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Autore: Vahly    10/01/2006    3 recensioni
Il giorno dopo ci sarebbe stata la luna piena, e sarebbe successo. Di nuovo. Per molto tempo non avevo fatto altro che chiedermi perché? perché? Alla fine ero riuscito ad accettarlo, anche se continuava a farmi male, come me ne avrebbe sempre fatto. Ma avevo capito che il lupo sarebbe stato sempre con me, per l’eternità. E mi ero rassegnato. Finché non avevo conosciuto loro: James, Peter, Sirius… “Perché l’amore vince su tutto…”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: James Potter | Coppie: Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Moonlight fear

Moonlight fear

 

 

Sirius & Remus.

Perché l’amore vince su tutto…”

 

 

 

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– Allora?

Chiese preoccupato James

– volete spiegarmi che cavolo è successo? Che avete fatto ieri?? Mi ero preoccupato, sapete?

 

– Oh, non ce n’era bisogno ^////^

Rispose Sirius dandomi un casto bacio sulle labbra.

 

Credo di aver cambiato colore… di certo sentii un forte calore salirmi su dallo stomaco e invadermi tutto il corpo.

 

James ci guardò, leggermente imbarazzato, per poi sfoggiare un sorriso a 362 denti e dire allegramente

– Era ora! Finalmente vi siete decisi!

 

Sirius fece un sorriso ancora più largo, se possibile, e poi rispose

 

Mi sono deciso, prego!

 

 

 

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Cap. 05 – La mia maggior paura

 

 

 

 

 

Remus p.o.v.

 

 

James dovette inventare una bugia molto lunga e complicata per convincere Peter, e soprattutto per distrarlo e consentire a me e Sirius di svignarcela.

Capì che ancora non eravamo pronti – non ERO pronto – a dirgli di noi e soprattutto del mio segreto, che non avevo rivelato nemmeno a James.

Sirius mi rassicurò, dicendomi che per lui non era un problema se volevo aspettare, ma comunque non c’era nulla di cui dovessi preoccuparmi, soprattutto con loro, i nostri amici.

Annuii, ma dentro sapevo che probabilmente mi ci sarebbe voluto molto tempo prima di sbloccarmi.

Il fatto che però Sirius mi capisse, ed accettasse la mia situazione mi dava coraggio, e mi faceva credere che presto sarei stato pronto a parlarne.

Purtroppo, o per fortuna, tutt’ora non saprei dirlo, le cose non andarono esattamente come avrei sperato.

Quando entrammo in classe James e Peter già erano arrivati ed avevano preso posto – molto vicino a Lily. Un giorno io e James avremmo dovuto fare quattro chiacchiere…

I nostri amici stavano chiacchierando tra di loro, sbirciando ogni tanto l’armadio alle spalle del professore, che si muoveva come se all’interno ci fosse qualcosa, qualcuno.

Non avrei saputo dire perché, ma di qualunque cosa si trattasse, già da quella prima occhiata non mi piaceva. E più tardi avrei capito quanto avevo ragione.

Seguimmo la lezione più o meno attentamente per tutta la prima ora, mentre il professore introduceva nuove specie di animali fantastici, passando per i draghi, i troll ed infine i mollicci.

Trovai i primi molto affascinanti, ma quando cominciò a descrivere le caratteristiche dei mollicci – e soprattutto la loro capacità di mostrare le peggiori paure del soggetto che cercano di terrorizzare – capii immediatamente che non mi piacevano affatto, e che mi avrebbero procurato solo che guai.

E, quando il professore entusiasta annunciò che aveva portato un molliccio con sé e che era chiuso nell’armadio, mi sentii gelare il sangue nelle vene. Il mio istinto aveva detto giusto a proposito dell’armadio…

Dovevo essere particolarmente pallido, perché non solo Sirius ma mezza classe era girata verso di me.

Il professore mi chiese se era tutto ok, ed io annuii controvoglia per tranquillizzarlo.

In realtà non me ne importava un fico seco del proff, solo non volevo che Sirius si preoccupasse.

– Tutto a posto, Rem?
Mi sussurrò il mio ragazzo

– Sì – sorrisi – Non è
nulla, non preoccuparti…
Lui mi guardò poco convinto, ma non poteva fare altro in quel momento.

Lo vidi fare un cenno a James, che era seduto accanto a lui, per poi tornare a seguire la lezione.

O almeno in apparenza.

Mi prese la mano da sotto il banco, stringendola nella sua.

E questo semplice gesto mi confortò più di quanto forse lui stesso non abbia immaginato

– Ora – Continuò il professore – Ho bisogno di qualche volontario.

Chiamò due o tre ragazzi ed un paio di ragazze.

Ricordo che ad uno di loro apparve una specie di rana, solo con i denti aguzzi, e ad un altro ragazzo il molliccio si trasformò in sua madre, causando l’ilarità di tutta la classe.

Poi una ragazza lo fece trasformare in un lupo mannaro.
Grande, feroce, e spaventoso.

Tremai, per quanto cercassi di stare calmo, ma non riuscivo a non stare male dentro.

Se lei – o chiunque altro – l’avesse scoperto… e se i miei compagni avessero avuto paura di me? Non credevo che l’avrei sopportato…

– Calma, Remusè tutto a posto…
Mi disse piano Sirius, cercando di rassicurarmi.

Ma in quell’occasione non ci riuscì molto.

Sirius Black… visto che ti piace tanto chiacchierare, perché non provi tu?

Il mio ragazzo fece un’alzatina di spalle e fece segno di sì con la testa.

Mi lasciò la mano, controvoglia, e si recò davanti all’armadio.

Ma il professore, notando la sua apparente sicurezza, e poi rivolgendo lo sguardo a me, che stavo praticamente tremando, sorrise sotto i baffi e disse calmo

– Anzi no… Ho cambiato idea… Lupin, vieni qui per piacere---

– NO! – esclamò Sirius – Lo faccio io!

– Signor Black, per quanto io mi senta emozionato dall’idea di vederla in azione, credo che non stia a lei decidere CHI deve provare e CHI no.

– Ma lei ha detto…

Si bloccò, forse per non peggiorare la mia situazione.

Già il fatto che avesse cominciato a dargli del lei era un segno che il professore era notevolmente irritato, ed in quei casi, non era mai piacevole fargli da cavia.

Mi alzai lentamente, sperando che decidesse all’ultimo secondo che non ero un soggetto abbastanza interessante per la sua spiegazione, ma la cosa non avvenne.

Eppure sapeva di me, che ero un lupo mannaro…
Silente lo aveva riferito a tutti i professori delle materie pratiche in cui questo avrebbe potuto comportare qualche rischio.
Compreso il  professore di difesa dalle arti oscure.
Possibile che lo stesse facendo apposta?

Non poteva essere, ma non c’era altra spiegazione.

Non credo l’avesse scordato. Non avrebbe scelto me al posto di Sirius

Arrivai vicino al professore e a Sirius, che mi sillabò con le labbra
– Andrà tutto bene.

Sorrisi, e vidi il professore ghignare

– Bene. Ora vediamo che cosa sei in grado di fare. Ricordati di agitare la bacchetta e di dire ad alta voce RIDDICULUS! (si scrive così, vero? ndVahly)

Riddiculus…” ripetei nella mia mente “Riddiculus. Ce la posso fare… Riddiculus!”

Il professore si fece da parte, dicendo a Sirius di fare le stesso, ed aprì nuovamente l’anta dell’armadio.

Fu un brevissimo istante, prima che davanti a me apparve un’enorme sfera bianca, luminosa e splendente.
Molti degli studenti non capirono di cosa si trattasse, per mia fortuna.

Sentivo alle mie spalle un mormorio sommesso

Ririddiculus
Dissi poco convinto.

Ma non ci riuscivo… sentivo le gambe deboli ed il cuore battere all’impazzata

Riddiculus!
Ripetei, cercando vanamente di apparire più convincente.

Ma era inutile… completamente inutile

Riddiculus!
Dissi un’ultima volta, mentre sentivo gli occhi riempirsi di lacrime.

Non so che cosa accadde dopo, ricordo solo che mi voltai ed uscii di corsa fuori dalla classe, lontano da tutti, lontano da tutto.

Varcai la soglia praticamente correndo, e sbattei la porta dietro di me.

Cosa che credo al professore non sia piaciuta molto, ma in quel momento era veramente l’ultimo dei miei pensieri.

Mi sedetti in un angolo poco distante da lì, vicino alle scale, e mi rannicchiai su me stesso.

La verità è che non volevo stare solo, avevo bisogno dei miei amici… e avevo bisogno, soprattutto, del mio ragazzo.

Volevo Sirius, volevo stringerlo a me e farmi confortare da lui.

Pensai vagamente che questo fosse un po’ infantile, ma non importava.

All’improvviso sentii qualcuno chinarsi su di me ed avvolgermi fra le su braccia.

Alzai la testa spaventato e lo riconobbi

– SIRIUS! Che… che ci fai qui?

– Non dovrei esserci?
Ridacchiò lui, prima di asciugarmi le lacrime con un fazzoletto

– No… non dovresti… non voglio che passi dei guai a causa mia… io… mi sono comportato da stupido…

Lui mi baciò, e disse tranquillo
– No, non ti sei comportato affatto da stupido. È stato il professore a comportarsi da stronzo con te… tu non hai nessuna colpa.

– Non dovevi uscire dalla classe… ora ha un pretesto per prenderti di mira…

– Oh, ma è stato proprio lui a sbattermi fuori!

Co… come?

– Sì. Beh, in realtà io stavo per uscire, quando ha cercato di bloccarmi. Allora abbiamo… come dire, discusso un po’… e alla fine ha detto di venire qui a ripescarti.

– Non avete litigato, vero?

Lui scosse la testa

– Non preoccuparti. Tu come stai ora?

– Meglio, grazie…

In effetti avevo smesso di piangere, anche se non me ne ero quasi reso conto

James e Peter sono un po’ preoccupati per te…

– Forse dovrei dirglielo…

– Dirci cosa?
Chiese una voce alla mia sinistra.
Sirius si staccò di scatto da me (cosa che devo ammettere mi dispiacque un pochino) e ci voltammo entrambi

– JAMES?!
Esclamò il mio amore

– E Peter
Dissi più calmo io.

– Allora, non credi sia giunto il momento delle spiegazioni?
Chiese tranquillo James.

Io annuii.
Un po’ nervosamente, devo dire, ma annuii e mi misi a sedere un po’ meglio, facendo cenno a Sirius di sedersi al mio fianco. lui lo fece, e mi cinse la vita con un braccio.

Anche James e Peter si sedettero, di fronte a noi, e solo in seguito mi è venuto in mente che forse non era poi una brillante idea, quella di raccontargli di me in mezzo a un corridoio affianco alle scale, dove chiunque poteva sentirci. Ma per fortuna non accadde, ed io parlai loro a lungo, raccontandogli della maledizione, del morso, della mia sofferenza in tutti quegli anni. E della paura di venire scoperto e abbandonato, di non essere all’altezza degli altri miei compagni che non avevano problemi. Del fatto che mi sentivo diverso. E poi della stamberga strillante, di come Silente mi aveva accolto, e di mille altri dettagli che scivolavano via senza importanza rispetto alla consapevolezza via via maggiore che loro non mi avrebbero abbandonato.

Glielo leggevo negli occhi, vedevo tutta la loro comprensione.

Non era pietà, ne pena… era qualcosa di completamente diverso.

Qualcosa che prima di loro non avevo mai conosciuto.

Amicizia.

Mi rassicurò molto il fatto che anche dopo avergli detto tutto, il loro sguardo non era cambiato e mi trattavano esattamente allo stesso modo di prima.

James mi disse scherzando
– Ma è una figata unica! E tu che volevi tenerci nascosto tutto, eh furbacchione! Ah, ma adesso che lo sappiamo veniamo a farti visita una notte di luna piena, che ti credi? Sono curioso di vedere un lupo dal vero!

Non è che sia tanto sicuro, sai?

– Oh, non preoccuparti… Troverò il modo! Lo troverò di sicuro…
Disse
tranquillo.

Ed il suo sorriso fu uno dei più bei ricordi che conservo ancora di quegli anni…  




*** continua ***


Lo so
, vi avevo promesso di rispondere alle vostre recensioni… Però su, già che ho postato – finalmente – è qualcosa, no? Tra l’altro sono tornata ora ora da scuola…
Comunque ringrazio tutti
Un giorno – più prima che poi si spera – posterò di nuovo e risponderò alle recensioni… voi intanto continuate a commentare *__* please!!!
Un bacione a tutti-e

Vahly






 

 

   
 
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