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Autore: Poetessa    04/08/2011    0 recensioni
Funziona così: il tuo cuore si ferma ogni volta che un altro batte così velocemente. Ti ruba la tua anima, ti ruba quello che sei. E quando dormi l’unica cosa che puoi fare è spegnere il suo cuore per sentire il tuo ancora nel petto. È sempre così.
Genere: Romantico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~ Vittime ~

 

 

Non posso lasciarla morire.

Non me lo potrei mai perdonare. Lei è tutto per me, lei è tutta la mia vita. O quello che ne rimane. Morirei, mi spegnerei insieme ai suoi sogni. Ho troppa paura di quello che potrebbe accadere, della perdita che potrei subire. Del dolore che non saprei affrontare. Tutto questo va oltre il nostro gioco. Ci porta indietro. Dove tutto ha avuto inizio.

Io non ho più guardato indietro. Io ho chiuso con il mio passato. Io vado avanti grazie a lei.

E se lei non ci fosse più? E se la perdessi? Così?

Non posso. Non sta succedendo. No. No. No.

Eppure la freccia luccica davanti ai miei occhi e Christie è pallida, riversa sul pavimento. Sento solo il suono di quella parola, che mi rimbomba nella testa.

Aiutami.

E la sofferenza e la difficoltà con cui l’ha sputata fuori. Trattenendola quasi, come se qualcuno potesse sentirlo. Come se avesse paura di dirla. E’ uscita dalla sua bocca, così, improvvisamente. Con fatica. Un istante di debolezza, che non mi sarei mai aspettata.

Christie mi ha sempre raccontato che i cacciatori sono esseri senza cuore,  che non sono umani. Vivono nei sogni per spegnere le nostre vite.

Nei suoi occhi però io l’ho vista, la vita. Quella che ti fa soffrire e disperatamente chiedere aiuto. Quella che si insegue, sempre e comunque. Nonostante tutto. Non si può affondare così nei sogni, può succedere solo fuori.

Io ne ho visti tanti, di mondi paralleli. Li ho creati. C’è un controllo che ti fa sentire sicuro. Non puoi perderti, sai che in qualche modo ne uscirai. Fuori non è così. E’ fuori che stai male veramente.

Chiunque sia, lui è stato fuori.

Annuisco, niente più.

Ma lui ha già capito. Come se sapesse, come se fosse già sicuro della mia risposta. Lui sa che non la lascerò morire. Lo sa già e basta. Ha pianificato tutto. Lui vuole me, non lei. Solo ora lo realizzo. Mentre la freccia si sposta nell’aria e trafigge la carne, mentre il sangue cade sul pavimento di pietra, mentre le note si spengono, mentre l’urlo straziante riempie l’aria e Christie svanisce. Mentre tutto sembra perduto.

Solo allora si proietta verso di me. Con una mano mi solleva il mento e mi costringe a fissarlo. Il suo viso è così vicino, i suoi occhi così neri inchiodati nei miei, la sua espressione così seria e il suo tocco così freddo. Resto immobile, impacciata nel mio pigiama a righe. Nuda di fronte alla sua crudeltà e prigioniera.

“Io sono Felix e tu sei la mia preda. E’ inutile fuggire. Io ci sarò, ogni notte quando ti addormenterai, quando entrerai furtivamente nei sogni altrui per salvarti. In ogni singola notte io ti attenderò.”

“Cosa vuoi da me?”

La mia voce non è che un sussurro, intrappolato tra la sua mano e il suo viso. Tra la mia paura e la sua sicurezza.

“Voglio capire.”

Solo questo, nient’altro. Poi la sua stretta si fa meno forte, la sua espressione si fonde in un sorriso che non riesco ad interpretare. Una nuova freccia si materializza sull’asta della balestra e sparisce, lasciandomi sola. Sullo sfondo la pozza di sangue che si allarga, immergendo quelle mani così sottili, così perfette, quelle mani che Christie tanto anelava. Quelle mani che non avrebbero più sfiorato la tastiera di un piano. La musica è svanita, Christie ha perso la sua battaglia e io la mia. Ma nessuno, né io, né lei, né la ragazza che non si sveglierà più nel suo letto domani mattina, riusciremmo a proseguire normalmente la nostra via. Qualcosa è già cambiato. E Christie alzandosi dal pavimento della cucina mentre Demon le scodinzola intorno, capirà che questa notte abbiamo commesso un errore. Un errore che ci costerà caro.

 

   
 
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