Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Payton_    02/05/2011    7 recensioni
Tra quelle mura, ci fu l'amore. Ci furono battaglie e sorrisi; lacrime e felicità.
Era un lugo magico e pieno di sentimenti, ma non solo per gli studenti. Hogwarts viveva anche nei suoi professori.
Tra quelle mura, si sussegguirono molti insegnanti, che contribuirono a creare un pezzo della sua storia.
Capitolo 1: Poppy Chips e Oliver/Marcus;
Capitolo 2: Madame Bumb/Ludo Bagman
Capitolo 3: Fiorenzo e Severus Piton
Raccolta partecipante al contest La Coppa delle Case, Casa Grifondoro.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Severus Piton, Un po' tutti | Coppie: Albus/Gellert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Spegnendo i sogni

 

Staff: Albus Silente, Armando Dippet

Altri personaggi: /

Tic - Tac.

Tic - Tac.

Albus Silente continuava ad accendere il suo Spegnino quasi meccanicamente. Molti anni fa aveva inventato quell’oggetto in apparenza semplice, senza che nessuno ne comprendesse il vero utilizzo.

Tic, e la luce veniva portata via. Tac, e tornava.

Aspettava il preside Armando Dippet seduto nel suo ufficio, per sostenere il colloquio per diventare professore a Hogwarts. Non che avesse dei dubbi sul fatto d’essere assunto, era un mago illustre, Hogwarts sarebbe stata fiera d’averlo nel corpo insegnanti.

Era lui ad avere dei dubbi sul fatto che quella fosse la sua strada. Amava l’insegnamento, ma avrebbe potuto fare qualsiasi cosa nella vita, anche il Ministro della Magia.

Tic - Tac.

Entro pochi minuti, il preside sarebbe arrivato, doveva prendere una decisione una volta per tutte. Per questo continuava a far scattare il suo Spegnino.

Tutti credevano servisse semplicemente a spegnere le luci, ma quella non era l’unica caratteristica dell’oggetto che aveva inventato. Era, infatti, in grado di trovare la persona amata, ovunque fosse, bastava solo che quest’ultima sussurrasse il nome del proprietario dello Spegnino.

Albus aspettava da molti anni che venisse sussurrato il suo nome. Ogni volta che lo Spegnino scattava, sperava di sentire «Albus» sussurrato dalle labbra di Gellert Grindelwald, suo passato ed unico amore.

Era da moltissimo tempo che non sperava più di sentire il suo nome, ma quel giorno, prima di scegliere la nuova strada del suo futuro, aveva bisogno d’essere certo che mai più avrebbe sentito la voce di Gellert chiamarlo. Nonostante tutto quello che era successo, Albus ancora lo amava e sperava nella sua redenzione.

Sapeva che Gellert era diventato potente e che aveva creato un esercito quasi invincibile. Era diventato un terribile mago oscuro, il più terribile che si fosse mai visto. Se solo avesse pronunciato anche una sola volta il suo nome, l’avrebbe aiutato. Magari l’avrebbe perdonato, ed insieme avrebbero cercato la redenzione.

Tic - Tac.

Si dice che un uomo è vecchio solo quando i rimpianti, in lui, superano i sogni. Albus, in quel momento, stava diventando davvero vecchio. Con quell’ultimo ‘Tac’ aveva spento i suoi sogni, accendendo per sempre la luce dei rimpianti.

Il preside Dippet era entrato nella stanza subito dopo che lo Spegnino aveva ridato luce alle candele. Il tempo di Gellert era scaduto. Per sempre. Albus avrebbe cercato da solo la sua nuova strada, lontano dalle tentazioni.

«Albus. Percival. Wulfric. Brian. Silente» scandì lentamente Dippet, mentre si avvicinava a Silente. «Un onore, oltre che un piacere, averti qui».

Albus sorrise, stringendo la mano del preside di Hogwarts, un uomo giusto e rispettato, oltre che un amico.

«Buongiorno, preside» salutò sorridendo.

I due maghi si sedettero ai lati opposti della vecchia scrivania, ma dall’espressione del volto di Silente, nessuno avrebbe saputo dire chi era il più vecchio.

«Come ben sai, sto cercando un nuovo insegnante di Trasfigurazioni» disse Dippet, guardando con perplessità Silente. «Quindi mi chiedo a cosa devo la tua presenza qui»

«Credo d’avere le qualità per essere l’insegnante che cerchi, Armando»

«Albus… Noi ci conosciamo da tanto tempo, sai benissimo che sarei felice d’averti qui. Farei riposare i miei gufi, non dovendoti più scrivere per chiederti consiglio – Silente e Dippet sorrisero a quell’affermazione, poi il preside continuò a parlare – Sappiamo entrambi che hai le capacità per essere molto di più che un insegnante. Perché vuoi questo lavoro?».

Albus non poteva rispondere sinceramente a quella domanda. Non poteva spiegare che stava fuggendo dal potere, dal ricordo di come s’era sentito quando aveva progettato di conquistare il mondo con Gellert. Il Bene Superiore, qualsiasi Bene Superiore, doveva stare lontano da lui. Hogwarts era il posto giusto per la sua redenzione, per la sua disintossicazione.

«Ho sempre amato i dolci di Mielandia, lavorare così vicino a Hogsmeade sarebbe l’ideale» esclamò sornione, come se quella fosse davvero la verità.

Il preside Dippet conosceva abbastanza Silente da sapere che non era certo quella la risposta alla sua domanda, ed osservò Albus in silenzio, scrutando quegli occhi azzurri in cerca di una risposta. C’era della malinconia, in quelle iridi, ma non avrebbe saputo dargli un nome e un perché.

«Fingerò che sia vero» disse dopo quel silenzio, certo che non avrebbe mai capito le scelte di Silente.

Agitando la bacchetta, fece apparire due bicchieri ed una bottiglia di vetro sulla scrivania.

«Whiskey Incendiario, Albus? Anche se non capisco le tue scelte, devo festeggiare il tuo arrivo tra i miei insegnanti. Sarà un onore averti qui» disse Dippet, versando il liquido ambrato nei bicchieri.

«Credo che passerò, Armando, grazie. Ho molte cose da fare oggi, se devo trasferirmi qui, vorrei essere lucido» mentì sorridendo.

Il Whiskey Incendiario era la bevanda preferita di Gellert, dimenticarlo, cambiare, voleva anche dire tagliare i ponti con ogni cosa lo riguardasse.

«Oh, be’. Alla tua salute, Albus!» disse il preside, prima di sorseggiare il suo whiskey . Non sapeva cosa avesse spinto Silente a Hogwarts, ma di certo la scuola aveva guadagnato il migliore insegnante di sempre.

Albus si congedò con una scusa futile, desideroso di stare solo con i suoi pensieri. Aveva detto addio a Gellert e al buio, o almeno stava provando a farlo. Non era facile, non ancora.

Spegnendo i suoi sogni, si incamminò vero Hogsmeade, per andare a dire ad una persona che non avrebbe desiderato di certo vederlo del suo nuovo lavoro.

Aberforth non avrebbe preso bene la notizia che il fratello sarebbe stato così vicino da quel giorno, ma una volta sapute le sue intenzioni - Albus ne era certo - l’avrebbe aiutato.

Aberforth sapeva amare e perdonare molto più di Albus, e suo fratello aveva davvero bisogno di lui. Nonostante tutto, avevano lo stesso sangue. L'avrebbe perdonato, un giorno.

 

__________________________________________

E con questa shot, siamo giunti alla fine della raccolta.

Questa è per Joey Potter, regina indiscussa, per me, di questa coppia. 

 

Ora che la Coppa delle Case è giunta al termine, devo ammettere che mi spiace molto.

Per mesi è stata parte della mia vita, è stata un bel percorso fatto con le altre Grifondoro e non solo.

Ringrazio le mie compagne di Casa, tutte le altre partecipanti e Only, che ha avuto l'idea di creare questo bellissimo contest.

Grazie anche a voi, che leggerete e forse commenterete.

   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Payton_