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Autore: StefyGranger    04/02/2006    7 recensioni
E' piccolissimo ma devo sentire se vi piace o no, come inizio! Ciao!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dopo quella che fu una giornata ricca di “scoperte sensazionali”, nuovi rancori, angosce e paure, Ronald decise di metterci un

- GINNY E LA MISSIONE QUASI IMPOSSIBILE -

                         - IL BLOCK NOTES -

 

 

 

 

Dopo quella che fu una giornata ricca di “scoperte sensazionali”, nuovi rancori, angosce e paure, Ronald decise di metterci una bella pietra dormendoci sopra.

 

Evidentemente non sapeva a cosa andava incontro, poverino.

 

Da quando Harry aveva lasciato Hogwarts per occuparsi di quei benedetti Horcrux, il dormitorio del settimo anno dei grifondoro sembrava un po’ vuoto.

Non che Harry fosse così chiassoso, no…ma sapevano tutti che non ci sarebbero state più notti passate in bianco per stare accanto all’amico svegliato da uno dei tanti sogni di Voldemort.

 

Il bel Weasley aveva mangiato solo una caramella a cena: aveva un fastidioso nodo alla gola. Aveva assistito allo smistamento, più rapido che mai, ed era tornato su al dormitorio, dove, svestito, si infilò nel letto e si girò su un fianco, chiudendo gli occhi.

 

Quelle che seguirono furono le ore più tremende mai passate fino allora.

 

Si girava e rigirava nel letto, impigliandosi tra le lenzuola. A volte Morfeo lo accontentava accogliendolo tra le sue braccia, ma un minimo ricordo faceva sì che i suoi occhi si sbarrassero.

 

Sudava freddo, nonostante la stanza non fosse per niente calda.

Le tende bordeaux che al buio parevano nere, sembravano soffocarlo, e il cuscino sembrava più sottile che mai.

 

Lo ripiegò, ma niente.

 

Il volto di Malfoy gli appariva senza ritegno. Così com’era entrato quella mattina nel suo scompartimento, così come era entrato in sala grande scoccandogli uno sguardo minaccioso, così entrava a forza nei suoi pensieri incollato alla sorella…

 

Li vedeva aderenti al muro, tutti e due, incollati.

Rabbrividì, e si girò dall’altra parte.

Nuovi pensieri, nuove paure. Hermione e Viktor, stessa posizione, stesse azioni.

 

Proprio non ne poteva più.

 

Per una volta volle alzarsi dal letto prima della solita ora mattutina e, inforcate le pantofole rosse e nere, si avviò verso la sala comune, che, ovviamente, era vuota.

 

Il fuoco produceva una luce molto fioca che a stento riusciva a illuminare una piccola porzione di poltrona. I tavoli erano sgombri, le sedie di legno un po’ allontanate e un forte odore acre si spandeva per la sala.

 

Sudava ancora freddo, e, notò guardandosi riflesso ad un vetro della finestra gotica della sala, era pallido come un cencio con profonde borse viola sotto gli occhi.

 

Che fosse malato?

 

Si sedette stancamente sul divanetto e preso un blocco di fogli bianchi, cominciò a pasticciare qualche cosa.

 

Ginny, sua sorella, quella che avrebbe odiato per tutta la vita, era diventata il nuovo capitano della squadra di Quidditch.

 

Sì, proprio quella grazie alla quale aveva fatto brutte figure davanti a Hermione.

Quella grazie alla quale era andato in Romania con l’amica implicando anche la litigata oscena, l’ultima sera.

Proprio l’attuale fidanzata di Draco Malfoy.

 

Sbuffò. Non poteva farci proprio niente.

La sorella sembrava non capire lo stato delle cose!!

Malfoy era un Mangiamorte, l’aveva ammesso anche lui stesso, era pericoloso, era sempre a tu per tu con Voldemort!

Trovare lui era come trovare la morte!

 

Sfogliò il blocco e sbuffò ancora.

Uno dopo l’altro disegni a matita in chiaroscuro si susseguivano: tutti traenti una sola creatura.

La sola creatura che lui amava e avrebbe sempre amato.

 

Il suo stomaco produsse strani rumori. No, non era la fame. Piuttosto nausea.

 

‘ HERMIONEEEE!!! HERMIONE!!’

 cominciò a urlare Ron ,alzandosi tremante dal divanetto e avanzando verso il dormitorio femminile. Chiamò ancora, tenendosi una mano sulla gola e piegandosi in due.

 

Nessuna risposta. Lui si afflosciò a terra, da solo, sul pavimento senza che nessuno l’avesse potuto aiutare. Neanche la sua Hermione sembrava aver sentito il grido torturato dell’amico.

 

                                 ^****************^

 

 

Lo guardò, speranzosa in una sua parola…in un suo sorriso.

Ma niente.

Gli passò la mano sulla fronte e la ritirò quasi subito. Era bollente.

 

‘Ancora niente?’ domandò Lavanda, andando su e giù per la camera già vestita di tutto punto.

 

La ragazza seduta sul letto dello sfortunato negò con la testa e sospirò.

 

‘Secondo me…è l’influenza babbana.’ Obbiettò Calì, pettinandosi i morbidi capelli nero pece.

‘Naaa…secondo me ha mangiato troppo, come suo solito! Pensa che quando stavamo insieme..’

 

‘Lavanda? Calì? Vi sarei grata di andare, se non avete altro da fare.’ Ribattè Hermione, acida, non staccando gli occhi da Ron.

 

La sera prima l’aveva sentito gridare il suo nome.

In un primo momento aveva deciso di non alzarsi e di ignorarlo…almeno avrebbe imparato la lezione!

Così non fu, però.

Perché poco dopo sentì un tonfo.

Il tempo di infilare la vestaglia e di scendere le scale del dormitorio che l’aveva trovato accasciato a terra con una smorfia di dolore sul viso.

Subito lo aveva portato su, nel suo dormitorio, e lo aveva steso sul suo letto.

 

‘Ron?’ cercò di chiamarlo a bassa voce.

Ma lui niente.

Era ancora molto pallido e perline di sudore avevano spazio sulla fronte.

I capelli bagnati erano stati alzati dalle dita di Hermione che vi passavano attraverso e il respiro era lento e irregolare.

A volte mugolava qualche cosa di incomprensibile, e lei non ci fece più caso.

Ma ogni suo colpo di tosse, ogni suo movimento…non passavano ignari sotto gli occhi attenti di Hermione.

 

‘Non ti preoccupare. Diremo noi alla McGranitt che hai Ron da accudire.’ Proferì Calì, aprendo la porta.

‘No.’ Sospirò Hermione, alzandosi con addosso già la divisa, ‘Ora scendo. Solo cinque minuti.’

 

 

Lavanda annuì, e trascinò con sé Calì.

 

La Grifondoro si voltò ancora verso Ron, si chinò sulla fronte e posò un dolce bacio. Poi prese la borsa e corse a lezione.

 

·        ^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^ *

 

‘ Tu sei tutta matta’ ghignò Draco sedendosi sul prato con Ginny.

‘ Eppure, tu non ci avresti mai pensato.’ Fece notare lei, sedendogli sulle gambe.

‘ Mi avevi detto che non avresti mai utilizzato nulla dei gemelli per tuo fratello!’

‘ E ma quando ci vuole ci vuole!’

‘ E quando terminerà?’

‘ Sai la favola della bella addormentata?’

‘Esattamente……..no.’

‘ In pratica ci vuole un bacio per curarlo.’

 

Il biondo sorrise ancora posando le sue labbra sul collo della ragazza ‘ E tu non ti senti bene, vero?’

‘ Sì,’ affermò lei ‘ Devo guarire anche io.’

 

I due scoppiarono a ridere cominciando a baciarsi e a scambiarsi tenerezze.

 

                                     *    ^^^^^^^^^^^^^^^^^   *

 

‘Doveva portarmelo subito qui, signorina Granger!’ protestò madama Chips, facendo levitare il corpo di Ron su un letto vuoto.

‘ In realtà è accaduto tutto stanotte. Si è sentito male’ spiegò Hermione, cercando di difendersi.

‘ E stamattina? Non mi dica che non aveva tempo di fare un salto qui e dirmelo!’ continuò l’infermiera uscendo da un cassetto un’enorme siringa.

 

‘ In realtà…speravo si sentisse meglio.’

‘ Per niente! Chissà cosa si è beccato…!! Sarà un infezione!’ affermò Madama Chps infilando l’ago in un braccio del Grifondoro senza non suscitare in Hermione una smorfia di terrore.

‘ lei…non sa cos’è?’

‘ Non sono mica una maga, io!’ ironizzò la donna, dirigendosi verso il letto occupato da una ragazzina del secondo anno ‘Vedi questa? Ha bevuto l’inchiostro di un calamaio maledetto. È un tipo di infezione…e questo?’ indicò un altro alunno ‘ Quello è stato infettato dalla puntura di un doxy.’

‘Ma i Doxy non pungono….’ Notò a bassa voce Hermione.

‘ E quello?’ e indicò un ragazzo seduto con la faccia a pois ‘ Quello ha bevuto una pozione sconosciuta! Il suo ragazzo avrà mangiato qualche robaccia! Una caramella…un pasticcino..qualcuno avrà voluto fargli uno scherzo per niente divertente!’

 

‘Ron non è il mio ragazzo.’ Disse Hermione.

‘ No? Beh, è lo stesso. Non è che una porta nel proprio dormitorio un ragazzo qualunque! Ne sento di queste cose!’

 

La ragazza arrossì furiosamente sentendo stranamente un caldo infernale.

Per tutta la giornata aveva pensato a lui. Durante l’ora di trasfigurazione, di incantesimi e di pozioni! Tutti i pensieri erano rivolti solo ed esclusivamente a lui.

 

Hermione annuì vaga ‘Quando posso venirlo a trovare?’

‘ Ah! Gli orari sono fuori, non un minuto in più non uno in meno!’ protestò Madama Chips.

‘ La domenica?’

‘Mio Dio! La domenica c’è il Quidditch! Qui ci sarà un disordine infernale! Tra tifosi e giocatori feriti non saprei come darti retta!’

La Grifondoro  annuì ancora, congedando l’infermiera e dirigendosi verso la sala grande.

 

Seduti ad una tavolata trovò Neville, Luna e Ginny che parlottavano tra loro sommessamente.

Ma appena lei li raggiunse, loro tacquero in un silenzio religioso.

‘Ciao Herm! Abbiamo saputo di Ron. Come sta?’ domandò tutto d’un fiato Neville.

‘ Non bene. Non dà segni di vita.’ Sospirò Hermione, sedendosi stancamente sulla panca.

‘ Mhm?’ domandò Ginny, servendosi di stufato.

‘ Che sia……morto?’ domandò Luna, guardando negli occhi i tre amici.

‘ Maddaiii!! Sarà..un avvelenamento involontario! ‘ sbuffò la rossa.

 

La ragazza bruna si rivolse a Ginny ‘Magari Fred e George potrebbero conoscere la cura di questo tipo di avvelenamento!’

‘ Guarda che Fred e George creano scherzi non trovano necessariamente una cura!’ esclamò in una risata la rossa, il che fece innervosire non poco Hermione, che, ingoiato un boccone, salì in Sala Comune.

 

Ancora piena, la sala di ritrovo dei grifondoro pullulava di studenti che si erano ridotti all’ultimo minuto nel fare i compiti.

Anche lei si sedette davanti al fuoco e, usciti dalla borsa libri, pergamene e piuma, cominciò a svolgere il tema di Erbologia: Come riconoscere un Gattamaio da un Gallimaio.

 

Facile no? Il Gattamaio è una pianta – gatto…il gallimaio è una pianta che mangia il pollo!’

La voce inconfondibile di Ron le carezzò il volto.

Il cuore perse un battito e si girò, svelta.

Ma nessuna traccia di lui. Solo le solite facce imbronciate degli studenti del lunedì sera.

 

Si rigirò, osservando la pergamena ancora vuota e il libro aperto a pagina 233.

Fisso il fuoco e solo allora si accorse di essersi seduta su qualcosa di duro.

Si alzò e prese il quadernetto che si trovava sotto il suo sedere.

Aggrottò le sopracciglia e, curiosa, aprì la copertina.

 

                                Ron Weasley 

       Londra – Hogwarts – 4° anno

 

Sorrise pensando a come la sorte si stava divertendo nei suoi riguardi e sfogliò la prima pagina.

Una ragazza da un bellissimo vestito era disegnata accanto ad un ragazzo alto dai capelli un po’ lunghi. Sembravano danzare su una pista da ballo, e lui la stringeva a sé e le sorrideva.

 

Hermione si perse fra quei tratti di matita e rimase per tanto tempo a osservarla.

Poi sfogliò un’altra pagina.

La data portata era di un anno dopo. Evidentemente era stato disegnato quando Ron frequentava già il quinto anno.

 

Una ragazza dai capelli gonfi, con in braccio un  gatto, era ritta di spalle al camino con un’aria superiore. Hermione notò che i bottoni della camicetta erano chiusi perfettamente e la cravatta era ordinatissima. Sospirò.

Tutto sembrava esserle sfuggito di mano con un solo block notes di bellissimi ritratti….

 

 

Chiedo scusa per l’enorme ritardo, ma non ho potuto aggiornare non solo per motivi di scuola ma anche perché anche io sono stata colpita dal famoso “blocco dell’autore”. Spero mi perdoniate! Ringrazio tutti quanti!!

Dal primo all’ultimo lettore. Dal primo all’ultimo recensore. Spero di aggiornare presto! Vi mando tanti baci! Ciao!!

 

 

 

 

 

 

  
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