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Autore: DeaSaga    08/03/2011    1 recensioni
Occhi di ghiaccio.. inepressivi..indifferenti, o forse tristi, colpevoli. Tutto era finito..Ma la fine non è anche l'inizio? Una nuova avventura.
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Il ritorno.



Hermione Granger stava camminando velocemente verso la biblioteca, da quando era lei il prefetto del dormitorio femminile della casa Grifondoro, le sue giornate sembravano accorciarsi di parecchio, e molte volte, per portare a termine i suoi doveri, aveva dovuto usare il gira tempo donatole dalla McGranitt qualche anno prima. Quella mattina era in un dannatissimo ritardo, e come se non bastasse aveva litigato, la sera precedente, con Ronald Weasley, suo fidanzato, che, insieme ad Harry Potter, avevano pensato di materializzarsi nella capanna di Hagrid per vedere lei e Ginny, come se non sapessero che, momentaneamente, prese com’erano dai M.A.G.O, era per loro impossibile avere distrazioni, seppur terribilmente piacevoli. Ansiosa com’era di giungere davanti la grande porta in fondo al corridoio, non si accorse che qualcuno la stava silenziosamente seguendo da quando, in fretta e furia, aveva abbandonato l’aula di Pozioni..
********
Avevo perso la pazienza. Inizialmente non diedi molta importanza al discorso che quel William Carnot mi aveva fatto la sera precedente , anche se,  dovevo ammettere, che le sue parole avevano un perché ed una plausibile giustificazione. Ma quando vidi affisso alla porta della mia stanza (unica cosa positiva di essere un prefetto) quella stupida lista di regole, il veleno che scorreva nelle mie vene iniziò vorticosamente a bollire, e tutti l’avrebbero pagata.
Flashback..
“Regola numero 12 : Dare ascolto al prefetto”rilessi
“Al prefetto? Firmato Astoria Greengass. Dannata serpe”
Appallottolai la pergamena gettandola davanti la sua porta. Violentemente bussai, annebbiato dalla rabbia, con quel fare impulsivo che poche volte nella mia vita avevo avuto occasione di vedere. Ma lei non rispose.
Strinsi i pugni lungo i fianchi e serrai occhi e mascella. Quel dannatissimo Carnot aveva ragione.
“Comanda Malfoy”
Alzai lo sguardo meditando vendetta, strappando e gettando in terra ogni singola pergamena presente in casa Serpeverde.
“Malfoy che diavolo fai?”
Mi voltai guardando compiaciuto Carnot, appena entrato il Sala Comune, seguito da un ingente numero di Serpeverde.
“Malfoy è tornato” dissi dirigendomi verso la mia stanza.


Non mi fu difficile, viste le mie ben conosciute capacità, preparare una pozione in poco tempo.
Entrai in biblioteca silenziosamente, seguendo quella stupida mezzosangue, facendo attenzione che non si accorgesse di me.  Mi sedetti poco distante dal suo tavolo, e la osservai per qualche minuto, stringendo tra le mani quella fialetta nella quale avevo accuratamente versato il composto preparato nella notte. Non potei essere più felice nel vedere che alla mezzosangue di era adesso aggiunta anche la rossa, stupida Weasley. Sorrisi tra me mentre, finalmente, intravidi entrare Gazza con dei bicchieri colmi di succo di zucca. Sapevo perfettamente già da diversi anni che era abitudine consolidata della Granger, quella di berne qualche sorso durante le innumerevoli e, decisamente, troppe, ore di studio, così, come una serpe, strisciai accanto Gazza ed “involontariamente”, urtai contro il vassoio. Trattenni con astuzia due bicchieri, mentre gli altri cadevano rovinosamente a terra e, avendo nascosta la fialetta al di sotto della manica, non fu difficile versarne qualche goccia in entrambi i bicchieri.
“Dannato maldestro che non sei altro” imprecò Gazza urlando
“Ti frusterei se potessi” lo guardai sorridendo
“Già, ma l’unica cosa che puoi fare e servire, come hai sempre fatto in questi anni. Stai più attento tu a non incrociare il mio cammino”
Il vecchio stava per rispondere quando fummo interrotti dalla voce della Weasley.
“Date pure a me il vassoio, io e la mia amica volevamo proprio del succo di zucca”
Così dicendo prese i due bicchieri porgendone uno alla Granger. Poi pronunciò, agitando la bacchetta
“Gratta e netta”. In un attimo tutto fu nuovamente pulito.
Gazza andò via indignato, farfugliando possibili torture sul mio conto, mentre con volto gelido, ma animo soddisfatto, voltai le spalle alle due Grinfondoro.
“Potevi anche essere un tantino educato Draco” mi rimproverò la Weasley
Mi voltai osservandola.
“Non credo di averti autorizzato a rivolgermi la parola”
“Andiamo Malfoy” interruppe la Mezzosangue
“Non credi sia ora di smetterla con questi stupidi atteggiamenti? Non ce l’abbiamo con te,e vorremmo che nessuno ce l’avesse con te”
La guardai indignato. Poi come una vera serpe sibilai spuntando il mio veleno.
“Stupida mezzosangue, credi che io sia una vittima? Che debba essere salvato? Bhè, ti sbagli di grosso. Non rivolgetemi la parola non pronunciate il mio nome, forse vi darò il consenso di osservarmi, solo per rendervi conto quanto bassa sia la vostra classe in confronto alla mia. Sei solo una mezza maga che non vale niente, ed io non ho bisogno di voi. Per il mondo magico sarete pure delle celebrità, per me non siete niente”
Così dicendo mi voltai definitivamente, non ascoltai le imprecazioni della Weasley, gli insulti che mi venivano urlati, sorrisi trionfante, dirigendomi verso una nuova preda..
******
Dean Thomas era appena uscito dalla Sala Comune dei Grinfondoro, guardandosi attorno in maniera sospetta.  Quella mattina aveva finto un malessere passeggero, e, dopo il controllo di Madama Chips, aveva avuto il permesso di rimanere nel dormitorio per tutta la mattina, al fine di far passare, naturalmente, il mal di testa che sosteneva di avere. Con grande sorpresa, si dirisse verso il grande cancello di Hogwarts e, facendo attenzione a non farsi scoprire dal folletto, che fungeva da guardiano, arrivò nel punto preciso dove erano possibili le smaterializzazioni. Guardandosi intorno, preoccupato di essere scoperto, agitò la bacchetta facendo spuntare un mazzo di fiori, gesto che gli sembrò stranamente lungo e faticoso, sospirò, visibilmente agitato, e scomparve con un sonoro  “Pop”. Peccato che non si accorse che, poco più in là, dopo aver pronunciato l’incantesimo “Petrificus totalum”, qualcuno aveva scattato più di una foto e, silenziosamente, grazie all’abilità negl’incantesimi, rendendosi invisibile, si era smaterializzato con lui..
****
 
Quanto sciocchi possono essere i Grifondoro? Almeno quanto astuta è una serpe. Mi ritrovai insieme a Dean Thomas nei pressi del Platino Picchiatore, a fare non so nemmeno cosa. E’ incredibile quanto le cose naturalmente, senza l’aiuto della magia, possano piegarsi alle tue esigenze. Stringevo tra le mani una macchina fotografica magica, degna di Rita Skeeter, che, una volta varcato il cancello di Hogwarts, avrebbe fatto comparire in tutti i corridoi le immagini che avevo immortalato. Invisibile com’ero, non era possibile che lui si accorgesse di me, così scattai qualche foto per testimoniare dove si trovasse. Improvvisamente, da dietro l’obiettivo, notai il sopraggiungere di una figura femminile.. Calì Patil..
“Guarda un po’..” pensai soddisfatto. Scattai altre foto ed attesi l’evolversi della situazione.
Dopo quasi un’ora ero a dir poco scocciato di tutto quel mieloso spettacolo davanti i miei occhi.
“Amore mio piccolo bello” continuava a dire lei
“Pucci Pucci” diceva lui
Ero disgustato e fortemente tentato ad andare via, quando improvvisamente Thomas prese a baciarla con foga. Scattai un’altra foto mentre i due, totalmente persi in quel bacio, si appoggiavano violentemente all’albero che li copriva. La Patil era schiacciata al tronco, con Thomas che vagava con le sue mani ovunque potesse raggiungere. Mi avvicinai ed alzai la fialetta al di sopra delle loro teste, attendendo il momento più opportuno per farne cadere qualche goccia. Thomas sollevò la tunica dalla ragazza e violentemente le mise una mano sotto la gonna. Potei notarlo all’espressione di lei, che, totalmente annebbiata dal piacere, aveva portato la testa indietro spalancando la bocca.
Non esitai.. Due gocce dritte dritte in gola della Patil. Scattando altre foto attesi che la situazione ponesse a mio favore per sferrare il mio attacco a Thomas. Non appena si ritrovò a terra a bocca aperta, con Patil sopra, due gocce della mia pozione entrarono indisturbate nella sua bocca.
Il mio lavoro era concluso. Non avevo intenzione di vedere altro.Erano ancora vestiti, per fortuna, ed io non ero mai stato un maniaco od un guardone. Oltretutto era una visione a dir poco rivoltante. Mi smaterializzai ritornando visibile solo all’interno di Hogwarts.
Giunto davanti l’entrata potei scorgere il comparire di quelle foto, accompagnate da risate e schiamazzi.
Seamus Finnigan, Grinfondoro e migliore amico di Thomas, cercò inutilmente di strappare le foto, aiutato da Padma Patil, sorella gemella di Calì, Tassorosso, che tentava di coprirle al passaggio di Gazza che, con  l’aria di chi, prevede già profumo di punizioni, stava accorrendo a chiamare la McGranitt.  Sopraggiunse, nel caos generale, Hermione Granger, seguita, ovviamente, da Ginny Weasley, sorrisi all’idea che presto anche loro avrebbero avuto la loro umiliazione.
Silenziosamente mi incamminai verso la serra, un’altra fialetta bruciava nella tasca interna della mia tunica. La guerra era appena iniziata.
****
 Camminavo in corridoio quando improvvisamente, delle foto a dir poco imbarazzanti comparirono davanti i miei occhi. Dean Thomas che si avvicinava ai cancelli, che faceva comparire un mazzo di fiori, che si smaterializzava, che baciava appassionatamente Calì Patil sotto un albero con dietro, a debita distanza, il Platino Picchiatore. Vendetta di Malfoy, sicuramente. Dei passi mi raggiunsero, mentre sentivo, poco distante da me, i primi urli e schiamazzi degli studenti.
William Carnot mi stava davanti con l’aria di chi pregusta già una vittoria.
“Malfoy è tornato, cara mia Astoria, ti renderà la vita impossibile, e quando tornerà ciò che era, gusterò anche io l’odore della tua sconfitta”
Si allontanò ridendo velenosamente, ma non dissi nulla. Non avevo paura. Non attendevo altro.
Intravidi una figura camminare lentamente poco lontano da me. La luce, proveniente dalle vetrate, posteriormente a quella sagoma, mi impediva di vedere il suo volto, ma sapevo esattamente chi era.
“Ben tornato, Draco Malfoy” dissi camminando in direzione opposta.



Ecco a voi questo capitolo... Grazie per le numerose letture,anche se, giusto per darmi un pò di carica quando scrivo, sarebbe gradita (perfavoreeeeee) anche una piccola recensione.. :( solo per farmi capire se piace o meno..  

 
  
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