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Autore: Dark Sider    04/05/2011    11 recensioni
Vorrei che tu fossi lì, a ricordarmi ogni giorno che lui è esistito davvero, in un qualche tempo e spazio, che non è solo il frutto dalla mia ossessione.
[Seconda classificata al Seven Weeks Contest indetto da Shark Attack sul forum di EFP]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Sakura Haruno
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Nick: Lovy chan
PG base: Sakura
PG aggiunto: figlio/a di Asuma
Prompt: desiderio

 

 

Come traccia di un passaggio

 

 

Cammino veloce.
Il cielo, gonfio di nuvole ingrigite, minaccia una Konoha tetramente silenziosa di riversarle addosso le proprie lacrime gelide, in un muto pianto. Anch’esso vuole partecipare al dolore per la prematura e recente morte del maestro Asuma.
Il villaggio è tristemente immerso nel lutto: pare quasi che il tempo si sia dimenticato di noi; sembriamo non esistere, quasi fossimo un’immagine suggestiva immortalata sulla sottile tela di un quadro; dipinti a pennellate, muti nel nostro dolore, appariamo sospesi in un’assenza eterna.
Cammino veloce e tengo la testa bassa e non faccio caso a ciò che ho intorno.
Continuo a proseguire spedita, così concentrata a mantenere quell’atteggiamento di ostentata sicurezza che davvero non mi accorgo che qualcuno sta venendo dalla parte opposta alla mia finché non vi urto contro.
Alzo gli occhi, mormorando delle scuse: la maestra Kurenai è in piedi di fronte a me, le mani poggiate con delicatezza sul ventre gonfio per la gravidanza. Sorride.
«Ciao, Sakura! Dove vai così di fretta?»
Quelle parole gentili sono giunte chiare alle mie orecchie, ma il mio cervello non le ha volute decifrare. Abbasso lo sguardo sulla pancia che Kurenai si carezza tanto amorevolmente, stranamente attratta da quel bambino che deve ancora nascere.
Pare che la donna si sia accorta di quel mio strano interesse, perché m’afferra una mano e me la poggia sul suo ventre caldo. «Senti» dice. «Ogni tanto scalcia».
Ciao, piccolo, futuro del villaggio. Tu, che non conoscerai tuo padre, ma che ricorderai sempre a tua madre che davvero c’è stato. Ciao.
Lo sento scalciare. Ecco, sì: hai scalciato. Perché sto sorridendo, piccolo senza ancora un’identità?
Mi fai sorridere, eppure il mio è un sorriso amaro: sento te, piccola vita, sotto la mia mano, che scalpita per venire in questo mondo bastardo.
Sorrido amaramente perché, d’un tratto, mi è venuto un desiderio strano, malsano quasi; qualcosa di inspiegabile, un pensiero del tutto irrazionale si è materializzato nella mia mente stanca: sai che cosa vorrei, piccolino? Vorrei essere al posto di tua madre, quella donna che ancora non conosci e già ami.
E sai perché? Perché vorrei potermi carezzare dolcemente il ventre, come fa lei, sentendo che ti dimeni dentro di me; vorrei poter sorridere, immaginando il mio futuro accanto a te. E, poi, vorrei averti dentro, come prova tangibile della sua esistenza. Come traccia di un passaggio, del suo passaggio.
Vorrei che tu fossi lì, a ricordarmi ogni giorno che lui è esistito davvero, in un qualche tempo e spazio, che non è solo il frutto dalla mia ossessione. Anche se tu fossi la conseguenza di una notte senza amore, non mi importerebbe: saresti comunque una prova concreta che lui era lì, con me.
Vorrei poterti dire che ti amo, immaginando di dirlo a lui. E, una volta nato, vorrei poterti dire che tuo padre era il migliore. Il migliore di tutti.
Sì, desidererei davvero essere al posto di Kurenai, in questo momento, piccolo mio.
E la mia maschera di sicurezza e determinazione vacilla e si sgretola. Si spezza.

 

***


Lovy chan con “Come traccia di un passaggio”
☑ Originalità
☑ Grammatica
☑ IC Personaggio Base
☑ IC Personaggio Aggiunto
☑ Plausibilità flashfic
(veramente intensa!)
☑ Uso del Prompt
(divino)
☐ Bonus/Malus
(neutro)
Totale: 6 punti


Penso che, per questo scempio, servano alcune spiegazioni. Come detto nella fic, l’episodio si svolge poco dopo la morte di Asuma; quel lui mai nominato è Sasuke, l’ho voluto precisare ma penso sia chiaro dato che si parla dell’assenza di questo lui e dell’ossessione di Sakura per il medesimo, quindi non può essere che l’Uchiha. L’appellativo che, alla fine, la Kunoichi rivolge al figlio di Asuma (piccolo mio) e, più in generale, tutti i vezzeggiativi che gli rivolge, sono dovuti al fatto che si è immedesimata in Kurenai, ed immagina davvero che quel figlio sia suo. La ff può apparire scritta in modo strano (anzi, lo è xD) poiché prima Sakura parla del figlio di Asuma in terza persona, per poi rivolgersi direttamente al piccolo: questo perché ho voluto ricreare la confusione ed il flusso sconnesso dei pensieri dell’Haruno. Ho cercato di rendere tutto questo chiaro nella flash, ma, per sicurezza, ho preferito spiegare, dato che questo obbrobrio mi è venuto più complicato ed intricato di quanto volessi.

 



  
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