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Autore: Flurry    27/08/2011    14 recensioni
E se le cose non andassero come tutti speriamo? E se Blaine non avesse la forza di lottare per stare vicino a Kurt? Cosa succederebbe dopo 14 anni di silenzio?
Piccola one-shot (adesso trasformatasi in long-fic) su un Blaine cresciuto e pentito che torna a New York per vedere Kurt ancora una volta e per prendere una decisione importante...
"Mia madre diceva sempre che quando una speranza muore,
quando un sogno si spegne,
la mattina dopo lo si può ritrovare adagiato sui fili d'erba;
è diventato una piccola goccia di rugiada,
una minuscola amara promessa non mantenuta che bagnerà le antenne dei grilli,
che annegherà qualche formica...
Penso che probabilmente Central Park stamani sarà molto umido...
Brilleranno al sole le mie lacrime, i miei vaneggiamenti,
uccisi dalle tue parole." -cap 7-
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Rimpianti'
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Allora, premetto che sono anni che non scrivo una ff, e che questa è la mia prima su glee...
Sono tornata di recente su EFP dopo anni (come dimostra il mio nick, creato quando avevo 12 anni!!!)e improvvisamente mi è tornata la voglia di scrivere qualcosa, così ho buttato giù questa one-shot... Sono stata (e in realtà lo sono ancora! XD) molto in dubbio se pubblicarla come originale, cambiando i nomi e spiegando qualcosa di più sui personaggi, dal momento che mi rendo conto che è uno stile abbastanza distante da quello del telefilm, ma visto che è nata nella mia mente legata alla coppia Klaine ho deciso di buttarmi..! Spero che sarete clementi e non mi farete pentire!!! XD
Comunque prendetela come un esperimento e fatemi sapere la vostra sincera opinione!
Basta preamboli e buona lettura! ;)

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L'aria è fredda, tagliente, implacabile...
Sto qui fuori dal teatro, guardando le sue insegne luminose...
Entro e c'è gente, e c'è calore e ci sei tu...
Entro e non c'è niente di mistico, niente di magico...
Nessuna epifania, nessuna rivelazione,  tu non mi riconosci e non mi corri incontro...
Mi faccio strada tra persone indifferenti, ombra tra le ombre...
Non so neanche perchè sono qui...
Non ho intenzione di cercarti, non verrò a gettarti in faccia un passato ormai superato...
Forse inconsciamente spero che tu mi veda...
Che tu capisca...
Che tu mi salvi...

Defilato nel mio angolino ti osservo esibirti...
Ti osservo fare ciò per cui sei nato...
Godo indisturbato della vista dei tuoi occhi, del tuo sorriso...
Mi nutro della tua voce e respiro dei tuoi respiri...
Il tempo con te è stato clemente...
Forse lo è con chi riesce a vivere la sua vita appieno...
Ti guardo e ti amo come mai,e ti amo come sempre...
Ti guardo e vedo noi ragazzini, innamorati, liberi, felici...
Guardo le mie mani e vedo solo rimpianti ed errori...
Vedo un cuore in frantumi e un uomo che incolla i pezzi sbagliati...
Vedo un Blaine giovane con il volto tumefatto e l'orgoglio in pezzi...
Vedo il mio essere depositarsi a terra come polvere...
Vedo te che cerchi di ricucirmi, ti vedo cercare i pezzi di un'ingenuità che non c'era già più...
La verità è che io non mi sono mai ripreso da quei pugni dati per ignoranza, per cattiveria da uomini di cui ora non ricordo più neanche il volto...
Non mi sono mai perdonato per non averti difeso, per non aver lottato per ciò che eravamo e per la promessa di ciò che potevamo essere...
Mi sono arreso ancora prima di iniziare a combattere, paralizzato, atterrito dalla paura di non poter vivere libero, di non poterTI vivere come volevo...

Ti vedo andare dietro le quinte e vorrei seguirti...
Sento le gambe prudere per la voglia di rincorrerti e dirti tutto...
Gettarmi ai tuoi piedi e dirti di come ho sbagliato, di come ho assassinato la parte più bella di me stesso trincerandomi dietro consuetudini e affetti fittizi...
Di come cercando di non soffrire più io abbia perso me stesso...
Di come ho cercato palliativi in corpi, carne, illudendomi di poter trovare l'amore di nuovo...
Vorrei piangere con te, dirti che le persone sbagliano, che non sempre le cose vanno come dovrebbero...
Vorrei dirti che ricordo ancora come prendi il caffè, o come ti guardi nello specchietto prima di scendere di macchina, o come ti diventano rosse le guance quando ti imbarazzi...
Che ricordo ogni tua parola, ogni tuo sguardo, ogni tuo tocco...
Vorrei seguirti ma non lo faccio...
Voglio risparmiarti la visione di un me così sbiadito...
Sento gli applausi della gente, percepisco il  bracciolo di pelle sotto le mie dita, inspiro l'odore acre di questo teatro, sento il gusto amaro della liquirizia sotto la lingua...
E so di essere, dopo tanti anni...
E so di doverlo a te...
Sento il dolore e il rimorso forte e chiaro...
Lo sento e lascio che mi scorra sulla pelle, che i brividi mi scuotano, che le lacrime scendano...
Mi libero finalmente del torpore indifferente da cui mi sono lasciato avvolgere...
E mi concedo di ammettere a me stesso che ti amo, che non ti ho mai dimenticato, che sono stato l'unico artefice della mia rovina...
Sorrido, rido amaro di me stesso...

Mi alzo prima che le luci si accendano e corro via...
Percorro strade che un tempo mi, ci furono familiari e arrivo all'hotel...
14 anni dopo, stesso posto, stessa stanza,  diversi attori...
Apro la porta della stanza 203 lasciando scorrere la chiave tra le mia dita...
Entro e lo trovo già lì, nudo sotto le coperte...
Uno sconosciuto che aspetta di darmi un corpo che in realtà non voglio, un sesso di cui in realtà non ho bisogno...
è bello, ma non sarà mai puro come lo fosti tu quel giorno, e come sei sempre rimasto nei miei ricordi...
Lascia che lo usi, che cerchi tra le sue braccia un calore che sono consapevole non potrà darmi...
Ed è semplicemente lo sfregarsi di due corpi che cozzano insieme, che stringono pelle e capelli senza fondersi...

Quando tutto è finito decido di accendermi una sigaretta, mentre alzo lo sguardo e mi rendo conto di quanto la camera è squallida...
Puzza di fumo, di sudore, di corpi che si usano, ma che non si vogliono...
é la stessa che condividemmo insieme...
E allo stesso tempo non lo è più...
Come io non sono più quel ragazzo...
Butto fuori una boccata di fumo pensando a come questa camera d'albergo mi somigli: marcia dentro, zuppa di rimpianti e di rancore che la carta da parati, come un bell'abito, non può certo nascondere...
Lo specchio sulla parete mi restituisce l'immagine di un uomo che dimostra il doppio dei suoi anni, stanco e sconfitto...
Penso che sono un vigliacco, che mi faccio pena...
Penso che mi manchi e so che lui non dovrebbe essere qui...
Spengo la sigaretta, lo pago per la sua prestazione e lo scaccio, sta usurpando un letto su cui dovresti stare tu...
Lui se ne va in silenzio e posso percepire la sua indifferenza, o forse anche il suo disprezzo...
Resto qui, ansante, tra le lenzuola sgualcite e lascio finalmente che il dolore mi attraversi...
Lascio che il rimorso, la consapevolezza mi squarcino il petto dai singhiozzi...
Concedo al vero Blaine di sfogarsi sul cadavere della maschera che lo ha sostituito...
Finalmente vedo tutto con chiarezza, tutto è talmente cristallino da accecarmi...
So cosa devo fare...
In realtà l'ho saputo fin dal giorno in cui ho visto ai miei piedi i frantumi di una vita recitata e non vissuta...
Mi alzo e prendo il flaconcino dallo zaino...
Non posso non pensare all'ironia del fatto che proprio quelle pillole che aiutavano mia moglie a vivere un matrimonio sbagliato, adesso stiamo per concedermi la morte...
Il dolore ormai è passato, e mi ha lasciato vuoto...
Mi butto di nuovo sul letto e mi concedo di mandarti un pensiero a voce alta...
“Kurt... ti amo...”
Mi concedo di pronunciare il tuo nome, come se tu fossi solo a pochi passi di distanza...
Poi, semplicemente, ingoio tutte le pillole...

Dicono che quando arriva la fine ti scorre davanti agli occhi tutta la tua vita...
Ora posso dire che non è vero...
Sono solo i momenti più belli ad essere ricordati...
Il fatto che il tuo volto compaia nella maggior parte di essi dovrebbe farmi capire tante cose...
Le tante, troppe cose che una parte di me ha sempre saputo e che un'altra ha sempre soffocato...
Posso dirmi soddisfatto di averti visto un'ultima volta...
Forse venire qui è stata la scelta migliore, la prima dopo troppo tempo...
Sento con chiarezza cosa sta per succedere, tra poco sarà tutto finito...
Mi attraversa la mente il pensiero che vorrei che tu fossi qui, ora...
Vorrei stringerti di nuovo e lasciare il mio ultimo respiro tra le tue labbra, impigliato per sempre dentro di te...
E in un secondo di follia, o forse di lucidità, prendo il cellulare e scrivo il tuo numero...
Ormai è finita, tanto vale concedermi il lusso di sentire per l'ultima volta la tua voce...
“Pronto? Chi sei? Cosa chiami a quest'ora??”...
Sento la tua voce, e non riesco a trattenermi...
“Kurt... Scusa... Addio...”
“... Blaine??!!”
Lascio che il telefono mi scivoli dalla mano...
E non mi impedisco di godere del brivido caldo provocato dal fatto che tu mi abbia riconosciuto... Dopo tutto questo tempo... Dopo tutto questo dolore...
Poi lascio che tutto diventi buio, accogliente, che io torni in scuola tanti anni fa, con un sorriso sincero, con gli occhi speranzosi incollati ai tuoi...



Allora eccoci qui... Spero che vi sia piaciuta, o che comunque vi abbia fatto provare qualcosa... Qualsiasi cosa stiate pensando ora sarebbe carino farmela sapere con una piccola recensione, anche perchè avrei una mezza idea di trasformarla in una ff a più capitoli... Intanto la pubblico come one-shot, aspettando di avere un riscontro da parte vostra per decidere...
Insomma se vi è piaciuta forse continuerà, in caso contrario gli sviluppi rimarranno al sicuro nella mia testolina! =)
Grazie per il tempo dedicatomi, a presto (spero!)!
Sara
   
 
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