dobbiamo andare ad Hogsmeade! – urlò una forsennata Alice, saltellando allegramente sul suo letto, buttando a terra tutte le coperte di Lily e sorridendo.

“Dannazione... Alice che mi sveglia di sabato mattina.. per andare ad Hogsmeade! Pessimo inizio

La ragazza borbottò qualcosa, prima di girarsi e cercare di continuare a dormire. Speranza vana, decisamente.
-Forza, alzati pigrona. E’ una settimana che mi hai promesso di venire con me ad Hogsmeade.. vuoi deludere  la tua amichetta?- disse Alice, con la faccia che anni dopo sarebbe diventata celebre come quella del Gatto con gli Stivali in Shrek .
Lily la guardò, sforzandosi di ricordare. Un’illuminazione improvvisa la colse e rivide sé stessa promettere ad un’eccitata Alice di accompagnarla al villaggio.

Alice che mi sveglia di sabato mattina.. per andare ad Hogsmeade e le mie stupide promesse...

Lily scese dal letto, passando accanto a Mary, svegliata dalle urla eccitate di Alice. Si scambiarono un’occhiata disperata e finalmente la ragazza raggiunse la doccia.
Vi si infilò dentro, ignorando le urla della sua amica che le diceva di muoversi.
A lei l’acqua non scioglieva i muscoli, ma le permetteva di pensare. Scrosciava delicatamente avvolgendola con il suo calore e così la sua mente vagava. Ripensò al biglietto del giorno prima, al pezzo di pergamena sul comodino e alle varie scene imbarazzanti avvenute con Potter. Si chiese perché non si fosse mai innamorata. Le sarebbe piaciuto sentirsi come le altre ragazze, avere un sogno frivolo che le permettesse di dimenticarsi di ciò che c’era fuori. Ma non le era possibile. La sua mente era diventata espressione della razionalità stessa e non le concedeva mai un attimo di tregua, sempre ad assillarla con le solite domande ricorrenti.
“E poi?” “Come pensi che possa andare?” “Che ne penseranno gli altri?” e via dicendo.

Alla fine, Lily uscì dalla doccia, sicura che avrebbe tranquillamente potuto trasferirsi lì e rimanervi in eterno.
Infilò i primi vestiti che le capitarono in mano e si preparò ad uscire evitandosi così la sessione di trucco estremo  già allestita da Alice. Sospirò e si chiuse la porta del dormitorio alle spalle, scendendo nella Sala Comune con una giacca in braccio. Si era truccata un po’, giusto quel filo per far contenta Alice, ma si sentiva a disagio. Si curava, vero, ma mai come le altre ragazze.

Persa nei suoi pensieri, non si accorse di andare a sbattere contro qualcuno. Sollevò gli occhi, arrabbiatissima, ma la sua espressione si congelò: davanti a lei, un sorridente Sirius Black la fissava.
Lily sapeva cosa stava per succedere: Sirius l’avrebbe vista con la giacca, avrebbe dedotto che stava uscendo per andare ad Hogsmeade e avrebbe immediatamente chiamato Potter. Rovinandole la giornata.
Non cercò nemmeno di scampare al suo destino, perciò quando un affannato Potter le si avvicinò non provò nemmeno a negare di stare andando ad Hogsmeade. Contava sul fatto che forse l’educazione di Potter gli avrebbe fatto capire di non essere desiderato.

Ma purtroppo, la sua fortuna era decisamente migrata in un posto lontano e sperduto (altro che Maldive!) e così vide affacciarsi dietro al solito gruppo di Malandrini anche Frank Paciock.
Intanto anche Alice e Mary erano scese, pronte a sostenerla nel suo terribile destino.
- Ciao ragazzi... allora, andiamo?- esclamò Alice, abbracciando Frank.
Altro che sostenerla... sotterrarla ancora di più, semmai..
Lily si fermò e prese Mary per un braccio, prima che si avviasse con il resto del gruppo.
-Tu... sapevi?- sibilò lei, con cipiglio decisamente criptico. Okay, forse la stava facendo un po’ troppo tragica ma un sabato ad Hogsmeade con Potter era pur sempre un sabato ad Hogsmeade con Potter.
“Con tutti i Malandrini e Alice e Mary e Frank.. non pensare solo a LUI” le disse la solita vocina cinica nella sua testa.

Alice che mi sveglia di sabato mattina.. per andare ad Hogsmeade e le mie stupide promesse e Potter... che giornata, oggi...

-Ehm... se intendi il fatto che ci sarebbero stati anche i Malandrini, sì, allora sì. Se intendi il fatto che io sapessi che tu non sapessi allora... no..- esclamò Mary, prima di svignarsela. Lily era arrabbiata. No, peggio. Furiosa. No, ancora peggio. Livida di rabbia. No, no, no. Lily era LILY EVANS INCACCHIATA...
Si diresse a passo di marcia dietro al gruppo, decisa a godersi la sua giornata nonostante tutto.

Alla fine, la compagnia dei Malandrini non si rivelò poi tanto male. Sapevano ridere e scherzare e si vedeva che erano davvero affiatati. Lupin era veramente dolce e particolarmente intelligente e l’aveva subito presa in simpatia. Lily finse di non notare le occhiate assassine lanciate da James al suo amico... e di esserne compiaciuta.

Riuscì a svignarsela in libreria e a vagare per un po’ tra i suoi amati libri. Lì, Lily Evans la Caposcuola cessava di esistere ed emergeva Lilian, il delicato fiorellino timido e innamorato del sapere.
La ragazza sfiorò i libri con le dita, alla ricerca del solito libro che l’avrebbe conquistata e costretta a comprarlo. Ad un certo punto, un respiro le sfiorò il collo e lei si voltò spaventata facendo cadere il libro.

James l’aveva afferrato giusto in tempo e ora lo stringeva tra le mani, senza guardarlo.
-James... che ci fai qui? Pensavo che tu fossi allergico ai libri!- commentò sarcastica sottovoce.
Lui come risposta le sorrise e ripose il libro sullo scaffale, prendendone un altro dall’aria meno massiccia.

Lo soppesò un po’, prima di parlare.

-Dovresti leggere questo. “Stregata dalla Luna”. Non so di che diavolo parli, intendiamoci, come hai giustamente detto sono allergico a ‘sti affari- commentò, sorridendo bonariamente e facendo ridere Lily: - Ma il titolo mi piace. Devi rilassarti, Lily, dai! E comunque sono venuto a dirti che stiamo per andare via. Immagino che costringerti a seguirmi fuori dalla libreria con la forza sia assolutamente una cosa sconsigliata da fare, però ti do tempo dieci minuti per venire via.-
Lei lo guardò, stupita dalla sua improvvisa educazione. Lui dovette rendersene conto, perché prima di andarsene disse, con aria furba:- E comunque, vale la pena di entrare qui solo per sentirti chiamarmi “James”...-

Lily rimase immobile una decina di secondi, realizzando la cosa.

Alice che mi sveglia di sabato mattina.. per andare ad Hogsmeade e le mie stupide promesse e Potter che improvvisamente chiamo James... cosa diavolo...?

Il libro che il ragazzo aveva preso era appoggiato accanto al suo. Lei li guardò tutti e due, prima di scegliere e andare alla cassa.

Quella sera, dopo una cena in compagnia particolarmente divertente andò a letto con una strana sensazione di pace interiore..
Il bilancio della giornata non le sembrava neanche poi tanto cupo.
E inoltre, prima di addormentarsi, vide i risvolti dei vari libri sul suo comodino.
Un tomo massiccio la guardava tranquillizzandola, nascondendo alla luce, ma non agli occhi allenati di Lily, il titolo di quello sotto.
Inevitabilmente, Lily si accorse di aver ceduto al fascino della luna.

E di esserne stata “Stregata”.
 
  



Capitolo privo di un vero senso. Non è che mi soddisfi troppo devo dire.. ho dovuto cedere anche io al fascino delle storie d'amore tra Lily e James e dopo due improvvisi incontri con persone che NON erano James.. la scena della libreria ce l'ho dovuta inserire. Primo, perchè ho bisogno di andare in libreria anche io. Secondo, perchè vorrei che un giorno qualcuno mi scegliesse un libro dicendomi di essere venuto solo per sentirmi parlare :3 e terzo perchè... insomma, 'sti due si dovranno innamorare o no? Comunque, che ne dite? :)

   
 
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