Libri > Le Cronache di Narnia
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Autore: malfoy _    07/03/2011    6 recensioni
“È una leggenda che risale ai tempi in cui Narnia fu creata. Fu predetto che il Grande Leone fosse in possesso di un potere immenso e pericoloso, ed era disposto a donarlo ad una persona meritevole, che l’avrebbe usato a fin di bene, per salvare vite o combattere per Narnia stessa. Chi ne sarebbe entrato in possesso avrebbe poi ricevuto il nome di salvatore”
[Ho in mente questa fan fiction da quasi un anno, e la pubblico adesso, visto che tra pochi giorni uscirà il viaggio del veliero, vi avverto che ci sono sopiler. Saranno presenti tutti i pevensie, Caspian e altri personaggi, e sarà protagonista anche una storia d'amore tra...per scoprire di più leggete e commentate;D]
FanFiction sospesa fino a tempo indeterminato
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Caspian, Edmund Pevensie, Lucy Pevensie, Un po' tutti
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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La notte era sopraggiunta più veloce del previsto, e di strada per il nascondiglio delle creature di Narnia non ne avevano fatta abbastanza da sentirsi al sicuro dalla truppe di re Miraz.

«Dobbiamo accamparci» disse Peter non appena il gruppo arrivò in una radura isolata. «Non saremo molto utili con il buio»

«Qualcuno non lo sarebbe nemmeno con la luce» sospirò Allie. Lucy e Susan sghignazzarono con la nuova amica, ovviamente tutti sapevano a chi si stava riferendo.

Peter andò avanti fino ad una grande roccia, dove si appoggiò guardando i compagni di viaggio.

«Direi che possiamo posizionarci qua intorno» comunicò, con voce potente. «Lucy e Susan andate a cercare qualcosa da mangiare, Edmund ed Allie cercate della legna, io e Trumpkin restiamo qui a decidere il da farsi di domani mattina»

«Perché devo cercare io con lei?» chiese Edmund con voce schifata.

«Perché lei è ricercata e deve essere protetta» fu la secca risposta del fratello maggiore.

«Non hai visto che ha fatto a quell’orso? Sa proteggersi benissimo da sola!»

«Edmund noi non sappiamo quali siano i suoi poteri e lei non sa come usarli! Se la trovano potrebbero ucciderla e noi non vogliamo che accada, giusto?»

«Veramente…»

«Edmund non accetto un'altra parola!» esclamò Peter con un tono da “il discorso è chiuso”.

Edmund sospirò sconfortato e, dopo aver lanciato un occhiata fulminante al fratello, fece strada ad Allie.

«Madamigelle…»

Alicia passò a testa alta. «Ti informo che sbagli pronuncia»

 

Camminarono per vari minuti in completo silenzio. Gli unici rumori provenivano dai piedi che facevano scricchiolare in modo agghiacciante foglie secche e rametti e dai respiri profondi, che lasciavano una nuvoletta a causa della temperatura fredda.

«Ma è così difficile trovare della legna?» chiese Allie ad un certo punto, rompendo il silenzio.

«Ma è così difficile non farti lamentare?» ripiegò Edmund.

«Qui sei tu che ti lamenti sempre! Ti viene così difficile scortare una povera donzella in pericolo?»

Edmund si bloccò e, girandosi, la fissò negli occhi. «Tu non sei in pericolo, sei ricercata!» riprese a camminare.«Ti assicuro che è diverso»

«Sono ricercata per essere fuggita prima della mia esecuzione, si sono una vera criminale!»

«Vuoi stare zitta? Non riesco a vedere niente…»

«Hai mai avuto un insegnante? Vista e udito sono due cose diverse!»

Edmund non rispose. Aveva gli occhi socchiusi per poter mettere meglio a fuoco il paesaggio circostante.

«Ma perché non ho portato la mia torcia…» disse il giovane tra sé.

«Perché non hai cervello!»

Edmund si fermò e iniziò a fare respiri profondi. Conta fino a dieci, Ed, si diceva tra sé. Anche Allie rimase ferma, fissandolo con un ghigno tra i denti. Sentiva di non avere paura della sua reazione, qualunque essa fosse; anzi, il discutere con lui le dava la carica.

Sembrava però non essere lo stesso per Edmund che, non essendo riuscito ad arrivare a dieci, si avvicinava a grandi passi alla “nemica”.

«Vuoi finirla?» urlò esasperato. «So che sei cresciuta su un trono d’oro e che ti hanno insegnato a fare quello che vuoi quando vuoi, ma anche io so fare quello che voglio quando voglio, e ciò che vorrei fare adesso non ti piacerebbe nemmeno un po’» disse d’un fiato. Aveva la mano sull’elsa della spada; Allie la guardò, si ricordava com’era agile e veloce, era meglio cercare di tenere la situazione sotto controllo.

«Ti informo che se tu usi il tuo “potere” io userò il mio»

«Oh, come sono preoccupato…» disse Edmund facendo una falsa espressione impaurita. «Tu non sai nemmeno come usarlo il tuo potere!»

Allie strinse i pugni. «Ma so come metterti a tacer…» gli occhi della ragazza si persero verso un punto sopra la spalla di Edmund.

«Allie?» chiese lui, ma la ragazza non rispose, era troppo impegnata a fissare chissà cosa. «Allie?» chiamò nuovamente il giovane seriamente preoccupato. «Che hai visto?»

«È lei…» disse Allie senza distogliere lo sguardo.

Edmund si girò di scatto, giusto per vedere la scena che aveva tanto colpito Allie. Una figura nera si muoveva poco lontano dai due.

«Tu… tu sai cos’è?» domandò Edmund spaventato.

Allie non rispose. Con fare sicuro corse verso la figura, ma non appena vi fu a un metro di distanza quella scomparve.

«NO!» urlò la ragazza.

Edmund le corse incontro e guardò –per quanto potesse- il paesaggio intorno a loro.

«Si può sapere chi hai visto?»

Allie era in lacrime. «Era… era la mia Balia!»

«Chi?»

«La persona che si è sacrificata per salvarmi e che ora non so se è viva o morta»

«Se l’hai vista sarà viva…»

Allie si asciugò le lacrime. Edmund aveva ragione. Allora perché non ne era così sicura?

«Potrei essermi sbag…»

«Guarda!» esclamò Edmund interrompendo Alicia, che fissò il punto indicato dal ragazzo: a pochi metri di distanza la figura nera si muoveva come se stesse raccogliendo legna.

Allie non se lo fece dire due volte e corse nuovamente verso la figura nera, che questa seconda volta rimase immobile. La ragazza si fermò a pochi metri di distanza.

«Balia… sei tu?» la figura nera non rispose. «Ti prego…» altre lacrime scesero dal volto di Allie.

«Devi fare attenzione» la voce femminile della figura finalmente parlò.

«Balia! Sei tu!» esclamò Alicia riconoscendo la voce. «Ma come sei finita qui?» la ragazza fece per fare un passo avanti, ma la nera figura la fermò.

«Tesoro io non sono realmente con te, questa è la mia ombra e se ti avvicini di più dovrò sparire»

«Un ombra?» domandò Edmund, che era appena arrivato accanto ad Allie.

«Non c’è tempo per questo!» esclamò l’ombra evidentemente in ansia. «Tesoro mio devi fare attenzione a non farti trovare e soprattutto non devono finire il segno sulla tua mano»

Allie apriva e chiudeva le palpebre, con aria sbigottita, poi, con uno scatto fulmineo, sciolse la benda che il nano le aveva prestato per coprirsi il palmo della mano destra.

La linea obliqua era ancora là, minacciosa e incisa con lo stesso sangue di Allie.

«Era questo che non volevi farci vedere?» chiese Edmund, sentendosi finalmente “realizzato” per aver scoperto cosa nascondesse la ragazza, che, dal canto suo, non rispose.

«Chi te l’ha fatto?» domandò ancora il giovane Pevensie.

«Tu che ne dici?» ribatté Allie con parole sarcastiche, ma meno pungenti del solito.

«Perché Miraz ha fatto questo taglio? Ti ha torturata?»

«Miraz non ha fatto il taglio solo a lei, ma a tutti i prigionieri, per tenerli sotto controllo» disse l’ombra della Balia.

«Come può tenere sotto controllo una persona facendole una riga sulla mano?» chiese Edmund scettico.

«Il pugnale utilizzato per il taglio è creato con il sangue di un uccello il cui dono è di riuscire a trovare qualsiasi persona semplicemente con il sangue»

«Quindi ora l’esercito di Miraz può trovare Allie?»

«No, il segno deve essere una “X”, quello di Allie non è completo» spiegò la donna.

«Quindi non corro pericoli» concluse Alicia, nascondendo la preoccupazione che la invadeva.

«Magari fosse così, bambina mia. Devi stare al sicuro, se completano il segno sarà la fine tua e di tutti i narniani»

«Ma tu come fai a sapere dei narniani…?» chiese Allie.

«Non c’è più tempo, devo andare!»

«No!» strillò Allie, ma probabilmente la Balia nemmeno sentì l’urlo soffocato della sua dolce bambina, poiché ormai la sua ombra era sparita tra i meandri dell’oscurità.   

 

Angolo dell'autrice

Salve a tutti! Mi scuso per il ritardo nel postare, ma in quest'ultimo periodo tra la pigrizia e la mancanza di tempo non ho potuto aggiornare.

Come sempre comincio con i ringraziamenti: giulya95 _ L a l a e  BeaDiosa, siete diminuti... devo preoccuparmi? ; )

Con questo capitolo direi proprio che entriamo nel vivo dell'avventura dei Pevensie e di Allie. I protagonisti cercano il rifugio dei Narniani e intanto Miraz, salito sul trono, è pronto ad attaccarli, diretto specialmente su Allie, poichè se dovesse completarla il "segno" e lei dovesse scappare saprebbe dove si trovano i narniani.

Non dico più niente, ci vediamo con il prossimo capitolo! ;D

  
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