C'è un mondo dove
tutte le specie interagiscono quotidianamente tra loro, specie diverse come
angeli, alieni e umani... ma questi umani sono
speciali, sono fusi con caratteristiche degli animali e grazie a queste, il
loro potere è forte proprio come quelli degli angeli e degli alieni. In un
villaggio, alieni e umani vivono tutti insieme, alcuni come
amici, altri come amanti. Qui si narra una leggenda che parla di un alieno e
un’umana, si dice che i due si innamoreranno l’uno dell’altra e insieme
sconfiggeranno i demoni e porteranno la pace nel mondo. Ma molte persone si
chiedono... questa leggenda è vera?
Due bambini correvano felici nelle fresche acque del fiume, una ragazza umana e
un alieno. Lei aveva i capelli rosso, raccolti in due
piccole treccine, e occhi marroni, vestiva un piccolo abito bianco, sulla parte
superiore della sua testa stavano due adorabili orecchie nere da gatto, mentre
da sotto il suo vestito spuntava una piccola coda dello stesso colore delle
orecchie, intorno ad esso stava un nastro rosso. Questa bambina umana aveva i
geni di un Gatto Selvatico di Iriomote, aveva ottenuto questi geni da sua madre
mentre dal padre quelli di un Gatto Andino (Sì, i geni sono gli stessi di Berry
Shirayuki, si trova su capitoli successivi perché ho fatto questo xD), la sua
età era circa di 3/4 anni.
Il ragazzo alieno aveva i capelli verde scuro, legati in due treccine davanti
alle sue orecchie, occhi color ambra e due orecchie grandi come tutti gli
alieni avevano, vestiva una camicia bianca e pantaloni neri, la sua età era
circa di 5/6 anni.
"Adesso vengo a prenderti!" gridò la bambina
completamente bagnata, a causa del suo amico che l'aveva spinta nel fiume.
“Attenta, gattina!” urlò il giovane alieno mentre
rideva e fuggiva dalla ragazza, entrambi i genitori ridevano alla scena davanti
a loro occhi. Poi la rossa cadde, l’alieno si mise a ridere, ma poi vide che
lei non si muoveva e planò a lei lentamente, non realizzando che i genitori
della ragazza non sembravano preoccuparti della caduta della figlia.
“Ehi Ichi, stai bene...?” chiese il ragazzo, lui non
ricevette risposta così si inginocchiò e stava per toccare il braccio della
bimba, quando lei afferrò la sua mano e lo tirò in acqua, facendolo bagnare
tanto quanto lei. La gattina iniziò a ridere insieme ai suo
genitori, subito seguiti da quelli del piccolo alieno, appena loro figlio si
alzò in piedi con la frangia sugli occhi.
"Ti ho preso!" disse
la bambina, mentre rideva e gli faceva la linguaccia, il ragazzo alieno spostò
la sua frangia da parte e mise il broncio
"Non è giusto!Mi hai ingannato! Ho pensato che ti fossi fatta male!"
"Awww eri preoccupato per me, Kishi?" disse
la bambina mentre saltava verso il ragazzo e lo abbracciava, ma lo fece così
forte che entrambi caddero in acqua di nuovo.
"Non chiamarmi Kishi! Ti ho detto tante volte il mio nome è Kisshu!" si lamentò il ragazzo. Lei lo abbracciò, la cosa lo fece
arrossire un poi, poi lo guardò e sorrise
“Va bene, Ki-ssu!” disse la ragazza ridendo, così l’alieno mise il broncio di
nuovo
“Va bene, facciamo un accordo Ichigo, tu può chiamarmi Kish se lasci che io ti
chiami Gattina o Koneko,ok?”
“Humm...ok, Kish!” disse la
piccola Ichigo e lo abbracciò di nuovo, il ragazzo arrossì ancora di più,
mentre entrambi i genitori sorridevano alla scena davanti ai loro occhi. Ad un
tratto un alieno apparve sul lato opposto del campo, si guardò intorno fino a
quando vide le due famiglie. Subito dopo corse disperatamente fino a loro e
chiamò i quattro adulti:
“Ace! Kira! Sakura! Shintaro! Abbiamo un’emergenza!”
“Che succede, Yuki?” domandò l’alieno chiamato Ace, il padre di Kisshu, mentre scendeva
sull’erba per guardarlo meglio.
“I demoni! Stanno arrivando e volgliono attaccare con un enorme esercito!” Le
due coppie guardarono sorpresi l’alieno, non si aspettavano proprio questo
attacco! La prima cosa che passò per loro menti fu: dobbiamo mettere al sicuro
i nostri figli...
“Mamma, che succede...?” chiese Ichigo, mentre lei e
Kisshu uscivano dall’acqua e si mettevano al fianco dei loro genitori,
guardando Yuki. Sakura e Kira si inginocchiarono e li abbracciarono. Entrambi i
bambini sbatterono le palpebre sorpresi “Mamma...?” chiese di nuovo la piccola
Ichigo
“Una cosa molto brutta sta arrivando, mia piccola gattina. Tu e Kisshu dovrete
nascondervi insieme con gli altri bambini del villaggio mentre noi andiamo a
fermare i cattivi, ok?” spiegò Sakura mentre lei e
Kira portavano i due bambini a Yuki.
“Ma...e tu e papà...?” chiese
la bambina, impaurita.
“Noi andremo bene, mia gattina, ma prometti che farai tutti quello che Yuki ti
dice, è molto importante” disse Shintaro con un sorriso sul volto, cercando di
calmare la sua piccolina. Sakura camminò piano verso
Kisshu, che in quel momento stava in braccio a sua madre, e ancora una volta si
inginocchiò e lo guardò. Il piccolo Kisshu fece lo stesso con i suoi occhi
color ambra.
“Kisshu, posso chiederti una cosa?” domandò. Kisshu
non rispose ma annuì “Se succede qualcosa a me e Shintaro...puoi prenderti cura
della mia bambina? Mi fido di te abbastanza per sapere che puoi farlo, lo so
che tu sei solo un ragazzino ma lei è tutto per me, puoi promettermelo?“ il
ragazzo rimase in silenzio per un po’ ma poi disse:
“Lo prometto, non lascerò che nulla di male le accada” Sakura sorrise e
abbracciò il ragazzo
“Sakura, dobbiamo andare ora...gli angeli sono appena arrivati, non abbiamo
molto tempo, tra poco i demoni arriveranno al villaggio” disse Shintaro, gli
altri tre adulti annuirono e le due coppie partirono dopo aver detto un ultimo
addio ai loro figli. I bambini rimasero lì, guardando loro genitori partire
fino a quando non poterono vederli piú. Yuki li guardò
e poi prese le loro mani.
“Dai, vi porterò in un posto sicuro”
Yuki portò i due in un fitto bosco, al centro stava una grande casa di legno
dove altri abitanti del villaggio si erano nascosti. Neonati, bambini,
adolescenti e anziani stavano lì. L’alieno maggiore portò Kisshu e Ichigo
all’interno della casa e prima di partire per aiutare
gli altri nella battaglia, disse:
“Tutti voi dovete stare qui, così i demoni non vi troveranno, sarete
perfettamente al sicuro.” E con questo egli partì. I bambini più piccoli erano
molto spaventati, anche Ichigo. Kisshu notò la paura che avvolgeva la sua amica
e ricordando la sua promessa, le si avvicinò e l’ abbracciò in un modo molto
protettivo. Durante lunghe ore tutti restarono lì, alcuni in silenzio, altri dormendo...
Fino a quando qualcuno aprì la porta. Tutti alzarono gli occhi per vedere chi
era... si trattava di Yuki, stanco e ferito. Portava
delle notizie: avevano vinto la battaglia contro i demoni ma avevano perso
molti soldati...
Nei giorni seguenti gli abitanti del villaggio li
aiutarono: una metà verificava se i bambini dei quali i genitori erano morti in
battaglia avevano ancora qualche membro della famiglia che potesse prendersi
cura di loro, mentre l’altra metà portava i bambini, i cui genitori erano vivi,
alle loro famiglie. Purtroppo Kisshu e Ichigo avevano perso entrambi i genitori
nella tragica battaglia. Alla notizia, il piccolo alieno
era rimasto in silenzio, cercando di non versare una lacrima, di essere forte
per Ichigo, che piangeva la morte de suo genitori tra le braccia del suo amico.
Kisshu fu portato a casa di suo nonno, l’unico membro
della famiglia che aveva, e questo accettò Ichigo nella famiglia per evitare
che lei fosse portata in un orfanotrofio. Ella rimase con loro finché un
giorno...lei e Kisshu stavano nella camera quando due uomini apparvero in casa
del nonno, uno di loro era umano con il DNA di un
gatto mentre l’altro era un angelo, con aveva ali bianche sulla schiena. Essi
parlarono da soli con il nonno di Kisshu. Il piccolo alieno appena vide suo
nonno annuire e a volte guardare lui e Ichigo sentì che qualcosa non andava
bene. Quando suo nonno ei due uomini si avvicinarono a loro, lui spinse la
ragazza vicino a lui mentre lei nascose il volto nel
suo petto.
“Kisshu, questo due signori sono qui per prendersi cura di Ichigo” disse il
vecchio.
“Non devono prendersi cura di lei..ho intenzione di
farlo io stesso...ho fatto una promessa e ho intenzione di mantenerla...”
ribatté Kisshu, sentendo Ichigo afferrare la sua camicia
“Kish, lei è speciale e questi signori sanno che cosa fare con i bambini come
lei”
“Lei non ha bisogno di loro, ha me...e se lei va, vado pure io!”
Il nonno sospirò, guardò i due uomini e annuì. Improvvisamente uno degli uomini
afferrò Kisshu per un braccio e lo separò da Ichigo mentre l’altro afferrò la
mano della bambina e la trascinò con forza fuori di casa, lei era molto
spaventata e cercò di fuggire, tentando di tornare dal suo amico. Ma l’uomo era
molto forte e la trascinò all’interno della vettura, dove stavano altri
bambini. Kisshu fuggì dalle braccia dell’altro uomo e corse dietro a loro ma suo nonno lo prese.
“No! Ichigo!” gridò il
ragazzo
“Kish, si prenderanno cura di lei, non ti preoccupare” disse suo nonno, l’uomo
aprì la porta della vettura e mise Ichigo all’interno, rapidamente la chiuse in
modo che lei non potesse fuggire. La bambina iniziò a piangere mentre guardava
Kisshu.
“No! Lasciarla andare!” gridò
il piccolo alieno
“KISH! KISSHU!!!” gridò la
ragazza disperatamente mentre i due uomini entravano nella vettura e si
spostavano fuori del villaggio
“ICHIGO!!”
Un ragazzo di occhi ambra si svegliò, rapidamente si alzò dal letto, il suo
corpo sudava e tremava
‘Quel sogno di nuovo...’ pensò il ragazzo mentre apriva le tende della finestra
della sua camera, lasciando che la luce del sole illuminasse la sua stanza e il
suo pallido e muscoloso corpo. Il giovane adolescente si volse al suo comodino
e prese una foto su di esso. Lì erano raffigurati quattro adulti e due bambini
che si abbracciavano felici, il ragazzo rimase lì, guardando la foto per un
po’...poi chiuse gli occhi e sospirò...
“Sono passati 12 anni...Ichigo...”