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Autore: Sintesi    17/03/2011    1 recensioni
Tornò verso il lettino e pigiò con forza il petto del robot. Esso si aprì come una specie di vortice, rivelando un grosso agglomerato di cavi e fili raggruppati fino a formare un cuore luminoso, di un blu abbacinante. Il dottor Mcgrant inserì la memoria nell'apposito spazio e richiuse tutto.
Iron aveva un cuore, si. Glielo aveva creato così per dargli la possibilità di assomigliare ancora di più ad un uomo.
Rimase immobile per alcuni secondi, ascoltando i battiti del suo, più vecchio, più stanco, ma incredibilmente eccitato in quel momento.
Si schiarì la voce, febbricitante: "Svegliati Iron" disse con tono fermo.
Genere: Fantasy, Science-fiction, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo.
 
Rabbia.
 C'è odore di rabbia nell'aria. Il vento la trascina nel cuore di ogni persona. È come ossigeno cattivo che pur di infilarsi dentro di noi spinge con tutte le sue forze verso la meta.
Mi fanno schifo i miei simili.
Non riescono a percepire tutto questo, ma io sì. Io riesco a toccare tutta questa furia, questo terrore.
Fa veramente freddo fuori. L'estate fa paura se guardando il cielo vedi cadere la neve.
Allungando una mano la sento sui polpastrelli, mi cade sul naso che il cappuccio non copre, scivola sulle mie guance e mi fa piangere.
La neve è la mia personale maschera per sembrare esattamente uguale agli altri.
Osservo la gente fuori e non mi sembra vero di essere uno di loro.
Ma è davvero così?
Con il pollice mi tocco la punta delle altre dita. Non sento la pelle che sfioro. La incido con l'unghia del dito opponibile e ci scopro sotto milioni di fili. Metallo lucido e gelido, che la neve tocca con un soffio leggero.
Ecco, si, mi ricordo. Tu baciavi come se avessi della neve in bocca.
Eri gelida. Le tue labbra quasi non venivano a contatto con le mie quando le avvicinavamo tra di loro.
Perché?
Oh, lo so. Non dovrei pormi domande stupide, ma è davvero difficile per me eliminare i ricordi, sono ancorati dentro il mio bios.
Una macchina non può provare emozioni, vero?
Ma quando tu mi hai preso per mano, quando mi hai guardato così a lungo da fotografarmi ogni respiro, quando mi hai detto, dolcemente: "Ti amo, Iron", in quel momento … oddio, non mi serviva la mia maschera di neve per versare calde lacrime di gioia e paura.

 
 

 
Siete mai stati innamorati?
Innamorati come … come se tutto quello che riguarda ciò che amate vi mozzasse il respiro e la felicità vi costringesse a sorridere con tutto il viso e non solo con le labbra?
Se avete provato questa sensazione, allora vi prego, spiegatemi com'è.
Perché io l'amore non l'ho mai conosciuto.

   
 
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