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Autore: Birkolo    21/03/2011    0 recensioni
Nella vita ci vengono insegnate le basi di ogni cosa, e ci si aspetta che noi riusciamo poi da esse e trovare la nostra via, mai nessuno si è soffermato a pensare che ogni persona piccola o grande che sia ha uno spettro di emozioni che va analizzato affondo prima di poter dare un senso a tutto ciò che ci circonda. Per di più l’uomo è sempre stato un essere quotato all’autolesionismo e all’auto distruzione di se stesso, lo ha dimostrato quando ha volontariamente inquinato il suo abitat naturale per poi andare in giro a dire di non inquinare, ma in realtà non gli imporava nulla. Da ciò capiamo quanto noi meritiamo la morte ma quanto in realtà ci attacchiamo alla vita, come dei parassiti. Possono sembrare parole di un pazzo o di un visionario non lo metto in dubbio, per quanto mi riguarda non so se lo sono realmente ma so per certo che sono vivo non per mio volere, ma per un volere più grande che non può essere chiamato Dio ma progresso, lo stesso che ha ben pensato di svilupparsi sino ad arrivare ad una regressione di tipo fisico dell’uomo, e si sono acquisiti poteri strabilianti.
Genere: Fantasy, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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2 Capitolo

Furti e ricordi passati

Isaac Prover

 
La notte che mi fornisce un alibi perfetto e le mie gambe che saltano da un palazzo all’altro con il sordo rumore della pioggia che mi accompagna sui cari tetti di Londra in tutto il suo splendore notturno mi regalano attimi sfuggenti che mi riportano a un tempo ormai passato. Sono le 23:20 quando termino di parlare con il mio socio Ronald per poi avviarmi vicino al mio obbiettivo, arrivato dall’altro lato della strada rispetto al British Museum costeggio il viale attraversando solo dopo aver passato l’edificio e costeggiando un palazzo vicino decido di introdurmi al suo interno cosi avvicinatomi alla porta mi poggio con la schiena e facendo scivolare le mani dietro, rompo facilmente la serratura, cosi mi introduco all’interno del palazzo e salendo la rampa di scale mi fermo al secondo piano e mi avvicino all’appartamento 2b che guarda caso è per pedicolarmente davanti al lato destro del museo, e li mi rimetto all’opera rompendo la serratura e poi passando un laser dietro la porta per verificare se ci sono chiavistelli e dopo averli trovati mi assicuro di eliminarli facendoli squagliare, fatto ciò scosto la porta lievemente assicurandomi di non causare il minimo rumore fatto ciò mi introduco nella casa e guardandomi bene attorno vedo un appartamento fornito di salotto angolo cucina due bagni con due camere da letto un bilocale semplice, con una pessima carta da parati che emana ormai un odore di rancido veramente raccapricciante, ma passo oltre percorrendo il corridoio che conduce alle due camere ed li mi introduco nella stanza di destra che è perfettamente perpendicolare al museo cosi entratovi vedo due giovani, probabilmente studenti universitari e cosi per non rischiare gli facci inalare del cloroformio semplice ma efficace. Ormai il più è fatto cosi apro la finestra e sparo col rampino al tetto del museo che casca in perpendicolare alle vetrate "Sam è decisamente ritardo!" esclamo osservando l’orologio da taschino dal quale non mi separo mai che ormai segna 23:35 passate cosi senza altri indugi prendo una bella rincorsa e mi getto verso le vetrate, ma non mi ero accorto della sagoma di Sam che ormai aveva quasi raggiunto le porte del museo creando un gran fracasso ed l’unica cosa riconoscibile era una montagna che si dirigeva dritta contro la porta e in quel preciso istante io distrussi la vetrata laterale all’entrata mentre Sam distrusse l’entrata con un rumore mastodontico in relazione al mio e ciò mi permise di cadergli perfettamente sulla groppa "sei in ritardo…..e sai quanto mi dia fastidio arrivare tardi ad un appuntamento" dissi con tono sarcastico "L’importante è arrivare mio caro Isaac" mi rispose di rimando Sam, ma meglio che ve lo descriva, allora Sam era un vecchio militare sul qual erano stati fatti esperimenti, e ciò gli aveva fornito una forza strabiliante ma visto che dopo l’esperimento il laboratorio è andato in fuoco e fiamme grazie a lui il suo caro paese L’America lo vuole catturare per questo si è rifugiato qui a Londra. Sam è altro all’incirca 2,20 metri per 200 kg e questo è tutto dire visto che quei 200 kg sono muscoli poi Sam ha occhi azzurri e capelli di un intenso biondo cenere con al porta stivali in pelle neri e pantaloni mimetici con una canotta leggiera bianca ed al collo porta ancora le medaglie di arruolamento per ricordare a se stesso il proprio errore. "Sam dirigiti verso la sala del secondo piano li troverai una porta abbattila per poi svoltare prima a sinistra e successivamente a destra, intesi?" gli dico attendendo una risposta "agli ordini!"  esclamò lui raggiungendo il secondo piano con un enorme balzo ed evitando le guardi che ci venivano in contro e sfondando direttamente la porta. Mentre percorrevamo il corridoio alcune guardie ci si parano davanti "Sam prosegui, con loro me la vedo io" dissi a Sam, che senza proferir parola, ma accelerando il passo, comprendo che a capito le mie intensioni cosi mi alzo sulla groppa e prendo la frusta e il raggio immobilizzante e con un salto all’avanti scaglio tre colpi dal raggio paralizzante e con l’altra mano ovvero la sinistra scaglio colpi di frusta cosi che le guardie immobili volano in aria per un lasso di tempo pari a una frazione di secondo e cadendo al suolo dietro di noi che proseguiamo la nostra corsa, cosi dopo aver svoltato due volte ci troviamo davanti alla enorme porta di metallo "bene Sam vediamo come te la cavi, io tengo a bada i cucciolotti" detto ciò mi allontano da lui e tiro nuovamente fuori la frusta e la pistola attendendo, mentre Sam afferra i lati della porta cominciando a tirare, e a fare parecchio rumore. La cavalleria non ci mette molto a intervenire cosi armato di pistola e frusta cominciai a correre verso di loro e con un colpo di
frusta li facevo volare uno sopra all’altro e la pistola li immobilizza definitivamente cosi tento di guadagnare tempo prezioso per Sam che dopo poco si ode un boato enorme e molta polvere mi circonda abbassando la mia visibilità cosi proseguo chiudendo gli occhi e svuotando la mia mente dai rumori superflui per poi riprendere a colpire, fino a che non sento un rumore più fino avvicinarsi a grande velocità e con una gran portata d’aria cosi mi getto a terra e li sento la potenza di un enorme oggetto metallico  che mi sorpassa lasciando dietro di se urla disumane  e li intuisco che è opera di Sam cosi mi rialzo rapidamente e corro verso di lui uscendo poco dopo dalla nuvola di calcinacci e riacquistando la vista anche se un po’ annebbiata "veloce Sam dobbiamo squagliarcela il prima possibile" dissi in quel istante "allora non trastullarti!" mi rispose lui n quel momento cosi da lasciarmi senza parole, gli risali in groppa e riprendemmo a correre. Superata la porta entriamo nel settore riservato ai manufatti preziosi, e li indico a Sam dove dirigersi per prendere il manoscritto, la stanza è molto ampia e circolare con colonne in marmo che abbelliscono, dando un senso di classe al tutto. Le pareti ricoperte di quadri e didascalie degli oggetti sottostanti chiusi in teghe , cosi ci dirigiamo verso destra e passato un corridoio arriviamo a destinazione "fermo, siamo arrivati…" Sam a sentire tali parole si arresta la sua corsa e cosi io scendo avvicinandomi al manufatto. Velocemente afferro il paletto dove ci sono attaccati i cordoni rossi e lo lancio contro la tega rompendola "Bene…..il più è fatto" proferii prendendo la reliquia e tornando sopra la groppa di Sam "Prosegui lungo il corridoio e arrivati all’incrocio gira a sinistra e poi si passa dalla finestra….tutto chiaro?" dissi attendendo una risposta da parte di Sam, che non arriva visto che parte senza rispondermi, ma non ci faccio caso, lo lascio proseguire. A quanto pare non hanno intensione di lasciarci andare via, infatti ci si parano davanti cinque guardie cosi io scendo dalla groppa di Sam e sfoderando la frusta comincio rapidamente a fustigarli per benino, colpendo con un andamento che va da sinistra verso destra ondeggiando da obliquo a orizzontale, e ciò mi permette di liquidarne due, ma uno di questi sparandomi mi colpisce il vestito senza farmi nulla ma, visto che il mio vestito di lino fatto a mano, questo mi manda in bestia cosi rapidamente faccio roteare la mia frusta in una spazzata rasoterra, ed ciò mi permette di atterrarne un altro, visto che gli altri due già grazie a Sam si trovano nel mondo dei sogni "ben fatto….ma ora tagliamo la corda" esclamo saltando nuovamente su Sam che percorre
il corridoio e appena ci troviamo a pochi metri dalla finestra altre due guardie ci si parano davanti e li una spara con un fucile che spara proiettili di metallo enormi e questo va precisamente ad colpire il mio mantello e facendomi volare contro la parete, mentre Sam non perde tempo a tirargli due destri atterrandoli entrambi con un sol colpo "cazzo…..figli di puttana il vestito nuovo…" dissi guardando come lo avevano ridotto cosi strattonai e strappai il lembo intrappolato per poi correre da Sam "ma cazzo uno compra un vestito ti lino cucito a mano e con tanto di mantello ed è cosi che lo ripagano??". In pochi secondi usciamo alla finestra e precisamente due secondi dopo un enorme boato riecheggia alle nostre spalle "Mi piacciono i fuochi d’artificio!!" esclama Sam sorridendo di tutto gusto, ma non è il momento di rilassarci anzi è il momento di ritirarsi nel covo senza essere visti da nessuno, cosi decidiamo di passare per le fogne, appena scesi percorriamo seguendo quest’ordine: I-II-V- IV  e nel giro di mezzora torniamo a casa. Salimmo un tombino posto segretamente sotto le fondamenta di casa mia e cosi facendo ci assicurammo di non essere seguiti, fatto ciò chiusi il libro in un posto sicuro ed corsi a guardare un film che mi avrebbe assicurato l’alibi senza destare sospetti, in quel momento Sam mi si avvicinò per salutarmi "allora io meglio che vada……quando ai bisogno chiama pure!!" esclamò voltandosi e allontanandosi "tranquillo il più è fatto ma tieniti pronto……siamo solo all’inizio" detto ciò Sam andò via e io rimasi coi miei pensieri, e dopo aver guardato il film spensi e mi spogliai, lasciando che il mio corpo pieno di ferite ormai rimarginate ma ben vive in me si potesse liberare di quei vestiti che mi rendono un mostro. Si può dire che quella è la mia maschera ma ora che non li ho ecco ciò che ne rimane un povero ragazzo che tenta di vendicare il nonno scomparso due anni prima, che per uno scherzo del destino era presente quando fu assassinato, anche se di ciò ne sono solo io a conoscenza e ciò mi ha reso gli ultimi due anni un vero inferno perché il suo assassino sa molto bene che io sono a conoscenza della verità e vuole uccidermi e questo mi ha portato ad dover diventare una persona importante cosi da poter essere tenuto sotto controllo ed ora il furto mi tiene i riflettori puntanti sotto e appena ne vorrò avvalermi ci penserà la Tv a calcare maggiormente la mano e l’assassino di mio nonno non oserà avvicinarsi. Mi siedo sul letto e prendo tra le mani la foto del nonno, ed a guardarla ne rimango rapito, quanto mi manca, era un uomo cosi sapiente  e pieno di risorse, solo ultimamente stava lavorando al ritrovamento di
questo manoscritto che ora è in mio possesso e che mi sta procurando tutti questi guai, ma questo è solo un inconveniente di ciò la realtà è che il nonno a dato la vita per questo libro e io farò lo stesso. Mi scriveva spessissimo visto che non c’era lo faceva per starmi vicino e a me piacevano i suoi racconti mi facevano sentire vicino a lui aveva detto che sarebbe tornato tra due settimane ma ciò non accadde e mi cominciavo a preoccupare visto che ne erano trascorse addirittura quattro e non avevo più sue notizie da molto, fin quando un pomeriggio ero in casa e stavo sfogliando il giornale e senti dei rumori provenire dalla cucina e alzatomi mi avvicina circoscritto per controllare e lo vidi li difronte a me era il nonno non volle dirmi dove era stato, era in uno stato pessimo si vedeva che non dormiva da giorni mi consegno un libro d’oro e mi spiego della spedizione e che c’era un uomo avido che voleva entrarne in possesso, mi spiego che questo libro poteva ridare la vita e rendere chi lo possedeva immortale e mi disse che dovevo rivolgermi a un certo Jason Crouler  che avrebbe potuto proteggere il libro e parlo di un certo guardiano ma non capi bene, dopo ciò corse verso la porta e lo rincorsi per fermarlo e lui si bloccò e cominciò a dire “è qui….lo vuole” allora non compresi di cosa parlasse “non deve averlo o sarà la fine” ma presto mi resi conto di cosa avevo d’avanti. La paura del nonno era ben riposta perché un secondo dopo dei colpi molto forti colpirono violentemente la porta del mio appartamento e li il nonno corse alla finestra e scappò alle cale antincendio e mi disse  “io lo distrarrò da te, ormai io sono giunto al capolinea, ma tu figliolo ai le carte in regola per fermarlo” e li non capi e ancora oggi non capisco di cosa parlasse, non cercai mai Jason Crouler perché sapevo di potermela cavare da solo, ma persi il nonno poco tempo dopo vidi sul giornale il suo articolo venne ritrovato alle porte di Londra con una scritta sul petto dove diceva “so chi sei, sto venendo a prenderti” .
In quel momento i miei pensieri vennero riportati alla realtà dal campanello che suonò compresi subito che si trattava della polizia cosi mi ricomposi e andai ad affrontare la serie di domande che avevano preparato per me. Mi avvicinai al citofono alzai la cornetta  e dissi "si chi è?" una voce bassa rispose "sai che cosi non puoi batterlo….non fare la fine di Ben.." e li il silenzio e cosi corsi giù per le scale e arrivato in strada non c’era nessuno, ero molto agitato non capivo che poteva essere chi altro sapeva del nonno e di quel mostro, molte domande affollarono la mia mente in quel momento e rimasi li impalato per alcuni minuti a riflettere per poi tornare dentro casa e
mi venne una sola persona che poteva essere stata ovvero lui quel mostro che aveva ucciso il nonno, il solo problema era che non aveva detto “non puoi battermi” ben si “non puoi batterlo” questo mi metteva in difficoltà perché se qualcuno veniva a sapere del piano non ero più al sicuro e questo voleva dire che il lavoro di due anni sarebbe andato a farsi fottere, cosa che non potevo permettermi visto quanto impegno ci avevo messo a nascondere il manoscritto da lui e l’unico modo per nasconderlo e tenerlo al sicuro era metterlo dove lui non poteva avvicinarsi senza destare l’attenzione della gente ed era pure il modo migliore per attirarlo qui a Londra dove avrei giocato in casa e giocando bene le mie carte sarei riuscito a fermarlo una volta per tutte, solo che questo ora metteva in discussione i miei piani visto che se c’era anche la minima possibilità di fallimento non potevo abbassare la guardia visto che questo nuovo particolare mi esponeva, visto che sapeva dove vivevo. Pensai che avrei dovuto andarci più cauto e non abbassare la guardia, venni preso alla sprovvista dal campanello che suonò, con tutto l’accaduto avevo dimenticato che sarebbe arrivata la polizia allora andai ad aprire ed feci salire l’agente o meglio l’androide che era venuto ad interrogarmi e mi domandai come mai affidassero questi compiti a loro forse credevano che non fossi un indiziato fondamentale o forse credevano che un androide potesse trarre più informazioni, fatto sta che Sali e lo scortai in salotto e gli mi disse che non era un androide ma ben si un organismo bio-impiantato cosa che non mi colpi particolarmente, per me restava una macchina nulla di più cosi ci sedemmo e in quel confronto di domande compresi la differenza con un androide e capi che era un osso duro con il quale non si possono fare sbagli, li rimasi sorpreso delle sue capacità deduttive e il rapido metodo di elaborazione che possedeva. Sembrava più umano di quanto potesse sembrare per descriverlo meglio posso dire che era un coso che volteggiava lievemente da terra con delle braccia piccole  e delle gambe piegate una testolina con due occhi e una bocca piccola il resto del corpo era coperto da un telaio di colore avana dove di lato sulla sinistra c’era il simbolo della Scotland Yard ovvero SY di colore rosso acceso, questo aspetto non racchiudeva la realtà perché le sue facoltà intellettuali erano fuori dalla norma. Conclusa la chiacchierata se ne andò lasciandomi dei dubbi, sospettavo che sapesse qualcosa e dovevo depistarlo in qualche modo cosi gli detti due nomi di due compratori ciò lo avrebbe tolto di mezzo per un po’ visto che uno viveva in Germania e l’altro a Los Angeles ma evitai di dirglielo cosi prima che li riuscirà a rintracciare io potrò escogitare qualcosa non speravo di meglio, guardai l’ora ed mi sbrigai a vestirmi per incontrami con il proprietario del museo per alcuni dettagli della conferenza stampa, arrivato al museo scendo dalla macchina e mi reco negli uffici entrando dal retro visti gli enormi danni procurati da Sam che sono ben visibili da circa un kilometro di distanza, entrato salgo le scale ed arrivo alla porta dove due agenti sono di guardia gli mostro il pass e mi aprono la porta, percorro rapidamente il corridoio del piano superiore e costeggio la balconata dove ieri sera sono passato sulla groppa di Sam però girando per gli uffici ovvero nell’ala ovest del museo, dopo aver oltrepassato altre due porte sorvegliate arrivo davanti all’ufficio del responsabile del museo il sig. Albert Smith arrivato davanti alla porta a vetri con sopra la targa scintillante busso per tre volte prima di udire da lui il permesso per avanzare, cosi apro la porta varcandola e richiudendomela alle spalle, mi avvicino alla scrivania dove vedo Albert voltarmi le spalle "sig. Prover buona sera come sta?" disse senza muoversi da quella posizione "non c’è male devo dire, ma passiamo subito alle cose serie sig. Smith, ci troviamo davanti a uno scandalo se si viene a sapere che il British Museum è stato vittima di un furto, sarà lo scandalo per noi" risposi evitando inutili cortesie "a perfettamente ragione Isaac, ma come possiamo evitarlo? La stampa a già cominciato ad affondare le proprie unghie sull’accaduto" rispose voltandosi e guardandomi  fisso in volto, ma prima di proseguire vi vorrei descrivere il sig. Smith che era alto1,61 di media corporatura, calvo e con dei baffi folti e bianchi aveva 75 anni e stava per andare in pensione e avrebbe voluto preservare il suo curriculum intaccato da certe vicende che lo avrebbero messo in cattiva luce con i suoi superiori.
"Mi è venuta una idea sig. Smith, potremmo dire che è stata colpa di una fuga di gas a provocare l’esplosione che a costretto il museo a mettere sotto chiave alcune reliquie per restauro, cosa ne pensa?" dissi pensando che come scusa sarebbe stata perfette se ovviamente il responsabile avesse abboccato "bhè Isaac non saprei, pensi che sarebbe una buona mossa? Non ti sembra una cosa scontata…?" rispose, e ciò mi fece capire che sarebbe stata dura convincerlo del contrario  "sa Albert mi scusi se mi permetto di darle del tu, ma qui siamo davanti a un bivio o raccontiamo la verità e veniamo sommersi e infangati dai giornalisti lei per la sua condotta sgradevole e io per averla assecondata o meglio per aver affidato nelle sue mani un reperto di inestimabile valore senza prima accertarmi delle sue competenze professionali…oppure insabbiare tutto e lodare le guardie della sorveglianza per essere state impeccabili nel salvare le reliquie del museo conferendo a lei e a me un occhio di riguardo per gli altri che come me anno investito in lei signor Smith" conclusi sperando di avergli schiarito le idee abbastanza da portarlo dove volevo  "si…comprendo" disse facendo una lunga pausa mentre il viso faceva diverse smorfie di concentrazione "a ragione lei….sarà meglio insabbiare tutto, ma abbiamo poco tempo la stampa sarà a momenti come ci comportiamo?" mi domando dopo essersi convinto della mia idea "bene per questo non deve preoccuparsi ho tutto sotto controllo, ho già avvisato le guardie che ci sarà una riunione straordinaria nel suo ufficio tra precisamente  ventidue minuti esatti e se mi permette vorrei parlare io alla stampa ovviamente dopo lei mi raggiungerà e dovrà solo assecondare il mio discorso ah mi sono permesso di scriverle due righe in caso non sapesse cosa dire, ma se non ne a bisogno lasci i fogli al secondo cassetto ok….credo che siamo pronti" dissi lasciando il sig. Smith a bocca aperta "signor Prover la ringrazio di tutto, ma come fa a essere cosi calmo!!" disse rivolgendosi a me con quel occhi languidi che a me francamente facevano tutt’altro che pena ma a mali estremi… "oh ma lei mi lusinga, non saprei forse perché nel mio mestiere mi ritrovo spesso nei guai che se non avessi un po’ di sangue freddo sarei finito" conclusi facendo un lieve sorriso giusto per rassicurarlo, e dopo ciò mi allontanai verso l’uscita "bene io vado lei si prepari che le restano ancora diciotto minuti" dissi varando nuovamente la porta e uscendo, percorsi il corridoio e andai nella sala conferenze sistematomi per bene chiamai una guardia e gli dissi di far accomodare la stampa appena arrivava, intanto mi versai un bicchiere d’acqua e con un paio di sorsi la buttai giù, la stampa non tardò ad arrivare e dopo alcuni minuti la sala fu piena di giornalisti e fotografi cosi mi alzai in piedi e avvicinai il microfono "sa sa… prova…mi sentite?" dissi e la risposta dei giornalisti fu all’unanimità un si che si udì a scaglioni nella sala "bene credo proprio che possiamo cominciare, come ben sapete io sono Isaac Prover noto responsabile acquisti esteri del museo come maggior azionista e imprenditore mi trovo qui davanti a voi per mettervi a conoscenza degli avvenimenti della scorza notte qui al museo, so che per molti sarà uno shock ma la distruzione di gran parte del museo è dovuta a delle vecchie tubature del gas che anno provocato varie esplosioni all’interno del museo che anno costretto i nostri vigilanti a turni estenuanti per salvare le opere in esposizione, se la sono vista brutta anzi due di loro sono stati portati all’ospedale per delle fratture causate dal crollo di una parete, ma fortunatamente non ci sono vittime e nemmeno perdite per il museo, in questo momento il direttore si sta occupando dei trasporti di alcuni reperti in luoghi più sicuri fino a che non verrà ricostruita l’ala nord del museo, ciò porterà il museo stesso a restare chiuso per un po’, ma se avete potuto notare i nostri addetti ai lavori si sono già messi all’opera per garantire un lavoro migliore e in tempi brevi cosi che possiate tutti tornare a godere dello splendore del nostro beneamato museo, bene per ora è tutto ci sono domande al riguardo?" conclusi sperando di essermela cavata, ma coi giornalisti si sa non se la cava mai nessuno tanto facilmente visto che la loro vita è discutere assiduamente della vita privata degli altri, cosi uno alla volta cominciarono a farmi domande su domande “è vero che sono stati avvistati due uomini nelle vicinanze del museo al momento della presunta esplosione?” “siamo sicuri che si tratti di una fuga di gas?” “non sarà forse che il museo sta nascondendo qualcosa” domane solo inutili domande che ottengono da fonti infondate “non sarà che di mezzo centri il vice segretario alla difesa?”  "signori calmatevi non c’era nessuno quando sono cominciate le esplosioni, e si era una fuga di gas, ma il segretario alla difesa non centra assolutamente nulla….signori miei si tratta solo di una fuga di gas, l’impianto era vecchio e purtroppo non sono state prese la giuste misure tutto qui…" dissi, e in quel momento entro in scena il responsabile del museo il sig. Smith "bene signori per fortuna il signor Smith a potuto raggiungerci, cosi potrete chiedere a lui migliori spiegazioni visto che se ne sta occupando in prima persona" dissi avvicinandomi ad Albert e nel dargli la mano gli sussurrai all’orecchio "te li ho scaldati per bene ora si dia da fare!!" conclusi uscendo di scena il prima possibile, mi stava scoppiando la testa. Finalmente dopo essere risalito in machina e aver fatto alcuni chilometri mi senti decisamente meglio cosi decisi di andare al cimitero visto che ero di strada, mi fermai e sceso acquistai dei fiori da un carretto ambulante all’interno della struttura mi diressi a ovest e dopo aver svoltato l’angolo la vidi, la tomba del nonno, li dove l’avevo lasciata tre mesi prima quando ero partito per organizzare tutto, mi avvicinai ad essa e la contemplai per alcuni minuti mentre la mente vagava poi mi abbassai e misi i fiori su di essa "ciao…so che.." mi si bloccarono le parole non riuscivo a farle uscire era come se si fossero bloccate in gola "so che sto per fare una enorme cazzata….e so bene che tu me lo impediresti ma vedi… voglio onorarti e per farlo devo vendicarti a modo mio…" riuscii a finire la frase ma mi sentivo in colpa perché non avevo imparato nulla dalla sua morte avrei dovuto capirlo che era meglio non fare di testa mia e invece guarda un po’ sono qui e sto facendo di testa mia proprio come non dovrei. In quel l’istante senti un fruscio provenire dietro di me andai per voltarmi ma non c’era nessuno e pensai che me lo fossi immaginato.

Ecco il nuovo capitolo spero appreziate ^^
  
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