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Autore: Ninfea Blu    15/02/2011    18 recensioni
Storia scritta a 4 mani da Ninfea Blu e Karmilla. Per la precisione è un cross-over tra Lady Oscar, Vampire Knight e Twilight, ferocemente satirico ai danni di un personaggio. Due diaboliche autrici si incontrano per ordire un piano: vogliono portare un folto gruppo di vampiri sanguinari a Versailles per colpire qualcuno... e distruggerlo. Ci riusciranno?
Genere: Commedia, Parodia, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Axel von Fersen
Note: Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Lady Vendetta e i vampiri a Versailles

Lady Vendetta, Carmilla e i vampiri alla corte di Versailles

 

 

Questa è una ff a quattro mani, un cross-over tra Lady Oscar, Vampire Knight e Twilight.

È stata scritta da Ninfea Blu e Kira91, che dopo questa ff ha deciso di cambiare nick, e ora è diventata Karmilla.

Vuole essere una ff satirica e graffiante ai danni di un personaggio che forse, non solo noi troviamo irritante, e speriamo che le fans dei tre fandom non ce ne vogliano per aver usato i loro personaggi preferiti, ma servivano allo scopo.

Karmilla è stata così gentile da seguirmi in questa mia idea delirante e la ringrazio vivamente per tutta la sua collaborazione e l’aiuto che mi sta dando nella stesura di questa storia. Noi ci siamo divertite a scriverla e speriamo che possa divertire anche voi che dovrete leggerla. Buona lettura.

 

 

1 – Le cospiratrici

 

 

Odio puro.

Ci aveva messo del tempo a riconoscerlo.

Aveva imparato ad accettarlo come qualcosa di naturale che le apparteneva, un’estensione di sé, come un braccio o una gamba.

Quel sentimento si era nutrito della sua anima. Si era scaldato in essa, come un uccellino in un nido.

La cosa strana era che fosse piacevole. Dolcemente piacevole.

Come la vendetta.

 

Era vero.

Sì.

Lei odiava il nobile, ricco, bellissimo, affascinantissimo, educatissimo,- basta, con gli issimo!! Abbiamo capito! - galante, cortese, discreto – discreto? - uomo/conte venuto dal freddo, e chi più ne ha più ne metta.

Per quanto il personaggio creato dalla Ikeda non fosse per niente l’anima nera del suo anime preferito, lei lo detestava con tutte le sue forze, in una maniera che rasentava il patologico.

Quella era una verità assoluta, come i dogmi di certi fanatici religiosi.

 

- Vade retro tronco di pino!!

 

Esclamava quasi recitando un esorcismo, e intanto incrociava le dita, faceva gli scongiuri, e svariati altri gesti scaramantici, quando il merluzzone entrava in scena; anzi, per l’esattezza, con la sua consueta invadenza, entrava in una fic, fosse anche una delle sue: era come se lo stoccafisso assumesse vita propria, tagliasse i fili e si muovesse fuori dalla volontà dell’autrice.

Per questa ragione, la irritava mortalmente, in maniera viscerale.

Era irrazionale, illogico e inutile; perché sprecare tante energie che avrebbe potuto usare molto meglio, per disprezzare un figuro animato che, di fatto, apparteneva al mondo surreale, fumettistico, della fantasia?

Sì, stava scivolando nella follia.

Se ne rendeva conto anche lei.

Maledetto marpione surgelato andato a male!!  - pensava con rabbia.

Voleva liberarsi di lui in modo definito.

Ormai aveva deciso. E quando lei prendeva una decisione, difficilmente tornava sui suoi passi.

Doveva ammetterlo; era una testona ostinata, quanto la sua eroina preferita.

Era da un po’ che ci stava pensando, praticamente ogni volta che le capitava di leggere dell’odiato bellimbusto svedese, ribattezzato Merluzzo bavoso del Baltico per il profondo disprezzo che le ispirava, quando faceva la sua comparsa in una fan fiction ai danni dei suoi amati Oscar e Andrè.

La sua mente ormai ossessionata dal suo delirio paranoico, aveva partorito un piano contorto e diabolico, un’idea perversa e folle che avrebbe fatto invidia a quel cervello scaltro e genio del male che era madame Jeanne Valois De La Motte.

E sì, la nera contessa ambiziosa dagli occhi di fuoco si sarebbe complimentata con lei se avesse potuto uscire dal cartone animato.

Era entrata così tanto nella parte, che aveva deciso di assumere un altro nick, perché quello che portava adesso era troppo dolce e romantico; ne serviva uno che incutesse timore reverenziale e rispetto – ma non stai esagerando? Mi sembri un’invasata! – si sarebbe fatta chiamare Lady Vendetta.

 

Le era venuto naturale pensare a quelle creature della notte affascinanti, misteriose, oscure e inquietanti: i vampiri.

 

Quelli veri. Autentici.

 

Sì, ci volevano i vampiri.

Dei bei vampiri sanguinari, famelici, assetati di sangue fresco.

Di quelli che si trovavano nei racconti gotici o dark.

Quelli classici che dormivano nelle bare, con i canini aguzzi e bruciavano al sole, ma di notte entravano nelle stanze di fanciulle innocenti loro vittime, per sedurle e prendere loro la vita.

Non come quelli di Twilight che erano vegetariani; - Si fa per dire! Uccidono gli animali! Ce ne sarebbe per chiamare il wwf! - certo, c’erano i Volturi di Volterra, i vampiri cattivi della saga, che amavano sapori più tradizionali, ma sarebbero stati difficili da controllare. Almeno per lei, che con i vampiri, quelli veri, in realtà aveva poca dimestichezza.

Forse avvalendosi dell’aiuto di un’altra autrice, che invece li gestiva bene…

 

Tra i suoi c’era Edward Cullen, il bellissimo vampiro pel di carota – Sono ramati. Altrimenti le fans ti fulminano! - vegetariano dal sorriso sghembo – vuol dire storto: che ha di così affascinante? – che al suo peggio, leggendo il pensiero dei malvagi, aveva preso a fare il vendicatore degli innocenti, il giustiziere solitario. Conoscendolo, avrebbe obiettato che Merluzzone non presentava pensieri turpi e malvagi, ma sarebbe stato facile convincerlo del contrario; in fondo, il bel svedesone imbalsamato non era famoso per l’acume dei suoi pensieri, il più delle volte assenti. Il giovane Cullen si poteva coinvolgere e pilotare senza troppi problemi, magari facendogli credere che il conte venuto dal nord, possedeva il sangue più succulento e gustoso del mondo. Altro che quella acciuga secca di Isabella Swan!

Erano gli altri, quelli italiani, bevitori convinti di sangue umano che la mettevano un po’ in ansia.

Aro e compagni di merende, non si sarebbero limitati allo svedese, avrebbero finito per sterminare tutta la corte di Versailles e i suoi lacchè: il re, la regina e pure quel cocciuto colonnello/donna delle Guardie Reali di Sua Maestà, che voleva ostinarsi a vivere come un uomo, con gran dispiacere del suo attendente innamorato non corrisposto e respinto.

E poi, con le manie di grandezza di Aro, se si fosse trovato nel lusso della reggia di Versailles, immerso nei suoi ori e nei suoi stucchi, tra tappezzerie ricamate con fili d’argento e trionfali affreschi barocchi ai soffitti, avrebbe trasferito lì tutta la sua corte di vampiri.

E magari si sarebbe fatto ritrarre in un dipinto ufficiale come il Re Sole, avvolto in stola di ermellino e simboli del potere regio quali corona e scettro. Che soddisfazione sarebbe stata per il suo orgoglio smisurato, sedersi sul trono di un re francese.

Sai nei secoli, le frotte di turisti a Versailles! La bella e pericolosa Haidi avrebbe avuto un gran lavoro da fare.

Versailles come Volterra.

No.

No, troppo rischioso.

L’ unico obiettivo di Lady Vendetta era colpire lui, il fesso del grande nord.

Però che goduria se avesse potuto assoldare la sadica Jane per il suo piano. Prima di farlo dissanguare, lo avrebbe fatto torturare con la forza del pensiero. – Ma sei più perversa di quella vampira!! - Sì, doveva farci un pensierino.

 

A parte Jane, che avrebbe fatto al caso suo, doveva trovare gli altri vampiri.

Un’altra autrice, Kira, le aveva parlato di figli delle tenebre affascinanti e oscuri, protagonisti di un altro manga; le aveva assicurato che erano ottimi dissanguatori, notizia confermata anche da un’altra appassionata lettrice del manga. Le aveva fatto anche alcuni nomi: Kaname, il principe vampiro di Vampire Knight, Shizuka, Rido – sarà un vampiro allegro? – Sarah. Forse una vampira sarebbe stata l’ideale, vista la nota debolezza del marpione, donnaiolo surgelato verso il gentil sesso.

Doveva farsi consigliare perché erano tutti personaggi per lei sconosciuti.

Così aveva contattato l’amica autrice e le aveva proposto il perverso patto e l’altra aveva accettato, entusiasta quanto lei dell’idea. Evidentemente non era l’unica ad odiare l’uomo surgelato venuto dal nord.

Si erano date appuntamento in un bar virtuale, tutte due vestite di scuro con dei cappellacci neri ed occhiali scuri per non farsi riconoscere dalle possibili fans – ma esistono? - dello stoccafisso. Sembravano due agenti del KGB sovietico.

“Penso che potrei far intervenire Edward Cullen e anche la piccola Jane dei Volturi; lui, al momento ha deciso di ribellarsi a Carlisle e di seguire i suoi istinti di vampiro; vorrebbe cambiare dieta, si è stufato di quella vegetariana. Quale occasione migliore di questa? Ma ho bisogno anche di vampiri seri, senza troppe paturnie mentali. Prestami i vampiri più perversi che puoi trovare. Che cosa consiglieresti?”

L’altra cospiratrice non aveva dovuto pensarci molto; aveva le idee molto chiare in materia di demoni della notte.

 

“Cara Lady Vendetta, ho proprio quello che fa per te!”, le disse la sua amica, dal buffo nome di un cane, Kira, ma che in realtà aveva una mente perversa come le creature della notte che amava tanto.

“Ti posso tranquillamente prestare un folto gruppo di vampiri venuti dal Giappone e ti assicuro che faranno un lavoro con i fiocchi al nostro Merluzzone Baltico.”

Il gruppo di vampiri nipponici, ma senza occhi a mandorla, era così composto: a capo della fazione c'era ovviamente il bel tenebroso di turno, Kaname Kuran, un principe vampiro bellissimo, perfetto nel fisico e nei lineamenti, due occhi color rosso bordeaux che si accendono di rosso cremisi quando è assetato (e non solo di sangue! N.d.A.), un carattere gelido, spietato, chiuso a tutto e a tutti tranne che a Yuuki, freddo manipolatore e abile stratega, che infatti ama trascorrere le sue giornate giocando a scacchi, usando come pedine tutti quelli che conosce... un simpaticone, insomma. La mangaka che lo ha creato lo ha definito “un pervertito fino al midollo. È pornografico”, e quindi direi che tale personaggio va giusto giusto bene per far rodere d'invidia il merluzzone che secondo le due autrici è tutto fumo e niente arrosto.

A ruota, le due si sono assicurate i servigi di Rido Kuran, nome allegro per un vampiro in realtà molto sanguinario, egocentrico e soprattutto erotomane! Se vi state per caso chiedendo se i due Kuran sono parenti, la risposta è sì, però specificare quale grado di parentela li lega è un tantino complicato. Rido è lo zio di Kaname, che però è a sua volta il nonno di Rido... chiaro, no?

Per chiudere il clan Kuran c'è anche Yuuki Cross, nipote di Rido e al tempo stesso sorella, promessa sposa e nipote di Kaname. 

Cosa c'entra Yuuki? Bhè, vicino ad un merluzzone serve qualcuno che abbia il suo stesso quoziente intellettivo, e chi meglio della bella addormentata sofferente di amnesia che non ricorda un bel niente dei suoi primi cinque anni di vita? 

Si pensa che il procedimento di cancellazione della memoria operato dalla madre le abbia provocato danni irreparabili per cui, oltre a non sapere che è una vampira, è anche perennemente indecisa su quale partner scegliere, e in attesa di un'illuminazione divina si lascia dissanguare da entrambi i candidati. In realtà la maggior parte delle fans di Vampire Knight crede che Yuuki abbia un criceto al posto del cervello, perché non è umanamente possibile trascorrere ben 68 capitoli - pari a circa dodici anni di eventi - in attesa di una decisione!!!

Ovviamente non possono esserci solo vampiri, ci serve anche una bella donzella che possa stuzzicare le fantasie del conte merluzzo, e chi meglio di Shizuka Hiou? Un bel pezzo di vampira, sensuale e diafana, capace di far capitolare chiunque, ma con un problema, anzi due. Uno: è la fidanzata dell'erotomane.

Due: le piacciono i ragazzi giovani, possibilmente gemelli.

La presenza di tutti questi vampiri richiede anche qualcuno che li tenga a bada altrimenti, come ha giustamente detto Lady Vendetta, Versailles rischia di trasformarsi in una Volterra francese, e quindi sempre dal Giappone con furore, ecco arrivare Zero Kiryu, un hunter fighissimo, con i capelli color argento e gli occhi ametista (di che vi stupite, non avete mai conosciuto un ragazzo così? Invidiose, a me sembrano colori così normali, chi non ha tra le proprie conoscenze un ragazzo con i capelli color cocaina e gli occhi di Elizabeth Taylor?), che ama Yuuki e di tanto in tanto la dissangua, odia Kaname ma di tanto in tanto lo dissangua, odia Shizuka perché lei di tanto in tanto lo dissangua, lo ha trasformato in vampiro e ha tenuto con sé suo fratello gemello per non ben precisati – o forse volutamente ignorati - scopi.

 

Questo è l'esercito delle tenebre evocato dalle due autrici per mettere in atto il loro crudele piano di vendetta nei confronti del fastidiosissimo – e qui un issimo ci sta davvero bene - conte Fersen.

Ma c'era qualcosa che ancora mancava, le due autrici diaboliche non erano pienamente soddisfatte.

“Lady”, le disse Kira affettuosamente, “non so te, ma io non sono proprio contenta di guardare la storia solo da spettatrice”.

“Hai ragione”, le disse Lady Vendetta, con uno scintillio negli occhi che fece capire subito all'altra che stavano pensando la stessa cosa.

“E quindi... entriamo anche noi nella storia e buttiamoci nella mischia!”, esclamò una soddisfattissima Kira, lanciando in aria il cappellone e scatenandosi in una danza che voleva ricordare la Macarena, ma che in realtà sembrava più la pubblicità di qualche anno fa di un noto distributore di benzina.

E fu così che Kira abbandonò gli abiti da spia del KGB per vestire quelli a lei più congeniali di dama settecentesca, scegliendo l'altisonante nome di Carmilla, ambigua vampira dello scrittore irlandese Le Fanu.

Lady Vendetta guardava la sua complice un po’ stralunata e un po’ compiaciuta. Aveva trovato una che era più pazza di lei; la voglia di ballare la stava contagiando, ma si trattenne. Almeno una fra loro, doveva mantenersi fredda e composta per la buona riuscita del piano.

“Di cosa ti sorprendi?”, chiese Carmilla a Lady Vendetta “oltre ad assistere alla disfatta di Fersen, vorrei togliermi qualche soddisfazione con Kaname, e magari un nome da vampira potrebbe stuzzicarlo...”

“Capisco, sì. Fai pure quello che vuoi con Kaname. Assicurati solo che faccia quello per cui l’abbiamo reclutato. Io preferisco non arrivare a tanto. Sai, i vampiri in realtà, mi creano una certa inquietudine… non vorrei mai diventare il pasto di uno di loro… sai com’è, per sbaglio…” e un brivido le percorse la schiena.

Al termine dell'incontro, le due si alzarono soddisfatte e una stretta di mano, seguita da una pacca sulla spalla, sancì definitivamente l'accordo.

 

Fersen, comincia a tremare: Lady Vendetta e Kira stanno per farti capitolare!

 

 

Continua…

 

 

 

Grazie per essere arrivate fin qui e speriamo che vi siate divertite.

Alle fans del Conte di Fersen Ikediano, se ci sono, a questo punto sconsiglierei la lettura dei prossimi capitoli.

Siete avvertite.

Grazie e a presto.

Una pazza squilibrata.

 

   
 
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