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Autore: tsubychan1984    31/08/2011    8 recensioni
Storia ispirata alla bellissima "Blaine Anderson presents: The Pips!" e alla coppia Hummerwood. E se Kurt avesse scelto Thad al posto di Blaine? La storia di questa magnifica coppia con la partecipazione dei Warbles e delle New Directions. Enjoy!
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kurt Hummel, Un po' tutti, Warblers/Usignoli
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Blame it on the Hummerwood
Fandom: Glee
Disclaimer: Purtroppo Glee non l'ho inventato io (altrimenti Kurt Hummel sarebbe il mio orsacchiotto personale) perciò non ci guadagno nulla se non le crisi ormonali XD
Note: Ispirata dalla MAGNIFICA “Blaine Anderson presents: The Pips” e dalla coppia Kurt Hummel e Thad Harwood. Un grazie infinito a Jessy per aver creato una simile meraviglia! ^_^ Alcune frasi di questo primo capitolo sono prese sono prese dalla sua storia. (cap. 18 “You know you're in love when reality is better then your dreams”). Che dire, abbiate pietà e ci sentiamo sotto!










- Kurt tu per me non significhi nulla, lo sai vero?-

Il ragazzo sussultò a quelle parole e si voltò a guardare il suo compagno di stanza con gli occhi sgranati per la sorpresa.

- Thaddy, hai preso il Lithium stasera?-

- Quello non centra- Thad si avvicinò e gli accarezzò una guancia col suo solito fare protettivo. Eppure c'era qualcosa nel suo sguardo che fece rabbrividire il più piccolo. Perché sembrava così freddo?

- Tu per me sei come un fratellino Kurt, ci tenevo a sottolinearlo. I nostri baci…. Erano sfoghi ormonali credo. Io per te non provo altro se non affetto profondo, dettato da una sincera amicizia.-

Kurt era confuso. Molto. E di certo il cuore che gli batteva all'impazzata non aiutava.- Perché mi dici queste cose?-

Thad sorrise. - Perché ti voglio bene e voglio solamente che tu sai felice…-

Quelle parole lo confortarono stranamente. Si avvicinò all'amico e lo abbracciò.- Anche io ti voglio bene….-

Harwood ricambiò l'abbraccio con forza e Kurt istintivamente chiuse gli occhi, lasciandosi cullare dal più grande. Capitava spesso, ultimamente. Gli veniva naturale ormai appoggiarsi a Thad o abbracciarlo. Si sentiva così bene...

Il ragazzo interruppe l'abbraccio e gli sorrise.- Vado a prendere un libro da Wes, torno subito.-

Riuscì ad annuire.- Thaddy? Sono davvero felice di averti conosciuto…-

- Anche io Pookie, davvero.-

Così dicendo uscì, lasciando un Kurt più confuso che mai in piedi al centro della stanza. Il giovane soprano sospirò, cercando di calmarsi. Aveva il cuore che gli andava a mille. Ormai aveva imparato a conoscere Thad e le sue uscite imprevedibili, gli voleva bene anche per questo. E poi era giusto mettere le cose in chiaro, in fondo il suo compagno di stanza non era interessato a lui in quel senso, lo sapeva.

Tu per me non significhi nulla.”

Si toccò le guance, un paio di lacrime erano alla fine cadute. Con un sospirò, andò in bagno a lavarsi la faccia. Lo specchio non mentiva, aveva gli occhi rossi di pianto. Beh, niente di cui stupirsi, la morte di Pavarotti lo aveva scombussolato ed ora si sentiva completamente abbattuto.

Era un po' troppo sensibile quel giorno. Ecco perché se la prendeva tanto per quelle parole.

E poi a lui piaceva Blaine.

Tu per me non significhi nulla.”

Non doveva ripensarci, ogni volta sentiva un brivido di freddo. Sentì gli occhi inumidirsi di nuovo.

Doveva essere per Pavarotti, non c'era altra spiegazione.

Sussultò quando sentì qualcuno bussare forte alla porta della camera.

Perplesso, andò ad aprire, trovandosi davanti Wes.

- Ehi, che succede?-

- Thad è tornato?-

Kurt aggrottò la fronte.- Ma non era venuto a prendere un libro da te tipo...- guardò l'orologio solo per scoprire di essere stato quasi un'ora imbambolato a deprimersi davanti allo specchio.- Oddio, già così tardi? Aspetta, non è venuto da te?-

Ecco, ora iniziava a preoccuparsi.

E a giudicare dalla faccia di Wes non era l'unico.- Kirk e Ethan l'hanno visto correre per i corridoi a tutta velocità e sono venuti a chiamarmi.- disse con un sospiro.- Ho provato a telefonargli ma non mi risponde e ho guardato un po' in giro ma non c'è. Hai idea di dove possa essere andato?-

Il soprano andò in panico. Le aveva prese le medicine quella sera? Ricordava di aver portato l'acqua, ma poi avevano parlato e gli era completamente passato di testa.- Oddio, non lo so! Credi sia fuori? Io non...Accidenti, sono il suo compagno di stanza, dovrei saperlo dove...Ma c'è il coprifuoco, se lo beccano è finito!-

Montgomery gli mise le mani sulle spalle per fermare il monologo.- Ehi ehi, respira Kurt! Lo conosci Thad, se tutto va bene è andato a comprarsi altro veleno per i polmoni o sta improvvisando concerti con qualche gatto randagio.- riuscì a strappare un sorrisino al più piccolo. Bene, visto che stava ampiamente bluffando.- Ora, recupera Sterling e Wilson e controllate che non si sia imboscato da qualche parte qui a scuola, tipo dove teniamo le riserve di alcolici. Io e David facciamo un giro fuori, ok?-

- Ok.-

- E sta tranquillo.- Wes gli fece l'occhiolino.- Non farti venire una crisi isterica.-

Kurt sbuffò.- Su, vai a cercarlo che è meglio.-

Guardò il ragazzo allontanarsi, poi schizzò subito da Jeff e Flint. Ok, era già in piena crisi isterica!

Rivoltarono la scuola come un calzino, senza trovare traccia di Harwood fino a quando il ragazzo non fece la sua comparsa in dormitorio con la sua migliore aria menefreghista.

- Thaddy, per la miseria! Ti stiamo cercando da almeno due ore!- esclamò con un certo sollievo, e giusto un pizzico di esagerazione, il soprano vedendolo arrivare.

Il capo consiglio quasi lo ignorò.- Possibile che dobbiate trasformare ogni cazzata in un affare di stato?!- sbottò, passando vicino al terzetto.

Flint spalancò la bocca indignato.- Ma che razza di bastardo...-

Jeff ridacchiò, mettendogli una mano sulla spalla.- Su, non prendertela. Sai com'è fatto Thad, no? E magari ha pure ragione, forse abbiamo un filino esagerato con l'allarme generale.-

- Ho un filino esagerato con l'allarme generale.- sbuffò Kurt, alzando gli occhi al cielo.

Flint lanciò un'occhiataccia verso la porta della camera del più grande, poi sospirò.- Vabbé, lasciamo perdere, l'essenziale è che sta bene.-

I due augurarono la buonanotte a Kurt e si diressero verso la stanza del biondo, per approfittare dell'ennesima uscita serale di Nick con McKenzie.

Il soprano si decise allora ad entrare nella sua. Thad gli dava le spalle, fumando una sigaretta di fronte alla finestra aperta.

- Ti senti bene?-

- Cazzo, smettila di chiedermelo! Non ho bisogno della balia!-

Il ragazzo non si lasciò scoraggiare.- Hai preso le medicine?-

- Ma chi sei, mia madre?-

Kurt si avvicinò e gli posò una mano sulla spalla con fare rassicurante.

Thad si era ripromesso di non cedere. Di trattarlo come una pezza da piedi, così forse sarebbe stato più facile lasciarlo andare. Ma tutti i suoi propositi di acidità svanirono quando incrociò gli occhi azzurri del compagno più piccolo. Dio, avrebbe potuto perdersi in quegli occhi...

Prima di riuscire a fermarsi gli mise una mano in testa e gli scompigliò i capelli.

- Ehi!- esclamò contrariato Kurt.

- Rilassati Pookie, è tutto sotto controllo. E mi sono già impasticcato per stasera, ok? Vai, ti lascio il bagno finché finisco la sigaretta.-

- Sicuro?-

Thad gli rispose con un'altra energica carezza scompigliatrice e uno dei suoi sorrisi da canaglia. Kurt non riuscì a non ricambiare, sentendosi stranamente bene. Per la prima volta in quella giornata.

Tu per me non significhi nulla.”

Meglio andare in bagno prima che gli venisse di nuovo da piangere.





Decisamente le riunioni caotiche pre-gara erano una regola non scritta dei Glee Club. I Warbles non facevano certo eccezione.

Kurt fissava già da un pezzo l'intreccio delle mattonelle sul pavimento, cercando di estraniarsi da tutte le assurde questioni che venivano di volta in volta sollevate. Chissà, magari una Rachel Berry con la sua mania di dare ordini avrebbe fatto comodo lì in mezzo...Si, per far scoppiare una guerra interplanetaria. Si diede mentalmente dell'idiota e tornò a far finta di ascoltare la discussione sugli assoli da assegnare a Blaine.

- Io credo che la versione di Blaine sia addirittura meglio dell’originale.- disse tranquillo Thad e il ragazzo alzò appena gli occhi per guardarlo. Strano che proprio lui fosse così calmo, contando poi che era tutta la giornata che girava per la scuola con fare più irritabile che mai.

Ovviamente il suo intervento diede il via ad un'altra girandola di commenti, finché Blaine non si decise a prendere la parola.

- Ne ho abbastanza, sono stufo…-

- Sono d’accordo. Penso che dovremmo lasciarti scegliere la canzone che preferisci cantare.-

Harwood stava facendo leva a tutte le sue capacità autolesionistiche per portare avanti quel discorso. Sapeva cosa aveva in mente Blaine e gli stava servendo l'occasione su un piatto d'argento. Fortunatamente il ragazzo si rivelò abbastanza intelligente da sfruttare l'imbeccata, proponendo di variare il numero di apertura in un duetto e farcendo il tutto con un discorso strappalacrime sulla morte del piccolo Pavarotti.

Kurt si rianimò decisamente a sentire quelle parole. Ma che gli era preso a Blaine, aveva avuto un'illuminazione? Ah beh, tanto meglio per lui. Si affrettò a votare a favore dell'idea, poi si voltò verso il consiglio con un sorrisetto.

- Mettete il mio nome nella lista per le audizioni?- disse facendo l'occhiolino ai tre.

- No.- intervenne Blaine.- Niente audizioni. Io voglio cantare il duetto...con Kurt.-

Thad cercò di non assumere una controproducente espressione omicida, tanto era perfettamente inutile, mentre il suo compagno di stanza balbettava sbalordito qualche assurda obiezione, subito messa a tacere dal voto unanime a favore. Si costrinse ad alzare il braccio, in fondo in quel modo Kurt sarebbe stato scelto come solista alle regionali e sapeva che la cosa lo avrebbe reso estremamente felice. Doveva accontentarsi.

- Congratulazioni Kurt.- riuscì a dire, mentre gli altri si aprivano in un applauso per uno sbalordito e lusingato Hummel.

Era solista! Quasi non poteva crederci! Cercò con lo sguardo Thad, ma nella confusione della fine dell'assemblea non riuscì a trovarlo. Evidentemente era già uscito. Non poté fare a meno di sentirsi un po' deluso. Avrebbe voluto condividere quel momento con il suo amico. Uscì dalla stanza soprappensiero, mentre Wes intimava a Blaine di muoversi a scegliere la canzone per il duetto.

Kurt temeva già qualche pezzo tipico stile Anderson, tipo “Misery”. Niente contro i Maroon Five o le canzoni prime in classifica, ma certo non erano la sua prima scelta per il debutto da solista!

Beh, avrebbe fatto questo ed altro per stare sul palco da protagonista!

Si sistemò in un'aula vuota, tirando fuori dallo zaino con un sospiro triste l'occorrente per preparare degnamente la piccola bara del suo canarino. Doveva distrarsi, ne aveva bisogno. Doveva cantare un duetto con Blaine, Pavarotti era morto e Thad era di umore intrattabile.

Fortunatamente quel lavoro manuale richiedeva una certa concentrazione e presto si estraniò dal resto del mondo, canticchiando appena Blackbird.

Infatti quasi fece un infarto quando entrò Blaine.

- Ehi, che fai?-

Almeno riuscì dignitosamente a non sussultare come un invasato.- Sto decorando la bara di Pavarotti.-

- Beh, concludi, perché ho trovato la canzone perfetta per il nostro duetto e dobbiamo provare.-

- Spara.-

- “Candles” di Hey Monday.-

Kurt non riuscì a trattenere un sorrisetto incredulo.- Però, sono impressionato. Di solito scegli le prime in classifica.-

- Mi serviva qualcosa di un po' più....emotivo.-

Blaine si accomodò accanto a lui, e il soprano colse l'occasione per chiedergli perché avesse scelto proprio lui per il duetto.

Anderson lo guardò per un attimo titubante, come se stesse cercando le parole giuste da dire.- Kurt...C’è un momento, quando dici a te stesso 'Oh, eccoti! È tutta la vita che ti cerco’…-

Il soprano cercò di non restare poco elegantemente a bocca aperta, mentre lo guardava avvicinarsi di più e prendergli la mano. Beh, a naso non ci stava riuscendo molto bene. Blaine stava davvero facendo quel che pensava o aveva preso una botta in testa ed era piombato in un'altra delle sue fantasticherie?

- Guardarti cantare Blackbird, questa settimana…. Ha rappresentato quel momento per me. E chi aspettavo sei tu…-

Ok, lo stava facendo davvero e lui non riusciva a fare altro che stare lì a fissarlo come un pesce lesso.

- Tu...tu mi emozioni Kurt. E questo duetto è solo una scusa per passare più tempo con te.-

Hummel si maledisse mentalmente. Aspettava una cosa del genere da quanto? E ora non riusciva nemmeno ad avere una reazione decente!

E poi Blaine si alzò, avvicinandosi sempre di più al suo viso.

- Devo spostarmi?-

Chiuse gli occhi di scatto, proprio come quella volta davanti alla casa di Rachel, chiedendosi per un attimo che accidenti doveva venirgli in mente proprio in un momento simile.

Poi sentì le labbra del moro sulle sue, dolci e morbide. Però sapevano di menta, non di coca-cola e nicotina.

Kurt non riuscì a muovere nemmeno un muscolo. Blaine lo stava baciando e lui pensava a Thad. Aprì gli occhi all'improvviso, mentre il solista dei Warbles si staccò, sentendolo poco collaborativo.

- Kurt....ho...ho fatto male per caso? Scusami io...-

- No, no!- esclamò in fretta.- Tu non hai fatto niente, davvero! Sono io che...-

Si bloccò. Cosa poteva dirgli? Finalmente il ragazzo dei suoi sogni era a portata di mano e lui non riusciva a far altro che fare paragoni con Harwood.

Blaine gli sorrise rassicurante.- Ehi, tranquillo. Ti ho un po' sconvolto, lo so. Sei confuso.-

Kurt quasi non riusciva a guardarlo negli occhi. Lo aveva ferito, eppure Blaine riusciva a parlargli in quel modo dolce. Cosa c'era di sbagliato in lui?

Si alzò di scatto.- Ho...bisogno di un po' d'aria. Mi scarico la canzone da internet e domani la proviamo con gli altri, ok?-

Il moro annuì, guardandolo recuperare la sua roba in tutta fretta per poi dirigersi verso l'uscita.

- Ehi Kurt?-

Il soprano si voltò, aggrappato alla tracolla della sua borsa manco fosse una zattera di salvataggio.

- Pensaci su, ok? Io sarò qui ad aspettare una risposta.-

Hummel riuscì ad annuire, poi uscì in tutta fretta, travolgendo senza quasi accorgersene degli stupefatti Flint e Jeff. Girò l'angolo e iniziò davvero a correre. Nick lo guardò perplesso, ma Kurt non gli badò. Arrivò in camera, vuota, chissà dov'era Thad, recuperò le chiavi del suo SUV e schizzò al parcheggio.

Doveva allontanarsi da lì. Doveva restare un po' da solo. No, doveva parlarne con qualcuno o sarebbe esploso.

Prese l'i-phone, scorrendo la rubrica. Parlarne? Si, ma con chi? Suo padre o Finn erano esclusi a priori, ci sarebbero entrambi rimasti secchi. Flint, Wes, David? No, voleva bene ai ragazzi, ma aveva decisamente la necessità di un punto di vista femminile. Indugiò a lungo sul numero di Mercedes, ma passò oltre con un sospiro. La sua amica forse era un po' troppo pro-Blaine. Idem Rachel. Brittany probabilmente gli avrebbe rifilato qualche consiglio infarcito di arcobaleni ed unicorni volanti e a quel punto avrebbe sclerato definitivamente.

Poi si bloccò su un nome. Beh, una cazzata in più o in meno poteva permettersela, viste le circostanze, così schiacciò il pulsante di chiamata.





Fissava senza davvero vederla la sua diet coke, seduto ad uno dei tavoli del Bel Grissino. Già il fatto che fosse riuscito a guidare fino a Lima senza provocare stragi era una sorta di miracolo.

Guardò nuovamente l'orologio, un po' scocciato, e bevve un altro sorso della bibita tanto per passare il tempo, continuando a chiedersi che diamine gli era saltato in testa. Finalmente una ben nota figura si accomodò senza troppi preamboli davanti a lui.

- Ovviamente offri tu, Hummel.-

- Sei in ritardo, Santana.-

L'ispanica lo ricambiò con uno dei suoi migliori sorrisetti bastardi.- Di certo non vivo per assecondare i tuoi comodi, bambolina. E ancora non ho ben capito perché hai chiamato me al posto della nasona o di Aretha.-

- Perché sei una vera stronza e non ti farai problemi a darmi dell'idiota. Inoltre mi serve il punto di vista di qualcuno che se ne frega altamente dell'intera faccenda, un po' di obbiettività non guasterebbe in tutta questa storia.-

- Già problemi con il nano da giardino?-

Kurt cercò di non ridere, abbastanza inutilmente però.- Nano da giardino?!-

- Beh, si parla del tipo che ti sei portato dietro alla festa, no? Non mi ricorderò mai il nome. E poi raggiunge livelli di bassezza imbarazzanti.- Santana ghignò.- Certo che a te basta che respirino, sei passato da quel gigante idiota di Hudson a un lillipuziano.-

- Senti chi parla.- borbottò il soprano.

- Non era una critica, apprezzo un po' di sani esperimenti. Forza ora. Ho bisogno di cibo gratis e disgrazie altrui su cui sparlare abbondantemente.-

Il ragazzo la guardò con un sopracciglio inarcato. Qualcosa gli diceva che l'ultima frase non era totalmente sarcasmo, ma decise di sorvolare per il momento.

Santana si limitò a mangiare senza fare commenti, tranne rimandare indietro piatti già vuoti e farsi portare doppia razione di tutto, lasciando che Kurt le rifilasse un monologo senza fine e riccamente particolareggiato degli ultimi mesi trascorsi alla Dalton.

-...E poi me la sono praticamente data a gambe e ti ho chiamato. E questo è quanto.- concluse il solista, seccando il quarto bicchiere di diet coke.

La Lopez sospirò, massaggiandosi le tempie.- Dio, perché ho firmato quel giuramento anti-alcol? La mia adorata tequila mi servirebbe per affrontare tanta imbecillità.-

- Santana, sono serio!-

- Anch'io.- inclinò la testa, guardandolo incuriosita.- In effetti, però, a pensarci bene non è proprio colpa tua. Dal punto di vista affettivo sei ancora in fase pre-adolescenziale. Che bello, ho sempre sognato di insegnare come saper vivere a un dodicenne imbranato!-

Kurt la fulminò con lo sguardo, anche se doveva ammettere che non aveva del tutto torto.- Silenzio.- borbottò.- Sputa il rospo e piantala di prendermi in giro.-

- Oh beh, io non la vedo così difficile sinceramente. Ok, ti hanno baciato entrambi. Uno è il tuo principe azzurro delle fiabe e l'altro uno stronzo alcolizzato. La questione per me è piuttosto chiara.-

Sospirò.- Blaine mi piace....cavolo, praticamente dalla prima volta che l'ho visto. Dopo tutto questo tempo si è accorto di me e io...-

- No, niente autocommiserazione per favore, potrei iniziare a lanciare qualcosa o a rovesciare la diet coke sul tuo ciuffo iper-piastrato. Senti, non metto in dubbio il fatto che il nano da giardino ti piaccia. In fondo è basso ma ha decisamente un suo perché. Certo non ti piace abbastanza.-

Kurt arrossì, abbassando gli occhi.- E se fosse solo un momento di confusione? Ne sono successe così tante! E poi...Thad è etero.-

- Oh, per favore!- sbottò Santana.- Vuoi farmi credere che c'è qualche etero in quella scuola per gay?!-

- Niente battute omofobe, è di cattivo gusto.-

- E chi fa battute, sei tu che ti sei trasferito nel posto giusto per trovare così tanti ragazzi da incasinarti l'esistenza. E quanto è durato il “bacio chiarificatore”?-

- Beh...-

- Ecco, questo è un tempo abbastanza lungo da classificarlo come una bella limonata, altroché! Non cercare di fregarmi Hummel. E dimmi, se quei due vostri compagni non vi avessero interrotti, credi che avreste smesso tanto presto di slinguazzarvi?-

Kurt aveva una distinta voglia di seppellirsi dalla vergogna.- Oddio, perché ho chiamato te? Smettila di usare certi termini!-

La ragazza ghignò soddisfatta.- No, vero? Per quanto mi riguarda, ho chiuso il caso.-

Hummel abbassò lo sguardo, abbattuto.- Erano solo sfoghi ormonali. Non volevano dire niente.-

Santana lo guardò fisso, poi senza preavviso gli prese il volto tra le mani e lo baciò.

Kurt si staccò subito, decisamente traumatizzato.- Santana Lopez!-

- Ti è piaciuto?-

- Certo che no! Che ti è saltato in testa?-

- Bene, non ci è voluto molto a capire che non sei etero, eh?-

Il ragazzo ammutolì, mentre la guardava bere tranquillamente un po' della sua diet coke, prima di ricominciare.- Ha significato qualcosa?- chiese lei.

Si ritrovò a fare un cenno di diniego con la testa.

- Ovviamente neanche per me. E fidati, io sono la campionessa mondiale degli sfoghi ormonali. Davvero credi che lo siano?-

- In che razza di guaio mi sono cacciato.- mugugnò Kurt, nascondendo il viso tra le braccia.

- Su, su.- Santana gli diede qualche pacca incoraggiante sulla testa, continuando a scroccare diet coke.- Ora, pensare a qualcun altro mentre il tuo presunto uomo del destino ti bacia per me è indice del fatto che una scelta l'hai già fatta eccome. Ti serviva solo una spintarella perché sei un po' come una bambina di prima media.-

Ignorò quell'ultimo commento, ravvivandosi il ciuffo con fare nervoso.- Mi ha fatto male.- sussurrò.- Quando mi ha detto che non significavo nulla per lui.-

- Ti ha colpito più della dichiarazione, immagino.-

Kurt abbassò gli occhi.- Si.-

- E' dura essere rifiutati dalla persona che ami.-

Il soprano la squadrò per bene. Era seria, anche troppo.- Non parli di Sam, vero?-

Santana sbuffò.- Ti prego, credi davvero che potrei diventare così patetica per bocca da trota?-

- Bocca da trota?- ripeté Hummel, che non riuscì a trattenersi e iniziò a ridacchiare.- Decisamente appropriato.-

- Sapevo che avresti apprezzato.- constatò Santana.- Nonostante la tua aria da angioletto, hai una vena bastarda degna di me.-

- Senti chi parla, Satana!-

La ragazza fece un inchino, sorridendo.

- E tu? Chi ti fa stare male?-

- Ah no, sono venuta qui a ridere delle tue disgrazie amorose, non a cercare un confessionale!-

Kurt le sorrise.- Lo so. Ti ringrazio.-

Santana annuì, un po' a disagio.

- Beh, sarà meglio che vada.- disse il ragazzo.- Westernville non è dietro l'angolo e il coprifuoco ora è implacabile.-

- Coprifuoco?Davvero?-

- Siamo entrati nell'era del proibizionismo della Dalton, mia cara Satana. Noi studenti ci dobbiamo barcamenare tra traffici illeciti di alcolici e rigide regole da infrangere.-

- In questo caso spero proprio che ti prendano. Dopo che avrai pagato il conto, naturalmente.-

- Ahah, simpatica.-

Si avviarono verso il parcheggio in uno scambio di battute sarcastiche e si salutarono.

- Ci vediamo alle regionali Hummel, vi faremo neri!-

- Staremo a vedere Lopez!- ghignò Kurt, mentre saliva in macchina.- E, Santana, quando vorrai un'altra cena offerta sarò sempre pronto a sbeffeggiare le tue disgrazie amorose.-

La ragazza lo guardò perplessa, poi si aprì in un sorriso.- Attento Hummel, ho il tuo numero già pronto. E buona fortuna con gli hobbit gay!-

Il soprano la guardò allontanarsi in macchina, poi con un sospiro si decise a partire anche lui.

Si, in fondo aveva fatto bene a chiamarla, solo che ora veniva la parte difficile.





La camera che divideva con Thad era vuota e silenziosa. Kurt accese le luci guardandosi intorno e trovando un messaggio per lui sul letto.


Non mi sono sentito molto bene. Niente di grave, ma sai gli effetti che mi fanno certe medicine. Torno a casa per stasera, ci vediamo domani! Magari ti porto di nuovo al Mc Drive ;)


Sospirò, buttandosi a peso morto sul letto. Non sapeva se essere deluso o sollevato, forse un po' tutte e due le cose. Si costrinse ad alzarsi, era inutile stare lì a piangersi addosso. Valutò per un attimo se andare a trovare di soppiatto qualcuno dei ragazzi ma scartò l'ipotesi. Non era decisamente in vena. Meglio lavarsi i denti, mettersi il pigiama ed iniziare a lavorare sul duetto. Le regionali erano alle porte e non poteva certo sfigurare, nonostante tutto!

Dopo essersi preparato per andare a dormire, si mise con il portatile sul letto. Davvero, Blaine aveva scelto proprio una bella canzone.


The power lines went out

and I am all alone


Chiuse gli occhi ed iniziò a cantare, immergendosi sempre di più nel testo.


Lost sight

Couldn't see

When it was you and me


Gli venne quasi da sorridere. In un certo senso, vista la situazione, quella canzone era una grandissima presa per il culo. Forse aveva davvero bisogno di stare un po' da solo al buio per vedere un po' più chiaramente.


Blow the candles out

loooks like a solo tonight

but I think I'll be alright


Tenne gli occhi chiusi, sentendo le lacrime che gli si impigliavano tra le ciglia.

- Thad...-

Ovviamente nessuno gli rispose. Per quella notte era da solo.





Non aveva dormito molto bene e si sentiva abbastanza uno schifo quella mattina a colazione.

- Secondo voi cosa ci farà fare la Silver oggi?- chiese allegro Jeff, che adorava educazione fisica, beccandosi i gemiti terrificati di Trent e un'occhiata assonnata da Nick.

Flint guardò Kurt un po' preoccupato.- Ehi, tutto bene?-

- Si, ho solo provato troppo per il duetto ieri sera. Alla fine non riuscivo più ad addormentarmi.-

- Oh già, Candles. Bella scelta.-

- Te l'ha detto Blaine?-

Flint sudò freddo, mica poteva spiattellare di aver dato l'idea al solista e di aver “innocentemente” controllato il suo operato il pomeriggio precedente. Fortunatamente ci pensò Nick a levargli involontariamente le castagne dal fuoco.- No, è solo che hai tenuto svegli Wes e David. Non hanno avuto cuore di ucciderti perché vogliono vincere le regionali.-

Hummel alzò gli occhi al cielo, mentre Jeff e Trent se la facevano sotto dal ridere.

Flint tornò all'attacco, memore della scena origliata il giorno prima. Ancora non capiva che accidenti era preso al suo amico. Aveva qualche terribile sospetto, ma preferiva non rimuginarci troppo su.- Per il resto....tutto bene?-

- A meraviglia.- mentì spudoratamente Kurt.- Almeno finché non dovrò sgambettare agli ordini della sadica.-

- Credo ci toccherà qualche partita, oggi.- valutò Jeff.

Flint, Kurt e Jeff accolsero la notizia con una certa devastazione.

Thad era nello spogliatoio, intento a chiacchierare con Nicholas.- Pronti a farvi distruggere anche oggi?-

- La vedremo, Harwood!- rispose ghignando Blaine.

Kurt si concentrò sul cambiarsi, senza alzare mai gli occhi. Non voleva vedere né uno né l'altro, altrimenti era la volta che dava fuori di matto.

Seguì svogliatamente i suoi compagni all'esterno, subito raggiunti dalla professoressa Silver.

- Bene ragazzi, anche oggi giochiamo contro la classe di Simmons.- E che Dio ce la mandi buona, sembrò aggiungere mentalmente.- Una bella partita di Football, per cui abbiamo qualche chance in più. Iniziamo con i ruoli, dunque...-

Flint gemette, invece Kurt si rianimò tutto d'un tratto. Football! Aveva proprio bisogno di prendere a calci qualcosa.

- Io faccio il Kicker!- urlò a voce così alta da far venire un infarto praticamente alla classe intera, alzando la mano come un'invasato.

La Silver lo guardò male.- Hummel, che ti è preso?-

- Il Kicker, il Kicker! La prego professoressa!-

- Credi che dovrei passare a prendere la camicia di forza?- sussurrò Nick a Jeff.

Il biondo annuì.- Forse è il caso.-

- Cos'è, una scusa per correre meno, Hummel? Ti avverto che non...-

- Professoressa, seriamente, crede davvero che sarei utile a placcare o correre?-

- Beh, neanch'io se è per quello.- intervenne Flint.

- Tu sai calciare?-

- Ovvio che no!-

- Beh, fidati amico.- disse Kurt, con sguardo deciso.- C'è un solo modo per vincere: io, Beyoncè ed evitare gli energumeni assetati del mio dolce e virgineo sangue.-

Tutti lo guardarono con gli occhi fuori dalle orbite.

- Di cosa si è fatto secondo voi?- ridacchiò Trent. Blaine era a dir poco sconvolto.

Alla fine la Silver si arrese.- E va bene, Hummel, sei il Kicker. Ti avverto però, sbaglia e la tua media nella mia materia sprofonderà negli abissi.-

Il solista si avvicinò preoccupato.- Va tutto bene, Kurt?-

- A meraviglia!- sorrise quest'ultimo.

- Ma sei sicuro che...-

- Tu e Jeff pensate a fare punto.- ghignò il ragazzo, iniziando a canticchiare Single Ladies sottovoce.

Wes aveva osservato il tutto da distante.- Ma che gli è preso? Sembrano tutti sconvolti.-

- Forse non hanno voglia di prenderle anche oggi.- ghignò David.

- Vi muovete?- sbottò Thad, ancora decisamente di malumore.- Voglio un po' di sangue fresco da gustare dopo colazione.-

Kirk gli passò accanto con una smorfia schifata mentre Wes alzava gli occhi al cielo. Ormai Harwood era intrattabile da giorni e la loro litigata non aveva aiutato.

Iniziò la partita e stavolta il terzo anno riuscì a tenere testa al quarto. Trent poteva sfruttare il fisico, Blaine e Nick correvano come pazzi e Jeff era un buon Quaterback. Flint, quand'era in campo, adottava il metodo di Rachel e cercava di evitare ogni minimo contatto con la palla, tra le ire della Silver. La partita era tirata, ma David riuscì a realizzare un touchdown, portando in vantaggio la sua squadra. Peccato che Andrew cannò del tutto il calcio piazzato. Kurt fece un sorrisetto, pregando che Beyoncè lo assistesse al momento giusto. In fondo era una vita che non giocava. Non dovette attendere molto, Jeff riuscì a pescare libero Cameron e il ragazzo corse alla disperata verso la linea di fondo, riuscendo a ristabilire la parità.

- Forza Hummel, in campo!- ordinò severa la Silver. Kurt non se lo fece ripetere due volte. Si affiancò a Jeff con aria concentrata.

- Kurt, sei pronto?- chiese Blaine.

Nessuna risposta.

- Kurt?-

- Ehi, ci sei?-intervenne Nick.

- Ssssshhhhh, mi deconcentrate! Pensate a placcare, voi!-

Jeff alzò gli occhi al cielo e si preparò a sistemargli il pallone. Il professor Simmons fischiò la ripresa del gioco, la palla arrivò al biondo che la bloccò e guardò verso Hummel...restando a bocca aperta.

Kurt avanzò con i suoi amati passi di danza tra lo stupore generale e arrivò sul pallone prima che Kirk e Ethan riuscissero a fermarlo.

La palla disegnò una perfetta parabola ed andò ad infilarsi tra i pali. Il terzo anno esplose in un urlo di gioia incredula.

- Non ci posso credere!- esclamò stupefatto Trent.

- Grande Kurt!- disse Jeff, assestandogli una sonora pacca sulla spalla.

Quelli del quarto anno erano altrettanto sconvolti.

- Come cavolo è possibile?!- sbottò Kirk.

- Però.- disse David.- Certo che Kurt è una sorpresa continua.-

Thad cercò invano di trattenersi, alla fine però si aprì nel primo sorriso della giornata.- Quasi quasi gli chiedo l'autografo.-

Kurt guardò verso i pali con occhio critico.- E dire che è un anno che non mi alleno. Sono proprio un genio.-

- Co...come diamine hai fatto?- balbettò Flint.

Blaine era a bocca aperta.- Ma tu non odiavi il Football?-

- Oh si, mettere i pantaloni con le ghette era la parte peggiore dell'essere in squadra, al McKinley.-

- Cheeee????- esclamarono tutti.

Hummel li ignorò e tornò tranquillamente in panchina, beccandosi i complimenti della prof. Si sentiva stranamente fiero. Gli tornò in mente la sua esperienza come Kicker, iniziata praticamente per disperazione. Eppure aveva fatto vincere alla squadra la prima partita della stagione. Praticamente l'unica. Si era sentito forte, per la prima volta in vita sua. Era riuscito addirittura a confessare a suo padre la propria omosessualità.

- Io posso fare tutto.- disse con un sorrisino.

Si, non doveva avere paura. Se la sarebbe cavata.




Thad gironzolò un po' per la scuola con fare abbattuto. Non voleva tornare in camera tanto presto e vedere Kurt. Sempre che non fosse a gorgheggiare nella stanza di Blaine. Avevano passato il pomeriggio a provare i numeri per le regionali, perciò aveva dovuto sorbirsi infinite ripetizioni delle voci di quei due che si univano perfettamente. Doveva accompagnarli, addirittura. Era stata una vera e propria agonia. Ma aveva la magra consolazione di sentire la meravigliosa voce del soprano, guardarlo mentre cantava concentrato, deciso a fare bella figura in gara, fiero del suo ruolo di solista. Aveva deciso di diventare freddo e scorbutico, ma ogni volta falliva nel suo intento. Hummel gli sorrideva ed ogni sua resistenza svaniva come neve a ferragosto. Lui e Blaine non si erano ancora messi insieme ufficialmente, difficile che un simile gossip sfuggisse a lui e a Cameron, però sapeva che era solo una questione di tempo. Doveva lasciarlo andare.

Alla fine si decise a rientrare in dormitorio. Una volta in camera, trovò Kurt steso sul letto, apparentemente intento a fissare il soffitto.

Sentendo la porta aprirsi, il giovane spostò lo sguardo verso di lui con un sorriso.- Ehi.-

- Ehi.- rispose Harwood, cercando di non metterci troppo entusiasmo e di non incrociare neanche per sbaglio il suo sguardo. Senza dire una parola si chiuse in bagno, sempre con lo sguardo di Kurt puntato addosso. Si aggrappò al lavandino con tutte le sue forze, poi si sciacquò la faccia con l'acqua gelida. Poteva farcela. Ce l'avrebbe fatta.

Il soprano era ancora steso a guardare il soffitto quando tornò. Si voltò appena verso di lui.

- Credo andrò a letto presto.- disse dandogli le spalle. Afferrò il pigiama e iniziò a cambiarsi.- E' stata una giornata stressante. Tutti quei coretti mi hanno rincitrullito e ci avete battuto a football.-

- Thad.-

- Si?- chiese senza voltarsi.

- Thad.-

C'era qualcosa nel suo nome pronunciato in quel modo che lo fece sussultare. Si arrese e si voltò verso il suo compagno, trovandolo in piedi e con un'espressione profondamente seria.

- Kurt, cosa...-

- Davvero non significo nulla?-

Harwood sentì tutto il sangue defluirgli dalla faccia. Doveva essere di un'interessante colore cadaverico al momento. Non un bello spettacolo, proprio no.

- Di cosa parli?-

Hummel si avvicinò a lui.- Davvero non significo nulla?- ripeté, con gli occhi velati di tristezza.

Thad richiamò tutto il suo autocontrollo. Ne aveva decisamente bisogno.

- Hai sentito quello che ti ho detto, no?- ribatté in fretta, voltandosi.- Sei come un fratellino minore, infatti adesso ti stai calando bene nella parte del piccolo rompipalle...-

- Thad, per la miseria, guardami!- esclamò Kurt, sentendo le lacrime arrivare. Già era difficile e quel cretino gli stava complicando non poco le cose.

Harwood si girò verso di lui al suo tono esasperato. Sembrava sull'orlo delle lacrime. Gli si strinse il cuore, ma non doveva cedere.

- Guardami negli occhi e dimmi che non conto niente per te.-

- Smettila cazzo.- sibilò irritato. Ma voleva torturarlo per caso?!- Piantala con le paranoie e lasciami andare a dormire.-

- Dimmelo.-

- Non conti niente per me.- sputò fuori, fissandolo. Si odiò a morte per quelle parole.

Ma Kurt non cedette.- Non ci credo se me lo dici con quel tono.-

- Insomma, si può sapere che vuoi da me?-

- Che mi dici la verità! Perché tu significhi molto per me, razza di idiota!-

Thad rise amaro.- Non confonderti Hummel, è Anderson quello di cui sei innamorato. Anzi, sono sicuro che sarebbe più che felice di sentirsi dire certe cose, al contrario del sottoscritto.-

- Lo so, me l'ha detto.-

Il più grande lo guardò stranito.

- Si è dichiarato. E poi mi ha baciato.-

Thad sentì il suo cuore andare in mille pezzi. Letteralmente. Come faceva Kurt a non accorgersene? Lo stava facendo a brandelli lui stesso, centimetro dopo centimetro.

- Vattene dal tuo ragazzo allora!- sbottò Harwood, cercando di tenersi a bada.- Perché cazzo sei ancora qui a rompere le palle?!-

- Perché Blaine mi ha baciato, ma io riuscivo solo a pensare a te!- gli urlò dietro Kurt, lasciando sfogare le lacrime.- Non erano le tue labbra, non erano le tue mani, non eri tu! Si è dichiarato e invece di essere felice continuava a venirmi da piangere perché tu hai detto che non significavo nulla!-

Il moro non riuscì a muovere nemmeno un muscolo. Non voleva, perché era sicuro che altrimenti l'intera scena sarebbe svanita. Se lo stava immaginando, per forza. Alla fine quelle pillole di merda gli avevano fottuto del tutto il cervello.

- Non dire cazzate.- sussurrò.

Kurt ormai piangeva apertamente, ma non gli importava. Si avvicinò ancora di più a Thad, che lo fissava immobile, e gli mise una mano sulla guancia, accarezzandolo.

- Ti voglio bene, Thaddy.- soffiò sulle sue labbra, per poi annullare le distanze e baciarlo.

E a quel punto Thad mandò al diavolo tutto, incapace di trattenersi oltre. Ricambiò quasi con violenza, stringendo a sé il più piccolo con forza, come se avesse paura di vederlo sparire davanti ai suoi occhi. Sentì le mani morbide di Kurt accarezzargli la nuca e d'istinto lo attirò ancora più vicino a sé, mentre le loro lingue si muovevano sempre più frenetiche.

Come faceva a lasciarlo andare? Era la cosa giusta, razionalmente, ma non poteva. Non riusciva a fare a meno di Kurt. E ora che lo stava baciando con tanta foga, il cuore rischiava di esplodergli dalla gioia.

Si staccarono ansimando, totalmente a corto di fiato, restando abbracciati a guardarsi negli occhi.

- Non significo nulla per te?- disse di nuovo Hummel.

- Dio, Kurt, mi farai morire.- rispose Thad, prendendo di nuovo possesso di quelle labbra. Adorava baciarlo. Adorava stringerlo, accarezzarlo, guardarlo...Era davvero andato.

Si separarono di nuovo. Harwood chiuse gli occhi e si appoggiò alla fronte di Kurt, sospirando.- Perché non riesco a starti lontano?-

- Allora non farlo.- sussurrò in risposta, con le guance ancora rigate di lacrime.

- Ehi.- fece Thad con un sorriso.- Basta piangere, Pookie. Bacio davvero così male?-

Lo sentì sbuffare.- Chiudi il becco, Harwood.-

Si concesse un altro sorrisetto, per poi staccarsi un po', tornando serio. Massaggiò sovrappensiero la schiena di Kurt, perdendosi nel blu dei suoi occhi.- Cambierai idea.-

- Non credo proprio.-

- E poi sei innamorato di Blaine.-

- Se ricominci con la storia dello sfogo ormonale, giuro che mi metto a urlare.-

- Wow, sei terrificante Pookie.- ridacchiò.- Davvero. Cerco in tutti i modi di allontanarti e tu diventi sempre più adorabile.-

- Non voglio allontanarmi da te.-

- Lasciami perdere. Lo sai, sono un pazzo alcolizzato pasticcomane, anche se ho uno splendido humour nero per compensare. Non vado bene.-

- Se permetti, lo so decidere da solo. E ora che mi ci fai pensare devi ancora prendere il litio.-

Kurt sciolse l'abbraccio e recuperò l'astuccio delle medicine con una naturalezza disarmante, per poi riempire un bicchiere d'acqua.

- Lo vedi?- disse Thad, osservandolo. - Vuoi davvero ridurti così a vita?-

- Continua pure a protestare.- ghignò il soprano.- Tanto sono più testardo di te.-

Così dicendo gli porse le pillole e l'acqua. Il più grande si affrettò a mandarle giù, per poi tornare ad abbracciarlo.

- Non riesco a starti distante, sei peggio dello xanax!-

- Dovrei prenderlo come un complimento?-

- Decisamente.- soffiò Thad, accarezzandogli il viso con gesti lenti e concentrati. Kurt chiuse gli occhi con un sospiro e lo lasciò fare, con il cuore che gli batteva a mille.

- Te l'ho già detto, no Thaddy?-

- Cosa?-

- Che non vado da nessuna parte.-

A quel punto il suo cuore faceva più acrobazie di una montagna russa, perciò non era in grado di formulare una risposta sensata.

Molto meglio baciarlo di nuovo.





Ed eccomi!!!

Di nuovo in questo fandom a fare i miei soliti danni! XDDD

Beh, la scena pazza non poteva mancare, in fondo è una mia fanfic ;) e si, vorrei davvero vedere i Warbles giocare a Football! :D

Santana è una grande donna a mio parere. Assolutamente niente contro Mercedes o Rachel, ma qui mi serviva proprio lei ^_^

Uhm, un po' mi dispiace per Blaine perché gli voglio bene, povero piccolo. Però in questa storia Hummerwood rulez!

E al prossimo capitolo le regionali! :)))


Grazie a chi si è avventurato nella lettura.

E inchiniamoci fino a terra davanti alla genialità di Jessy. Correte a leggere “The pips”, da bravi! :)


See you soon!

Ciriciaux!

Tsubychan1984

   
 
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