Anime & Manga > Naruto
Segui la storia  |       
Autore: Hikari93    21/06/2011    8 recensioni
Eccomi alla riscossa con un'altra SasuSaku, una specie di "raccolta" composta da quattro capitoli. Ogni storia sarà ambientata in una stagione differente (da qui il titolo) secondo questo ordine: primavera, estate, autunno e inverno. Non ho la più pallida idea di come mi sia venuto in mente, ma spero leggerete e, perchè no?, commenterete. Grazie.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 Amore alle quattro stagioni

 
Capitolo 4: Inverno
 

 
 

Sasuke quella mattina non si sentiva troppo bene. Avvertiva brividi percorrergli tutto il corpo, fino a farlo tremare. Inoltre, la testa gli girava terribilmente e i sensi erano attutiti.
Decise: quel giorno non avrebbe fatto nulla. Si sarebbe limitato a godersi un giorno di meritato riposo. Gli avrebbe fatto solo bene non vedere Naruto e quelle sue dannate battaglie a palle di neve.
Cominciava ad avere il sospetto che proprio a causa di questo “gioco” in cui era stato, suo malgrado, coinvolto, si fosse buscato un’influenza coi fiocchi.
Sospirò, muovendosi verso camera sua.
 
Sakura si era alzata presto.
Nonostante fossero le vacanze di Natale – e quindi avrebbe potuto starsene a letto qualche ora in più – si era abituata a quell’orario decisamente mattiniero. Per prima cosa, osservò fuori dalla finestra, come faceva ogni volta. Contemplò il manto bianco sui tetti: era incredibile come tutte le volte che nevicava, lei avvertiva una sensazione di felicità.
Scommise che anche Naruto provasse la stessa cosa. Soltanto che lui non se la teneva dentro, ma cercava di coinvolgere tutti quanti con la sua allegria. Talvolta, ingaggiavano delle vere e proprie battaglie, proprio come quella del giorno prima. L’Uzumaki l’aveva presa alla sprovvista, lanciandole una bomba gelida contro, facendola tremare. Lei, ovviamente, non se ne era stata a guardare, e aveva agito di conseguenza. Il ragazzo, poi, aveva tentato la stessa tecnica anche con Sasuke, ma l’Uchiha era stato più rapido, e l’aveva schivata.
La cosa strana era stata che anche Sasuke, dopo insulti vari da parte di Naruto, aveva partecipato a quella sfida amichevole. La ragazza ne era stata felice. Per una volta, la persona che amava aveva partecipato alle loro “attività”, anche se dopo insistenze varie.
Sorrise. Forse le vacanze gli stavano facendo bene.
Si preparò decisa ad uscire. Magari, si sarebbe ripetuta un’esperienza simile a quella.
 
Sasuke guardò il termometro.
“Bene, trentanove di febbre”, pensò sarcastico, digrignando i denti. E, ironia della sorte, era a casa da solo. Non che avesse bisogno di una balia – neanche per idea.
Si infilò sotto le coperte, chiuse gli occhi, cercando di combattere il mal di testa e il freddo.
Ma non riuscì ad addormentarsi.
 
L’Haruno girò per le vie della città che i suoi due amici frequentavano di solito, ma non incontrò nessuno dei due. Ipotizzò che Naruto stesse ancora dormendo: tipico di lui. Sasuke si era lasciato sfuggire che quell’oggi sarebbe stato da solo, per motivi che alla ragazza non era dato sapere.
“Perché no? Dato che non è qui, potrei andare a fargli visita a casa sua, con la scusa di “voler andare a chiamarlo!”, si disse sognante.
Quindi, intraprese quanto più velocemente poteva, la strada che conduceva a casa del bell’Uchiha. Ormai la conosceva a memoria: sarebbe potuta andarci anche ad occhi chiusi. Inoltre, sembrava quasi che fosse il cuore a guidarla più che i piedi. Si muoveva decisa, nonostante la neve e il ghiaccio a terra potessero farla scivolare.
Solo una volta arrivata davanti al suo portone d casa, fu colpita dai dubbi. Tutto ad un tratto, ciò che le era parsa una buona idea, le sembrava la cosa più stupida da fare. Come avrebbe giustificato la sua visita? Una visita di cortesia? Per farlo sentire meno solo? Onestamente le apparivano tutte scuse stupide e di alcun senso. Scuse che sarebbero servite con altre persone, ma non con Sasuke. Sakura pensava che a lui la solitudine piacesse, che rintanarsi in un mondo tutto suo lo facesse sentire meglio. Quanto avrebbe voluto che quel mondo di lui, diventasse anche suo.
Alla fine suonò il campanello. Sia per il freddo che le stava entrando nelle ossa, che per la voglia di vederlo.
Deglutii nervosamente, attendendo che l’amato venisse ad aprirle.
 
L’Uchiha sentì qualcosa. All’istante non seppe riconoscere cosa fosse realmente. Lo capì con qualche secondo di ritardo: era il campanello.
Facendosi forza, riuscì a mettersi in piedi e a scendere le scale che separavano camera sua dal portone d’ingresso. Quella distanza non gli era mai apparsa così immensa. Ad ogni passo che muoveva, si sentiva senza forze, quasi come se fosse prossimo a svenire.
Senza neanche chiedere chi fosse, aprì la porta. Non domandò nemmeno chi fosse: già parlare non gli piaceva di suo, figuriamoci ora che sentiva la gola in fiamme.
Il viso sorridente e lievemente rosso di Sakura, gli apparve quasi sfocato. Strinse gli occhi più volte, confuso, prima di sforzarsi per dirle qualcosa.
 
-Che vuoi?- biascicò.
-Sasuke, non ti senti bene?- chiese lei, accorata.
Entrò senza che il proprietario gliene avesse dato il consenso e poggiò una mano sulla fronte bollente di lui.
-Scotti tantissimo.- constatò. -E’ meglio se te ne torni a letto.-
Lo prese sottobraccio, decisa a trascinarlo sotto le coperte, ma lui oppose una leggera resistenza, tentando – senza successo – di svincolarsi.
-Non è niente di grave. Una leggere influenza. Piuttosto che vuoi?- richiese, tossendo dopo aver parlato.
-Lascia stare, il perché. Per ora è meglio che ti riguardi.- così dicendo non accettò ulteriori repliche, e lo condusse al piano di sopra.
Sasuke, intanto, aveva smesso di imporsi, non avendone la forza. Si lasciò guidare dalle braccia di lei, poggiando la testa nell’incavo del suo collo. I piedi – guidati – ripercorrevano a fatiche quelle che sembravano infinite scale.
Giunti in camera, la ragazza lo adagiò sul letto, rimboccandogli le coperte come una mamma fa col proprio bambino.
“Oppure come agisce una moglie nei confronti di un marito malato”, pensò tristemente.
Lasciò Sasuke lì, a riposare, il respiro che gli si faceva sempre più grosso, mentre andò a prendere una pezza bagnata.
In altri casi non si sarebbe mai comportata così in casa di altri. Non sarebbe mai andata “alla ricerca” di una bacinella e di una pezza. Lei non era un’impicciona, ma pensava – semplicemente – che la situazione richiedesse che lei si comportasse così.
Preso il necessario, ritornò nella camera dell’Uchiha. Mentre cercava la pezza, per sua fortuna, era incappata proprio nei medicinali. Aveva preso quelli che – sapeva – erano i più adatti, e si apprestava a somministrarli all’ammalato.
Ironia della sorte, la madre di Sakura era un’infermiera, quindi lei già da piccola si era avvicinata a quel “mondo”. Perciò, sapeva perfettamente come comportarsi.
 
Era passata un’ora circa da quando lei aveva soccorso lui.
Ora lo stava guardando fisso: dormiva beatamente, il respiro regolare e il viso meno pallido, segni, questi, che si stava riprendendo alla grande.
All’improvviso si fece guidare dall’istinto. Si avvicinò un po’, sempre più vicina, fino a quando non riuscì a toccare le sue labbra con le sue. Fu un contatto che durò poco, troppo poco, ma fu sufficiente per riempirle il cuore di una sensazione mista tra gioia e tristezza.
Gioia per avergli dato un bacio.
Tristezza perché riteneva che quello potesse essere l’ultimo. Anzi, ne era quasi convinta.
Prese la mano di Sasuke tra le sue e avvampò quando sentì che l’Uchiha la strinse di conseguenza.
Voleva forse dire che era stato sveglio anche quando… quando lo aveva baciato?
Sentì il cuore a mille.
 
Sasuke si rialzò, aiutato da Sakura. Si guardò prima intorno, come se si fosse appena svegliato dopo aver fatto le ore piccole. Vide la bacinella piena d’acqua, la pezza bagnata che era caduta dalla sua fronte sulle coperte, e poi, per ultimo, scoccò un’occhiata a Sakura. Era tutta rossa. Che si fosse presa anche lei l’influenza? O era solamente imbarazzata?
Era, comunque, indeciso su cosa dirle.
Aveva sentito le labbra di lei sulle sue, ma non sapeva per esattezza se fosse stata la verità o soltanto una sua fantasia. La mano, però, quella che ancora era stretta, era stata reale. Aumentò la stretta, impedendo a Sakura di sottrarsi a quel contatto.
Indugiò un po’ prima di parlare.
-Grazie.- sussurrò.

 



 



 
 
Ed è finita anche questa!!! >w<
E’ strano come oggi che è il primo giorno d’estate, io scriva dell’inverno! XD
Cooomunque, passiamo ai ringraziamenti! ^.-
 
Ringrazio chi ha letto.
Chi ha recensito, chi l’ha messa tra i preferiti/seguite/ricordate. Scusate se non metto i nomi, ma il computer è un po’ (molto) lento, oggi. Ci metterei un secolo. -___-“
Grazie a tutti, comunque! >w<

   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Hikari93