“E’
stato un errore Lu…
noi siamo compagni… nakama della stessa gilda, tra noi non
può esserci…
questo!”.
Un errore. Aveva
definito così quello che c’era stato fra
loro prima di uscire dalla sua casa, deciso, senza voltarsi. A nulla
era
servito richiamarlo, scongiurarlo di non lasciarla sola, piangere tutto
il suo
dolore; la sua schiena mentre si allontanava era l’ultimo
ricordo di lui prima
di lasciare la sua amata Fairy Tail e la città di Magnolia,
i luoghi che aveva
definito casa e che cinque anni or sono aveva abbandonato fuggendo come
una
ladra.
“Mamma?”.
Una vocetta
infantile la riscosse dai suoi pensieri e Lucy
sfoderò il suo sorriso più dolce chinandosi a
prendere la sua bambina fra le
braccia.
“Lázuli [1]! Cosa
fai da sola, Hibiki
dov’è?”.
“Sono
qui”.
La voce gentile
di Hibiki la raggiunse mentre il ragazzo
entrava nella stanza e le si avvicinava, baciandole la fronte.
“Ti
siamo mancati?”.
“Moltissimo…
ma dimmi, hai scoperto qualcosa?”.
Hibiki
lasciò andare un sospiro scuotendo la testa con fare
scoraggiato. “Il master Bob non ha saputo darmi nessuna
spiegazione”.
Lucy strinse
appena un po’ di più la piccola Lázuli, voltandosi
a guardare il giardino attraverso la grande
vetrata che illuminava la stanza.
“So
che non vuoi considerare l’idea e nemmeno sentirtelo dire
ma… dovremmo andare a cercare il master Makarov”.
“Se
sai che non voglio tornare perché continui a
proporlo?”.
“Perché
voglio che Lázuli stia bene,
ti sembra strano?!”.
Hibiki si era avvicinato e adesso teneva le mani posate sulle spalle di
Lucy.
“Dobbiamo capire Lucy. Altrimenti non sarà mai al
sicuro”.
Lucy si
liberò della sua stretta con una delicata ma decisa
scrollata di spalle.
“Io
non voglio tornare a Fairy Tail. Non voglio rischiare di
rivederlo… farebbe troppo male”.
“Ma
Lucy…”.
“Niente
ma, Hibiki. Io non tornerò a Magnolia, tanto meno
rimetterò piede a Fairy Tail. Adesso conta solo Lázuli”.
“Tu
proprio non capisci. Se non scopriamo come stanno le
cose, è lei che perderai, vuoi mettertelo in
testa?!”.
Lucy
abbracciò forte la piccola Lázuli che la
guardò smarrita; la giovane madre sapeva bene che
Hibiki aveva ragione, il vecchio master Makarov era l’unico
che avrebbe potuto
spiegarle cosa stava accadendo e chi o cosa stesse minacciando
l’incolumità di
sua figlia. Da qualche tempo la bambina trascorreva la notte preda di
strani
incubi che la lasciavano oltremodo spossata e soltanto di giorno poteva
riposare tranquilla; in altre circostanze, Lucy avrebbe chiesto
piuttosto il
parere di un medico ma i sogni che Lázuli raccontava
sembravano troppo
particolareggiati perché fossero semplicemente le fantasie
di una bambina di
quattro anni. E per una madre cresciuta a stretto contatto con la
magia, tutto
ciò acquisiva un senso ben definito: qualcuno tentava di
giungere a sua figlia
nella maniera più subdola, insinuandosi nella sua mente
infantile.
“Non
posso, Hibiki. Aiuterò mia figlia da sola, io non posso
tornare. Rivederlo significherebbe morire”.
Lucy
lasciò la stanza tenendo Lázuli stretta fra
le braccia e uscì in
giardino, dove la posò a terra perché potesse
giocare e godersi le ultime
giornate di quella lunga estate, prima che le avanguardie
dell’inverno
raggiungessero Hybiscus, la città in cui vivevano. Era un
borgo piccolo e piuttosto
isolato, ai piedi delle montagne, ma tranquillo abbastanza da poter
crescere
una bambina senza eccessivi timori. La loro casa si affacciava sulla
via
principale e pur non essendo un palazzo signorile era abbastanza grande
da
poter disporre di un giardino nel quale lasciar giocare tranquilla la
piccola. Un
tuffo al cuore la sorprese quando Lázuli le rivolse
quel sorriso così
familiare da farle male.
C’era
stato un tempo, anni prima, in cui l’inverno per lei
non esisteva, annientato dal sole che lui si portava dentro.
C’era
stato un tempo in cui tutte le stagioni per lei erano
una: Natsu[2].
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Rieccomi in
questo fandom, stavolta con una storia a capitoli…
NaLu naturalmente!
Troverete i
nostri protagonisti un po’ più adulti rispetto
all’originale, si tratta di un espediente letterario ai fini
del racconto :P Ho inserito la nota OOC dal momento che non so quanto
riuscirò a mantenere i personaggi IC date le situazioni a
volte esasperate in cui li porrò, soprattutto trattandosi di
una what if.
Vi dico sin
d’ora che gli aggiornamenti non saranno
frequentissimi; in genere aggiorno molto velocemente ma in questo
periodo il
tempo è tiranno, farò il possibile per non
distanziare troppo i capitoli uno
dall’altro e non farvi perdere il filo del racconto, promesso
;)
Un paio di
piccole note:
[1] Da alcune
fonti sul web Lázuli risulta
essere il nome di una
fata, il che mi sembrava appropriato per la figlia di una maga di Fairy
Tail;
inoltre, leggendolo con l’accento sulla prima sillaba (sulla
“a” praticamente) ne
deriva un’assonanza con Natsu, particolare che mi ha fatto
subito amare
questo nome XD
[2]
Probabilmente lo sapete già tutti ma Natsu significa
“estate” :)
Un
ringraziamento grandissimo a chi ha letto questo capitolo
e deciderà di seguirmi in questa pazzia, e un grazie ancora
più grande se
avrete la bontà di dirmi cosa ne pensate :)