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Autore: Back To Vegas Skies    06/09/2011    2 recensioni
Gabe e Alex ignoravano completamente la loro esistenza, sempre circondati da decine di ragazzi adoranti che avrebbero fatto di tutto pur di essere ammessi nella loro ristrettissima cerchia, di cui facevano parte solo pochi e selezionati fortunati, riscuotendo l’invidia dell’intero istituto. Sì, perché Gabe Saporta, simpatico e divertente, Alex Greenwald, bello e brillante, Travis McCoy, l’ombra di Gabe e gay dichiarato, Dallon Weekes, che con quegli occhioni blu riusciva ad ammansire le folle, e Brendon Urie, il più piccolo del gruppo, erano i ragazzi più popolari del St. Patrick e chiunque aveva almeno una volta desiderato essere loro amico, per poter essere al centro dell’attenzione di tutta la scuola. Ma William e Ryan non avevano intenzione di entrare nel loro gruppo, si limitavano ad osservarli da lontano, sperando che, prima o poi, si sarebbero accorti di loro.
[The Academy Is...,Cobra Starship,Pete Wentz,Travis McCoy,Panic!At The Disco, Alex Greenwald,The Cab]
Storia scritta a quattro mani da me e Annabells, nata così all'improvviso e vista crescere a dismisura sotto i nostri occhi!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Cobra Starship, Panic at the Disco, The Academy Is
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2



"Could this be love at first sight, or should I walk by again?
You're photogenically dressed, the conversation begins.
Oh god, now what did I say? Let me start over again."

 

 
Quando Ryan riuscì a leggere con chi era in camera, rimase molto deluso: segretamente covava ancora la speranza di capitare in stanza con Greenwald. In effetti ci aveva sperato ardentemente lungo tutto il tragitto fino alla bacheca e invece era capitato con Brendon Urie, il mormone esagitato e dedito allo studio, che ogni tanto lo guardava in modo strano. Qualcuno lassù non doveva volergli bene.
Quando guardò con chi era capitato Will, non poté reprimere un sorriso: quel ragazzo era sempre stato fortunato.
Tornò in fretta alla panchina che si trovava accanto alla porta, dove l'amico lo aspettava  ansioso, in attesa del la notizia.
- Non puoi capire con chi sei capitato Will! - esclamò.
Il ragazzo lo guardò, con aspettativa e curiosità, conscio del fatto che l'altro non avrebbe parlato prima di torturarlo un po’, dato che dalla sua faccia aveva capito che non era soddisfatto della nuova disposizione.
- Con Greenwald? - chiese, inarcando un sopracciglio - No, perché questo significherebbe che praticamente vivresti in camera mia!
-  Ah ah, simpatico - rispose Ryan, acido - Ma no, non è Alex.
- Oddio, non dirmi che sarà una di quelle fastidiose matricole! Quelli che si strappano i capelli prima di un esame e cercano di perdere la verginità con la prima cosa o persona che gli capiti a tiro!
Ryan rise, ma scosse la testa. Adorava vedere William scervellarsi a quel modo.
Will si guardò intorno, cercando di capire chi sarebbe potuto essere questo terrificante compagno, quando incontrò lo sguardo infastidito di Travis, cosa che non aveva molto senso. I due avevano avuto modo di parlare, qualche volta, e alla fine aveva deciso che Travis era un ragazzo a posto… Allora perché adesso sembrava volesse incenerirlo con gli occhi? Accanto a lui Dallon e Gabe chiacchieravano tranquilli, mentre Brendon aveva la faccia di uno a cui avevano appena ucciso il cane. Con loro, c'erano anche dei volti sconosciuti, che si presumeva  fossero nuovi arrivati. E a proposito di nuovi arrivati, uno di questi, quello che aveva un’espressione spaurita e i capelli lunghi che andavano da tutte le parti, stava parlando con Greenwald, che rideva.
Anche Ryan, dato che l'amico non faceva più attenzione a lui, si voltò in quella direzione, e notando Alex che rideva in quel modo e il ragazzo che gli parlava animatamente, si sentì ancora più scoraggiato per il fatto che difficilmente lui avrebbe potuto fare lo stesso. Per pura curiosità cercò Brendon e si stupì che il ragazzo, solitamente uno dei primi a far baldoria, fosse tranquillo e stranamente serio. Evidentemente anche lui avrebbe preferito essere in stanza con un'altra persona.
- Allora, mi vuoi dire sì o no con chi diavolo sono in camera? O devo andare a vedere da solo? - la voce di Will lo fece sobbalzare.
- Oh, sì - rispose Ryan, ancora distratto da Greenwald e il suo nuovo amico.
- Allora? - chiese l’altro impaziente.
Ryan si girò e gli sorrise, poi disse sottovoce:
- Non so se lo conosci, è un certo… - si prese tutto il tempo necessario per godersi l’effetto che avrebbe sortito sull’amico, che sembrava stesse per strangolarlo.
Ryan ridacchiò.
- Uhm, com’è che si chiamava? Ah, già! Saporta! Non lo conosci, vero?
William fece cadere con un tonfo la borse che teneva in mano. Aveva la bocca semiaperta e gli occhi sgranati.
- Stai scherzando, vero?
Ryan scosse la testa e dopo meno di due secondi si ritrovò al collo le braccia dell’altro, che urlava, eccitato come una ragazzina, attirando su di sé l’attenzione di parecchie persone.
- Oddio, Ry! Non-Non ci posso credere! Oh mio dio! Proprio lui!
- Shhh, zitto Will, ci guardano tutti!
William lasciò la presa e guardò Ryan con un sorriso raggiante, alzò la borsa e si sistemò i capelli.
- Sai, Ryan,  credo che sarà proprio un bell’anno scolastico!
- Non ne sarei così convinto, Will.
Will lo guardò sospettoso, per poi sbattersi il palmo di una mano in faccia.
- Scusa, sono pessimo, non ti ho nemmeno chiesto con chi sei in camera!
Ryan gli restituì in risposta uno sguardo vuoto ed estremamente sconsolato.
- Hai intenzione di dirmelo?
Ryan sbuffò, prima di rispondergli, scocciato.
- Brendon Urie.
- Oh amico mi dispiace, davvero. Ma dai, non può essere così male… Sembra a posto.
Ryan sospirò, avviandosi verso il corridoio, con Bill che lo seguiva poco più indietro con un’espressione costernata.

Gabe, invece, era piuttosto soddisfatto del suo nuovo compagno di stanza. Certo, non lo conosceva, ma aveva sentito dire da Travis, che ci aveva parlato più volte, che il ragazzo non era male.
Ovviamente non aveva nemmeno problemi con il fatto che Will fosse così palesemente gay.
Lui, su questo punto di vista, stava tranquillo: il suo migliore amico era probabilmente l’omosessuale più maniaco che avesse mai incontrato e ormai non si meravigliava più di nulla, neanche del fatto che in giro si vociferasse che William andasse a letto con Ryan Ross.
A differenza di Travie, però, né William né il suo amico avevano mai ammesso di esserlo, anche se la cosa era abbastanza ovvia, nonostante i due ragazzi avessero tenuto un basso profilo da quando il preside Wentz li aveva ripresi per i loro comportamenti un po’ troppo 'allegri'. Inoltre c'era da dire che le voci su una loro probabile love story non si erano mai zittite.
- Ciao! - disse allegramente, non appena il ragazzo entrò nella camera, guardandosi intorno un po’ spaurito.
- C-ciao - rispose quello sottovoce, senza guardarlo, con le guance che diventavano pian piano sempre più rosse.
- Se non ti dispiace prendo io il letto accanto alla finestra! Sempre se per te non è un problema! - continuò, sorridendo.
William annuì, poggiando le sue cose sul letto contro la parete opposta.
- Comunque, piacere, io sono Gabe - riprese, porgendogli la mano.
- William… Bill se vuoi - disse sottovoce, accennando un sorriso e stringendo le sue lunghe dita tremanti nella mano dell’altro.
- Ti senti bene? - chiese perplesso Gabe, accorgendosi del tremore del suo nuovo compagno.
William annuì, lasciando Gabe perplesso. Molti altri ragazzi avrebbero desiderato essere al suo posto, eppure William sembrava così scontento di essere in camera con lui…
Gabe cominciò a sistemare i suoi vestiti nel grande armadio di legno scuro, continuando a chiacchierare e sperando di fare amicizia con William. Davvero, non gli andava di stare un anno intero in camera con una mummia. Inoltre  era necessario che diventassero amici, altrimenti avrebbe dovuto dire addio alle visite di Vicky, alle canne e alle casse di birra nascoste sotto il letto.
- Hai sentito il preside? Quest’anno sarà ancora più palloso dell’anno scorso!
- Già! - rispose William, sospirando - Beato te che sei all’ultimo!
Bene, cominciava a sbloccarsi.
Gabe gli sorrise e poi disse:
- Ah, allora sai parlare!
William divenne paonazzo e si girò di scatto verso il suo letto, fingendo di prendere qualcosa dalla sua borsa.
- Come sta il tuo amico… Ryan, vero?
- E’ okay, - disse Will, facendo spallucce - è capitato in camera con Urie - aggiunse.
- Beh, poteva andargli peggio! Anche noi siamo stati fortunati… no?
William gli sorrise, annuendo, sempre con quel lieve rossore sulle guance che gli conferiva l’aspetto di un bambino.
 
Ryan aprì la porta controvoglia, entrando lentamente. Non gli andava proprio di dover stare in camera con quel fanatico di Urie. Lui, sempre il cocco dei professori, sempre quello con il sorriso stampato sulle labbra, sempre insieme a quel superfigo di Weekes, che, cazzo, dovevi essere solo cieco per non avergli guardato il sedere almeno una volta.
- Hey, ciao - lo salutò Brendon, con un ampio sorriso.
- ‘Giorno - rispose, avvicinandosi al suo letto. La stanza era carina, ma non abbastanza grande per entrambi e Ryan si sentiva già soffocare. Perché anche a lui non era toccata la stessa fortuna di William?
Brendon lo seguiva con lo sguardo, seduto a gambe incrociate sul suo letto.
- Puoi smetterla di guardarmi? Mi fai sentire in soggezione - sbottò, dopo qualche minuto.
- Oh, sì, scusa - balbettò l’altro, abbassando lo sguardo.
Passò qualche altro minuto, nella stanza era calato uno strano silenzio, rotto solo dal fruscio dei vestiti che Ryan posava nei cassetti.
- Ehm… Ryan? - la voce di Brendon suonava insicura e incerta - dovrei chiederti un favore.
- Spara.
- Insomma, io… mi piacerebbe se tu e William evitaste di fare certe cose qui in camera nostra. Vorrei evitare momenti imbarazzanti…
Bene, se prima aveva solo al sensazione che Urie fosse stupido, adesso ne aveva la certezza.
- Ma sei idiota o cosa? Certe cose!? Quali cose dovrei fare con William? - gettò sul letto le camicie che teneva in mano e uscì, sbattendo la porta.
 
Ian camminava imbarazzato dietro Dallon, cercando di evitare gli sguardi che il suo compagno attirava inevitabilmente su di sé e dei quali sembrava non curarsi affatto.
Entrarono nella stanza e Dallon, sorridendo, gli disse che poteva scegliere il letto che preferiva.
Era strano come Ian non si sentisse minimamente attratto da quell’adone che aveva davanti, nonostante sapesse da tempo immemore di essere omosessuale. Era anche per questo che aveva scelto un College maschile: più possibilità di incontrare persone nuove, quindi più possibilità di dimenticare…
Si avvicinò alla finestra e guardò nell’immenso giardino verde che gli si apriva davanti. Sotto un grande pioppo, due uomini stavano parlando animatamente. Riconobbe il preside e il professor Smith, quell’uomo che poco prima aveva attirato la sua attenzione.
- Uhm, Dallon?
- Si?
- Quel professore… Quello che sta parlando con Wentz… chi è?
Dallon si sporse vero Ian, per vedere meglio.
- Oh, è il professor Spencer Smith, fa filosofia. È uno dei pochi col cervello qui dentro - rispose, con noncuranza.
Ian sorrise, per la prima volta dopo mesi.
 
Alex stava per arrivare nella sua camera, quando da una stanza sulla sinistra uscì un Ryan Ross a dir poco infuriato, che non vedendolo gli finì addosso. Dopo aver farneticato strane parole ed essere arrossito, in maniera imbarazzante, se ne andò correndo. Alex non sapeva cosa pensare, sapeva di piacere a quel ragazzo, ma lui era eterosessuale, cavolo. In ogni caso, una volta entrato nella sua stanza, trovò il suo coinquilino a fissare dalla finestra. Silenziosamente si avvicinò, per vedere cosa avesse attirato la sua attenzione, e vide che nel giardino Wentz stava parlando con il professor Smith sorridendo in maniera languida. Il ragazzo più piccolo involontariamente gli aveva dato un buon motivo per torturalo e divertirsi un po’. Stando attento a non fare troppo rumore si avvicinò maggiormente, per poi parlare ad alto volume nell'orecchio del più piccolo.
- Ohoh Brontolo stai guardando qualcosa di interessante?
Deleon sobbalzò, spaventato e imbarazzato, Alex non poté sorridere, si sarebbe divertito a dir poco quell'anno.
- Io non mi chiamo Brontolo, ho un nome sai - disse Deleon, ancora scosso per essere spaventato.
- Come dici tu, Brontolo. Ma sei così… Un piccolo bambino con la testa nella Disney!
- Non è vero! - scattò Deleon, diventando rosso fuoco.
- Certo, e questo di chi è? - disse, alzando divertito un pigiama con Topolino disegnato sulla maglietta e i pantaloni a pois gialli.
Le orecchie di Deleon diventarono fucsia e corse in bagno, lasciandosi alle spalle le risate soffocate di Alex.
 
Cash si sentiva un po’ a disagio accanto a Travis, tuttavia  era felice di essere capitato in camera con un ragazzo che non sembrava un perfettino con la puzza sotto il naso. A Cash piaceva come persona, gli piacevano i suoi piercing e i suoi tatuaggi che lo facevano sentire meno solo. Suo padre glielo aveva ripetuto un miliardo di volte, “Così conciato in quella scuola non ci entrerai mai e poi mai!”, eppure lui, a dispetto di tutti, aveva passato il test d’ingresso con uno dei punteggi più alti. E adesso vedere che non era l’unico a vestirsi in modo “diverso” lo faceva sentire sollevato. Travis sembrava essere sulla sua lunghezza d'onda. O almeno, lo sembrava fino ad aver visto quel foglio appeso in bacheca. Da lì infatti il ragazzo chiassoso e sorridente era sparito, lasciandone uno arrabbiato e nervoso. Il ragazzo gli aveva detto, ripetuto più volte, che non gli dispiaceva essere in camera con lui, ma onestamente Cash stentava a crederci. Invidiava fortemente Ian e Alex, sicuramente con loro sarebbe stata tutta un'altra cosa.
 








***
Grazie mille a chi ha recensito *^*

persefone86visions haunt me , Heven Elphas  siete l'amore <3
Speriamo che anche questo capitolo vi sia piaciuto!

A prestissimo!
   
 
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