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Autore: unbound    30/05/2011    6 recensioni
L’ultimo video di noi cinque uniti. Anzi, visibilmente uniti, internamente già distrutti.
Io che guardavo la foto di Josh, per poi buttarla a terra.
Che urlavo in faccia ai Farro di non accusarmi, ed eccoli lì, che dicevano di essere stati membri della band di Hayley. Josh, Zac. Voi sapete che io odio questo termine, la mia non era la band di Hayley, ma era la band di hayley, Josh, Zac, Taylor e Jeremy. Erano i Paramore.
Josh, forse tu non volevi la band di Hayley, Josh, Zac , Taylor e Jeremy, tu volevi la band di Josh. La band dei tipi di Josh Farro, il chitarrista figo. Sei andato via perché volevi essere il protagonista assoluto forse?
-Il volume due di "My heart is yours". I paramore senza i Farro.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'My heart is yours- la serie.'
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Ero seduta sulla mia poltrona preferita nel mio vuoto e freddo soggiorno, avevo sulle ginocchia il mio computer portatile e come pagine aperte avevo il blog del sito ufficiale e il video di Playing God su youtube. Lo guardavo e riguardavo da ore ormai.

Avevamo messo tanti messaggi espliciti in modo da far capire ai fan che c’era qualcosa che non andava. Ma niente, loro soffrivano quanto me, ed erano distrutti. Erano già passati tanti giorni, che si erano trasformati in settimane e forse in mesi. Avevo perso la condizione del tempo, avevo perso praticamente tutta da quel 18 Dicembre.

I mesi erano passati veloci, ma anche lentissimi e percettibili. Non uscivo da casa da tanto tempo, Chad era in tour quindi non potevo sfogarmi con lui,e Jeremy mi portava il cibo ogni giorno, sforzandosi di farmi ridere con scarsi risultati ogni santissimo giorno. Non uscivo neanche per fare la spesa, non mettevo neanche un piede fuori dalla porta d’ingresso. Non mi truccavo neanche più, la ricrescita della chioma rosa era ormai immensa, e non avevo neanche voglia di farmi una tinta.

Avevamo anche posticipato le date del tour in America meridionale, per i fan era stato traumatizzante quanto per me, perciò erano arrivate a una data ancora da destinarsi e volevo prepararli a vedere solo tre persone sul palco.

L’ultima cosa che avrei voluto fare in quel momento era cantare, tutte le mie, anzi, le nostre canzoni mi urlavano il nome Josh, in ogni parola c’era la sua traccia.

 

Jeremy quel giorno venne presto, più del solito.

Sul suo viso non c’erano il solito sorriso beffardo e la voglia di farmi ridere, l’ottimismo di un nuovo giorno e la pazienza che avrebbe dovuto avere per stare con me in quello stato.

Aveva un giornalino in mano, forse era il nuovo numero di Kerrang.

Chiusi il computer, e lo andai ad abbracciare. Mi salutò arruffandomi i capelli.

Con mio grande stupore, vidi il faccione di Josh in copertina,ma il titolo era coperto dalle mani enormi del mio migliore amico.

 

«Hayley, io lo so che non dovrei mostrartelo. » era imbarazzato, deluso e impacciato. Mi stava nascondendo una cosa,e  dal suo umore non sembrava una cosa positiva. Afferrai la rivista dalle sue mani e lessi, scritto a caratteri cubitali “I Don’t miss Paramore one bit”.

Mi crollò il mondo addosso, si gettò di peso schiacciandomi ancora una volta. Come poteva dire questo? E il ti amerò per sempre? A me mancano le persone che amo davvero.
Scossi la testa, non volevo crederci. Jeremy me lo tolse dalle mani e sfogliò le pagine velocemente.
Né io né lui ci informavamo sui Farro da qualche mese, eravamo rimasti molto indietro. Ma a me andava bene così, perché  volevo credere ancora nel Josh vittima e santo, nel Josh di ottobre, nel Josh che mi pregava di non scappare più, che mi stringeva e che mi baciava.
Non mi andava di farmi male, ma certe cose le dovevo pur sapere. La missione dei miei fratelloni era quella di farmelo odiare al tal punto di non amarlo più. Ma più lo odiavo... Più lo amavo.

«Ha una nuova band. » la voce gli tremava.

In quel momento mi sentii davvero male. Le mie gambe non riuscirono a reggere il mio peso, diminuito a causa della mancanza di fame; non riuscii a stare in piedi ed, aiutata da Jeremy, mi sedetti sul divano perdendo lo sguardo nel vuoto di fronte a me. Non guardavo niente. Non pensavo a niente.
Jeremy mi guardò come un ragazzo che guarda una ragazza distrutta, come un fratello che guarda una sorella a pezzi, e cerca qualsiasi vendetta per fare pagare il prezzo all’artefice. Pregai non facesse niente.

Nel frattempo, anche Taylor ci aveva raggiunti. Aveva il mio stesso viso stravolto, cupo, triste. Non c’era solo Josh in quella nuova idiota band, ma c’era anche suo fratello, e la cosa mi fece ancora più male. Non pensavo.Non ne avevo la forza.

Taylor avanzò lento verso di me. Alzai lo sguardo. I nostri occhi erano uguali, come clonati. Rossi, enormi, che bruciavano. Pieni di lacrime, che stavano per esplodere. Continuavamo ad essere piccole cose distrutte. Non riuscivamo a uscirne, avevamo bisogno di forze che nessuno era in grado di darci. Jeremy si alzò, e fece in modo che mi alzassi anch’io prendendomi la mano. Ci abbracciammo a cerchio, come prima di ogni concerto. Quella volta la mia mano era poggiata sulla schiena di Taylor, e la mano di Taylor era poggiata su quella di Jerm. C’erano due posti vuoti, incolmabili. Io e Taylor singhiozzammo all’unisono e , per la prima volta, vidi anche una lacrima attraversare la faccia barbuta di Jeremy.

Era un momento strappalacrime, era qualcosa di nuovo e deprimente. Sembrava un film, uno di quei film che illudono al lieto fine, e che poi la fine è tutt’altro che lieta. Ecco che mi vennero in mente alcune frasi di Playing God, il nostro ultimo video.

L’ultimo video di noi cinque uniti. Anzi, visibilmente uniti, internamente già distrutti.

Io che guardavo la foto di Josh, per poi buttarla a terra. Che urlavo in faccia ai Farro di non accusarmi, ed eccoli lì, che dicevano di essere stati membri della band di Hayley. Josh, Zac. Voi sapete che io odio questo termine, la mia non era la band di Hayley, ma era la band di hayley, Josh, Zac, Taylor e Jeremy. Erano i Paramore. Josh, forse tu non volevi la band di Hayley, Josh, Zac , Taylor e Jeremy, tu volevi la band di Josh. La band dei tipi di Josh Farro, il chitarrista figo. Sei andato via perché volevi essere il protagonista assoluto forse?
E poi, la parte dello specchio. Dove io urlavo e lui mi rispondeva dalla cantina. Che scelta casuale.
Questa è la tua ultima seconda possibilità , sarò buona la metà, così come verranno le cose, gli urlavo. Sono da ambo i lati del recinto ,e da una parte avevo i Paramore, dall’altra Josh e Zac. Senza ombra di rimorso  ti ci farò sbattere contro. Ma quand’è che li farò sbattere? Quando smetteranno di mancarmi, cioè mai?
Ero una pazza psicopatica che teneva in ostaggio quattro ragazzi nella sua cantina. Però ero io quella a sentirmi intrappolata. E il pazzo psicopatico era Josh, il mio maestro. Il mio primo amore, che si approfittava di me e mi muoveva come un burattino. Ero facilmente manovrabile negli ultimi tempi. Dovevo tagliarli o no quei fili?

Diedi un bacio sulla guancia a Taylor, e le nostre lacrime si unirono. Poi ne diedi uno a Jeremy, che sorrise accarezzandomi i capelli.

«Noi siamo i Paramore. » affermai, sorridendo.

«Noi eravamo i Paramore. » disse Taylor alzando le spalle.

«Noi saremo i Paramore. I veri Paramore. » urlò Jeremy gasato. Eravamo nuovi, eravamo nuovi Paramore. Era un nuovo capitolo della vita, basta piangersi addosso. Sorridemmo e sorrisi anch’io. Erano Almeno quattro mesi che il mio sorriso non nasceva sul mio viso, che i miei occhi smettevano di piangere.

«Attraverso occhi nuovi di zecca. » sussurrai. Taylor rise. Anche lui non rideva negli ultimi tempi, mi sentii la padrona del mondo nel farlo ridere. «Brand new Paramore» sussurrò lui,continuando a sorridere.
«Lasciate che i VERI paramore comincino.» Jeremy mi schiacciò l’occhio, e io li riabbracciai. Era tempo di ricominciare come veri musicisti. Come una vera famiglia.

 

Notte fonda, la luna è piena. Ero sola ed ero già sotto le coperte a ronfare. Ronfare si fa per dire, il mio sonno era inquieto, e mi svegliavo dopo due minuti di leggero sonno, al massimo.

Afferrai il telefono, non riuscii a resistere.
Josh Farro, membro dei Novel American. Così strano da sentire.

Destinatario: Joshua Neil.

Dopo neanche trenta secondi mi rispose. Bene, non dormiva per i sensi di colpa? Non riuscivi a dormire brutto stronzo?

Hayley mi dispiace.

Risi. La mia era una risata nervosa, isterica. Composi il numero.

«Ciao Josh Farro! Davi l’impressione di stare così bene nella band di Hayley! » urlai. Josh sospirò, sentivo il suo respiro pesante e la sua stanchezza dall’altro lato della cornetta.
«Non volevo. » idiota, tu menti.
«Jenna si è impossessata del tuo corpo o cosa? Il demone è entrato in te? O no, ho proprio sbagliato. Tu sei il santo, perché ti piace giocare a farlo. »
«Hayley piantala. Ho dovuto farlo
«Potevi inventarti una scusa più plausibile, queste sono sentite e risentite. La prossima volta, non dire che mi amerai per sempre se poi annunci al mondo che non ti manco neanche un po’.» ero rabbiosa, ancora una volta.
«Hayley io ti amo. » Ero ancora arrabbiata, ma riuscii a farmi risciogliere il cuore. Il tono con cui lo disse mi fece rabbrividire. Stupide farfalle tacete!
«Ti amerò sempre lo sai. Io ho detto che non mi mancano i Paramore, ma tu mi manchi.» Scossi la testa, non dovevo ricaderci.
«Io sono i Paramore, i Paramore sono ancora una band. Sai, sono una donna di parola, faccio ancora parte della band di Hayley.»chiusi la chiamata e mi coprii.

Bastardo. Sei solo un bastardo. Se avessi potuto, gli avrei rotto il naso a causa della rabbia repressa che mi tenevo dentro.Ma io sono una stupida. E lo amo, ancora.

   
 
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