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Autore: Bitter_sweet    29/03/2011    3 recensioni
Lo fulminai tranquillamente con gli occhi.
Era solo colpa sua se mi ritrovavo in quelle condizioni.
“Hai già pensato ad un nome?” Sviare i discorsi era sua prerogativa.
Scossi il capo sbuffando sonoramente, cercare di rabbonirmi in quel periodo era come andare in cerca di morte sicura. Di certo, al sesto mese, una donna incinta era davvero pericolosa. Zoro lo sapeva bene questo.
“Forse…” Glissai con calma. C’era ancora una cosa che non avevo detto, aspettavo sempre il momento giusto, ma non avrei potuto continuare a tenerla segreta. “Pensavo a Ken, o Wakabayashi…o a Daigo.”

Un possibile futuro Zonami, correlato da pianti, pannolini tanto altro.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Dedicato a Rolochan e Shishi

(sperando che entrambe tornino a scrivere *.*)

 

 

 

Il secondo viene sempre fuori meglio

 

 

“E se fosse tutta una questione di pratica?” parlavo più a me stessa che verso quel tontolone di Zoro.

“Forse” borbottò di risposta lui.

Già, parlare con il muro era più utile. Almeno quello stava ad ascoltarmi, al contrario di mister spadaccino che anche in quell’occasione non mi dava retta.

Che avevo fatto di male in vita mia? Continuavo a chiedermelo ma già sapevo la risposta: mi ero andata ad innamorare di un cretino. Quindi la colpa era mia, anche se a ben pensarci potevo pur sempre scaricare la colpa su Rufy.

Sì, lui era di certo la colpa di tutto quello.

Lui aveva reclutato Zoro, lui aveva poi reclutato me quando io proprio non volevo avere a che fare con i pirati. Vivere a stretto contatto con loro due mi aveva praticamente mandato in pappa il cervello. Non c’era altra soluzione, altrimenti come si poteva spiegare questo mio interesse nei confronti di quello squattrinato?

Una vocina nella mia testa sussurrò la parola amore.

“Tu che dici Daigo? Col secondo potrebbe andare meglio?” almeno mio figlio mi rispondeva, con urletti e gorgoglii che proprio non riuscivo a decifrare, ma almeno lui mi degnava di una qualsiasi risposta.

Infatti alzò la sua testolina verde, come quella del papà, per poi emettere una sorta di assenso. O forse no.

“Secondo?” sogghignai, tanto davo le spalle a Zoro.

Risi non appena mi voltai.

Certi atteggiamenti di Zoro erano così nuovi per me che facevo fatica a credere che fosse sempre lui, il temibile cacciatore di pirati.

“Paura?” prenderlo in giro era uno spasso.

Aggrottava la fronte e stringeva le labbra. Poi voltava la testa mugugnando sottovia qualcosa che mai riuscivo a capire. Probabilmente qualche maledizione verso la sottoscritta.

“Io non ho paura di niente!” sbottò risoluto.

Eppure, di paure ne aveva fin troppe.

 

“Nami!” Zoro aveva la capacità di urlare silenziosamente.

Come era possibile? Non so, ma lui ci riusciva.

Ma più che altro c’era da chiedersi perché stesse urlando silenziosamente proprio ora. Risi, non appena misi la testa dentro la stanza.

“Non ridere strega!” mi fulminò con lo sguardo mentre cercava in tutti i modi tenere Daigo.

Doveva solo lavargli le manine, eppure, quello più bagnato era lui, o per meglio dire, solo lui era bagnato. Il piccolo rideva strizzando gli occhioni.

“Dovevi fare il bagno a lui Zoro, non a te” impossibile rimproverarlo.

“E se gli faccio male?” fu retorica la sua risposta, come fu normale per me alzare gli occhi al cielo.

“Grande e grosso per niente” borbottai raggiungendolo e prendendo Daigo dalle sue mani.

 

Devo ammettere che un po’ di paura l’avevo pure io.

“Speriamo che non sia come te” mi avvicinai gattonando fino a dove Zoro era sdraiato.

In quella stanza praticamente era come vivere in una casa tutta nostra. Guardai un’ultima volta il piccolo, intento a giocare con i vari giochi che Usopp e Franky gli avevano costruito, poi mi spalmai su Zoro.

“Che vuoi dire?” mi arpionò per la vita e risi.

“Che spero abbia il senso dell’orientamento” dissi poi calma alzandomi con le braccia e lanciando ancora uno sguardo verso Daigo.

“Simpatica” borbottò ancora lui.

Non lo guardavo, Daigo aveva imparato a gattonare da poco e a quanto pareva, gli piaceva eccome. Si stava avvicinando a noi due.

“Che c’è?” non fece in tempo a finire la frase che il piccolo lo aveva accecato.

“Daigo?” lo chiamai piano, sotto di me, Zoro era intento a trattenere una sequela di bestemmie.

La voce la riconosceva. Se io o Zoro lo chiamavamo lui si voltava subito esibendo un sorrisone che mi lasciava incantata ogni volta. Allungò le manine e lo presi mentre mi sedevo sul pavimento, lasciando libero Zoro che si mise seduto strofinandosi il viso con una mano.

“Antipatico come te” lo sentì borbottare.

“Magari il prossimo sarà più simpatico” sorrisi canzonandolo ancora.

 

 

 

 

~

 

 

E rieccomi qua ancora una volta, e solo dopo pochi giorni.

Scena che mi è venuta in mente guardando una immagine zonami u.u peccato che ancora io sia così impedita da non saper mettere le immagini xD

Dicono che il secondo figlio sia meglio, mah, io credo che in tutti i casi i figli siano gioie e dolori dei genitori. Vedi me, sono la seconda ma di guai ne ho combinati anche troppi xD e continuerò a farne altrettanti.

In pratica, Zoro e Nami sono uno spasso come genitori xD o almeno io li vedo così.

 

 

 

   
 
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