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Autore: slice    27/04/2011    4 recensioni
Ipotizzando che tornare al proprio villaggio - anche se si gioca a carte scoperte, a quel punto - significhi rinunciare a molte libertà, si deve anche mettere in conto eventuali modi per aggirare le costrizioni e vivere più serenamente. No? Beh, più serenamente e anche in modo meno composto, probabilmente. ù.ù
Voglio dedicare questa cavolata a wari, per tre ottimi (?) motivi: perché i suoi deliri stuzzicano la mia vena idiota e grafomane, perché vive nella contraddizione di essere intelligente e mia amica allo stesso tempo e perché mi va. XP Mi sembrano motivi più che validi, sì.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Itachi, Shikamaru Nara
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Là, dove il sole fa ombra'
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Acqua





Il capitano Yamato unisce le mani e l'acqua sgorga dalla terra, andando a riempire la conca.
Sakura salta via con calma e compostezza mentre Naruto, poco più indietro, rimane sdraiato e contuso fin quando non viene sommerso; allora protesta, gorgogliando imprecazioni.
Sasuke fa il giro della conca e si porta vicino agli altri due.
Shikamaru lo vede fissare davanti a sé, come se quel lago non fosse niente di eclatante, e dopo poco voltarsi invece verso il fratello con un'espressione che ormai riconosce essere una domanda.
Itachi annuisce, lanciandogli solo una breve occhiata per tornare poi a scrutare l'acqua che sale di livello. Sì, gli piace.
Sakura ha sempre l'idea che ci siano un sacco di cose in quegli sguardi, gli sguardi Uchiha, come li chiama Ino, e spesso ha l'impressione di vedere in quella breve intesa un filo lungo e resistente che li lega.
Da poco ha scoperto che, pur essendo più ben disposto al dialogo e alla diplomazia di Sasuke, Itachi è ugualmente molto criptico; lei è allenata, ma il maggiore ha un modo tutto suo che per quanto possa assomigliare a Sasuke lo rende tremendamente diverso. Itachi è affascinante, ma ha il potere di mettere Sakura a disagio in un qualche modo.
Con un pizzico di razionalità in più sarebbe facile capire che dopo anni passati ad odiare colui che aveva distrutto la vita di Sasuke, sedervisi insieme a bere tè, parlarci o addirittura curarlo, non avrebbe mai potuto risultare normale per nessuno. Tuttavia Sakura ha deciso che quello che c'è stato, quello che è rimasto dietro di lei, è bene appunto che stia dietro e che non la distragga più dal presente, che magicamente sembra funzionare, oltretutto. In ogni caso adesso dorme tutte le notti, lavora sodo, studia, ride, cazzeggia e fa tutte queste cose con una serenità che non pensava potesse ritornarle, nella vita; non così presto.
Questo le permette anche di chiudere uno, due o tre occhi quando si parla di Naruto che insomma, a ben vedere, ha mantenuto la sua promessa. Tutte le sue promesse.
Solo che Naruto è incredibilmente Naruto e lei a volte è grata che ci sia Sasuke che le dà la misura di quello che non si deve fare.
“Sai nuotare, idiota?” dice infatti Uchiha, osservando compito l'idiota annaspare.
Questo non si fa, per esempio, ma se non lo avesse fatto Sasuke magari ci sarebbe caduta lei. Perché con Naruto ci si casca, prudono le mani e la lingua e lo si perdona giusto perché ogni volta che quasi lo ammazzano lui salva milionate di persone così, in pochi giorni.
Sakura si siede su quella che è appena diventata una riva e immerge i piedi coperti dai sandali nell'acqua fresca mentre Tenzo fa crescere erba e piante dove la vegetazione è stata mangiata dalle crepe del terreno.
“Sai? Eccomi!” urla Sai, spuntato dai cespugli, buttandosi in acqua. Impazzito già alle prime avvisaglie di caldo, probabilmente.
“Ecco un altro idiota, sì...” borbotta Sasuke, coprendosi dagli schizzi. Poi ha come una folgorazione, perché suo fratello ha il potere di ricordargli che non ci si comporta da babbuini mestruati, e si volta ad osservarlo con studiata noncuranza mista ad evidente consapevolezza che vanifica i suoi sforzi. Però Itachi non dice niente, continua a guardare davanti a sé e lui torna a fare altrettanto, di conseguenza.
Sasuke si è distratto. Sakura si è tolta la divisa e sta affogando Naruto e Sai con una mano sola, quindi non si è accorto subito di aver perso l'equilibrio. È durato certamente tutto molto poco, ma mentre l'acqua si richiude sopra le sue orecchie ha la non troppo vaga impressione di essere stato spinto.
Shikamaru ha visto la scena con occhi spalancati e bocca aperta. Quando Itachi ha preso la rincorsa, si è dato la spinta e si è tuffato in acqua, stringendosi le ginocchia al petto, voleva dire qualcosa, ma ha anche realizzato in fretta che, in quel momento, nella sua testa c'era un nulla che più nulla non si può e non avrebbe saputo dire neanche il proprio nome.
Perciò, niente. L'acqua viene spruzzata ovunque, Sasuke riemerge praticamente insieme al fratello e fa solo in tempo a guardarlo di traverso prima di essere letteralmente aggredito da Naruto.
“Sas'keeeeee!” urla a pieni polmoni quello, senza pensare che l'orecchio dell'altro dista davvero molto poco dalle sue labbra.
Sasuke emette un verso strozzato, divincolandosi.
“A voi gli strateghi fanno male...” mastica rivolto al jinchuuriki, ma ad uso e consumo esclusivo del fratello. Poi Sakura gli salta sulla schiena e Sai lo schizza, allora si arrende e Itachi ha appena il tempo di vedere i suoi occhi a fessura e lo sguardo truce, tutto per i suoi adorabili compagni di team, prima che sparisca sott'acqua.
Yamato sorride, alle loro spalle, ma segue più il libro che ha in mano delle scenette imbastite da loro, mentre Shikamaru si è già sdraiato all'ombra.
Itachi porta il naso sotto il pelo dell'acqua e fa le bolle, meditabondo.

Shikamaru ha sempre visto più serenità, se così si può chiamare, in Itachi piuttosto che in Sasuke, anche prima che tornassero a Konoha, in quella radura. Ma quando la sua conoscenza del fratello maggiore si limitava ad una foto sul Bingobook o ad uno dei loro brevi incontri, non avrebbe mai immaginato sarebbe potuto essere così.
Ci si aspetta che un pacifista convinto come lui sia passionale in tutto quel che fa, che abbia ideali forti e precisi, principi solidi e un buon senso spropositato, ma nessuno si è probabilmente mai fermato ad analizzare in modo anche vagamente approfondito l'ex nukenin riammesso per grazia al villaggio. È quindi altrettanto facile pensare che nessuno sapesse dell'empatia, dell'impegno nel fare anche la più piccola cosa, della pazienza e della calma degni di uno stratega che quel ragazzo possiede. Shikamaru si è sentito affascinato da quel ninja esperto e potente nella stessa misura in cui ha ammirato la sua conoscenza dello spirito umano, delle sue insidie.
Itachi ha lo spirito di un bambino. Un bambino che fa dispetti e poi ti salva la vita senza dirtelo. Un bambino che un giorno ha smesso di ridere e si è cucito addosso l'immagine di un adulto per fare quello che doveva esser fatto. Ma quel bambino c'è sempre. È lì quando Shikamaru si addormenta sotto un albero e quando si sveglia i suoi sandali penzolano dal ramo più alto, è lì quando supporta Naruto, con affermazioni e domande di uno che cade dalle nuvole, nella sua crociata 'spaccacazzo a Sasuke'. Quel bambino è lì anche quando gli prepara il pranzo da mangiare con Chouji, di fretta, prima di svolgere un incarico ed è lì quando sequestra le notifiche recapitate dagli ANBU prima che il fratello rientri, in modo da potergliele parafrasare con termini e modi meno spigolosi.
Shikamaru si aspettava esattamente il carattere calmo e riflessivo che ha trovato, si è accorto in fretta che itachi avesse artigli affilati e sapesse come e quando usarli, ed era per lui chiaro che nessuno sarebbe mai potuto rimanere illeso da un'infanzia e un'adolescenza come quelle. Eppure Itachi sta bene.
Sta bene per come potrebbe stare uno nella sua situazione, con quello che ha visto passare sulla propria pelle. Ma non è finzione, sta bene perché il suo problema non è il rimorso. Anche potendo tornare indietro non avrebbe potuto lasciare che gli Uchiha destabilizzassero il villaggio, rendendo il Paese del Fuoco vulnerabile e tumultuoso come quello della pioggia. Il problema di Itachi è l'espiazione.
Nonostante abbia pagato abbastanza già avendo compiuto lui stesso il massacro dei suoi familiari e lasciato nella miseria il fratello più piccolo, aggrappato all'odio a soli otto anni, Itachi è convinto che le sue colpe, come quelle del clan, non si estingueranno che con la sua morte. Sasuke, per lui, è l'unico ad essere innocente.
Itachi è intelligente, di quell'intelligenza semplice, che spiazza; come quella dei bambini. Quindi riesce a vedere tutto con chiarezza.
Quando ha capito di essere sopravvissuto ha visto insieme una seconda possibilità e un fallimento dei suoi intenti. Come quel bambino adulto che storce il naso perché le cose non sono andate esattamente come aveva pianificato lui. Poi però con il passare delle settimane si è assuefatto a quell'inaspettata tranquillità e il bambino è riuscito a ridere di nuovo. Grazie al cielo.
Grazie al cielo un cazzo... Pensa Shikamaru mentre il sole sparisce e gocce fredde gli percorrono la pelle scoperta e bagnano la divisa estiva.
“Itachi...” brontola, ancora con gli occhi chiusi e le mani intrecciate dietro la testa.
A gattoni sopra di lui, Itachi sposta il peso su una mano sola, Shikamaru se ne accorge perché per un breve attimo al di là delle palpebre torna la luce, e strizza la coda di capelli neri sul viso della sua vittima.
“Nh... Grazie, eh...” biascica, voltando la testa di lato.
“Prego,” risponde Itachi, come se gli avesse appena passato il sale a tavola, adagiandosi completamente sopra di lui.
“Nooooo... Dai!” si lagna lo stratega. Dopo gli viene fatto il solletico e riesce solo a ridere, anche in quel bacio bagnato.





Owari







Ecco la fine di questa assurda raccolta.
Ebbene? Come intendo suicidarmi? Ma con una spilla da balia, ovviamente! Così durerà di più e sarà immensamente doloroso, magari mi inietterò anche un po' d'adrenalina, giusto per non svenire prima... Ah, toh! la mia creatività! Sei in ritardo, testa di rapa. *prende a calci la creatività*

Seriamente, Tessa, perché? XD Ma soprattutto, Tessa, come?
Voglio dire, perché permetti che scriva queste cose? E come fanno ad uscire così liquide? Eh, Tessa? Cazzarola! XD

Ringrazio tantissimo quelli che l'hanno seguita, commentata o anche solo letta! Grazie, e grazie mille anche alla musa, nonché beta, wari! Senza mi sarei persa in crepes di congiuntivi e mousse di secondarie. u.ù



I personaggi e i luoghi non mi appartengono e non c'è lucro.



  
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