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Autore: Saku_Chan_    24/08/2011    2 recensioni
Hinata torna a Tokyo dopo tanti anni..trascorerà l' ultimo anno delle superiori con i suoi vecchi amici...
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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INIZI

« Si ricorda agli studenti del primo anno di recarsi nell’aula magna, gli studenti del secondo e terzo anno invece sono pregati di raggiungere la loro classe e di attendere i loro insegnanti, mentre gli studenti dell’ultimo anno si rechino in biblioteca per un annuncio importante. Grazie » .
Da quando era suonata la prima campanella, quella voce continuava periodicamente ad assillare i poveri studenti. Oramai Kiba, ogni volta che la voce tornava a far visita dagli altoparlanti, ripeteva a memoria la cantilena, componendoci una canzoncina.
Hinata e Kiba erano andati a scuola mezz’ora prima per consegnare gli ultimi moduli per l’inserimento della ragazza, e si erano poi seduti su una delle panchine lungo il selciato ad aspettare gli altri. Di nascosto, lei gli lanciava spesso occhiate furtive, per scoprire se l’ombra che aveva scorto sul suo volto il giorno in cui era tornata a Tokyo gli aleggiasse ancora intorno. Aveva provato a chiedergli come mai era di malumore, ma aveva sempre e solo ottenuto un  « Non importa Hinata, va tutto bene » e un sorrisone gigantesco al seguito.
“Chissà cosa c’è che non va” pensò la ragazza. Intorno a loro i bidelli riempivano i bidoni con i sacchetti dell’immondizia, mentre dagli altoparlanti si sentivano dei rumori striduli.
Dopo una decina di minuti, una chioma disordinata di capelli biondi aveva fatto capolino da dietro i cancelli della scuola.
« E-ehi Naruto! » lo chiamò Hinata dalla panchina. Il ragazzo si girò sorpreso verso i due, poi alzò una mano e li salutò gioiosamente.
« Hinata » le sussurrò Kiba mentre Naruto si avvicinava.
« Si Kiba? »
« Perché non glielo dici a Naruto che a te lui piace? » .
La ragazza rimase a bocca aperta: non l’aveva mai detto a nessuno, nemmeno a Kiba. Come aveva fatto a scoprirla?
« N-non so di cosa stai parlando » replicò lei giocherellando con una ciocca di capelli.
« Va bene, ne discuteremo dopo » concluse il ragazzo che, quando Naruto si fu avvicinato abbastanza, si alzò e abbracciò l’amico.
« Come mai siete qui così presto voi due? Non sarete mica così impazienti di cominciare la scuola spero » disse ridendo il biondo.
« Certo che no! Che ti viene in mente! Siamo qui perché Hinata doveva consegnare dei moduli, nulla più » .
Naruto rivolse così uno sguardo alla ragazza, che sentì le sue guance infiammarsi. Provò a sorridere, ma a causa dell’imbarazzo le sfuggì solo una smorfia. Dietro Naruto, Kiba le fece l’occhiolino.
“Ecco spiegato come ha fatto a scoprirmi”. Hinata sospirò. Doveva stare più attenta.
Via via il cortile si era animato. Ragazzi che si abbracciavano, altri che chiacchieravano del più e del meno, coppiette che si baciavano. Praticamente una scuola come un'altra, ma Hinata si gustò ogni minuto di quello spettacolo. Non aveva mai assistito in prima persona all’inizio della scuola, di solito con i continui spostamenti arrivava a metà dell’anno. Questa volta però era diverso. Sarebbero rimasti a Tokyo per un bel po’, probabilmente per sempre. Quando l’aveva saputo Hinata non era riuscita a trattenersi dall’abbracciare suo padre, ben sapendo che la tradizione di famiglia imponeva il minor numero di contatti fisici tra padre e figlia. Però ne era valsa la pena.
« Dannatissima vocetta » sbottò Naruto aggrottando le sopracciglia « Continua a ripetere da dieci minuti la stessa stupida frase. Insomma sembra di stare al ricevimento di un presidente, santo cielo! Era cento volte meglio l’altro preside ». Mancava poco al suono della seconda campanella, infatti il gruppetto si stava dirigendo verso le scalinate della scuola. A quell’affermazione, Kiba rise.
« Certo Naruto » esclamò sarcastico « Posso ricordarti che l’altro preside ha rinviato la pensione per tre volte? Ormai non si ricordava nemmeno come ci si vestiva. Ci mancava poco che arrivasse a scuola in mutande. In più vorrei rammentarti che l’ultima volta che sei andato in presidenza ti ha chiamato Doris. Io direi che è meglio la signorina Tsunade come preside » .
Hinata si lasciò sfuggire un risolino. Quante cose si era persa in quei sette anni.
« Non me lo ricordare amico, non me lo ricordare. Quel giorno Sarutobi si era pure scordato il microfono acceso, tutta la scuola ha sentito. Mi hanno chiamato Doris per mesi » piagnucolò il biondo mettendosi le mani nei capelli.
« E c’è ancora chi ti chiama così se non sbaglio » infierì ancora Kiba, indicando con un cenno del capo un gruppetto di giovani in un angolo del cortile. Erano tre ragazzi e una ragazza che Hinata non aveva mai visto.
“Probabilmente si sono trasferiti qui quando non c’ero”.
Tutti e quattro portavano la divisa della scuola, ma sembrava che le avessero modificate, un taglio lì, uno strappo là. E poi i loro volti, sembravano delle maschere di cattiveria. Hinata, involontariamente, rabbrividì. Quasi le scappò un grido di terrore quando Naruto le posò una mano sulla spalla. Sul viso aveva stampato uno sguardo serio.
« Quelli sono Pain, Sasori, Deidara e Karin » e li indicò uno a uno, prima il ragazzo con i capelli arancioni, poi quello dai capelli rossi, il biondo e infine la rossa. « Promettimi una cosa, Hinata. Promettimela seriamente, perché dovrai tenerne conto. Promettimi che, se mai tu dovessi incontrarli per strada, in un vicolo o perfino in un corridoio della scuola, ti volterai dall’altra parte e comincerai a correre, sempre più velocemente, anche se sarai in compagnia di qualcuno, anche se arriverai in ritardo alle lezioni. Promettimi che li eviterai come la peste » .
Il tempo parve fermarsi, mentre una nebbia invisibile di tensione calò pesantemente su Kiba, Naruto e Hinata. La ragazza osservò a lungo il volto tirato dell’amico, cercando una traccia di ilarità in ciò che le stava dicendo. Non trovando segno di scherzo, rivolse uno sguardo fugace a Kiba e rimase letteralmente impietrita.
Il ragazzo tremava, mentre si stringeva convulsamente la gamba destra, affondando le dita sempre più giù. Hinata riusciva a scorgere il sangue che cominciava a uscire. Cos’era successo tra quei quattro e i suoi amici? Cosa Kiba non le aveva mai detto nelle sue lettere?
« L-lo prometto, Naruto » sussurrò, tornando a osservare il suo viso stravolto.
Questo riuscì solo ad annuire. Non aggiunse altro. Intorno a loro, gli altoparlanti ricordavano per l’ennesima volta ai ragazzi dell’ultimo anno di recarsi in biblioteca.
« Oddio… HINATA! HINATA!! ».  Un dolce profumo di ciliegia si abbatté dolcemente sul gruppetto, mentre una voce tutta eccitata chiamava Hinata che voltò lo sguardo per capire chi la volesse. Sakura correva velocemente verso di loro, i capelli rosa scompigliati dal vento di fine estate. Alle sue spalle, un ragazzo dai capelli corvini la seguiva a passo lento.
Come quand’erano bambine, le due ragazze cominciarono a saltellare, senza riuscire a formulare una frase di senso compiuto che non fosse « mi sei mancata » o « oddio come sei cresciuta ».
“Cavolo, in sette anni è cambiata tantissimo. Spero vivamente di non andarmene più via, non potrei sopportare più così tanti cambiamenti”.
Kiba e Naruto non riuscirono a trattenersi dal ridere a quella vista. Mossa sbagliata. Nel sentirli, Sakura si scostò leggermente dall’abbraccio in cui l’amica d’infanzia l’aveva sepolta e osservò con sguardo omicida Naruto. Estrasse velocemente dalla borsa un dizionario enorme di francese e glielo gettò in testa atterrandolo. Cadde a terra anche Kiba, ma non perché Sakura se l’era presa anche con lui, ma per il troppo ridere alla faccia dolorante dell’amico.
“Ahia, se mi ricordo bene, quando le parte il tic all’occhio finisce sempre male. Stavolta porterà tutti in infermeria e lei in presidenza” pensò Hinata osservando l’occhio destro dell’amica sbattere ritmicamente. Con un ghigno maligno stampato in pieno volto Sakura si avvicinò ai due ragazzi a terra e sollevò un pugno con il chiaro intento di piantarlo direttamente in faccia ai due.
Hinata si mise in mezzo allargando le braccia. « Ca-calma Sakura, non importa, lasciali ridere quanto vogliono » disse sfoggiando il suo miglior sorriso.
I tratti dell’amica si addolcirono, passando da un « voglio uccidervi » a un più semplice « la prossima volta vi faccio fuori ».
« Va bene Hinata. Questa volta la passate, disgraziati » mormorò Sakura lanciando un’occhiata di fuoco a Kiba, ancora a rotolarsi per terra dal ridere, e a Naruto, intento a massaggiarsi la fronte.
L’attenzione della ragazza tornò su Hinata. « Ma da quando sei qui? Per quanto rimarrai? Finirai l’anno scolastico? ».
“Troppe domande Sakura, come al solito” pensò divertita Hinata.
A salvarla da quell’interrogatorio fu una voce, proveniente dalla scalinata della scuola. « Ehi Sakura, mi presenti la tua amica? ».
Apparteneva al ragazzo dai capelli corvini con cui Sakura stava parlando poco prima che si accorgesse di Hinata. Fece una rapida scansione del ragazzo. Alto, capelli a caschetto, pallido, volto che è abituato a sorridere. La divisa scolastica metteva in risalto il corpo muscoloso ma non per questo esagerato, sembrava fatta per stargli addosso.
Hinata arrossì.
« Oh giusto! Nell’emozione di rivederti Hinata mi sono scordata di presentarti un mio caro amico » disse Sakura visibilmente imbarazzata « Beh, questo è Sai. Sai, questa è Hinata »
Il ragazzo fece un paio di passi verso di loro, annullando definitivamente la poca distanza che separava le due ragazze e lui. Tese così una mano in direzione di Hinata.
« Molto piacere » affermò sorridendo.
 Hinata divenne ancora più rossa in viso, ma riuscì comunque a stringere la mano di Sai.
« A-anche per me ».
Nel frattempo Naruto e Kiba erano riusciti ad alzarsi e si stavano avvicinando, mentre lentamente il cortile cominciava a svuotarsi.
Il biondo osservò con sguardo strano prima le mani strette e poi Sai, facendo una smorfia un po’ troppo evidente. Impossibile per Hinata non notarla.
« Co-cosa succede Naruto? Stai male? » e gli occhi corsero subito al segno rimasto dalla librata di poco prima. Come riscosso da uno stato di trance, Naruto scosse la testa.
« Niente Hinata, non preoccuparti » esclamò sorridendo.
Anche il volto di Sai si contrasse in una smorfia, ma non di gelosia. Questa volta fu Sakura a notarla e seguì lo sguardo duro dell’amico posarsi su un ragazzo dietro di loro che li osservava, negli occhi un perenne spruzzo di ironia.
« Oh… » mormorò Sakura. A quel suono, tutto il gruppo si voltò curioso.
 « Salve ragazzi ». Due parole e già una cortina gelata si stese su di loro.
« Ehi teme ce ne hai messo per arrivare eh? » esclamò Naruto. Sembrava l’unico a non essere sotto l’effetto di quello sguardo glaciale.
« Di certo baka se non tu mi avessi rubato i soldi dell’autobus sarei arrivato prima » mormorò Sasuke, i capelli corvini arruffati per la corsa.
« Beh senti, quello sconto sul ramen era allettante ammettilo ».  Hinata sorrise al ricordo delle numerose scorpacciate di gruppo al locale di fronte a casa Uchiha.
Sasuke stava per ribattere, ma con la coda dell’occhio scorse il sorriso della ragazza.
« Ah, ci sei anche tu Hinata » mormorò ghignando.
« G-già Sasuke » rispose lei sostituendo subito il sorriso con un’espressione di sorpresa.
La suoneria di un cellulare interruppe quella strana atmosfera e, quando Sakura accettò la chiamata, un brusio incomprensibile riempì l’aria. Quando la voce terminò, la ragazza dai capelli rosa rispose « Ah ok, calmati, arrivo subito » .
Stava già correndo verso le scale, ma Sai le afferrò un braccio e le lanciò uno sguardo che diceva « cosa succede?! ».
Sakura sorrise.
« C’è bisogno di me » ribatté soltanto, poi si rivolse verso Hinata. 
« Non preoccuparti, ci si vede in biblioteca » e affermato questo sparì.
Con la coda dell’occhio, Hinata scorse l’ironia negli occhi di Sasuke lasciare il posto ad una chiara punta di gelosia. Nessuno se ne accorse oltre a lei. Negli anni Hinata era diventata un maestro nell’osservare l’umore delle persone cambiare attraverso il mutamento degli occhi: la luce, la pupilla dilatata o meno, tutte cose che cambiando mostravano l’umore.
 “Si avverte gli studenti che tra dieci minuti chi verrà trovato al di fuori della biblioteca, della propria aula o dell’auditorium verrà condotto immediatamente qui in presidenza”.
Kiba sospirò. « Credo dovremmo andare, o quella là ci fa a fette ancora prima di cominciare la scuola » .
« Già » accondiscese Naruto. Il biondo si voltò verso Hinata e le tese la mano, cosa che la fece arrossire non poco.
« Forza, visto che Sakura non è qui, di certo ti perderesti cercando la biblioteca ».
« G-grazie Naruto » mormorò Hinata sorridendo e stringendogli timidamente la mano. Quel contatto la fece letteralmente avvampare.
Senza aspettare di più, Naruto trascinò la ragazza dentro la scuola, ignorando il sorrisetto divertito di Kiba.

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Ladyvampire90: grazie mille *-* concordo che il sasusaku sia il migliore <3 Spero ti sia piaciuto questo capitolo, a presto <3
LadyDMC: Hachiiiiiiiii dimmi cosa ne pensi di questo capitolo <3:3
8hotaruchan8: spero che questo capitolo ti sia piaciuto, facci sapere *-*
   
 
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