La
stazione di Porta Nuova anche quel giorno era gremita di gente. Non gli era mai
piaciuto quel posto, nonostante fosse stata parecchio rimodernata di recente.
Con la sua bella borsa a tracolla di colore blu, Marco si avviò verso
l’obliteratrice e timbrò il biglietto, eccitato dal fatto che fra non molto
avrebbe rivisto il suo amato Riky.
Oh amore mio, come sono felice di venire
da te in questo fuori programma! Pensò Marco, mentre saliva sul treno.
Una volta trovato un posto decente, si accomodò e si mise a guardare fuori dal
finestrino la gente che saliva e scendeva dagli altri treni.
Tra
le tante persone che transitavano da lì, Marco vide una coppietta che litigava.
Lui che agitava le mani in cerchio e le urlava qualcosa, e lei che replicava
muovendo la mano destra come un’accetta su un piano immaginario, come a
ribadire le cose che probabilmente aveva già detto. Lei tirava una valigia
trolley rossa, e sembrava abbastanza ben tenuta: poco truccata, e vestita molto
bene.
Si
sporse dal finestrino e la vide salire sul suo treno.
Pochi
istanti dopo, la ragazza entrò nel suo scompartimento.
-
Scusa – disse a Marco – sono liberi questi posti? –
-
Certo, accomodati pure. – rispose Marco. La ragazza lo guardò. Sicuramente le
era sembrato strano vedere un ragazzo così giovane che portava un completo con
camicia bianca e cravatta, ma non gli fece domande. Si accomodò sul suo posto
di fronte a Marco e prese a leggere una rivista per donne.
-
Vai a Milano anche tu? – domandò la ragazza.
-
Sì. Anche tu? –
-
Già. Mi sono lasciata con il mio ragazzo, sto tornando a casa. –
- Mi
dispiace. – mormorò Marco, guardandola negli occhi.
- A
me no. Era uno stronzo. Mi tradiva con tutti, approfittando del nostro rapporto
a distanza. – rivelò la ragazza, accavallando le gambe stizzita.
-
Davvero? –
-
Sì. –
-
Accidenti. Gli uomini sono un po’ bastardi, eh? –
-
Sì. Che merde. – disse la ragazza, poi si corresse – A parte te, ovviamente. –
e sorrise.
Marco
scosse la testa, sorridendo, come per dire “non fa niente”. La ragazza gli sorrise, e lì si concluse la loro conversazione.
Fuori
dal finestrino, le immagini dell’esterno correvano veloci, e Marco si perse a
guardarle e a fantasticare. Più in là, oltre l’Italia, c’era