Moonlight fear
Sirius
& Remus.
“Perché
l’amore vince su tutto…”
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– Allora?
Chiese preoccupato James
– volete spiegarmi che cavolo è
successo? Che avete fatto ieri?? Mi ero
preoccupato, sapete?
– Oh, non ce n’era bisogno ^////^
Rispose Sirius
dandomi un casto bacio sulle labbra.
Credo di aver cambiato colore… di
certo sentii un forte calore salirmi su dallo stomaco
e invadermi tutto il corpo.
James
ci guardò, leggermente imbarazzato, per poi sfoggiare un sorriso a 362 denti e
dire allegramente
– Era ora! Finalmente vi siete
decisi!
Sirius
fece un sorriso ancora più largo, se possibile, e poi rispose
– Mi sono deciso, prego!
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Cap. 05 – La mia maggior paura
Remus
p.o.v.
James
dovette inventare una bugia molto lunga e complicata per convincere Peter, e soprattutto per distrarlo e consentire a me e Sirius di svignarcela.
Capì che ancora non eravamo pronti – non ERO pronto – a dirgli di noi e
soprattutto del mio segreto, che non avevo rivelato nemmeno a James.
Sirius mi rassicurò, dicendomi che per lui non era un
problema se volevo aspettare, ma comunque non c’era
nulla di cui dovessi preoccuparmi, soprattutto con loro, i nostri amici.
Annuii, ma dentro sapevo che probabilmente mi ci sarebbe voluto molto tempo prima di sbloccarmi.
Il fatto che però Sirius mi capisse, ed accettasse la mia situazione mi dava coraggio, e mi faceva
credere che presto sarei stato pronto a parlarne.
Purtroppo, o per fortuna, tutt’ora non saprei dirlo,
le cose non andarono esattamente come avrei sperato.
Quando entrammo in classe James e Peter
già erano arrivati ed avevano preso posto – molto vicino a
Lily. Un giorno io e James avremmo
dovuto fare quattro chiacchiere…
I nostri amici stavano chiacchierando tra di loro, sbirciando ogni tanto
l’armadio alle spalle del professore, che si muoveva come se all’interno ci
fosse qualcosa, qualcuno.
Non avrei saputo dire perché, ma di qualunque cosa si trattasse, già da quella
prima occhiata non mi piaceva. E
più tardi avrei capito quanto avevo ragione.
Seguimmo la lezione più o meno attentamente per tutta la prima ora, mentre il
professore introduceva nuove specie di animali
fantastici, passando per i draghi, i troll ed infine
i mollicci.
Trovai i primi molto affascinanti, ma quando cominciò a descrivere le
caratteristiche dei mollicci – e soprattutto la loro capacità di mostrare le
peggiori paure del soggetto che cercano di terrorizzare – capii immediatamente
che non mi piacevano affatto, e che mi avrebbero procurato solo che guai.
E, quando il professore entusiasta annunciò che aveva
portato un molliccio con sé e che era chiuso nell’armadio, mi sentii gelare il
sangue nelle vene. Il mio istinto aveva detto giusto a proposito dell’armadio…
Dovevo essere particolarmente pallido, perché non solo Sirius
ma mezza classe era girata verso di me.
Il professore mi chiese se era tutto ok, ed io annuii
controvoglia per tranquillizzarlo.
In realtà non me ne importava un fico seco del proff, solo non volevo che Sirius
si preoccupasse.
– Tutto a posto, Rem?
Mi sussurrò il mio ragazzo
– Sì – sorrisi – Non è nulla, non preoccuparti…
Lui mi guardò poco convinto, ma non poteva fare altro in quel momento.
Lo vidi fare un cenno a James, che era seduto accanto
a lui, per poi tornare a seguire la lezione.
O almeno in apparenza.
Mi prese la mano da sotto il banco, stringendola nella sua.
E questo semplice gesto mi confortò più di quanto forse lui stesso non abbia immaginato
– Ora – Continuò il professore – Ho bisogno di qualche volontario.
Chiamò due o tre ragazzi ed un paio di ragazze.
Ricordo che ad uno di loro apparve una specie di rana, solo con i denti aguzzi,
e ad un altro ragazzo il molliccio si trasformò in sua madre, causando
l’ilarità di tutta la classe.
Poi una ragazza lo fece trasformare in un lupo mannaro.
Grande, feroce, e spaventoso.
Tremai, per quanto cercassi di stare calmo, ma non riuscivo a non stare male
dentro.
Se lei – o chiunque altro – l’avesse scoperto… e se i
miei compagni avessero avuto paura di me? Non credevo che l’avrei sopportato…
– Calma, Remus… è tutto a
posto…
Mi disse piano Sirius, cercando di rassicurarmi.
Ma in quell’occasione non ci riuscì molto.
– Sirius Black… visto che ti
piace tanto chiacchierare, perché non provi tu?
Il mio ragazzo fece un’alzatina di spalle e fece
segno di sì con la testa.
Mi lasciò la mano, controvoglia, e si recò davanti all’armadio.
Ma il professore, notando la sua apparente sicurezza, e poi rivolgendo lo
sguardo a me, che stavo praticamente tremando, sorrise
sotto i baffi e disse calmo
– Anzi no… Ho cambiato idea… Lupin, vieni qui per
piacere---
– NO! – esclamò Sirius – Lo faccio
io!
– Signor Black, per quanto io mi senta emozionato
dall’idea di vederla in azione, credo che non stia a lei decidere CHI deve
provare e CHI no.
– Ma lei ha detto…
Si bloccò, forse per non peggiorare la mia situazione.
Già il fatto che avesse cominciato a dargli del lei era
un segno che il professore era notevolmente irritato, ed in quei casi, non era
mai piacevole fargli da cavia.
Mi alzai lentamente, sperando che decidesse all’ultimo secondo che non ero un
soggetto abbastanza interessante per la sua spiegazione, ma la cosa non
avvenne.
Eppure sapeva di me, che ero un lupo mannaro…
Silente lo aveva riferito a tutti i professori delle materie pratiche in cui
questo avrebbe potuto comportare qualche rischio.
Compreso il professore di difesa dalle
arti oscure.
Possibile che lo stesse facendo apposta?
Non poteva essere, ma non c’era altra spiegazione.
Non credo l’avesse scordato. Non avrebbe scelto me al posto di Sirius…
Arrivai vicino al professore e a Sirius,
che mi sillabò con le labbra
– Andrà tutto bene.
Sorrisi, e vidi il professore ghignare
– Bene. Ora vediamo che cosa sei in grado di fare.
Ricordati di agitare la bacchetta e di dire ad alta voce RIDDICULUS! (si scrive così, vero? ndVahly)
“Riddiculus…” ripetei nella mia mente “Riddiculus. Ce la posso fare… Riddiculus!”
Il professore si fece da parte, dicendo a Sirius di
fare le stesso, ed aprì nuovamente l’anta
dell’armadio.
Fu un brevissimo istante, prima che davanti a me apparve
un’enorme sfera bianca, luminosa e splendente.
Molti degli studenti non capirono di cosa si trattasse,
per mia fortuna.
Sentivo alle mie spalle un mormorio sommesso
– Ri… riddiculus
Dissi poco convinto.
Ma non ci riuscivo… sentivo le gambe deboli ed il
cuore battere all’impazzata
– Riddiculus!
Ripetei, cercando vanamente di apparire più convincente.
Ma era inutile… completamente inutile
– Riddiculus!
Dissi un’ultima volta, mentre sentivo gli occhi riempirsi di lacrime.
Non so che cosa accadde dopo, ricordo solo che mi voltai
ed uscii di corsa fuori dalla classe, lontano da tutti, lontano da tutto.
Varcai la soglia praticamente correndo, e sbattei la
porta dietro di me.
Cosa che credo al professore non sia piaciuta molto, ma in quel momento era
veramente l’ultimo dei miei pensieri.
Mi sedetti in un angolo poco distante da lì, vicino alle scale, e mi
rannicchiai su me stesso.
La verità è che non volevo stare solo, avevo bisogno
dei miei amici… e avevo bisogno, soprattutto, del mio ragazzo.
Volevo Sirius, volevo
stringerlo a me e farmi confortare da lui.
Pensai vagamente che questo fosse un po’ infantile, ma non importava.
All’improvviso sentii qualcuno chinarsi su di me ed avvolgermi fra le su
braccia.
Alzai la testa spaventato e lo riconobbi
– SIRIUS! Che… che ci fai qui?
– Non dovrei esserci?
Ridacchiò lui, prima di asciugarmi le lacrime con un fazzoletto
– No… non dovresti… non voglio che passi dei guai a causa mia… io… mi sono
comportato da stupido…
Lui mi baciò, e disse tranquillo
– No, non ti sei comportato affatto da stupido. È stato il professore a comportarsi da stronzo con te… tu non hai
nessuna colpa.
– Non dovevi uscire dalla classe… ora ha un pretesto
per prenderti di mira…
– Oh, ma è stato proprio lui a sbattermi fuori!
– Co… come?
– Sì. Beh, in realtà io stavo per uscire, quando ha cercato
di bloccarmi. Allora abbiamo… come dire, discusso un po’… e alla fine ha
detto di venire qui a ripescarti.
– Non avete litigato, vero?
Lui scosse la testa
– Non preoccuparti. Tu come stai ora?
– Meglio, grazie…
In effetti avevo smesso di piangere, anche se non me
ne ero quasi reso conto
– James e Peter sono un po’
preoccupati per te…
– Forse dovrei dirglielo…
– Dirci cosa?
Chiese una voce alla mia sinistra.
Sirius si staccò di scatto da me (cosa che devo
ammettere mi dispiacque un pochino) e ci voltammo entrambi
– JAMES?!
Esclamò il mio amore
– E Peter…
Dissi più calmo io.
– Allora, non credi sia giunto il momento delle spiegazioni?
Chiese tranquillo James.
Io annuii.
Un po’ nervosamente, devo dire, ma annuii e mi misi a sedere un po’ meglio,
facendo cenno a Sirius di sedersi al mio fianco. lui lo fece, e mi cinse la vita con un braccio.
Anche James e Peter si
sedettero, di fronte a noi, e solo in seguito mi è venuto in mente che forse
non era poi una brillante idea, quella di raccontargli di me in mezzo a un corridoio affianco alle scale, dove chiunque poteva
sentirci. Ma per fortuna non accadde, ed io parlai
loro a lungo, raccontandogli della maledizione, del morso, della mia sofferenza
in tutti quegli anni. E della paura di venire scoperto e
abbandonato, di non essere all’altezza degli altri miei compagni che non
avevano problemi. Del fatto che mi sentivo diverso.
E poi della stamberga strillante, di come Silente mi aveva
accolto, e di mille altri dettagli che scivolavano via senza importanza
rispetto alla consapevolezza via via maggiore che
loro non mi avrebbero abbandonato.
Glielo leggevo negli occhi, vedevo tutta la loro
comprensione.
Non era pietà, ne pena… era qualcosa di completamente
diverso.
Qualcosa che prima di loro non avevo mai conosciuto.
Amicizia.
Mi rassicurò molto il fatto che anche dopo avergli detto tutto, il loro sguardo
non era cambiato e mi trattavano esattamente allo stesso modo di prima.
James mi disse scherzando
– Ma è una figata unica! E tu che volevi tenerci nascosto tutto, eh furbacchione! Ah,
ma adesso che lo sappiamo veniamo a farti visita una notte di luna piena, che
ti credi? Sono curioso di vedere un lupo dal vero!
– Non è che sia tanto sicuro, sai?
– Oh, non preoccuparti… Troverò il modo! Lo troverò di
sicuro…
Disse tranquillo.
Ed il suo sorriso fu uno dei più bei ricordi che conservo
ancora di quegli anni…
*** continua ***
Lo so, vi avevo promesso di rispondere alle vostre recensioni… Però su,
già che ho postato – finalmente – è qualcosa, no? Tra l’altro sono tornata ora ora da scuola…
Comunque ringrazio tutti
Un giorno – più prima che poi si spera – posterò di nuovo e risponderò alle recensioni…
voi intanto continuate a commentare *__* please!!!
Un bacione a tutti-e
– Vahly –